Milano per vivere e Roma per il weekend. Per anni è stato questo lo stereotipo che ha descritto le due città più importanti d’Italia. Alla prima il lavoro, alla seconda la storia; a una il primato economico-finanziario, all’altra quello politico-culturale. Ovviamente le cose sono sempre state più sfumate di così (Milano, per esempio, ha sempre primeggiato nel campo dell’editoria) e però non ci sono dubbi sul fatto che questa rappresentazione per anni abbia sostanzialmente retto da un punto di vista empirico. Dopo il successo di Expo 2015 il quadro è cambiato. Milano, infatti, ha cominciato a correre anche turisticamente, al punto da scalzare per numero di visitatori annui città come Firenze e Venezia, attestandosi subito dietro la capitale d’Italia. Per altro verso, sono proprio i cambiamenti repentini quelli che meglio evidenziano alcune costanti. Nel caso di Milano si può dire che innovazione e creatività hanno sempre fatto parte della storia cittadina. Non solo, dunque, quando le cose girano per il meglio, ma anche quando, come negli anni ’90 del secolo scorso, non tutto ha filato per il verso giusto. Insomma lo spirito meneghino è quel che rende tanto affascinante la città con riflessi evidenti in diversi campi: moda, design, gastronomia e industria del divertimento. Di seguito vediamo le principali attrazioni della città. Buona lettura.
Milano
12 cose da fare e vedere a Milano e 3 da non fare
1 Duomo
In apertura abbiamo fatto riferimento a creatività e innovazione come costanti della storia di Milano. A queste due bisogna aggiungerne una terza: il Duomo Santa Maria Nascente, al centro dell’omonima piazza. Dal 1386, anno di fondazione per mano di Gian Galeazzo Visconti, questa chiesa rappresenta il cuore della spiritualità milanese, con oltre 4 milioni di visitatori l’anno. C’è da dire che alla popolarità dell’edificio concorre anche la centralità della piazza, snodo per la quasi totalità delle attrazioni turistiche milanesi, e per questo generalmente assunta come base di partenza per la visita in città. Dal punto di vista architettonico il Duomo rappresenta una testimonianza preziosa del gotico-lombardo anche se – va detto – la costruzione della cattedrale si è protratta per oltre 5 secoli, tanto che si è soliti distinguere 6 successive fasi di realizzazione: Viscontea (1387-1447); Sforzesca (1450-1520); Borromaica (1560-1650); Sei-Settecento (1650-1800); Ottocento (1800-1900); Novecento (1900-oggi). Questo lunghissimo arco temporale spiega anche l’elevato numero di statue: oltre 3000 tra interno ed esterno, con la singolare presenza di personalità laiche (Dante Alighieri, Arturo Toscanini, Vittorio Emanuele II e persino il pugile Primo Carnera) a fianco profeti e martiri del Vecchio e Nuovo Testamento. Le 135 guglie che decorano l’esterno del Duomo, insieme alla Reliquia del Sacro Chiodo custodita in una teca all’apice dell’abside maggiore (secondo la leggenda si tratterebbe di uno dei chiodi della croce di Gesù), costituiscono due degli elementi di maggior fascino del Duomo di Milano che – giova ricordare – in Italia per dimensioni è secondo solo a San Pietro in Vaticano. Da non perdere, inoltre, la salita sul tetto (tramite ascensore) e la visita dei sotterranei coi resti archeologici dell’originaria Basilica di Santa Tecla, sulle cui fondamenta Gian Galeazzo Visconti ordinò l’edificazione del nuovo tempio. Per maggiori informazioni sulla storia, gli orari di visita e i prezzi visita il sito ufficiale: www.duomomilano.it.
2 Museo del Novecento
Se vi piace l’arte del ‘900, in particolare il Futurismo che tanto ha influito dal punto di vista culturale e politico sulla prima metà del secolo, beh allora Palazzo dell’Argenario è tappa obbligata di una visita a Milano. Quest’edificio, a due passi dal Duomo e dalla Galleria Vittorio Emanuele II (vedi prossimo punto), dal 2009 ospita una delle più importanti raccolte d’arte italiana del secolo scorso con grande risalto alle opere di Boccioni, Marinetti, Balla e gli altri interpreti di quel movimento d’avanguardia che fu il Futurismo. Dell’esposizione però fanno parte tanti altri artisti nazionali e internazionali, tra gli altri Picasso, Klee, Kandinskij, De Chirico, Modigliani, Fontana e Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore, quest’ultimo, del celebre “Quarto Stato” il quadro che di fatto sancì l’irruzione sulla scena artistica, oltre che naturalmente su quella politica e sociale, delle masse contadine e operaie.
Per i giorni e gli orari di apertura del Museo del Novecento vedi la tabella:
Giorni | Orari |
Lunedì | 14:30 19:30 |
Martedì | 09:30 19:30 |
Mercoledì | 09:30 19:30 |
Giovedì | 09:30 22:30 |
Venerdì | 09:30 19:30 |
Sabato | 09:30 22:30 |
Domenica | 09:30 19:30 |
Per maggiori informazioni sulla storia, le mostre e le modalità di visita (scuole, gruppi ecc.) consultare il sito: museodelnovecento.org
3 Galleria Vittorio Emanuele II
C’è chi ha giustamente definito la galleria di Milano una stazione senza rotaie, binari e treni. In effetti, il via vai brulicante di persone è assai simile a quello di una scalo ferroviario, con la sostanziale differenza che qui lo shopping conta decisamente più delle esigenze di mobilità. La Galleria Vittorio Emanuele II, infatti, è un vero e proprio centro commerciale con boutique delle maggiori firme dell’alta moda a fianco caffè storici e catene di fast food. Insieme al cosidetto “Quadrilatero d’Oro” (vd. prossimo punto), la galleria, progettata nel 1865 dall’architetto Giuseppe Mengoni, è uno dei “palcoscenici” dello star system e showbiz milanese. Insomma c’è chi viene per guardare e chi, invece, per farsi guardare. Bella sempre, nel periodo natalizio, a detta di molti, si trasforma nel luogo più “in” della città.
4 Quadrilatero della moda
A Milano è impossibile non fare acquisti. Lo abbiamo già visto con la Galleria Vittorio Emanuele II ma è il cosidetto “Quadrilatero della moda” (via Montenapoleone, via della Spiga, via Manzoni, via Sant’Andrea) il tempio dello shopping milanese. Ferragamo, Prada, Valentino, Gucci, Krizia, Dolce & Gabbana, Trussardi, Chanel, Moschino, Versace e altri grandi marchi sono praticamente tutti presenti in una concentrazione tale che non trova riscontro in nessuna altra parte del mondo, perfino a New York. Ovviamente sono in pochi quelli che possono permettersi di acquistare in questa zona ma non è neanche tanto questo il punto. Infatti l’aspetto più interessante del Quadrilatero della moda è che fa tendenza, anticipando quelli che poi saranno i gusti che andranno per la maggiore.
5 Castello Sforzesco
Il Castello Sforzesco, altra tappa obbligata di una visita a Milano, si trova poco lontano dal Duomo. E, proprio come la cattedrale cittadina, l’edificazione di questa fortezza si deve a Gian Galeazzo Sforza che, proseguendo l’opera iniziale del suo predecessore Galeazzo II Visconti, realizzò gli alloggi per le truppe, risistemando contestualmente il parco e il fossato tutt’attorno. Dopo i Visconti fu la volta degli Sforza: prima Francesco Sforza e poi Ludovico Maria Sforza, detto il Moro. Quest’ultimo diede grande lustro alla fortezza milanese chiamando a corte, tra gli altri, artisti del calibro di Leonardo da Vinci e Donato Bramante. Dal XVI al XVIII secolo il castello attraversò una fase assai turbolenta, passando in mano francese, spagnola e austriaca. È in questi secoli che si sedimenta l’immagine di fortezza straniera, simbolo ostile di occupazione. Un pregiudizio negativo che i milanesi si sono lasciati definitivamente alle spalle soltanto dopo l’Unità d’Italia. Venendo ai giorni nostri sono due i motivi per cui il Castello Sforzesco è una delle principali attrazioni turistiche di Milano. Il primo è perché, proprio alle sue spalle, c’è il bellissimo Parco Sempione, un’oasi di pace in centro città. Poter staccare la spina senza doversi allontanare troppo dal lavoro e gli affari correnti rappresenta sicuramente un grande vantaggio, tanto più in una città trafficata e sempre di corsa quale è Milano. Il secondo motivo è la presenza, all’interno dell’edificio, di diversi musei. Innanzitutto il Museo d’Arte Antica, con la sezione dedicata alla Pietà Rondanini di Michelangelo, ma meritano una visita anche il Museo degli Strumenti Musicali, il Museo Preistorico e quello Egizio. Insomma, che siate in cerca di un po’ di relax o, al contrario, di stimoli culturali che lascino il segno, il Castello Sforzesco è uno dei luoghi imperdibili di Milano. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: milanocastello.it.
6 Torre Branca
Il Parco Sempione ricordato in precedenza (vedi Castello Sforzesco, punto 5) non è solo il polmone verde di Milano ma è anche -soprattutto- un luogo della memoria che reca molte tracce della storia recente della città. Dal monumento commemorativo di Napoleone III, all’Arena di Antonio Canova, dove hanno giocato pure Inter e Milan, passando per I Bagni Misteriosi, la fontana progettata da Giorgio De Chirico, il parco preferito dei milanesi trasuda storia, cultura e arte. Menzione speciale per la Torre Branca, che si trova proprio all’ingresso del parco. Si tratta di una torre in metallo progettata dal designer Gio Ponti e realizzata nel 1933 in occasione della V Triennale di Milano. Si chiama Torre Branca perché nel 1972, i fratelli Branca, titolari dell’omonima distilleria, si fecero carico della ristrutturazione dell’opera da tempo inagibile. Oltre al connubio, ancora attuale, tra architettura e tecnica, la particolarità di questo totem metallico è che un ascensore consente la salita fino in cima (108 mt), da cui si gode una vista bellissima della città. Da non perdere!
Per gli orari di visita della Torre Branca consulta le tabelle:
Orari invernali (15 settembre – 15 maggio) | ||
Giorni | Mattina | Pomeriggio |
Lunedì | chiuso | chiuso |
Martedì | chiuso | chiuso |
Mercoledì* | 10:30 12:30 |
16:00 18:30 |
Giovedì | chiuso | chiuso |
Venerdì | chiuso | chiuso |
Sabato | 10:30 13:00 |
18:30 20:30 |
Domenica | 10:30 14:00 |
14:30 19:00 |
*Mercoledì salita gratuita per scolaresche e pensionati |
In caso di maltempo o forte vento la Torre Branca rimarrà chiusa. Tutte le visite alla Torre Branca durano circa 7 minuti.
Orari estivi (16 maggio – 14 settembre) | ||
Giorni | Mattina | Pomeriggio |
Lunedì | chiuso | chiuso |
Martedì | chiuso | 15:30 19:00 |
Mercoledì* | 10:30 12:30 |
15:00 19:00 |
Giovedì** | chiuso | 15:30 19:00 |
Venerdì** | chiuso | 15:30 19:00 |
Sabato** | 10:30 14:00 |
14:30 19:30 |
Domenica | 10:30 14:00 |
14:30 19:30 |
*Mercoledì salita gratuita per scolaresche e pensionati **Giovedì, venerdì e sabato anche 20:30 – 00:00 |
In caso di maltempo o forte vento la Torre Branca rimarrà chiusa. Tutte le visite alla Torre Branca durano circa 7 minuti.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: www.museobranca.it
7 Pinacoteca di Brera
La prima cosa che salta all’occhio del palazzo di Brera è la statua di Napoleone Bonaparte nel cortile che precede l’ingresso. Realizzata dall’artista Antonio Canova, la scultura ritrae il condottiero con le sembianze del dio romano Marte, celebrandone non solo le doti di conquista ma pure il ruolo di eroe civilizzatore. Quella che ammiriamo, tuttavia, è una copia in bronzo dell’opera, giacchè l’originale in marmo si trova nel Museo Wellington di Londra. E Napoleone, del resto, c’entra anche col pezzo forte del palazzo di Brera, vale a dire la celebre Pinacoteca con centinaia di dipinti dal Medioevo alla modernità. Napoleone, infatti, utilizzò questo ex collegio di gesuiti come deposito, ammontandovi molte delle opere d’arte confiscate in giro per l’Italia settentrionale. Una forma di collezionismo di stato che segna un mutamento profondo rispetto al collezionismo privato da cui, per esempio, scaturirono gli Uffizi di Firenze. Ad ogni modo, una fortuna per Milano che si è ritrovata “in casa” alcuni tra i più grandi capolavori dell’arte rinascimentale. Solo per ricordarne alcuni, senza pretesa di esaustività: la Pietà di Giovanni Bellini, il Cristo Morto di Andrea Mantegna, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello e la Cena in Emmaus di Caravaggio. Insomma, la Pinacoteca di Brera è un’altra tappa obbligata di una visita a Milano, tanto più che la collezione, come accennato, non si esaurisce soltanto al XV e XVI secolo ma ospita anche significativi contributi dell’arte fiamminga, senza dimenticare alcuni tra i migliori interpreti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Per gli orari di visita della Pinacoteca vedi la tabella:
Giorni | Orari |
Lun | chiuso |
Mar – Dom* | 08:30 19:15 |
*Ogni primo e terzo giovedì del mese 08:30 – 22:15.
Maggiori informazioni sulla storia, i capolavori e le altre istituzioni culturali presenti all’interno del palazzo (Accademia delle Belle Arti; Biblioteca Braidense; Osservatorio Astronomico) consultare il sito: pinacotecabrera.org.
8 Cenacolo Vinciano
Per notorietà l’Ultima Cena di Leonardo è seconda solo alla Gioconda custodita nel Louvre di Parigi. Probabilmente alla (relativa) minor fama del Cenacolo leonardesco ha contribuito il veloce deterioramento dell’opera che l’artista fiorentino dipinse sul muro del refettorio del Monastero domenicano di Santa Maria delle Grazie. A commissionare il dipinto, alto ben 4 metri e lungo 9, Ludovico Il Moro che spinse fortemente per la rappresentazione dell’annuncio del tradimento che Gesù rivolse agli apostoli prima di essere arrestato. Una scena a cui Leonardo riuscì a trasferire tutta la drammaticità del racconto biblico, dipingendo sui volti degli apostoli l’incredulità per l’ascolto e il contemporaneo timore di venire additati dal profeta. Dal 1977 al 1999 il Cenacolo di Leonardo da Vinci è stato oggetto di una delle più lunghe e complicate campagne di restauro mai sperimentate. Un lavoro enorme che ha consentito il recupero soddisfacente, anche se per forza di cose parziale, di uno dei capolavori assoluti del Rinascimento cui il genio fiorentino lavorò per tre anni, dal 1494 al 1497. Per vedere il Cenacolo Vinciano è necessaria la prenotazione che può essere effettuata sia per telefono (chiamando lo 02 92 800 360), che on line dal seguente sito: www.vivaticket.it (da cui è possibile prenotare pure la visita alla Pinacoteca di Brera, vedi punto precedente). Da non perdere!
9 Basilica di Sant’Ambrogio
Seconda per importanza solo al Duomo, la Basilica di Sant’Ambrogio è senza dubbio un’altra tappa obbligata di una visita a Milano. La sua importanza travalica l’aspetto religioso e investe direttamente un altro caposaldo dell’identità cittadina: il legame stretto tra la chiesa locale e la società civile. Rapporto che è uno dei segreti del successo di Milano, dal momento che ha storicamente consentito alla parte più dinamica della città di sperimentare e innovare inseguendo il profitto, lasciando alla chiesa la cura degli ultimi. Detto questo, la basilica del santo patrono merita anche dal punto di vista architettonico. Gli storici dell’arte, infatti, concordano nel ritenerla la testimonianza più fulgida del romanico-lombardo, fonte di ispirazione per l’edificazione di molte altre chiese in giro per la regione. Da vedere, il Sacello di San Vittore in ciel d’Oro, una piccola cappella vicino all’altare famosa per i mosaici che decorano le pareti e la volta a botte. Stessa importanza per l’Altare d’Oro realizzato dal maestro Vuolvinio, orafo molto attivo nel IX secolo. Dello stesso periodo la più antica delle due torri campanarie, realizzata dai monaci benedettini. L’altra, quella più alta, venne realizzata invece tre secoli dopo per mano dei canonici a sugello di un lungo conflitto tra le parti circa l’utilizzo dell’altare della chiesa.
Per gli orari di visita della Basilica di Sant’Ambrogio vedi la tabella:
Giorni | Orari mattina | Orari pomeriggio |
Lun – Sab | 10:00 12:00 |
14:30 18:00 |
Dom | 15:00 17:00 |
Per gli orari delle Ss. Messe, le informazioni su come arrivare e l’accoglienza delle scolaresche consultare il sito: www.basilicasantambrogio.it
11 Cimitero Monumentale
Tra i simboli della milanesità, a fianco il Duomo e la Basilica di Sant’Ambrogio, ci sta anche il Cimitero Monumentale. Non solo perché vi sono sepolte personalità che hanno fatto la storia civile, politica, artistica e letteraria d’Italia (solo per ricordarne alcuni: Alessandro Manzoni, Filippo Turati, Salvatore Quasimodo, Arturo Toscanini, Giorgio Gaber e Franca Rame) ma anche perché quest’enorme spazio di oltre 250.000 mq, offre molteplici spunti architettonici. Più nel dettaglio, la particolarità del Cimitero Monumentale di Milano consiste nell’incorporare diversi stili dal gotico al liberty, passando per romanico, bizantino e neoclassico. Insomma, allo stesso tempo un luogo della memoria e un esempio di eclettismo architettonico che merita di esser visitato e valorizzato.
Il Museo Monumentale di Milano rispetta i seguenti orari:
Giorni | Orari |
Lun | chiuso |
Mar – Dom | 08:00 18:00 |
Maggiori informazioni sulla pagina dedicata del sito del comune di Milano.
12 Stadio San Siro
San Siro non è uno stadio come gli altri. Basta la storica definizione di “Scala del calcio” (in evidente similitudine col Teatro alla Scala, sempre a Milano) per capire il legame affettivo dei milanesi con questo stadio dove si alternano le due gloriose squadre cittadine, l’Inter e il Milan. Da qualche anno, oltre al museo, è possibile visitare tutti gli interni ripercorrendo il vero itinerario dei calciatori: zona mista, spogliatoi, tunnel, campo da gioco e perfino le tribune. Insomma una volta a Milano, specie se tenete a una delle due squadre, è d’obbligo una visita al Giuseppe Meazza di San Siro. Il Museo&Tour è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:00. Per prenotare on line e per maggiori informazioni visita il sito: www.sansiro.net .
1 Attenzione ai borseggiatori
Come in tutti i luoghi affollati di ogni grande città anche a Milano può capitare di imbattersi in qualche malintenzionato dedito al borseggio. Le precauzioni sono quelle classiche che abbiamo suggerito già altre volte: non indossare catenine, bracciali, anelli di particolare valore; non lasciare la borsa aperta in giro; non tenere il portafogli nella tasca posteriore del pantalone; non portare con sé molto contante ecc.
2 Non girare la città in auto
Il centro storico di Milano va visitato a piedi. In alternativa servendosi dei mezzi pubblici che nel capoluogo lombardo sono puntuali e frequenti. La macchina lasciatela in albergo o, meglio ancora a casa, che tra ZTL, zone pedonali e strisce blu c’è il rischio serio di rovinarsi la vacanza. Inoltre, rinunciare all’auto significa contribuire all’abbassamento dell’inquinamento atmosferico, fenomeno con cui l’amministrazione cittadina fa i conti da anni mettendo in campo tutte le misure e iniziative possibili per migliorare la salubrità dell’aria.
3 Non indossare abiti inadeguati per visitare chiese e musei
Anche se l’afa non dovesse dar tregua, non si entra nel Duomo con scollature evidenti o in bermuda e ciabatte. Né al Duomo, né a Sant’Ambrogio e più in generale in tutti i luoghi simbolo, anche non religiosi, di Milano (i musei, per esempio). Una questione di rispetto in cui far rientrare pure il divieto di scattare foto, perlomeno durante le celebrazioni religiose.