Museo del Novecento

Museo del Novecento

Se vi piace l’arte del ‘900, in particolare il Futurismo che tanto ha influito dal punto di vista culturale e politico sulla prima metà del secolo, beh allora Palazzo dell’Argenario è tappa obbligata di una visita a Milano. Quest’edificio, a due passi dal Duomo e dalla Galleria Vittorio Emanuele II (vedi prossimo punto), dal 2009 ospita una delle più importanti raccolte d’arte italiana del secolo scorso con grande risalto alle opere di Boccioni, Marinetti, Balla e gli altri interpreti di quel movimento d’avanguardia che fu il Futurismo. Dell’esposizione però fanno parte tanti altri artisti nazionali e internazionali, tra gli altri Picasso, Klee, Kandinskij, De Chirico, Modigliani, Fontana e Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore, quest’ultimo, del celebre “Quarto Stato” il quadro che di fatto sancì l’irruzione sulla scena artistica, oltre che naturalmente su quella politica e sociale, delle masse contadine e operaie.
Per maggiori informazioni sulla storia, le mostre, gli orari, i prezzi e le modalità di visita (scuole, gruppi ecc.) consultare il sito: museodelnovecento.org

Duomo

Duomo

In apertura abbiamo fatto riferimento a creatività e innovazione come costanti della storia di Milano. A queste due bisogna aggiungerne una terza: il Duomo Santa Maria Nascente, al centro dell’omonima piazza. Dal 1386, anno di fondazione per mano di Gian Galeazzo Visconti, questa chiesa rappresenta il cuore della spiritualità milanese, con oltre 4 milioni di visitatori l’anno. C’è da dire che alla popolarità dell’edificio concorre anche la centralità della piazza, snodo per la quasi totalità delle attrazioni turistiche milanesi, e per questo generalmente assunta come base di partenza per la visita in città. Dal punto di vista architettonico il Duomo rappresenta una testimonianza preziosa del gotico-lombardo anche se – va detto – la costruzione della cattedrale si è protratta per oltre 5 secoli, tanto che si è soliti distinguere 6 successive fasi di realizzazione: Viscontea (1387-1447); Sforzesca (1450-1520); Borromaica (1560-1650); Sei-Settecento (1650-1800); Ottocento (1800-1900); Novecento (1900-oggi). Questo lunghissimo arco temporale spiega anche l’elevato numero di statue: oltre 3000 tra interno ed esterno, con la singolare presenza di personalità laiche (Dante Alighieri, Arturo Toscanini, Vittorio Emanuele II e persino il pugile Primo Carnera) a fianco profeti e martiri del Vecchio e Nuovo Testamento. Le 135 guglie che decorano l’esterno del Duomo, insieme alla Reliquia del Sacro Chiodo custodita in una teca all’apice dell’abside maggiore (secondo la leggenda si tratterebbe di uno dei chiodi della croce di Gesù), costituiscono due degli elementi di maggior fascino del Duomo di Milano che – giova ricordare – in Italia per dimensioni è secondo solo a San Pietro in Vaticano. Da non perdere, inoltre, la salita sul tetto (tramite ascensore) e la visita dei sotterranei coi resti archeologici dell’originaria Basilica di Santa Tecla, sulle cui fondamenta Gian Galeazzo Visconti ordinò l’edificazione del nuovo tempio. Per maggiori informazioni sulla storia, gli orari di visita e i prezzi visita il sito ufficiale: www.duomomilano.it.

Occhio ai rischi della movida

Occhio ai rischi della movida

Lione è una città sicura. Dispone da anni di un efficiente sistema di telecamere che ha molto ridotto i problemi di ordine pubblico nella parte vecchia e più turistica della città. Diverso il discorso delle periferie che qui, come nelle altre grandi città francesi (Parigi, Marsiglia, Nizza ecc.) presentano casi di emarginazione e degrado su cui prospera la criminalità. Tornando alla parte turistica di Lione, pericoli veri e propri non ce ne sono: al più bisogna fare attenzione agli eccessi alcolici, talvolta causa di risse all’esterno dei locali. Oltre a non esagerare, e a tenersi alla larga da chi esagera con l’alcol, conviene seguire le normali precauzioni antiborseggio: come evitare di tenere il portafogli nel taschino posteriore dei pantaloni; non girare con molti contanti; non lasciare la borsa aperta o incustodita ecc.

Cosa mangiare a Lione

Cosa mangiare a Lione

C’è chi ha giustamente osservato che almeno la metà di una vacanza a Lione andrebbe trascorsa a tavola. E questo indipendentemente dalle risorse a disposizione: la capitale gastronomica della Francia, infatti, accontenta proprio tutti dalla sofisticata nouvelle cousine ai più tradizionali bouchons. Questi ultimi, locali spartani con tovaglie a quadrettoni, o ancora più semplici panche di legno, sono particolarmente interessanti sia da un punto di vista storico che culinario. Storicamente testimoniano la messa in proprio della servitù per secoli alle dipendenze di nobili e grandi borghesi. Un fenomeno assai evidente a cavallo tra XIX e XX secolo e contemporaneo all’ascesa numerica dei canuts, gli operai dediti alla lavorazione della seta di cui abbiamo parlato in precedenza (vedi punto 5). Per quel che riguarda la gastronomia, invece, la particolarità di questi locali è consistita nella capacità di riadattare la cucina di corte alle mutate condizioni economiche e sociali, realizzando un compromesso perfetto tra eleganza dei piatti e ingredienti più o meno “poveri”. Chiariti questi aspetti veniamo brevemente ai piatti: dalla classica salade lyonnaise (insalata verde con crostini di pane, pancetta e uova in camicia), al gateau de foies de volaille (fegatini di pollo con patate e e salsa di pomodoro), passando per le andouillettes (salsicce di stomaco e intestino di maiale), fino ai diversi modi di preparare la trippa è la carne, non solo quella di maiale, a farla da padrona nella cucina lionese. Carne e formaggi, tra cui segnaliamo il Cervelle de canut, formaggio fresco utilizzatissimo in abbinamento a insalata e patate, o spalmato sui crostini di pane.

Parc de la Téte d’Or

Parc de la Téte d'Or

Dopo tanti musei ci sta concedersi qualche ora di svago nel parco pubblico più grande della città. È qui che i lionesi, da più di cent’anni (il parco venne inaugurato nel 1861) amano trascorrere il proprio tempo libero facendo sport o semplicemente rilassandosi all’aria aperta. Nel corso degli anni il parco – così chiamato perché secondo una leggenda i crociati vi avrebbero sepolto un tesoro, tra cui una testa d’oro di Gesù (Téte d’Or) – ha subito diversi ampliamenti e modifche. La prima fu lo zoo, inaugurato nel 1865, ma che negli ultimi 10 anni si è notevolmente ampliato; poi il giardino botanico, e soprattutto il grandissimo roseto di oltre 5 ettari. Grande spazio, inoltre, alle attività per bambini che, dal trenino ai mini kart, ai ponies fino alle mini boat hanno senz’altro di cui divertirsi. Insomma, il Parc de la Téte d’Or è un’altra tappa imperdibile di Lione, specie se vi muovete con bimbi al seguito. Da non perdere!
Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.loisirs-parcdelatetedor.com (disponibile la versione in inglese).

Museo Arte Contemporanea

Museo Arte Contemporanea

Tra i tanti musei che ci sono a Lione merita una visita anche il MAC, il Museo di Arte Contemporanea a due passi dal Parc de la Téte d’Or, il parco pubblico più grande della città (vd. prossimo punto). Siamo sulla Rive Gauche (riva sinistra del Rodano), la parte moderna di Lione: una zona perlopiù residenziale ma non priva di luoghi di interesse turistico e culturale. Uno, appunto, è il Musée d’Art Contemporain, progettato a metà degli anni ’90 dall’archistar italiana Renzo Piano. La particolarità di questo museo è quella di non ospitare alcuna permanente. Al contrario, è stato concepito per adattarsi di volta in volta alle esposizioni dei diversi artisti. In altri termini, gli interni del museo sono modulabili, motivo per il quale tra una mostra temporanea e l’altra la struttura rimane chiusa. Per questa ragione è opportuno consultare il sito ufficiale del museo, in modo da essere aggiornati sulle attività in corso: www.mac-lyon.com (disponibile la versione in italiano).

Museo Lumière

Museo Lumière

Tra i tanti primati di Lione c’è anche il cinema. O meglio, il fatto che gli inventori di quella che sarebbe poi stata definita “settima arte”, Auguste e Louis Lumière, erano entrambi originari della città. Il museo, a poco più di 3 chilometri da Piazza Bellecour, raccoglie le principali invenzioni dei due fratelli, bravi ad avvantaggiarsi della condizione agiata ereditata dal padre Antoine, a sua volta imprenditore e fotografo, per sperimentare e approfondire le proprie ricerche. Inaugurato nel 1982 il Musèe Lumière si trova all’interno di una delle ville di famiglia e si sviluppa su 4 livelli per un totale di una ventina di stanze. Telecamere d’epoca, le primissime pellicole, e tutta una serie di altri oggetti utilizzati nell’industria cinematografica di fine Ottocento sono raccolti all’interno di questo spazio museale che è tappa obbligata per ogni cinefilo che si rispetti. La visita però è adatta anche chi appassionatissimo di cinema non è: l’allestimento museale, infatti, è pensato apposta per interessare ed emozionare anche i profani. Da vedere!
Per gli orari di visita consultare la tabella:

Giorni Orari
Lun chiuso
Mar – Dom 10:00
18:30

Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.institut-lumiere.org.

Museo delle Confluenze

Museo delle Confluenze

Restando in tema di musei non si può non citare il Musèe des Confluences, ultimo fiore all’occhiello di Lione, inaugurato nel 2014. Il Museo si trova nel punto di esatta confluenza del Saona e del Rodano, da cui il nome. Confluenza, però, significa anche altro: per esempio, ibridare i saperi scientifici e quelli umanistici in modo da arricchire i diversi percorsi museali che, in questo caso, affrontano tutti la storia dell’umanità: dalle diverse interpretazioni sull’origine dell’Universo, ai temi connessi della morte e dell’aldilà, passando per il rapporto tra uomo e animale, fino a quello altrettanto complesso tra migrazioni e territorio. Nel Museo delle Confluenze di Lione questi argomenti vengono affrontati in maniera multidisciplinare attingendo all’archeologia, all’antropologia e alla storia naturale. Insomma siamo al cospetto di un’incredibile varietà di oggetti, perdipiù ospitati in una struttura avveneristica realizzata con metallo e vetro. Da non perdere!
Per gli orari di apertura vedi la tabella:

Giorni Orari
Lunedì chiuso
Martedì 11:00
19:00
Mercoledì 11:00
19:00
Giovedì 11:00
22:00
Venerdì 11:00
19:00
Sabato 10:00
19:00
Domenica 10:00
19:00

Per maggiori informazioni visita il sito: www.museedesconfluences.fr (disponibile la versione in italiano).

Museo delle Belle arti

Museo delle Belle arti

Situato all’interno di un’abbazia del XII secolo (Abbaye de Dames de Saint Pierre), il Musèe des Beaux-Arts di Lione è uno dei musei più importanti di tutta la Francia, nonché d’Europa. Ospita una collezione ricchissima che spazia dalla pittura, alla scultura, all’archeologia fino alla numismatica. L’accumulazione dei reperti museali comincia nel 1792 con l’espropriazione delle ricche collezioni private degli aristocratici lionesi spaventati dall’avanzare della Rivoluzione Francese (lo stesso convento che ospita il Museo venne soppresso a seguito dei fatti del 1789). A questi primi reperti si aggiunsero successivamente quelli trafugati in giro per l’Europa dalle truppe napoleoniche, fino alle donazioni della seconda metà del ‘900 ad opera di collezionisti privati. Non è finita perché il Museo delle Belle Arti di Lione ospita anche una nutrita sezione dedicata all’arte antica dove, a fianco i reperti gallo-romanici, trovano spazio reperti risalenti all’epoca egizia e a quella greca. Il Museo di Belle Arti di Lione rispetta i seguenti orari di apertura:

Giorni Orari
Lunedì 10:00
18:00
Martedì chiuso
Mercoledì 10:00
18:00
Giovedì 10:00
18:00
Venerdì 10:30
18:00
Sabato 10:00
18:00
Domenica chiuso

Per maggiori informazioni sulla storia, le collezioni, i prezzi e le modalità di visita consultare il sito ufficiale: www.mba-lyon.fr (disponibile la versione in italiano).

Piazza Terraux

Piazza Terraux

Place des Terraux si trova al centro di Presqu’ile, la penisola che si estende tra il Rodano e la Saona, i due fiumi che attraversano Lione. Per molti aspetti è il cuore della città, snodo privilegiato da cui raggiungere le tante attrazioni lionesi. Alcune delle quali si incontrano già in piazza, come l’Hotel de Ville, il municipio cittadino, e soprattutto la fontana di Auguste Bartholdi, scultore francese la cui fama è legata alla Statua della Libertà, il monumento all’ingresso del porto di New York. Poco distante, invece, troviamo il Musèe des Beau Arts (vd. prossimo punto), uno dei più importanti di tutta la Francia, nato sull’impeto delle espropriazioni a danno dei nobili immediatamente successive alla Rivoluzione Francese. Infine un consiglio. Place des Terraux è particolarmente suggestiva la sera, completamente illuminata e piena di turisti e residenti. Se vi piacciono le atmosfere notturne, da vivere e da fotografare, siete nel posto giusto. Da non perdere!

Piazza Bellecour

Piazza Bellecour

Molte guide mettono in cima alla lista di cose da vedere Place Bellecour. Due i motivi alla base del primato: il primo è che in effetti si tratta di una piazza meravigliosa, una delle più grandi di Francia e dell’intera Europa; il secondo motivo, invece, è che Place Bellecour è lo snodo principale per Rue de la République, Rue Victor Hugo e Rue de President Edouard Herrier, tre delle principali strade cittadine, ciascuna con un’alta concentrazione di negozi, musei e monumenti. In realtà c’è anche una terza ragione: Place Bellecour, infatti, è il luogo di ritrovo principale dei giovani lionesi soliti darsi appuntamento in prossimità della statua equestre di Luigi XIV. Quella che vediamo, tuttavia, è la seconda statua dedicata al Re Sole, giacchè la prima venne distrutta durante la Rivoluzione Francese. Non è finita, perché sempre a Place Bellecour, c’è anche la statua di Antoine de Saint-Exupéry, scrittore francese, nato a Lione, la cui opera letteraria più celebre, tradotta in tutto il mondo, è senza dubbio Il Piccolo Principe. Insomma, nulla vieta di cominciare la visita di Lione proprio da questa piazza, distante circa un chilometro dall’altra e altrettanto famosa, Place des Terraux (vedi prossimo punto).

Mur des Canuts

Mur des Canuts

“La collina che prega”, abbiamo visto, è Fourvière. “La collina che lavora”, invece, è Croix Rousse, quartiere operaio per secoli comune a se stante, nel XIX secolo fuso al resto della città dopo l’abbattimento delle mura medievali. Croix Rousse deve la sua popolarità ai canuts, gli operai della lavorazione della seta nel corso dell’Ottocento protagonisti di diverse lotte sociali per il miglioramento delle condizioni lavorative e di salario. Questi operai, infatti, vivevano all’interno di grandi palazzoni, e l’ambiente di lavoro coincideva con le abitazioni che si presentavano con mura perimetrali molto alte per ospitare i grandi telai necessari a lavorare la materia prima. Un’architettura sui generis che fa il paio coi traboules appena ricordati. Ma c’è un altro particolare che rende indispensabile la visita di Croix Rousse. Ci riferiamo al Mur de Canuts, il più grande murales d’Europa, che si trova tra Boulevard des Canuts e Rue Denfert Rochereau. Il dipinto raffigura il quartiere stesso coi suoi palazzi, le sue strade e i suoi abitanti. Un’opera gigantesca, oltre 1000 mq., che nel corso degli anni ha subito diversi ritocchi per tenerlo a passo coi cambiamenti di una zona che da proletaria è diventata bohemienne. Da vedere!

Traboules

Traboules

Il quartiere di Vieux Lyon non deve la sua popolarità solo alla presenza della Cattedrale, ma anche a quella dei traboules, stretti passaggi pedonali che collegano strade diverse passando all’interno di edifici e cortili privati. Di traboules – dal latino “transambulare” (trad. attraversare) – ce ne sono anche a Croix Rousse e in altre zone di Lione, ma quelli più famosi e frequentati sono senza dubbio i percorsi attorno Rue Saint Jean, a pochi passi dalla cattedrale appena ricordata. Diverse le ricostruzioni sull’origine di quest’elemento architettonico: c’è chi fa risalire la loro invenzione agli abitanti di Lugdum costretti ad abbandonare la collina di Fourvière a causa di difficoltà nell’approvigionamento idrico e a trasferirsi di conseguenza lungo le rive del Saona, uno dei due fiumi (l’altro è il Rodano) che bagnano Lione. La costruzione di abitazioni sulle due sponde del canale avrebbe suggerito la realizzazione di scorciatoie utili a bypassare il fiume. Quel che è certo i traboules tornarono utili quando, per tutto il Rinascimento, la lavorazione della seta divenne l’attività economica prevalente dei lionesi. Il trasporto della preziosa materia prima al riparo da agenti atmosferici e altri ostacoli urbani costituì un indubbio vantaggio competitivo che contribuì a rendere la città uno dei centri di produzione e distribuzione della seta più importanti al mondo. Oggi rimane il fascino turistico di questi luoghi. Fascino che però deve fare i conti col diritto alla privacy delle persone che abitano lungo le linee di passaggio dei traboules. Per questo è opportuno consultare la lista dei traboules di Lione mettendo in conto, però, che alcuni potrebbero esser chiusi al momento della visita.

Cattedrale di Saint Jean

Cattedrale di Saint Jean

Situata ai piedi della collina di Fourvière, nell’altro quartiere storico di Vieux Lyon (trad. Vecchia Lione), la Cattedrale di Saint Jean (San Giovanni Battista) e Saint Etienne (Santo Stefano) contende alla Basilica Notre Dame il primato di edificio religioso più importante di Lione. La chiesa, costruita tra il XII e il XV secolo, rappresenta un interessantissimo esempio di transizione dal romanico al gotico. La parte romanica è quella attorno l’abside maggiore per poi passare progressivamente al gotico man mano che ci approssima alla facciata esterna in cui spicca il rosone che sormonta i tre portali d’ingresso. All’interno, invece, va segnalato l’orologio astronomico che si trova all’incrocio tra la navata centrale e il transetto di destra. La particolarità di quest’orologio, costruito nel 1598 da Nicolas Lippius, consiste nell’esser stato perfettamente tarato fino al 2019, sì da consentirgli l’esatta indicazione del sole e della luna secondo i parametri di riferimento del XVI secolo. Va detto, tuttavia, che l’orologio potrebbe risultare non visibile. Gli interni della Cattedrale, infatti, sono oggetto di un’imponente campagna di restauro che potrebbe pregiudicare la visita di alcune parti dell’edificio. In ogni caso, la Cattedrale di Lione resta tappa imperdibile di una visita in città. Per i giorni e gli orari di visita consultare la tabella.

Giorni Orari
Lun – Ven 08:15
19:45
Sab – Dom 08:15
19:00

Basilica Notre Dame de Fourvière

Basilica Notre Dame de Fourvière

La collina di Fourvière non reca solo tracce della dominazione romana, ma è anche il centro spirituale e religioso di Lione, al punto da esser stata rinominata “la collina che prega” per la presenza di diverse chiese, tra cui le due più famose sono la Basilica di Notre Dame e la Cattedrale di Saint Jean (vd. punto 3). La Basilica venne inaugurata nel 1872 per sciogliere un precedente voto fatto alla Madonna affinché la città fosse risparmiata dal conflitto franco-prussiano. La presenza di 4 torri merlate su ciascun lato della struttura, di primo acchitto fa sembrare l’edificio più simile a una fortezza che non, appunto, a una chiesa. La ridondanza delle decorazioni interne (mosaici, capitelli e vetrate colorate), con la sola eccezione della cripta intitolata a San Giuseppe, testimonia invece a pieno l’orientamento dell’arte sacra di fine Ottocento. Assolutamente da fare la salita sul tetto della basilica che regala una magnifica veduta della città. Da vedere, inoltre, nelle immediate vicinanze, il Musèe de Fourvière con esposti il tesoro della basilica e numerosi altri reperti di arte sacra. Per maggiori informazioni su orari di visita della chiesa, del tetto e del vicino museo visita il sito: www.fourviere.org (disponibile la versione in inglese).