National scenic byway (route) 12

National scenic byway (route) 12

Spesso negli Usa il percorso in auto per raggiungere le varie località è esso stesso un’attrazione da non perdere, soprattutto se la strada in questione è una delle 150 National scenic byway, così designate dal Segretario dei trasporti degli Stati Uniti. Si tratta di strade secondarie contraddistinte dalla particolare bellezza del paesaggio. 30 di esse sono poi il top del top e vengono chiamate All-American Roads. La Scenic Byway 12 nello Utah fa parte di questo secondo gruppo, è quindi una “top model” dell’asfalto. Si tratta di un percorso di 124 miglia che collega il parco nazionale Bryce Canyon con quello di Capitol Reef attraversando un paesaggio superlativo tra canyon, altipiani, valli, foreste di betulle e di pini (Dixie National Forest). Uno dei tratti più suggestivi è quello tra Boulder ed Escalante. Fate una sosta al punto panoramico Calf Creek Viewpoint, la vista spazia sui canyon e le valli circostanti. Se poi si ha un po’ di tempo a disposizione è possibile raggiungere a piedi Lower Calf Creek Falls, una delle attrazioni della vasta area del Grand Staircase Escalante. Alta oltre 38 metri, la cascata si tuffa in una piscina naturale facilmente accessibile grazie alla zona sabbiosa che si è formata intorno. Il sentiero che porta alla cascata è lungo circa 5 km ed è adatto a tutti; in estate fare un tuffo nell’acqua fresca è un’esperienza corroborante.

Bryce Canyon National Park

Bryce Canyon National Park

Di meraviglia in meraviglia! Percorrendo 120 km in direzione nord, da Zion si raggiunge Bryce Canyon National Park. Il parco è piccolo, ma è un capriccio geologico molto singolare. Nonostante il nome, non si tratta di veri e propri canyon. La zona è un altopiano calcareo, modellato dall’erosione in una serie di anfiteatri naturali, il più famoso dei quali è il Bryce Amphitheatre. Questi anfiteatri non sono livellati, ma ritmati in pinnacoli di roccia dalle forme bizzarre. Si chiamano hoodoos, camini delle fate o piramidi di terra. Si tratta di fenomeni geologici prodotti dall’erosione delle rocce sedimentarie fluviali e lacustri, che vengono plasmate dall’acqua, dal vento e dal ghiaccio. Le guglie del Bryce Canyon National Park hanno un’intensa colorazione che varia dal rosso, all’arancione, fino al bianco. I quattro punti di vista principali si trovano tutti all’inizio del parco, sono: Bryce Point, Inspiration Point, Sunset Point e Sunrise Point. Il parco offre ai visitatori molteplici attività gratuite a cura dei ranger: si va dalle passeggiate guidate sul bordo del Bryce Amphitheatre agli approfondimenti di geologia, dalle escursione con la luna piena ai constellation tours, a caccia di stelle con spiegazioni astronomiche. Maggiori info alla pagina: https://www.nps.gov/brca/planyourvisit/ranger-programs.htm#CP_JUMP_1925836

Las Vegas

Las Vegas

Dopo tante bellezze naturali, una sosta a Las Vegas, nel Nevada, rappresenta un deciso cambiamento di atmosfera! Sin city, la città del peccato, come viene anche chiamata questa celeberrima città americana, può divertire o far venire voglia di scappare a gambe levate, ma sicuramente non lascia indifferente il visitatore data la sua iperbolica personalità. Las Vegas ha un distretto artistico, con varie gallerie e musei, tra cui anche uno dedicato ai neon vintage, ma tutti sappiamo che la maggior attrattiva della città sono i casinò. I più emblematici, quelli con mega-decorazioni al neon e riproduzioni di luoghi famosi del mondo si trovano nel quartiere Strip, epicentro ruggente di Las Vegas. Qui gli hotel-casinò più celebri della città: il Bellagio, con i suoi giochi d’acqua, il Luxor a forma di piramide, il Venetian con la riproduzione del Canal Grande di Venezia percorso da gondole veneziane – su cui è possibile fare un giro per 20 dollari – il Mandalay Bay dotato di una spiaggia artificiale, e lo Stratosphere che ha la torre di osservazione più alta degli Usa, dove i più temerari potranno sperimentare Insanity, una giostra il cui nome la dice lunga sul brivido assicurato. Ovviamente Las Vegas va vista di notte. Ogni 15 minuti, 24 ore su 24, il bus The Deuce percorre l’intero boulevard di Strip, che i più allenati potranno anche coprire a piedi. L’altro quartiere è Downtown, assai meno glam, più popolare e per questo anche più “autentico”, se è possibile usare questo aggettivo per Las Vegas. Qui i casinò e shop sono molto più vintage e nel week end si esibiscono gruppi musicali, ogni 100 metri. Essendo il quartiere più vecchio della città, Downtown ha diversi edifici interessanti: la Historic Fifth Street School, costruita nel 1936, l’edificio che ospita il Mob Museum in stile neoclassico, Las Vegas Academy of International Studies and Performing Arts, del 1930 in stile Art Déco e infine la Morelli House, costruita nel 1959. Dopo il gioco e i bagordi, la città è famosa anche per i suoi matrimoni. Grazie all’estrema velocità del rito, la media è di circa 100.000 unioni l’anno, quasi una cerimonia ogni 10 minuti.

Leggi anche

12 cosa da fare a Las Vegas e 3 da non fare

Bodie, la città fantasma del far west

Bodie, la città fantasma del far west

Nella bella stagione, dal parco nazionale Yosemite, si può raggiungere in un’oretta di auto Bodie, la città fantasma più famosa della California, attraverso Tioga road, una strada chiusa in inverno. Sorta come centro minerario nell’800, la cittadina oggi è considerata un luogo di interesse storico nazionale ed è stata inserita tra gli State Historic Park. Gli appassionati di ghost town e di film western potranno provare l’emozione di aggirarsi in un paese del far west con gli interni lasciati così come erano al momento del suo abbandono, ci sono ancora i cappotti appesi nelle stanze! Nel suo massimo splendore Bodie giunse a una popolazione di quasi 10.000 persone, in pratica il secondo centro abitato più importante dell’ovest, dopo San Francisco. La città prende il nome da William Bodey, un cercatore d’oro che per primo vi trovò una pepita. Nel 1876 la Standard Company scoprì un ricco giacimento aurifero e in pochissimo tempo Bodie si trasformò da centro isolato in una città fiorentissima con banche, ferrovia e un numero imprecisato di saloon e di bordelli. Qui visse anche Rosa May, “la prostituta dal cuore d’oro”, diventata celebre per aver curato i minatori malati, durante una epidemia, finendo vittima lei stessa del morbo. Per preservare l’atmosfera della città fantasma, a Bodie non ci sono strutture commerciali, tranne una libreria all’interno del museo, dove è possibile prenotare anche tour. Per visitare Bodie si paga un ticket di 8 dollari; gli orari sono:
9.00 – 16.00 da novembre a marzo;
9.00- 18.00 da marzo a novembre.

Zion National Park

Zion National Park

Lasciando Las Vegas e dirigendosi a nord est nello stato dello Utah, si raggiunge un’altra star dell’Ovest americano, lo Zion National Park. Qui il paesaggio è talmente suggestivo e technicolor che si stenta a credere ai propri occhi: monoliti di arenaria a strisce rosa, gialle e rosse si stagliano contro il cielo, cascate si tuffano da altezze vertiginose nelle valle scavata dall’impetuoso Virgin river, il canyon di Zion ipnotizza il visitatore con le sue rocce cangianti nella luce mutevole. Il tasso di spettacolarità è talmente alto che qualcuno ha paragonato Zion a un enorme parco giochi, altri a un paese di giganti, data l’altezza vertiginosa delle falesie – alcune di esse sfiorano il km! La città di Springdale, alla periferia del parco, è il posto più comodo dove soggiornare per dedicare alcuni giorni alla visita di Zion. Come la gran parte dei parchi americani, è possibile ammirare i punti salienti in un percorso automobilistico a bordo della propria vettura o prendendo la navetta presso il Centro Visitatori. La navetta effettua diverse fermate nei punti più belli e di maggiore interesse naturalistico; fa una sosta anche al Museo di storia umana di Zion, che offre uno spaccato sulla cultura indigena nella regione, sulla storia dei pionieri e sulla nascita del parco nazionale, nel 1909. Il parco è ricco di canyon, oltre quello principale, Canyon Zion, c’è Canyon Junction, che offre una notevole vista sul fiume. Per l’esplorazione dei canyon è necessario un permesso. É possibile prenotare, fino a 3 mesi prima, l’attività di canyoning sul sito del parco: https://www.nps.gov/zion/planyourvisit/canyoneeringpermits.htm. Tra i punti di alto impatto scenico c’è la Corte dei Patriarchi, un trio di falesie di arenaria battezzate dai primi coloni mormoni con i nomi biblici di Abramo, Isacco e Giacobbe. Ovviamente il parco è ricco di sentieri e percorsi trekking, di varia difficoltà. É possibile prenotare escursioni guidate di gruppo o private presso il Centro visitatori. Il periodo migliore per godersi Zion in tranquillità: aprile e maggio – settembre/ prima settimana di ottobre.

Death Valley

Death Valley

La Valle della Morte può essere annoverata tra i luoghi leggendari del pianeta, una vera icona pop geografica. Infatti anche chi non c’è mai stato può dire di conoscerla un po’ grazie alla sua enorme popolarità; i film girati qui sono oltre una cinquantina, tra cui spiccano due episodi di Star Wars e Zabrinsky point di Antonioni. Una manciata di chilometri, circa 200, la separa da Las Vegas, di cui rappresenta l’esatto opposto con la sua immensa vastità desolata e solitaria, il panorama aspro fatto di deserto, canyon e montagne, il sole a picco, il caldo estivo che non perdona. Oltre l’indubbio fascino da terra di frontiera, la Death Valley ha un grande valore naturalistico. Questo che è il parco nazionale più grande degli Usa, a dispetto del nome è anche un gigantesco museo di storia naturale all’aperto. Le specie animali e vegetali, alcune delle quali non si trovano in nessun’altra parte del mondo, si sono adattate al duro ambiente del deserto del Mojave in modi straordinari. Potrete avvistare linci, serpenti, mufloni e con un po’ di fortuna anche due star dei cartoon vintage: il coyote e il road runner, l’uccello Bip Bip di Looney Tunes. I record di questo luogo non finiscono qui: la valle è una delle depressioni più profonde dell’emisfero settentrionale che scende a 86 metri sotto il livello del mare (https://www.nps.gov/deva). Il grande problema del visitatore della Death Valley è come e quando vederla, perché c’è da misurarsi con uno spazio davvero sconfinato e un clima per niente facile. Il mezzo migliore per avere una panoramica del luogo, dopo il costosissimo elicottero, rimane la macchina. La stagione migliore va dall’autunno alla primavera, in quest’ultima stagione si può doppiare l’emozione con la fioritura della valle. Hotspot: il Racetrack, un fondo di lago asciutto, dove avviene il bizzarro fenomeno delle rocce in movimento e Zabriskie Point (vd.foto), icona nell’icona, per fotografare le viste più spettacolari.

Sequoia National Park

Sequoia National Park

Chi di noi non vorrebbe almeno una volta nella vita vedere un albero alto 100 metri? Si chiama General Sherman tree, è una sequoia gigante, considerata l’essere vivente più grande del pianeta. Potete abbracciarlo? No, perché è recintato; tra l’altro non ci riuscireste nemmeno: la sua circonferenza è 31 metri! Per ammirare questa spettacolare creatura dovete puntare l’auto verso il Sequoia National Park che si trova a 130 km a sud di Yosemite. Si tratta di una foresta di sequoie giganti, alberi che crescono a quote medie lungo il versante occidentale della Sierra Nevada. Sebbene non siano gli alberi più antichi del mondo, si sa che raggiungono un’età considerevole: fino a 3.400 anni. Oltre alla foresta di giganti verdi, questa regione comprende un’altra zona interessante, King Canyon, che offre paesaggi spettacolari, montagne, colline, profondi canyon, e numerose caverne da esplorare. Quando andarci? Non prima di giugno, perché la regione si trova a 2000-2500 metri di quota ed è innevata molti mesi all’anno. L’ingresso a questo parco nazionale costa 35 dollari ( per veicolo) e dura una settimana, le persone a piedi o in bicicletta pagano 20 dollari a testa. Maggiori info: https://www.nps.gov/seki/planyourvisit/fees.htm.

Yosemite National Park

Yosemite National Park

A 290 km da San Francisco, c’è il parco nazionale di Yosemite che è un po’ l’epitome della natura a stelle e strisce: una vasta terra selvaggia, ricca di alte vette, cascate, imponenti formazioni rocciose di granito, sequoie giganti, valli ricoperte di neve in inverno, di fiori selvatici in estate, laghi alpini. Molto amato dagli americani, che nel lontano 1864, con decreto di Abramo Lincoln, lo hanno reso il primo sito naturalistico protetto del mondo. Le sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche fanno di Yosemite uno dei luoghi più frequentati del paese, con milioni di visitatori ogni anno. Quindi se volete godervi lo Yosemite come si presentava ai suoi abitanti originari, gli Ahwahnee, e ammirare l’Half Dome libero da esseri umani, dovrete faticare parecchio e soprattutto individuare il periodo giusto che potrebbe essere nella tarda primavera o fine estate, nei giorni feriali. Nonostante l’inaccessibilità di numerosi percorsi, anche l’inverno ha i suoi pregi: totale tranquillità e scenario fiabesco con fiumi gelati e picchi innevati. Hotspot del parco è la Yosemite Valley, straordinario esempio di valle glaciale, dominata da El Capitan, 2307 metri e Half Dome, 2694 metri, due monoliti giganti di granito, simbolo del parco. Altri luoghi da foto desktop sono: Hetch Hetchy, Yosemite Falls, Vernal e Nevada Falls, Bridalveil Fall, Clark Range e Cathedral Range.

Stagno di Santa Gilla, di Molentargius e aree verdi

Stagno di Santa Gilla, di Molentargius e aree verdi

Prima di lasciare il capoluogo sardo, lasciatevi rapire anche dalle sue bellezze naturalistiche. Oltre al già citato Orto botanico, sul territorio cagliaritano sono presenti numerosi polmoni verdi: i Giardini pubblici, il Giardino sotto le mura, l’Orto dei Cappuccini, il Parco della Musica, il Parco delle Rimembranze, il Parco di Monte Urpinu eccetera. A queste aree si aggiungono anche lo stagno di Santa Gilla e quello di Molentargius: le due zone umide protette vengono scelte ogni anno dai fenicotteri per nidificare (vedi foto).

Necropoli di Tuvixeddu

Necropoli di Tuvixeddu

A Sant’Avendrace, quartiere a nord-ovest del centro storico, si trova il colle Tuvixeddu, dove è ubicata la più grande necropoli punica esistente. L’area dove sorge il sito è abitata fin dal neolitico; furono i Cartaginesi, tra il VI e il III secolo a.C., a destinare Tuvixeddu (= “colle delle piccole cavità” in lingua sarda) alla sepoltura dei propri defunti. All’interno del parco archeologico è presente anche una necropoli romana. L’ipogeo funerario più famoso e visitato è certamente la Grotta della Vipera (vedi foto): edificata nel II secolo d.C. per la matrona Atilia Pomptilla, è così chiamata per i due serpenti raffigurati sul frontone.

Museo archeologico di Cagliari

Museo archeologico di Cagliari

Durante la vostra permanenza a Cagliari, non dimenticate di visitare il museo archeologico e, soprattutto, il vicino anfiteatro romano. Eretto nel II secolo d.C., era in grado di contenere 10mila spettatori. Ciò che lo rende così singolare è il fatto che parte dell’edificio è scavato nella roccia. Nei pressi dell’anfiteatro, subito dopo l’Orto botanico, potrete inoltre ammirare le rovine della cosiddetta villa di Tigellio.

Santuario di Nostra Signora di Bonaria

Santuario di Nostra Signora di Bonaria

Ubicato sull’omonimo colle, il santuario di Nostra Signora di Bonaria (protettrice dei marinai) rappresenta uno dei più significativi luoghi di culto mariano di tutta la Sardegna. Il complesso religioso è costituito dal santuario in stile gotico-catalano (dove sono custodite la statua della Madonna e la navicella sospesa), dalla basilica settecentesca (caratterizzata dalla facciata neoclassica e dall’alta cupola ottagonale), dal convento (nel cui chiostro è ubicato un museo) e dal cimitero. Quest’ultimo merita una menzione particolare: secondo l’ASCE (l’Association of Significant Cemeteries in Europe) quello di Bonaria è uno dei cimiteri monumentali più importanti del Vecchio Continente. Per maggiori informazioni: bonaria.eu.

Palazzi del quartiere Castello e palazzo Bacaredda

Palazzi del quartiere Castello e palazzo Bacaredda

Camminando lungo le strade del quartiere Castello, vi imbatterete in tutta una serie di edifici che hanno avuto (e che continuano ad avere) un ruolo molto importante per la vita politico-amministrativa e culturale di Cagliari e dell’intera Sardegna. Sulla centralissima piazza Palazzo, ad esempio, affacciano il palazzo Regio e l’Antico Palazzo di Città, che ospitano – rispettivamente – la Prefettura e la sede di rappresentanza del primo cittadino cagliaritano. A non molta distanza dal bastione di Saint Remy, inoltre, si trovano palazzo Boyl (che incorpora la torre dell’Aquila) e palazzo dell’Università (detto anche palazzo Belgrano). Una menzione merita infine palazzo Bacaredda: situato a non molta distanza dal porto, l’edificio – in stile neogotico-liberty – è sede del Comune di Cagliari (vedi foto).

Collegiata di Sant’Anna

Collegiata di Sant’Anna

A non molta distanza dal complesso di San Michele, sempre nel quartiere Stampace, non passa di certo inosservata la collegiata di Sant’Anna, in stile barocco. I lavori per la sua costruzione ebbero inizio alla fine del Settecento, quando si decise di erigere una chiesa più capiente di quella presente in loco fin dal XIII secolo. Per vederla finalmente completa, i cagliaritani dovranno attendere il 1938, anno in cui fu innalzata la torre campanaria destra. Seriamente danneggiata nel 1943, la collegiata venne ricostruita nel dopoguerra. A caratterizzare esternamente l’edificio sono i due campanili che ne incorniciano la maestosa fronte, l’ampia scalinata e le tre cupole verdi. Nella collegiata sono custoditi, tra le altre opere, un crocifisso ligneo del XIV secolo, una statua in marmo di Sant’Anna con Maria bambina e un gruppo scultoreo in legno policromo che raffigura Sant’Anna, Maria e San Gioacchino.

Chiesa di San Michele

Chiesa di San Michele

Come anticipato poc’anzi, a Stampace sorge la chiesa intitolata a San Michele Arcangelo, che rappresenta uno dei più fulgidi esempi di arte barocca in Sardegna. Accanto all’edificio di culto è ubicata l’ex casa del noviziato dei gesuiti, oggi sede del dipartimento militare di medicina legale. Gli elementi che maggiormente caratterizzano l’esterno della chiesa sono la facciata di gusto tardo manieristico e la cupola ottagonale (vd.foto). Nella parte destra dell’atrio (impreziosito dalla presenza del pulpito di Carlo V) troverete, in cima a una scalinata, il portale d’accesso alla chiesa. San Michele presenta una pianta centrale e un’aula unica, attorno alla quale si aprono otto cappelle. Una volta entrati nella chiesa, rimarrete piacevolmente stupiti dalla ricchezza delle sue decorazioni e dall’imponente altare maggiore, sul quale c’è la statua in legno policromo raffigurante San Michele. Altri due luoghi che meritano assolutamente di essere visitati sono l’antisacrestia (dove sono custodite le statue usate durante la processione dei Misteri) e la sacrestia. In stile rococò, al suo interno potrete ammirare la tela sacra più grande di Cagliari. Ci riferiamo alla Strage degli innocenti, opera dei pittori Giacomo Altomonte e Domenico Colombino. Maggiori informazioni: sanmichelecagliari-gesuiti.it.