Non affrettare la visita
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Brescia merita una permanenza di almeno due giorni, il tempo minimo necessario per scoprirne cultura e bellezza in totale relax.
Brescia merita una permanenza di almeno due giorni, il tempo minimo necessario per scoprirne cultura e bellezza in totale relax.
Che si tratti di un giro in motoscafo sul Lago d’Iseo, di una pedalata su Monte Isola (un vero gioiello!), di una crociera sul Lago di Garda, della visita al Vittoriale degli Italiani di Gabriele D’Annunzio o di una giornata di relax alle terme di Sirmione, Boario, o Vallio (la scelta non manca), i dintorni di Brescia rappresentano un autentico tesoro di bellezze naturali e culturali. Ma non è tutto: impossibile non menzionare la Franciacorta, a ovest della città, celebre per i suoi incantevoli vigneti e per il pregiato spumante Franciacorta DOCG, simbolo dell’eccellenza vitivinicola italiana. E questo è solo l’inizio: l’elenco delle esperienze da vivere in questa ricca terra potrebbe continuare all’infinito. Non resta che scoprirlo di persona!
A breve distanza dal cuore del centro storico di Brescia, la Chiesa di San Francesco d’Assisi risale al periodo tra il 1254 e il 1265 e, ampliata nei secoli successivi, è la prima costruita dai francescani in Lombardia. La facciata in pietra chiara (medolo), sobria e triangolare, riflette un’elegante fusione di elementi romanici e gotici (tecnicamente si parla di facciata a capanna romanico-gotica). All’interno, le tre navate custodiscono affreschi trecenteschi di scuola giottesca, per lo più a carattere votivo, e altri capolavori rinascimentali, tra cui spiccano le opere del Moretto e del Romanino, maestri indiscussi del Rinascimento bresciano di cui abbiamo già scritto in precedenza (vd. punto 8). A completare la bellezza del complesso vi sono due chiostri, luoghi di pace e raccoglimento spirituale. Una visita a questa chiesa offre un’esperienza unica di arte, storia e spiritualità, capace di incantare anche il viaggiatore più esigente. Da non perdere! Per maggiori informazioni: Chiesa di San Francesco Brescia.
La Pinacoteca Tosio Martinengo è un gioiello d’arte che deve il suo nome e la sua esistenza a due grandi mecenati: il conte Paolo Tosio e Francesco Leopardo Martinengo da Barco. Nel 1832 il conte Tosio donò alla città la sua straordinaria collezione, che include capolavori come le opere di Raffaello, Lorenzo Lotto e Antonio Canova. Più tardi, nel 1884, il lascito di Martinengo arricchì ulteriormente il museo, consolidandone l’unicità. Cuore della Pinacoteca è la scuola bresciana del Cinquecento, con maestri come Vincenzo Foppa, Giovanni Girolamo Savoldo, Romanino e Moretto da Brescia, protagonisti di un realismo pittorico che fonde la luce veneta con il rigore lombardo. Tra le opere più celebri, spiccano la Pala della Mercanzia di Foppa, capolavoro di prospettiva e sobrietà, e il suggestivo Ritratto di giovane con flauto di Savoldo. Romanino e Moretto completano il racconto con opere intense come il Cristo eucaristico benedicente e il raffinato San Nicola di Bari in gloria, esempi di profonda umanità e lirismo religioso. Nel Settecento il percorso si amplia con Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, maestro nel rappresentare con dignità le classi popolari. La sua celebre Lavandaia è un capolavoro di realismo e narrazione sociale. Infine, la collezione Brozzoni completa l’esperienza con preziose opere di arte decorativa. Insomma, la Pinacoteca Tosio Martinengo è un viaggio attraverso i secoli, dove la grande arte incontra la storia e l’identità di Brescia. Da vedere! Maggiori informazioni: Pinacoteca Tosio Martinengo.
Situato nel cuore del centro storico, a poche centinaia di metri da Piazza della Loggia, il quartiere del Carmine è una tappa imprescindibile per chi visita Brescia. Ciò che lo rende unico è la sua atmosfera bohemien, che si pone in affascinante contrapposizione alla monumentalità rinascimentale della città. Il quartiere prende il nome dall’antico convento dei frati carmelitani e dall’adiacente chiesa di Santa Maria del Carmine, un gioiello del gotico lombardo ricco di affreschi e dettagli architettonici da non perdere. Dal punto di vista sociale, il Carmine si distingue per la convivenza di realtà socio-culturali e generazionali diverse: qui trovano spazio il bresciano doc e l’immigrato di prima o seconda generazione, l’artigiano, il commerciante e chi vive ai margini della legalità. Questa varietà non è una peculiarità recente: sin dal periodo fascista, il Carmine è stato un quartiere storicamente ribelle, “contro”, un’identità che ha continuato a caratterizzarlo anche dopo la caduta del regime. Quella che oggi chiamiamo atmosfera bohemien è il frutto di un lungo processo di sedimentazione storica, in cui biografie marginali e destini diversi si sono intrecciati, creando un luogo unico e vivo. La particolare promiscuità sociale, per anni vista come un limite, si è rivelata negli ultimi decenni un punto di forza, trasformando il Carmine in un vivace quartiere di riferimento per la movida giovanile, con i suoi locali, ristoranti e spazi culturali alternativi. Insomma, un mix di storia, diversità e vitalità che merita una visita. Da vedere!
Dopo Piazza della Loggia e Piazza Paolo VI, a completare il trittico delle piazze più significative di Brescia c’è Piazza della Vittoria. Questa piazza, simbolo del razionalismo architettonico promosso durante il periodo fascista, è spesso considerata uno dei migliori esempi italiani di questo stile, grazie alle sue proporzioni geometriche, alla monumentalità e all’uso innovativo dei materiali. Progettata da Marcello Piacentini nel 1932, la piazza ha una caratteristica forma a “L”, che alcuni ritengono possa richiamare simbolicamente il termine “Littoria”, anche se non esistono conferme documentali a supporto di questa interpretazione. La struttura urbanistica della piazza, oltre alla sua monumentalità, si distingue per la funzionalità e il dialogo armonioso con il tessuto urbano circostante, integrandosi perfettamente con le parti preesistenti della città. Tra gli edifici principali della piazza spicca il Palazzo delle Poste, riconoscibile per la bicromia bianco-ocra del rivestimento in marmo e travertino, e il Torrione dell’INA (Istituto Nazionale delle Assicurazioni), alto circa 60 metri. Questo edificio, uno dei primi grattacieli d’Italia in cemento armato, è un simbolo della modernità urbana dell’epoca. Un altro elemento di rilievo è la Torre della Rivoluzione, dotata di un grande orologio e un tempo decorata con un bassorilievo raffigurante Mussolini a cavallo, poi rimosso nel dopoguerra. Alla base della torre si trova l’Arengario, utilizzato come palco per i comizi e le adunanze pubbliche, sia politiche che civili. Tutto in questa piazza è pensato per esaltare l’ideologia dell’epoca, ma oggi resta un esempio affascinante di urbanistica e architettura del razionalismo italiano. Da non perdere!
Molte città in Italia, in Europa e nel mondo vantano un’alta, talvolta altissima, concentrazione di edifici religiosi a poca distanza l’uno dall’altro. Brescia, tuttavia, si distingue per un fenomeno pressoché unico: il Duomo Vecchio e il Duomo Nuovo non solo sono affiancati, ma si affacciano sulla stessa piazza, intitolata a Giovanni Battista Montini, meglio noto come Paolo VI, il papa bresciano (da cui il nome Piazza Paolo VI). I due edifici creano un contrasto affascinante tra epoche e stili architettonici. Il Duomo Vecchio, detto anche Rotonda, risale all’XI secolo ed è uno straordinario esempio di architettura romanica, caratterizzato da una struttura austera, circolare, con mura spesse e possenti. Al suo interno, imperdibili la suggestiva Cripta di San Filastrio, risalente al IX secolo e adornata da antiche colonne e capitelli, e il prezioso sarcofago di Berardo Maggi, vescovo e signore di Brescia. Il Duomo Nuovo, invece, iniziato nel 1604 e completato nel 1825, colpisce per la sua maestosa facciata in marmo bianco e l’imponente cupola di 80 metri, la terza più alta d’Italia: è superata solo dalla cupola del Duomo di Firenze e dall’iconico “Cupolone” di San Pietro a Roma, che, con i suoi oltre 130 metri, è la più alta del mondo. All’interno, l’ampia pianta a croce greca e la navata unica combinano elementi barocchi e neoclassici. Tra le opere d’arte custodite, spiccano le tele di Giovanni Battista Tiepolo e il monumento funebre del vescovo Marino Giorgi, capolavoro dello scultore Gasparo Cairano. Insieme, queste due cattedrali offrono un viaggio straordinario attraverso i secoli, dalla spiritualità medievale alla sontuosità barocca. Un’esperienza da non perdere!
Fondata nel XV secolo, Piazza della Loggia è un magnifico esempio di architettura rinascimentale-veneziana, a testimonianza del profondo legame storico tra Brescia e la Serenissima. Sul lato occidentale troneggia il maestoso Palazzo della Loggia, con la sua facciata in pregiato marmo di Botticino (vd. foto). Alla base, tre grandi arcate introducono il portico, sotto il quale trovano posto due eleganti fontane, anch’esse scolpite nello stesso marmo. Oggi il Palazzo è sede della Giunta comunale, ma è visitabile in occasione di eventi e aperture straordinarie, offrendo uno sguardo esclusivo sul cuore amministrativo della città. Sul lato opposto della piazza si erge la Torre dell’Orologio, un altro capolavoro risalente al 1546. Il suo orologio astronomico è famoso soprattutto per i due automi in rame, Tone e Batista, noti ai bresciani come i “macc de le ure” (i “matti delle ore”), che scandiscono il tempo battendo le ore con un martello su una campana in bronzo. Questo spettacolo richiama l’attenzione di passanti e turisti, rendendolo uno degli elementi più iconici della piazza. Ma Piazza della Loggia non è solo bellezza artistica: è anche un luogo di memoria. Sul lato meridionale si trova la stele commemorativa della strage del 28 maggio 1974, tragico episodio del terrorismo neofascista che segnò gli anni di piombo e lasciò una ferita indelebile nella storia di Brescia e d’Italia. Un altro punto di interesse è il Monumento alla Bell’Italia, opera dello scultore Giovanni Battista Lombardi, realizzata nel 1864 e donata alla città dal Re Vittorio Emanuele II. La statua celebra l’unità nazionale, rendendo omaggio alle città che ne furono protagoniste. Oltre al suo straordinario valore storico e culturale, Piazza della Loggia è oggi un vivace luogo di incontro, animato dai numerosi bar, ristoranti e locali che ne costeggiano i portici. E per chi volesse proseguire l’itinerario, a pochi passi si trovano altre due piazze iconiche della città: Piazza Paolo VI e Piazza Vittoria, tappe imperdibili per immergersi nella storia e nella bellezza di Brescia.
Arroccato sul Colle Cidneo, il Castello di Brescia rappresenta un luogo ricco di storia e di stratificazioni culturali. I reperti più antichi rinvenuti sulla sommità risalgono all’età del ferro, ma fu con gli insediamenti celtici dei Liguri e dei Cenomani che la zona acquisì una posizione strategica. Durante il periodo romano, il colle ospitò edifici religiosi e difensivi, successivamente trasformati dai Longobardi in una vera e propria fortificazione. Nel basso Medioevo, il castello si ampliò notevolmente, assumendo la sua forma attuale con l’aggiunta di torri e mura sotto il dominio dei Visconti e, successivamente, dei Veneziani. I Francesi e poi ancora i Veneziani vi lasciarono ulteriori segni, fino al periodo asburgico, quando il castello divenne una base militare. Dopo l’Unità d’Italia, perse progressivamente la sua funzione difensiva. Il castello fu anche protagonista di momenti simbolici della storia cittadina: durante le Dieci Giornate di Brescia (1849), divenne un emblema della resistenza della città agli Austriaci, valendole il titolo di Leonessa d’Italia. Al contrario, tra il 1943 e il 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu utilizzato dai repubblichini di Salò e dai nazisti come carcere militare, aggiungendo un capitolo doloroso alla sua lunga storia. Oggi il Castello ospita i Musei del Risorgimento e delle Armi Luigi Marzoli, oltre a spazi dedicati a eventi e mostre temporanee. È una meta molto amata per la sua passeggiata panoramica, che regala viste mozzafiato sulla città, e per i suoi ampi spazi, spesso animati da famiglie, turisti e attività culturali. Da non perdere!
Insieme al complesso museale di Santa Giulia, di cui abbiamo appena parlato, il Parco Archeologico di Brescia Romana è sotto tutela UNESCO dal 2011. Non a caso, nel 2023 è stato inaugurato il Corridoio UNESCO, una passeggiata monumentale di circa un chilometro che collega i due siti, offrendo ai visitatori un percorso pedonale che va – come abbiamo visto -, dall’età romana fino al Rinascimento. Tornando al Parco Archeologico, ci troviamo di fronte a uno dei siti romani più rilevanti e meglio conservati del Nord Italia. Le testimonianze presenti sono straordinarie: primo fra tutti il Capitolium (73 d.C.), dedicato al culto della “Triade Capitolina” – Giove, Giunone e Minerva; il Santuario Repubblicano, formato da quattro ampie aule affiancate, ciascuna con ingresso indipendente; e il Teatro Romano, risalente all’età augustea (fine I secolo a.C. – I secolo d.C.). Un’esperienza imperdibile per gli amanti di storia e archeologia, che permette di immergersi nella grandezza dell’Impero Romano e di esplorare i profondi legami tra passato e presente nella città di Brescia.
Situato nell’antico complesso monastico longobardo di Brescia, il Museo di Santa Giulia offre un affascinante viaggio attraverso la storia, ospitando migliaia di reperti che abbracciano un arco temporale che va dall’età romana fino al Rinascimento. Questo straordinario sito è parte integrante del patrimonio UNESCO “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, testimonianza della valenza politica e culturale del complesso. Tra le attrazioni principali spicca la Basilica di San Salvatore (753 d.C.) raro esempio di architettura religiosa longobarda; il Coro delle Monache (XV secolo) destinato alle suore benedettine al fine di cosentirne la partecipazione in clausura (dunque senza essere viste) alle liturgie; e l’Oratorio romanico di Santa Maria in Solario (XII secolo), dove è custodita la celebre Croce del Desiderio, crocifisso in lamina d’oro e gemme, simbolo di fede e regalità. A completare l’esperienza, le Domus dell’Ortaglia, case patrizie romane rinvenute nell’area, con mosaici pavimentali e dettagli decorativi del tutto simili a quelli di Pompei evocanti lo splendore delle abitazioni di epoca imperiale. Insomma, una visita al Museo di Santa Giulia non è solo un’immersione nella storia, ma un’occasione unica per scoprire la ricchezza culturale, artistica e spirituale di Brescia. Da vedere! Per maggiori informazioni: Museo di Santa Giulia.
Incastonata tra le Alpi e i laghi Garda e Iseo e perdipiù in posizione strategica tra Milano e Verona: basterebbero … Continua
Il tema delle “trappole per turisti” è un argomento ricorrente nei nostri articoli, e riguarda quei ristoranti, bar e locali in cui la probabilità di rimanere delusi è più alta, sia per la qualità di cibo e bevande sia per il rapporto qualità-prezzo. Come in molte altre città, anche a Spalato conviene prestare particolare attenzione ai locali situati nel centro storico. Questo non significa, però, doverli evitare a priori. È preferibile invece consultare recensioni aggiornate o, ancora meglio, affidarsi ai consigli di qualcuno del posto, purché privo di interessi personali.
Nei dintorni di Spalato si trovano località di notevole interesse storico e culturale. A circa 30 minuti si trova Trogir, anticamente nota come Traù e dal 1997 tutelata dall’Unesco per il suo centro storico medievale straordinariamente conservato. Al centro della città si apre Piazza Giovanni Paolo II, dominata dalla splendida Cattedrale di San Lorenzo, capolavoro romanico-gotico. Le strette vie cittadine, costellate di negozi, conducono verso le vicine spiagge, creando un’atmosfera affascinante e rilassante. A circa 15 km da Spalato si erge la Fortezza di Klis, antico avamposto strategico che per secoli ha protetto la regione da numerosi invasori. Oggi la fortezza è famosa anche come set della serie Game of Thrones, attirando numerosi fan da tutto il mondo. Infine, poco fuori Spalato, sorgono i resti dell’antica Salona, città natale dell’imperatore Diocleziano, di cui rimangono importanti testimonianze archeologiche, tra cui templi, mura e un anfiteatro, che riflettono l’importanza e la grandezza di quella che fu la capitale romana della Dalmazia.
Per comprendere appieno l’impatto turistico di Game of Thrones (GOT), basta considerare un dato significativo: i luoghi scelti come set per la serie hanno registrato un aumento di visitatori, o meglio di “cineviaggiatori“, fino al 40%. Parliamo di Paesi come Spagna, Marocco, Islanda, Irlanda e Croazia. In quest’ultima, Dubrovnik e Spalato sono le città che hanno tratto maggior vantaggio da questa affluenza accresciuta. A Spalato, il Museo del Trono di Spade sorge a pochi passi dal Palazzo di Diocleziano, quindi nel cuore del centro storico. Il museo, con i suoi 300 mq, è suddiviso in sale tematiche che ospitano riproduzioni fedeli di elmi, spade, costumi e altri oggetti di scena indossati dagli attori o integrati nelle scenografie della serie. Un’esperienza davvero imperdibile per gli appassionati!
Distante circa 70 km da Spalato, nell’arcipelago di Vis, la Grotta Azzurra (Modra špilja) di Biševo (Busi) è una delle meraviglie naturali più affascinanti della Croazia. Scoperta nel 1884, è divenuta rapidamente una rinomata meta turistica grazie ai suoi straordinari effetti di luce, simili a quelli della celebre Grotta Azzurra di Capri. C’è addirittura chi sostiene che il turismo sulle coste della Dalmazia sia coinciso fondamentalmente con la sua scoperta. Quanto al colore blu intenso delle acque è dovuto alla luce solare che entra da un’apertura sottomarina e si riflette sul fondale sabbioso, creando un suggestivo effetto di rifrazione che tinge l’ambiente di azzurro e argento. L’isola di Biševo, tutelata dall’UNESCO, ospita anche un’altra grotta famosa: la Grotta della Foca Monaca (Medvidina špilja), antica dimora della foca monaca mediterranea, una specie oggi rara e protetta. A completare il fascino dell’isola sono le sue spiagge incontaminate, perfette per chi desidera esplorare un ambiente naturale ancora selvaggio. Accessibile solo via mare, la Grotta Azzurra ha due ingressi – uno naturale e uno artificiale – e può essere visitata esclusivamente a bordo di piccole imbarcazioni autorizzate, con accessi regolamentati per preservare la delicatezza dell’ecosistema locale.