Incastonata tra le Alpi e i laghi Garda e Iseo e perdipiù in posizione strategica tra Milano e Verona: basterebbero da soli i tratti geografici a fare emergere il fascino paesaggistico-ambientale di Brescia, ma la città di suo offre anche un ricco patrimonio artistico e architettonico, tra i più importanti del Nord Italia. Insomma, una sintesi perfetta tra natura e cultura, che fa della seconda città della Lombardia una destinazione capace di incantare sia gli appassionati di storia sia chi cerca panorami mozzafiato. Tra le sue meraviglie spiccano il complesso di Santa Giulia e il Parco Archeologico di Brescia Romana, entrambi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Menzione obbligatoria anche per le incantevoli piazze cittadine, come Piazza della Loggia e Piazza del Duomo, che testimoniano secoli di arte e storia. Piazza della Loggia, in particolare, è non solo uno scrigno rinascimentale ma anche un simbolo di memoria e resilienza, legato a eventi tragici che hanno segnato la recente storia italiana. Negli ultimi anni, Brescia ha visto una crescita significativa del turismo internazionale. Il prestigio dei suoi siti UNESCO, unito alla vicinanza a laghi e montagne, attira sempre più visitatori, trasformandola da perla nascosta a destinazione imperdibile per chi vuole scoprire il cuore autentico dell’Italia. Di seguito il nostro elenco di cose da fare e vedere a Brescia, un canovaccio utile per un primo approccio coi luoghi. Buona lettura.
Brescia
10 cose da fare e vedere a Brescia e 1 da non fare
1 Museo di Santa Giulia a Brescia
Situato nell’antico complesso monastico longobardo di Brescia, il Museo di Santa Giulia offre un affascinante viaggio attraverso la storia, ospitando migliaia di reperti che abbracciano un arco temporale che va dall’età romana fino al Rinascimento. Questo straordinario sito è parte integrante del patrimonio UNESCO “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, testimonianza della valenza politica e culturale del complesso. Tra le attrazioni principali spicca la Basilica di San Salvatore (753 d.C.) raro esempio di architettura religiosa longobarda; il Coro delle Monache (XV secolo) destinato alle suore benedettine al fine di cosentirne la partecipazione in clausura (dunque senza essere viste) alle liturgie; e l’Oratorio romanico di Santa Maria in Solario (XII secolo), dove è custodita la celebre Croce del Desiderio, crocifisso in lamina d’oro e gemme, simbolo di fede e regalità. A completare l’esperienza, le Domus dell’Ortaglia, case patrizie romane rinvenute nell’area, con mosaici pavimentali e dettagli decorativi del tutto simili a quelli di Pompei evocanti lo splendore delle abitazioni di epoca imperiale. Insomma, una visita al Museo di Santa Giulia non è solo un’immersione nella storia, ma un’occasione unica per scoprire la ricchezza culturale, artistica e spirituale di Brescia. Da vedere! Per maggiori informazioni: Museo di Santa Giulia.
2 Parco Archeologico di Brescia
Insieme al complesso museale di Santa Giulia, di cui abbiamo appena parlato, il Parco Archeologico di Brescia Romana è sotto tutela UNESCO dal 2011. Non a caso, nel 2023 è stato inaugurato il Corridoio UNESCO, una passeggiata monumentale di circa un chilometro che collega i due siti, offrendo ai visitatori un percorso pedonale che va – come abbiamo visto -, dall’età romana fino al Rinascimento. Tornando al Parco Archeologico, ci troviamo di fronte a uno dei siti romani più rilevanti e meglio conservati del Nord Italia. Le testimonianze presenti sono straordinarie: primo fra tutti il Capitolium (73 d.C.), dedicato al culto della “Triade Capitolina” – Giove, Giunone e Minerva; il Santuario Repubblicano, formato da quattro ampie aule affiancate, ciascuna con ingresso indipendente; e il Teatro Romano, risalente all’età augustea (fine I secolo a.C. – I secolo d.C.). Un’esperienza imperdibile per gli amanti di storia e archeologia, che permette di immergersi nella grandezza dell’Impero Romano e di esplorare i profondi legami tra passato e presente nella città di Brescia.
3 Castello di Brescia
Arroccato sul Colle Cidneo, il Castello di Brescia rappresenta un luogo ricco di storia e di stratificazioni culturali. I reperti più antichi rinvenuti sulla sommità risalgono all’età del ferro, ma fu con gli insediamenti celtici dei Liguri e dei Cenomani che la zona acquisì una posizione strategica. Durante il periodo romano, il colle ospitò edifici religiosi e difensivi, successivamente trasformati dai Longobardi in una vera e propria fortificazione. Nel basso Medioevo, il castello si ampliò notevolmente, assumendo la sua forma attuale con l’aggiunta di torri e mura sotto il dominio dei Visconti e, successivamente, dei Veneziani. I Francesi e poi ancora i Veneziani vi lasciarono ulteriori segni, fino al periodo asburgico, quando il castello divenne una base militare. Dopo l’Unità d’Italia, perse progressivamente la sua funzione difensiva. Il castello fu anche protagonista di momenti simbolici della storia cittadina: durante le Dieci Giornate di Brescia (1849), divenne un emblema della resistenza della città agli Austriaci, valendole il titolo di Leonessa d’Italia. Al contrario, tra il 1943 e il 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu utilizzato dai repubblichini di Salò e dai nazisti come carcere militare, aggiungendo un capitolo doloroso alla sua lunga storia. Oggi il Castello ospita i Musei del Risorgimento e delle Armi Luigi Marzoli, oltre a spazi dedicati a eventi e mostre temporanee. È una meta molto amata per la sua passeggiata panoramica, che regala viste mozzafiato sulla città, e per i suoi ampi spazi, spesso animati da famiglie, turisti e attività culturali. Da non perdere!
4 Piazza della Loggia a Brescia
Fondata nel XV secolo, Piazza della Loggia è un magnifico esempio di architettura rinascimentale-veneziana, a testimonianza del profondo legame storico tra Brescia e la Serenissima. Sul lato occidentale troneggia il maestoso Palazzo della Loggia, con la sua facciata in pregiato marmo di Botticino (vd. foto). Alla base, tre grandi arcate introducono il portico, sotto il quale trovano posto due eleganti fontane, anch’esse scolpite nello stesso marmo. Oggi il Palazzo è sede della Giunta comunale, ma è visitabile in occasione di eventi e aperture straordinarie, offrendo uno sguardo esclusivo sul cuore amministrativo della città. Sul lato opposto della piazza si erge la Torre dell’Orologio, un altro capolavoro risalente al 1546. Il suo orologio astronomico è famoso soprattutto per i due automi in rame, Tone e Batista, noti ai bresciani come i “macc de le ure” (i “matti delle ore”), che scandiscono il tempo battendo le ore con un martello su una campana in bronzo. Questo spettacolo richiama l’attenzione di passanti e turisti, rendendolo uno degli elementi più iconici della piazza. Ma Piazza della Loggia non è solo bellezza artistica: è anche un luogo di memoria. Sul lato meridionale si trova la stele commemorativa della strage del 28 maggio 1974, tragico episodio del terrorismo neofascista che segnò gli anni di piombo e lasciò una ferita indelebile nella storia di Brescia e d’Italia. Un altro punto di interesse è il Monumento alla Bell’Italia, opera dello scultore Giovanni Battista Lombardi, realizzata nel 1864 e donata alla città dal Re Vittorio Emanuele II. La statua celebra l’unità nazionale, rendendo omaggio alle città che ne furono protagoniste. Oltre al suo straordinario valore storico e culturale, Piazza della Loggia è oggi un vivace luogo di incontro, animato dai numerosi bar, ristoranti e locali che ne costeggiano i portici. E per chi volesse proseguire l’itinerario, a pochi passi si trovano altre due piazze iconiche della città: Piazza Paolo VI e Piazza Vittoria, tappe imperdibili per immergersi nella storia e nella bellezza di Brescia.
5 Duomo Vecchio e Duomo Nuovo a Brescia
Molte città in Italia, in Europa e nel mondo vantano un’alta, talvolta altissima, concentrazione di edifici religiosi a poca distanza l’uno dall’altro. Brescia, tuttavia, si distingue per un fenomeno pressoché unico: il Duomo Vecchio e il Duomo Nuovo non solo sono affiancati, ma si affacciano sulla stessa piazza, intitolata a Giovanni Battista Montini, meglio noto come Paolo VI, il papa bresciano (da cui il nome Piazza Paolo VI). I due edifici creano un contrasto affascinante tra epoche e stili architettonici. Il Duomo Vecchio, detto anche Rotonda, risale all’XI secolo ed è uno straordinario esempio di architettura romanica, caratterizzato da una struttura austera, circolare, con mura spesse e possenti. Al suo interno, imperdibili la suggestiva Cripta di San Filastrio, risalente al IX secolo e adornata da antiche colonne e capitelli, e il prezioso sarcofago di Berardo Maggi, vescovo e signore di Brescia. Il Duomo Nuovo, invece, iniziato nel 1604 e completato nel 1825, colpisce per la sua maestosa facciata in marmo bianco e l’imponente cupola di 80 metri, la terza più alta d’Italia: è superata solo dalla cupola del Duomo di Firenze e dall’iconico “Cupolone” di San Pietro a Roma, che, con i suoi oltre 130 metri, è la più alta del mondo. All’interno, l’ampia pianta a croce greca e la navata unica combinano elementi barocchi e neoclassici. Tra le opere d’arte custodite, spiccano le tele di Giovanni Battista Tiepolo e il monumento funebre del vescovo Marino Giorgi, capolavoro dello scultore Gasparo Cairano. Insieme, queste due cattedrali offrono un viaggio straordinario attraverso i secoli, dalla spiritualità medievale alla sontuosità barocca. Un’esperienza da non perdere!
6 Piazza della Vittoria a Brescia
Dopo Piazza della Loggia e Piazza Paolo VI, a completare il trittico delle piazze più significative di Brescia c’è Piazza della Vittoria. Questa piazza, simbolo del razionalismo architettonico promosso durante il periodo fascista, è spesso considerata uno dei migliori esempi italiani di questo stile, grazie alle sue proporzioni geometriche, alla monumentalità e all’uso innovativo dei materiali. Progettata da Marcello Piacentini nel 1932, la piazza ha una caratteristica forma a “L”, che alcuni ritengono possa richiamare simbolicamente il termine “Littoria”, anche se non esistono conferme documentali a supporto di questa interpretazione. La struttura urbanistica della piazza, oltre alla sua monumentalità, si distingue per la funzionalità e il dialogo armonioso con il tessuto urbano circostante, integrandosi perfettamente con le parti preesistenti della città. Tra gli edifici principali della piazza spicca il Palazzo delle Poste, riconoscibile per la bicromia bianco-ocra del rivestimento in marmo e travertino, e il Torrione dell’INA (Istituto Nazionale delle Assicurazioni), alto circa 60 metri. Questo edificio, uno dei primi grattacieli d’Italia in cemento armato, è un simbolo della modernità urbana dell’epoca. Un altro elemento di rilievo è la Torre della Rivoluzione, dotata di un grande orologio e un tempo decorata con un bassorilievo raffigurante Mussolini a cavallo, poi rimosso nel dopoguerra. Alla base della torre si trova l’Arengario, utilizzato come palco per i comizi e le adunanze pubbliche, sia politiche che civili. Tutto in questa piazza è pensato per esaltare l’ideologia dell’epoca, ma oggi resta un esempio affascinante di urbanistica e architettura del razionalismo italiano. Da non perdere!
7 Quartiere del Carmine a Brescia
Situato nel cuore del centro storico, a poche centinaia di metri da Piazza della Loggia, il quartiere del Carmine è una tappa imprescindibile per chi visita Brescia. Ciò che lo rende unico è la sua atmosfera bohemien, che si pone in affascinante contrapposizione alla monumentalità rinascimentale della città. Il quartiere prende il nome dall’antico convento dei frati carmelitani e dall’adiacente chiesa di Santa Maria del Carmine, un gioiello del gotico lombardo ricco di affreschi e dettagli architettonici da non perdere. Dal punto di vista sociale, il Carmine si distingue per la convivenza di realtà socio-culturali e generazionali diverse: qui trovano spazio il bresciano doc e l’immigrato di prima o seconda generazione, l’artigiano, il commerciante e chi vive ai margini della legalità. Questa varietà non è una peculiarità recente: sin dal periodo fascista, il Carmine è stato un quartiere storicamente ribelle, “contro”, un’identità che ha continuato a caratterizzarlo anche dopo la caduta del regime. Quella che oggi chiamiamo atmosfera bohemien è il frutto di un lungo processo di sedimentazione storica, in cui biografie marginali e destini diversi si sono intrecciati, creando un luogo unico e vivo. La particolare promiscuità sociale, per anni vista come un limite, si è rivelata negli ultimi decenni un punto di forza, trasformando il Carmine in un vivace quartiere di riferimento per la movida giovanile, con i suoi locali, ristoranti e spazi culturali alternativi. Insomma, un mix di storia, diversità e vitalità che merita una visita. Da vedere!
8 Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia
La Pinacoteca Tosio Martinengo è un gioiello d’arte che deve il suo nome e la sua esistenza a due grandi mecenati: il conte Paolo Tosio e Francesco Leopardo Martinengo da Barco. Nel 1832 il conte Tosio donò alla città la sua straordinaria collezione, che include capolavori come le opere di Raffaello, Lorenzo Lotto e Antonio Canova. Più tardi, nel 1884, il lascito di Martinengo arricchì ulteriormente il museo, consolidandone l’unicità. Cuore della Pinacoteca è la scuola bresciana del Cinquecento, con maestri come Vincenzo Foppa, Giovanni Girolamo Savoldo, Romanino e Moretto da Brescia, protagonisti di un realismo pittorico che fonde la luce veneta con il rigore lombardo. Tra le opere più celebri, spiccano la Pala della Mercanzia di Foppa, capolavoro di prospettiva e sobrietà, e il suggestivo Ritratto di giovane con flauto di Savoldo. Romanino e Moretto completano il racconto con opere intense come il Cristo eucaristico benedicente e il raffinato San Nicola di Bari in gloria, esempi di profonda umanità e lirismo religioso. Nel Settecento il percorso si amplia con Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, maestro nel rappresentare con dignità le classi popolari. La sua celebre Lavandaia è un capolavoro di realismo e narrazione sociale. Infine, la collezione Brozzoni completa l’esperienza con preziose opere di arte decorativa. Insomma, la Pinacoteca Tosio Martinengo è un viaggio attraverso i secoli, dove la grande arte incontra la storia e l’identità di Brescia. Da vedere! Maggiori informazioni: Pinacoteca Tosio Martinengo.
9 Chiesa di San Francesco d’Assisi a Brescia
A breve distanza dal cuore del centro storico di Brescia, la Chiesa di San Francesco d’Assisi risale al periodo tra il 1254 e il 1265 e, ampliata nei secoli successivi, è la prima costruita dai francescani in Lombardia. La facciata in pietra chiara (medolo), sobria e triangolare, riflette un’elegante fusione di elementi romanici e gotici (tecnicamente si parla di facciata a capanna romanico-gotica). All’interno, le tre navate custodiscono affreschi trecenteschi di scuola giottesca, per lo più a carattere votivo, e altri capolavori rinascimentali, tra cui spiccano le opere del Moretto e del Romanino, maestri indiscussi del Rinascimento bresciano di cui abbiamo già scritto in precedenza (vd. punto 8). A completare la bellezza del complesso vi sono due chiostri, luoghi di pace e raccoglimento spirituale. Una visita a questa chiesa offre un’esperienza unica di arte, storia e spiritualità, capace di incantare anche il viaggiatore più esigente. Da non perdere! Per maggiori informazioni: Chiesa di San Francesco Brescia.
10 I dintorni di Brescia
Che si tratti di un giro in motoscafo sul Lago d’Iseo, di una pedalata su Monte Isola (un vero gioiello!), di una crociera sul Lago di Garda, della visita al Vittoriale degli Italiani di Gabriele D’Annunzio o di una giornata di relax alle terme di Sirmione, Boario, o Vallio (la scelta non manca), i dintorni di Brescia rappresentano un autentico tesoro di bellezze naturali e culturali. Ma non è tutto: impossibile non menzionare la Franciacorta, a ovest della città, celebre per i suoi incantevoli vigneti e per il pregiato spumante Franciacorta DOCG, simbolo dell’eccellenza vitivinicola italiana. E questo è solo l’inizio: l’elenco delle esperienze da vivere in questa ricca terra potrebbe continuare all’infinito. Non resta che scoprirlo di persona!
1 Non affrettare la visita
Brescia merita una permanenza di almeno due giorni, il tempo minimo necessario per scoprirne cultura e bellezza in totale relax.