La Casa del Fauno di Pompei

La Casa del Fauno di Pompei

La Casa del Fauno è la più grande abitazione di Pompei, con una superficie di circa 3.000 metri quadrati, e rappresenta uno dei migliori esempi di villa signorile dell’epoca romana. Lussuosa e imponente, la casa era suddivisa in due zone comunicanti, ciascuna con un ingresso indipendente: una parte destinata all’uso privato e l’altra riservata agli affittuari, come artigiani e piccoli commercianti, che utilizzavano gli spazi per le loro attività. Il nome della casa deriva dalla piccola statua in bronzo di un fauno danzante, trovata nell’atrio vicino all’impluvium (vd. foto), la vasca per la raccolta dell’acqua piovana. La statua che si può ammirare oggi a Pompei è una copia, poiché l’originale è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, insieme ai magnifici mosaici, tra cui il celebre Mosaico di Alessandro, che raffigura la battaglia tra Alessandro Magno e Dario III. Questi elementi testimoniano come la conoscenza approfondita di Pompei passi inevitabilmente anche attraverso le collezioni del MANN di Napoli.

Il Teatro Grande di Pompei

Il Teatro Grande di Pompei

Costruito in epoca sannitica e completamente ristrutturato nel II secolo a.C, il Teatro Grande di Pompei rappresenta un esempio sui generis di architettura teatrale romana. La particolarità risiede nel fatto che a differenza dei tipici teatri romani a emiciclo, mantiene una pianta di ispirazione ellenistica a ferro di cavallo. Sempre in linea con la tradizione greca, sorge in posizione panoramica, sfruttando il pendio di una collina per la realizzazione delle gradinate. Il teatro poteva ospitare fino a 5.000 spettatori, distribuiti in tre settori distinti. La summa cavea, nella parte superiore, era destinata ai ceti sociali più bassi, con una visuale più lontana dalla scena; la media cavea, riservata a piccoli proprietari e commercianti, offriva una posizione più vicina e privilegiata. Infine, l’imma cavea, la sezione più bassa e vicina al palcoscenico, era riservata all’élite cittadina: funzionari, ricchi mercanti e proprietari terrieri. Questa suddivisione delle gradinate rispecchia perfettamente la rigida stratificazione sociale dell’epoca romana, rendendo il Teatro Grande non solo un luogo di spettacolo, ma anche un simbolo del sistema gerarchico della città. Imperdibile!

Il Foro di Pompei

Il Foro di Pompei

Appena oltrepassata Porta Marina, il primo luogo da visitare è il Foro, cuore pulsante della vita politica, religiosa e civile di Pompei. Questa piazza rettangolare, scenograficamente arricchita da numerosi basamenti utilizzati come podi per statue equestri di imperatori e figure influenti, è circondata da imponenti edifici civili e religiosi, sviluppatisi in diverse fasi storiche. Il Tempio di Apollo, il più antico, risale all’epoca sannitica (IV-III secolo a.C.), quando Pompei fu fondata. In epoca romana, nel II secolo a.C., venne costruita la Basilica, destinata all’amministrazione della giustizia e alle attività commerciali. Merita particolare attenzione anche il Tempio di Giove, o Capitolium, dedicato alla triade di Giove, Giunone e Minerva, in linea con la tradizione religiosa di Roma Imperiale, così come – merita attenzione – il Macellum, il mercato cittadino. Il Foro di Pompei, quindi, è un concentrato di secoli di storia antica, fondamentale per comprendere il contesto storico e culturale della città.

Santuario della Madonna di Pompei

Santuario della Madonna di Pompei

Prima di concentrarci sull’attrazione principale di Pompei, ovvero gli scavi archeologici, è doveroso menzionare un altro luogo che contribuisce in modo significativo alla fama internazionale della città: il Santuario della Beata Vergine del Rosario, comunemente conosciuto come Santuario di Pompei. Situato nella parte moderna del paese, ma comunque non distante dall’area archeologica, questa basilica fu edificata nell’ultimo quarto del XIX secolo, precisamente nel 1876, quando venne posata la prima pietra. L’idea e la realizzazione dell’edificio furono fortemente volute da Bartolo Longo, un avvocato napoletano che, dopo la conversione al cattolicesimo, dedicò il resto della vita alla promozione del culto mariano. Di stile neoclassico, con un campanile imponente alto circa 80 metri, la chiesa è nota soprattutto per l’icona della Vergine col Bambino, oggetto di continua venerazione. Due momenti particolarmente sentiti dell’anno sono l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, quando si recita la Supplica alla Madonna di Pompei, una preghiera che richiama migliaia di fedeli da ogni parte del mondo. Molti di essi visitano anche gli scavi archeologici, abbinando così il pellegrinaggio religioso alla scoperta storica di Pompei.

Attenzione al caldo estivo

Attenzione al caldo estivo

Abbiamo già sottolineato che Terracina non è solo una destinazione balneare, ma anche un ottimo punto di partenza per numerose escursioni nei dintorni. Tuttavia, è importante prestare attenzione al caldo estivo. Nei mesi di luglio e agosto, è consigliabile evitare il trekking, soprattutto su percorsi particolarmente impegnativi, poiché le temperature possono essere elevate e rendere le attività all’aperto più faticose e rischiose.

Andare in spiaggia nei weekend di alta stagione

Andare in spiaggia nei weekend di alta stagione

Definirla una “cosa da evitare” può sembrare eccessivo, ma è più un suggerimento. Nei mesi di luglio e agosto, le spiagge di Terracina tendono a essere molto affollate, specialmente durante i fine settimana. Per questo, è preferibile optare per i giorni feriali o, se il weekend è l’unica opzione, scegliere orari meno frequentati per godersi la spiaggia in tranquillità.

Cosa mangiare a Terracina

Cosa mangiare a Terracina

Terracina è rinomata per le sue fragole, in particolare per la varietà Favette, la più diffusa nel Lazio. Questa fragola, originaria della Francia, è coltivata nelle piane di Fondi e Terracina dagli anni ’70, ormai da oltre mezzo secolo. Ci troviamo nell’Agro Pontino, un’area di grande rilievo agricolo non solo a livello regionale, ma anche nazionale: basta pensare che a Fondi si trova il secondo mercato ortofrutticolo d’Italia. Perciò, come per le sue splendide spiagge, anche la gastronomia locale merita di essere apprezzata nel contesto più ampio dei dintorni di Terracina. Dalle olive di Gaeta alle alici di Sperlonga, dal vino di San Felice Circeo fino alle lenticchie della minuscola Ventotene, il territorio offre una straordinaria varietà di sapori. Non resta che scoprire queste eccellenze locali: provare per credere!

I dintorni di Terracina

I dintorni di Terracina

Dalla villa di Tiberio a Sperlonga a quella di Cicerone a Formia passando per il Monastero di San Magno a Fondi e l’Abbazia di Fossanova a Priverno i dintorni di Terracina offrono una ricchezza straordinaria di luoghi da visitare. E non dimentichiamo gli splendori naturalistici: per gli appassionati di escursioni, il Parco Nazionale del Circeo, il Parco Regionale Monti Ausoni e la Riviera di Ulisse rappresentano un’occasione unica per scoprire bellezze naturali e paesaggi mozzafiato, con poche rivali in Italia e oltre. In breve, la costa tra Roma e Napoli è un vero scrigno di tesori da esplorare. Provare per credere!

Le spiagge di Terracina

Le spiagge di Terracina

Le spiagge di Terracina sono il vero fiore all’occhiello di questa località, che nonostante il suo ricco patrimonio storico e culturale, resta soprattutto una destinazione balneare molto amata per il mare cristallino e il sole. Le due principali spiagge, Levante e Ponente, si estendono per chilometri e sono separate dal porto turistico. Entrambe offrono un mix di tratti attrezzati e spiagge libere: la spiaggia di Levante si sviluppa lungo il lungomare Circe, mentre quella di Ponente si spinge fino al confine con il comune di Fondi. Per chi cerca atmosfere più tranquille, ci sono la spiaggia di Porto Badino, al confine con San Felice Circeo, e la spiaggia di Torre del Fico, verso sud, in direzione di Sperlonga. Anche le località limitrofe offrono splendide opzioni balneari. La spiaggia di Riva del Sisto, alla foce del fiume omonimo, è ideale per chi ama lo snorkeling e il diving, mentre Torre Olevola, premiata con la Bandiera Blu, e il Lido di Fondi, famoso per le onde perfette per surf e kitesurf, ampliano ulteriormente l’offerta per chi cerca natura, sport e relax lungo questa costa mozzafiato.

Museo Civico Pio Capponi

Museo Civico Pio Capponi

Il Museo Civico Pio Capponi, che prende il nome dal suo fondatore, è situato al primo piano della Torre Frumentaria, un edificio medievale adiacente all’antico Foro Emiliano. Inaugurato nel 1894, il museo raccoglie numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Terracina, coprendo un arco temporale che spazia dal Paleolitico superiore fino all’epoca moderna, con un focus particolare sull’età romana, che costituisce il cuore della collezione. La sezione romana del museo è particolarmente ricca e variegata, includendo statue, are, erme e ritratti, che documentano lo sviluppo della civiltà romana a Terracina dall’età tardo-repubblicana fino a quella imperiale. Questo periodo è ulteriormente valorizzato dal contesto monumentale del vicino Foro Emiliano, che offre una cornice scenografica in cui si riflette la grandiosità dell’architettura romana. Durante la Seconda Guerra Mondiale molti reperti andarono perduti, ma successivi ritrovamenti e donazioni hanno permesso di ricostituire e arricchire la collezione, che rimane un punto di riferimento prezioso per chi vuole esplorare il patrimonio storico e culturale di Terracina.

Lungomare di Terracina

Lungomare di Terracina

Il lungomare è senza dubbio uno dei gioielli di Terracina. Sebbene ci si aspetti che una località balneare ne faccia il suo punto di forza, qui va sottolineato l’impegno per renderlo ancora più attraente e fruibile. Uno degli interventi più apprezzati è la pista ciclabile, che regala a ciclisti e corridori uno spazio sicuro e pianeggiante per le loro attività, immersi in un ambiente spettacolare. La cornice è data dagli stabilimenti balneari, dalle ampie spiagge libere e da un panorama che spazia dal Promontorio del Circeo a Monte Sant’Angelo, fino a scorci delle isole Pontine (Ponza e Ventotene) e, nei giorni più limpidi, Ischia all’orizzonte. Ma il fascino di Viale Circe – come è noto il lungomare di circa 5 chilometri – non si esaurisce con la vista. Il lungomare è anche un paradiso gastronomico, con numerosi bar ideali per un aperitivo al tramonto e ristoranti che offrono specialità di pesce fresco, tipiche della cucina locale. Un luogo che racchiude relax, bellezza e gusto, assolutamente da non perdere!

Foro Emiliano

Foro Emiliano

Terracina vanta un’importanza storico-archeologica significativa, testimoniata in modo emblematico dal Foro Emiliano, oggi conosciuto come Piazza del Municipio. Questo spazio, unico nel contesto di un territorio per il resto caratterizzato da una conformazione stretta e allungata, è di grande rilievo sia dal punto di vista architettonico che urbanistico. Tre elementi lo rendono particolarmente interessante: le gallerie sostruttive che sostengono il terrazzamento della piazza, esempio delle soluzioni ingegneristiche romane; la pavimentazione in lastre di calcare risalente al I secolo d.C.; e la sua collocazione lungo la Via Appia, fulcro di commerci e scambi. Dal punto di vista storico, il Foro era il centro politico, civile e religioso di Terracina, una centralità che ha resistito nei secoli e si riflette ancora oggi. Attorno alla piazza, oggi come millenni fa, si affacciano edifici delle istituzioni cittadine, come il Palazzo della Bonifica Pontina, Palazzo Venditti, la Torre dei Rosa (sede del Museo Archeologico Pio Capponi) e il Municipio, quest’ultimo restaurato nel 1959 dall’architetto Giuseppe Zander, dopo i danni subiti nella Seconda Guerra Mondiale. Da vedere!

Duomo di Terracina

Duomo di Terracina

Edificata tra il V e il VI secolo, la Concattedrale di San Cesareo cattura subito l’attenzione, grazie soprattutto al portico esterno con sei colonne, a un arco trionfale centrale, e al campanile, opera degli stessi maestri che costruirono quello del Duomo di Gaeta. All’interno, la chiesa presenta tre navate delimitate da archi. Nei secoli ha subito diversi interventi, i più rilevanti nel Settecento, quando le navate furono ridotte da cinque a tre e furono aggiunte le cappelle laterali, e nel 1926, durante il regime fascista, con lavori finanziati dal ministro Pietro Fedele, che si concentrarono sulla facciata per valorizzare le origini medievali. Una curiosità: nel 1088, nel Duomo di Terracina, si tenne il conclave che elesse Urbano II, il papa che convocò la prima crociata nel 1095.

Tempio di Giove Anxur

Tempio di Giove Anxur

Terracina è molto più di una semplice località balneare, come dimostra la salita lungo Via San Francesco Nuova, che dalla parte bassa della città porta fino al Monte Sant’Angelo, a 227 metri sul livello del mare. Qui sorge il Tempio di Giove Anxur, uno dei grandi santuari repubblicani del Lazio, costruito tra il II e il I secolo a.C. Il complesso si sviluppa su tre livelli: la terrazza superiore (Campo Trincerato), con funzione difensiva; la terrazza intermedia (Gran Tempio), dedicata al culto di Giove Fanciullo, secondo la tesi più accreditata, o forse a Venere; e la terrazza inferiore (Piccolo Tempio), consacrata alla dea Feronia. Tutto intorno, una cinta muraria fu eretta durante la guerra civile tra Mario e Silla per proteggere la via Appia, la famosa arteria che collegava Roma a Capua. Nell’Alto Medioevo, un monastero benedettino dedicato a San Michele Arcangelo sorse presso il Piccolo Tempio, ma nei secoli successivi il sito cadde nell’abbandono fino agli scavi iniziati solo a fine Ottocento. Oltre alla storia, il panorama mozzafiato dal Tempio di Giove Anxur è da solo una buona ragione per visitarlo. Imperdibile!