
Watts Tower
Watts Tower
E troviamo ancora il marchio Italia in un’altra attrazione di Los Angeles, le Watts Tower. Questa bizzarra opera di arte/architettura è sgorgata dall’estro di Sabato Rodia, originario di un piccolo paesino in provincia di Avellino, Serino. Rodia emigrò giovanissimo negli Stati Uniti diventando Simon o Sam. Dopo aver lavorato in varie città americane, come muratore e piastrellista, Sam giunse a Watts una zona nella periferia di Los Angeles nel 1921 all’età di 42 anni. Qui acquista un terreno e decide di fare qualcosa: costruire delle torri. Inizia così un’ossessione che durerà 33 anni e darà vita a “Nuestro Pueblo”, “Our Town”, le torri di Watts, un complesso di 17 strutture connesse tra loro, tra cui due torri alte ben 30 metri. La storia che lega l’uomo alla sua singolare opera la si può approfondire con due documentari: “I Build the Tower”, 2006, scritto, diretto e prodotto da Edward Landler e Brad Byer, e The Tower del 1957. Simon Rodia iniziò a costruire le Watts Towers con dei rottami metallici senza utilizzare alcuna armatura interna saldata. Gli abitanti di Watts lo videro per oltre 30 anni scalare le torri con la cintura e il secchio di un lavavetri, e decorarle con il materiale più eterogeneo: vetro di bottiglie di 7-Up o Canada Dry, piastrelle, bijoux, marmo, conchiglie. Nel 1959, la Conference of Museum Curators ha stabilito che “Le Torri di Rodia sono una combinazione unica di scultura e architettura e l’opera fondamentale di arte popolare del XX secolo negli Stati Uniti“. Simon Rodia non ci mise molto ad essere assurto a simbolo di libertà e anticonformismo. Nel 1967 i Beatles lo hanno inserito in compagnia di Edgar Allan Poe, Fred Astaire, Gustav Jung e Bob Dylan nella illustrazione della copertina dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Le visite guidate pubbliche alle Watts Towers si svolgono giovedì, venerdì dalle 10.30 alle 15.00 e il sabato dalle 12.30 alle 15.00. Vari gli eventi, anche musicali, per approfondire: https://www.wattstowers.org/events.