Occhio alle trappole per turisti

Occhio alle trappole per turisti

Quello delle “trappole per turisti” è un argomento che ritorna spesso nei nostri articoli. Il riferimento è ai ristoranti, bar, locali dove è maggiore la probabilità di restare delusi dal cibo, dall’alcool o dal rapporto qualità/prezzo. Generalmente, e Tallinn non fa eccezione, conviene fare attenzione ai locali del centro storico. Questo, ovviamente, non significa scartarli a priori. Piuttosto può essere utile affidarsi alle recensioni o, meglio ancora, ai consigli di un insider purché scevro da conflitti di interesse.

Tallinn Teletorn

Tallinn Teletorn

A un paio di chilometri dal centro c’è la Teletorn, la torre televisiva di Tallinn. Realizzata nel 1980 in occasione delle discusse Olimpiadi di Mosca, dopo la fine dell’occupazione sovietica si è trasformata in un’attrazione turistica, tant’è che da qualche anno è possibile raggiungere la cima a 175 metri di altezza e passeggiare attorno il perimetro (ovviamente con adeguata imbracatura, come si può vedere nel video promozionale). Esperienza notevole, sia di giorno, con la vista che in una giornata tersa arriva fino a Helsinki in Finlandia, che sul far della sera, col tramonto che cala sulla capitale estone. Per maggiori info: www.teletorn.ee.

Telliskivi

Telliskivi

Come detto all’inizio Tallinn è una città dalla doppia anima: c’è la parte medievale, su cui abbiamo finora indugiato, e la parte nuova, aggettivo con cui, in realtà, si indica quasi sempre l’intenso processo di rigenerazione urbana che ha interessato, e continua a interessare, l’eredità urbanistica sovietica. Un esempio importante di quel che stiamo dicendo è sicuramente rappresentato da Telliskivi Loomelinnak, il cuore creativo di Tallinn. Parliamo di un quartiere, appena fuori il centro storico, sorto sulle ceneri di un complesso di fabbriche dismesse, trasformate, nel volgere di una quindicina d’anni, in una sorta di centro commerciale naturale fatto di ristoranti, bar, negozi e spazi espositivi a disposizione degli artisti locali. Una dimensione “nuova”, appunto, che non ha tardato a imporsi anche come attrazione turistica. Da vedere!

La Cinta Muraria di Tallinn

La Cinta Muraria di Tallinn

In una lista delle cose da fare e vedere a Tallinn c’è senza dubbio la visita delle mura antiche. In apertura, infatti, abbiamo ricordato l’ottimo stato di conservazione della parte medievale della città e la cinta muraria non fa certo eccezione. Parliamo di oltre 2 chilometri di fortificazioni disseminate di innumerevoli torri. Va da sé, non tutto è visitabile, ma quello che lo è – per esempio, le tre torri Numma, Sauna e Kuldaja -, vale assolutamente la visita. Segnaliamo, inoltre, un’altra torre, la Hellemann Tower, da tempo adibita a galleria d’arte e con una magnifica vista sulla città vecchia. Da fare gratis con la Tallinn Card.

Via Vene e Pikk Tanav

Via Vene e Pikk Tanav

Il genius loci di un territorio quasi sempre passa per musei e chiese ed è la “traccia” finora seguita nel racconto di Tallinn. Anche semplicemente camminare a piedi, però, può essere assai esplicativo: nel caso della capitale estone, fin qui, abbiamo fatto genericamente riferimento al centro storico e alla collina di Toompea ma è venuto il momento di essere più precisi. Perciò, ricordatevi di la Vene e Pikk Tanav, le due principali strade della città vecchia e, soprattutto, veri e propri gioielli architettonici medievali. La prima fu costruita dai mercanti russi e, tornando per un attimo ai musei, ospita il Museo Civico di Tallinn. Da vedere, inoltre, il passaggio di Santa Caterina – in estone, Katariina käik – suggestiva strada in pietra del XV secolo. Lungo Pikk Tanav, invece, si trovano le sedi delle antiche Gilde, le corporazioni medievali dei mestieri. La Gilda Maggiore, quella che riuniva i mercanti più in vista della città, si trova al civico 17 e, manco a farlo apposta, ospita anch’essa un museo: il Museo della Storia e della Cultura estone. Da vedere!

Basilica di San Nicola

Basilica di San Nicola

Che il culto di San Nicola di Bari abbia una dimensione internazionale e che addirittura rappresenti un ponte tra le fedi lo abbiamo visto parlando del capoluogo pugliese. Non stupisce perciò che a Tallinn, in Estonia, a migliaia di chilometri dal sud Italia, ci sia una Basilica intitolata al santo. La chiesa, risalente al XIII secolo (fu costruita da mercanti tedeschi attorno al 1230), non officia più dal secondo dopoguerra e nel 1984 è stata riconvertita in museo di arte sacra-medievale. Diverse le cose da vedere. Su tutte, l’altare maggiore e la pala d’altare di Hermen Rode, artista della scuola di Lubecca e, soprattutto, la “Danza Macabra” dipinto del XV secolo realizzato dal pittore Bernt Nokte, le cui opere sono presenti in altre chiese cittadine e anche lui, inoltre, esponente della già citata scuola di Lubecca. Non solo museo. La chiesa, infatti, viene utilizzata pure come sede di concerti per organo. Maggiori info al sito: nigulistemuuseum.ekm.ee.

Museo Estone di Arti Applicate e Design

Museo Estone di Arti Applicate e Design

In apertura abbiamo accennato all’importanza del design nella cultura e nell’economia estone. In pieno centro storico, a meno di 500 metri dalla Chiesa di San Nicola, di cui parleremo più diffusamente nel prossimo paragrafo, c’è un museo dedicato la cui mission è appunto “raccogliere, preservare, esporre l’arte applicata e il design estoni“. Va detto, però, che nonostante l’impronta nazionalistica l’ETDM – questo l’acronimo – non disdegna incursioni negli aspetti internazionali del design ospitando mostre ed eventi che arrichiscono l’offerta culturale rappresentata dalle collezioni permanenti di tessuti, ceramiche, porcellane, lavori in pelle, vetro e oggetti in metallo. Per maggiori info: www.etdm.ee.

Castello di Toompea

Castello di Toompea

Distante appena un centinaio di metri (anche meno) dalla Cattedrale Aleksandr Nevsij e dal Duomo luterano, il Castello di Toompea è un altro must see place di Tallinn. Si trova in cima alla collina che domina la Città Vecchia ed è la sede del Parlamento Estone. Nonostante la funzione istituzionale, il palazzo, in prevalente stile barocco, è visitabile. Per maggiori informazioni sulla storia, gli orari di apertura e le modalità di visita consultare il sito ufficiale www.riigikogu.ee.

Duomo di Tallinn

Duomo di Tallinn

Consacrato a Santa Maria Vergine il Duomo di Tallinn (in estone,Toomkirik) dista circa 200 metri dalla Cattedrale Aleksandr Nevskij di cui abbiamo appena scritto. Fu fondato attorno al 1220 da mercanti danesi, e per oltre tre secoli è stato un edificio cattolico; solo nel 1561, dopo la Riforma Protestante, divenne luterano e da allora appartiene alla Chiesa Evangelica luterana estone di Tallinn. Durante la lunga dominazione zarista, la chiesa funzionò come una sorta di stato parallelo in rappresentanza della comunità baltico-tedesca che, pur avendo discreto margine di manovra, doveva pur sempre sottostare alle decisioni provenienti da San Pietroburgo. Al termine della Prima Guerra Mondiale e con la fine dell’impero zarista, l’Estonia e la sua Chiesa Evangelica Luterana vissero un trentennio di indipendenza. La crescente secolarizzazione, però, limitò non poco il potere e i privilegi di cui la chiesa aveva goduto fino a quel momento e la situazione peggiorò ulteriormente con l’occupazione sovietica. Con la fine del regime comunista, la chiesa luterana estone ha via via ripreso tutte le sue prerogative teologiche e religiose, conoscendo una nuova primavera sia pure, ovviamente, in un contesto economico-sociale profondamente mutato rispetto al XX secolo. Detto brevemente della storia, emblematica delle complesse vicissitudini politiche dell’Estonia, non vanno trascurati gli aspetti architettonici che rendono gradevole la visita: la facciata in stile gotico; il campanile e le cappelle barocche; i monumenti sepocrali con le salme delle personalità più in vista della comunità tedesca. Per maggiori informazioni, consultare il sito: eelk.ee.

Cattedrale Aleksandr Nevskij

Cattedrale Aleksandr Nevskij

Da non confondere con l’omonima cattedrale di Sofia (Bulgaria) l’Aleksandr Nevskij Katedraal di Tallinn si trova a Toompea, nella parte alta della città. A volerne la costruzione, sul finire del XIX secolo, fu lo zar Alessandro II, desideroso di ribadire in questo modo l’egemonia russa, e quindi cristiana ortodossa, sulla regione baltica. Bisogna considerare, infatti, che sempre sulla collina di Tallinn, poco distante dalla cattedrale ortodossa, si trova il duomo luterano (Toomkirik), testimonianza preziosa della dominazioni che hanno preceduto quella russa sull’Estonia (vd. prossimo punto). Dunque, come spesso accade, è la visita delle chiese a fornire informazioni fondamentali sulle evoluzioni storiche di un territorio. Meglio ancora, poi, se il tutto avviene in un contesto di assoluto pregio qual è senza dubbio la collina di Toompea da cui si gode lo stupendo skyline di Tallinn. Quanto alla Cattedrale Aleksandr Nevskij sono evidenti i rimandi architettonici e decorativi alle più belle chiese moscovite. In particolare, le cupole a cipolla sull’esterno e i mosaici che disegnano l’interno. Da vedere! 

Palazzo Kadriorg

Palazzo Kadriorg

L’Estonia fu uno dei territori contesi della Grande Guerra del Nord, lo scontro per l’egemonia del Baltico che nel primo quarto del XVIII secolo vide fronteggiarsi danesi, sassoni, svedesi e russi. Furono questi ultimi a ottenere la piccola nazione baltica, e questo spiega il riferimento fatto nel precedente punto alla figura di Pietro Il Grande (1672 -1725). Lo zar di Russia non tardò a lasciare la sua impronta. Palazzo Kadriorg, infatti, rappresenta senza dubbio una traccia importante del primo periodo zarista. Si trova nell’omonimo quartiere appena fuori il centro storico e fu concepito come residenza estiva per Caterina, consorte dell’Imperatore di Russia. Tuttavia, l’ultimazione della struttura, progettata dall’architetto veneziano Nicola Michetti, avvenne soltanto nel 1736, undici anni dopo, quindi, la scomparsa di Pietro Il Grande. Oggi, questo palazzo barocco ospita la Collezione d’arte straniera del Museo d’Arte dell’Estonia mentre per visitare la Collezione d’arte estone bisogna spostarsi nel parco circostante dove c’è il KUMU, edificio che espone una permanente col meglio dell’arte locale a partire dal XVIII secolo.

Raeapteek

Raeapteek

In Piazza Raekoja, sul versante opposto rispetto al Municipio, c’è la Raeapteek, la farmacia comunale più antica d’Europa (tra quelle ancora in attività). I primi documenti attestanti la sua apertura risalgono al 1422 e fanno riferimento al suo terzo proprietario, indizio che consente di retrodatare perlomeno di qualche anno l’apertura di quest’antica spezieria. Affianco alla farmacia moderna, a inizio millennio strappata all’abbandono che aveva caratterizzato l’occupazione sovietica (1944-1991), c’è un piccolo museo in cui sono conservati gli antichi composti medici utilizzati durante il Medioevo. Parliamo di succo di mummia, polvere di pipistrello, pozioni ricavate dai serpenti e altri intrugli che oggi ci fanno sorridere ma che nel XIII, XIV e XV secolo erano di uso comune nel nord Europa, e non solo. Una curiosità: la farmacia, per oltre tre secoli, fu gestita da un’unica famiglia, i Buchart. La circostanza, ovviamente, coincise col crescente prestigio sociale di questa famiglia, al punto che uno dei suoi membri, Johann Buchart VI, nel 1725 venne convocato a San Pietroburgo al capezzale dello zar morente Pietro Il Grande. Questa e altre storie accompagnano la visita di questo luogo imperdibile di Tallinn. Da fare! 

Piazza del Municipio

Piazza del Municipio

Piazza del Municipio non è solo il cuore della Città Bassa (All-linn) e il punto di partenza obbligato di una visita a Tallinn. Per gli estoni, Raekoja Plats è il principale centro di aggregazione della nazione. Del resto, in città vive circa un terzo della popolazione dell’intera Estonia e perciò nella rivendicazione del primato non c’è poi tanta enfasi. Al contrario, l’intero centro storico di Tallinn, di cui questa piazza è parte integrante, dal 1997 è sotto tutela Unesco e tra le motivazioni alla base del prestigioso riconoscimento c’è sia la perfetta conservazione della struttura urbanistica medievale che – soprattutto – il fatto di essere tuttora un luogo vivo dove sono concentrate molte delle attività economiche cittadine. Tra queste, menzione particolare per i mercatini artigianali che a cadenza settimanale si susseguono durante l’anno, in particolare quello natalizio considerato tra i più belli d’Europa. Diverse le cose da vedere, a cominciare, va da sé, dal Municipio (Raekoja), edificio in stile gotico del XIII secolo sormontato da un’imponente torre del ‘600. All’interno si tengono mostre, concerti e ricevimenti e c’è una piattaforma panoramica che regala una magnifica vista sulla piazza e le stradine circostanti. Stradine tra cui spicca Viru, la via dello shopping di Tallinn che si dipana proprio alle spalle del Municipio. Viuzze brulicanti di bar, ristoranti, pub (vd. punto 9) in cui gli abitanti della capitale estone amano trascorrere gran parte del loro tempo libero, per nulla spaventati dalle rigide temperature invernali. Da vedere!    

Non sopravvalutate la vostra preparazione escursionistica

Non sopravvalutate la vostra preparazione escursionistica

È difficile trovare qualche ostacolo, a parte il tempo e la disponibilità economica, a questo itinerario che per lo più attraversa luoghi dove gli animali sono più numerosi degli uomini e la natura è ancora incontaminata. Sicuramente l’errore in cui si potrebbe cadere è non calibrare bene la propria forma fisica e intraprendere escursioni troppo impegnative che possono diventare pericolose, come il celebre West Coast Trail di Vancouver Island, ma anche i vari percorsi montani dei parchi di Banff e Jasper. Questo non significa che dovete rinunciare a esperienze wilderness, poiché i sentieri accessibili a tutti esistono in ogni zona di cui abbiamo scritto in questo articolo. Tra l’altro la grande organizzazione canadese nel gestire la rete parchi del territorio utilizza vari canali di comunicazione per informare i turisti sulla sentieristica e sugli eventuali pericoli legati alla presenza di animali selvatici, tra cui i siti internet che sono particolarmente dettagliati. Sicuramente questo non è un viaggio che si prepara in un week end, avrete tutto il tempo di approfondire le informazioni sulle escursioni più adatte a voi e nel caso allenarvi un po’ per raggiungere un maggior livello fitness da spendere nella natura.

Okanagan Valley

Okanagan Valley

Puntando la prua decisamente a sud, dopo un centinaio di km si entra nella regione dei laghi e dei vini: l’Okanagan Valley che si estende per 180 km lungo il bacino dell’omonimo lago. Qui le atmosfere alpine sono solo un ricordo, trattandosi della zona più soleggiata e calda della British Columbia, dove i vigneti e frutteti, i campi di lavanda, le fattorie e l’abbondanza di aziende vitivinicole suscitano il ricordo di atmosfere toscane e provenzali. Però non siamo in Europa e il paesaggio cambia velocemente. Così, scendendo nella zona più a sud della Okanagan Valley, troviamo la cittadina di Osoyoos chiamata dagli abitanti del luogo chiamata “la punta più settentrionale del deserto di Sonora”. Tra cactus e distese di sabbia, il visitatore piomba in un territorio arido dove i 40° all’ombra, in estate, sono la norma. Ma questa è la ciliegina sulla torta che ci attende alla fine. Il nostro itinerario infatti inizia dal nord, precisamente dalla graziosa città di Vernon, una buona base per godere delle azzurre acque del Kalamalka Lake. Prua indirizzata a sud e dopo poco si giunge nella zona di Lake Country, considerata tra le più esclusive dell’Okanagan, con le sue ville affacciate sul lago, un numero notevole di campi da golf e varie cantine da visitare, dove degustare ottimi vini bianchi. Questa parte settentrionale dell’Okanagan è nota per i vini bianchi, come il Pinot grigio. A sud invece i protagonisti sono i rossi, Merlot in testa. Ancora un po’ di strada e si arriva a Kelowna, il più grande centro urbano della regione. Downtown di Kelowna offre di tutto di più: musei, esperienze culinarie, vita notturna, shopping, una ridente riva lago incorniciata dal verde. Anche se la meta più gettonata della città è West Kelowna, mecca del vino. Qui si concentra la maggior parte della produzione vitivinicole della regione con centinaia di aziende, alcune delle quali di livello mondiale. Se le degustazioni vi hanno lasciato un briciolo di lucidità, un’interessante fattoria da visitare a Kelowna è l’Okanagan Lavender and Herb Farm; il tour comprende la visita dei campi di lavanda e di erbe aromatiche, dei laboratori dove si producono prodotti naturali. Continuando la discesa per la valle di Okanagan, Penticton vale uno stop. Molto più rilassata di Kelowna, questa cittadina ha un pittoresco centro storico e può essere facilmente eletta a buen retiro per ozi lacustri; la città ha varie spiagge sia sul lago Skaha che sul lago Okanagan. Ultima tappa Osoyoos, nell’estremo sud dell’Okanagan, a circa quattro chilometri a nord del confine tra Canada e Stati Uniti. Per un tour nella zona arida, che somiglia a un deserto ma in realtà è più una steppa, bisogna recarsi al Nk’Mip Desert Cultural Center gestito dai nativi della Osoyoos Indian band che si trova sul lato est della città. Ancora da vedere a Osoyoos: il bizzarro Spotted lake. In estate la maggior parte dell’acqua del lago evapora, facendo emergere depositi minerali di vari colori: grossi “pois” appaiono così sul lago, con tonalità cangianti.