Macerata

Macerata

Come Jesi, anche la visita di Macerata passa da musei, chiese, teatri e antichi palazzi nobiliari. Il grosso della vita cittadina, compresa quella notturna, ruota attorno a Piazza della Libertà. È in questa piazza, infatti, che si affacciano quasi tutti gli edifici più importanti della città. Segnaliamo, tra gli altri: l’Università, una delle più antiche d’Europa; la Torre dell’Orologio, che coi suoi sessanta e passa metri domina lo sky line cittadino; e il Teatro intitolato al compositore locale Lauro Rossi. Non è finita, perché meritano assolutamente una visita i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi: il Museo della Carrozza, con una collezione di vetture del XVIII e XIX secolo; l’Antica Pinacoteca; la Galleria dell’Eneide; e soprattutto il 900Buonaccorsi, sezione di arte moderna con diverse testimonianze della bella e controversa stagione del Futurismo che agli inizi del XX secolo influenzò in maniera significativa l’arte e la cultura italiana. Guai a non includere in questa carrellata lo Sferisterio, l’arena a ridosso del centro storico che durante il periodo estivo si trasforma in un meraviglioso teatro lirico all’aperto. Macerata, però, ha anche un’anima popolare, la cui principale testimonianza è rappresentata dall’Antico Lavatoio all’esterno delle mura cittadine dove un tempo il popolo si radunava a lavare e asciugare i panni. Da vedere! 

Jesi

Jesi

Città esemplare Unesco per l’ottimo stato di conservazione dell’impianto urbanistico del nucleo storico (in particolare la cinta muraria), Jesi è la seconda tappa del nostro tour delle Marche. La città, a circa 30 chilometri da Ancona, ha dato i natali a diversi personaggi illustri: dall’imperatore Federico II di Svevia, nel 1194, al compositore Giovan Battista Pergolesi, nato a Jesi nel 1710. Pochi indizi che però già suggeriscono qual è il tipo di turismo prevalente in città: un turismo culturale che ruota attorno alla visita di palazzi, chiese e musei perlopiù concentrati attorno alle due piazze principali: Piazza Federico II, dove sorge la cattedrale tardo-barocca intitolata a San Settimio e Piazza della Repubblica dove invece sorge il maestoso teatro cittadino intitolato al Pergolesi. Fuori dalle mura, merita una visita la chiesa di San Marco, abbarbicata sulla collina a ovest di Piazza Federico II. Non è finita, perché Jesi è famosa anche per la sua enogastronomia: in particolare per il Verdicchio, vino pluripremiato dalla critica enologica nazionale e internazionale. Infine una curiosità: Jesi è anche la città natale di diversi campioni dello sport: dalla schermitrice Valentina Vezzali, al giocatore e allenatore di calcio Roberto Mancini. Da vedere!    

Ancona

Ancona

Più che per il numero di abitanti (circa 100.000) o per il fatto di essere capoluogo di regione, la scelta di cominciare il nostro racconto da Ancona è legata all’importanza storica del territorio, che nei secoli ha vissuto molteplici dominazioni, e alla strategicità dei trasporti, sia terrestri che marittimi. È soprattutto grazie a questi ultimi, infatti, che la città vanta l’appellativo di “Porta d’Oriente” a rimarcare il profondo legame con l’altra sponda dell’Adriatico e col bacino del Mediterraneo orientale, in particolare con la Grecia. Un legame che oltre ad aver influenzato storia, cultura e architettura cittadine, a tutt’oggi rappresenta una risorsa economica fondamentale sia in ambito commerciale che turistico. Insomma, è attorno al porto di Ancona che si svolge il grosso della vita economica e sociale della città, ed è sempre attorno al porto – o comunque non lontano da esso – che si trovano i principali monumenti e luoghi di interesse. A cominciare da Piazza del Plebiscito, cuore della movida cittadina, proseguendo poi per le chiese di San Domenico e San Ciriaco (la Cattedrale), quest’ultima in cima al colle Guasco che domina la città. Menzione speciale per la Loggia dei Mercanti, il palazzo più affascinante di Ancona, compendio perfetto delle molteplici influenze culturali che secolarmente hanno attraversato il territorio. A disegnarne la facciata, nel 1451, fu Juraj Dalmatinac (in italiano, Giorgio Orsini da Sebenico), scultore e architetto dalmata molto noto sulle due sponde dell’Adriatico. Non è finita, perché Ancona vuol dire anche Parco del Conero, area naturale protetta che attraversa pure i comuni limitrofi di Camerano, Numana e Sirolo, regalando scenari incantevoli tra spiagge (vedi immagine di copertina) e itinerari escursionistici.

Occhio al prezzo del pesce

Occhio al prezzo del pesce

Quella dell’Algarve è prevalentemente una cucina marinara. Il pesce fresco però costa abbastanza caro e, soprattutto, il prezzo varia a seconda del peso. Perciò conviene fare attenzione a quanto scritto nei menù e concordare col cameriere la pezzatura del pesce, del mollusco o del crostaceo scelto.   

Ignorare i segnali di pericolo

Ignorare i segnali di pericolo

Le coste dell’Algarve da sempre fanno i conti con l’erosione marina. Un processo naturale inarrestabile che nella stragrande maggioranza dei casi regala scenari da sogno come nel caso della Grotta di Benagil ma a cui bisogna prestare la giusta attenzione, tenendo in debita considerazione i cartelli di caduta massi e altri segnali di pericolo eventualmente presenti. L’accortenza vale sia quando si è in spiaggia che quando ci si cimenta con uno dei tanti itinerari escursionistici percorribili in lungo e largo per la regione.

Sport e attività outdoor

Sport e attività outdoor

L’Algarve è decisamente un territorio per sportivi. In questa regione gli amanti del golf trovano numerosi campi per dare sfogo alla loro passione. L’aspetto più interessante dei campi da golf disseminati dall’estremità orientale a quella occidentale dell’Algarve è che il loro disegno, giocoforza, asseconda la diversità del paesaggio da un versante all’altro. Perciò quelli del Sotavento, versante orientale della regione, sono più pianeggianti, mentre quelli del Barlavento, a ovest, scavallano le alte falesie che disegnano la costa. Nell’impossibilità di elencare tutti i campi da golf presenti nell’Algarve, ricordando, inoltre, che è tutto il Portogallo a esserne pieno, qui ne segnaliamo due tra i più famosi: il Royal Golf Course, a Vale do Lobo, circa 30 chilometri da Faro, e il Penina Hotel & Golf Resort nei pressi di Portimão. Non solo golf. In più occasioni abbiamo ricordato quanto l’Algarve sia una regione adatta per gli amanti degli sport acquatici, in particolare gli appassionati di surf e kitesurf. E proprio le spiagge del versante occidentale, tra cui, come detto, quelle nei pressi di Cabo de São Vicente radunano molti surfisti. In realtà anche qui, a essere adatta ai surfisti è tutta la costa occidentale del Portogallo. Basti ricordare le onde giganti di Nazaré che richiamano appassionati da ogni parte del mondo. In questa panoramica, non può mancare un riferimento al trekking. L’Algarve, infatti, regala escursioni meravigliose (molte percorribili anche in mountain bike), attorno alle quali nel tempo è fiorito uno specifico segmento turistico. Ricordiamo qui la famosissima Via Vicentina (in portoghese Rota Vicentina) itinerario escursionistico di oltre 200 chilometri che termina, anche questo, a Cabo de São Vicente. Da non perdere!

Cabo de São Vicente

Cabo de São Vicente

Il nostro tour alla scoperta dell’Algarve finisce a Cabo de São Vicente, gigantesco faro all’estremità sud-occidentale del Portogallo. A dispetto della conformazione del territorio, decisamente più frastagliato rispetto al resto della regione, Cabo de São Vicente richiama moltissimi visitatori, giustamente attratti dalla spettacolarità del sito, a picco sull’Oceano Atlantico. Un luogo evocativo, carico di suggestioni letterarie ma, va da sé, anche fondamentale per la navigazione tanto che la località è conosciuta fin dall’epoca romana. A Cabo de São Vicente si arriva agevolmente da Sagres, paesino di pochi migliaia di abitanti distante circa 5 chilometri. Nonostante le dimensioni ridotte, Sagres è una località molto popolare in Portogallo, sia perché dà il nome a una famosa birra nazionale (prodotta nei pressi di Lisbona) che per essere una delle mete preferite dagli amanti del surf e del kitesurf. Da non perdere!

Silves

Silves

Prima di dirigerci all’estremità della costa occidentale dell’Algarve vale la pena fare un salto nell’entroterra della regione per andare alla scoperta di Silves (Xelb), l’antica capitale del regno islamico di Al Gharb. Secondo autorevoli fonti storiche, tra l’XI e il XII secolo, Silves era più importante di Lisbona; per gli interessi della dinastia almohade addirittura pari a Granada. Purtroppo, però, in Portogallo, diversamente da quanto avvenuto in Spagna, non è rimasto molto delle antica vestigia arabe. La Reconquista cristiana da queste parti è stata meno indulgente nei confronti dell’architettura e dell’urbanistica moresche, senza trascurare l’impatto, in termini di macerie, provocato del sisma del 1755 che interessò gran parte del Portogallo. Proprio in virtù del poco rimasto, la visita di Silves assume un significato storico rilevante. Dal Castello che domina la città, passando per il Museo archeologico, senza dimenticare le chiese, in special modo la (la Cattedrale) e la Igreja da Misericordia, Silves offre un interessante spaccato storico-culturale con numerose testimonianze sia di età moresca, a cominciare dal largo utilizzo dell’arenaria rossa nella costruzione degli edifici più antichi, che tracce delle epoche successive: dal gotico portoghese, il già richiamato stile manuelino, fino al barocco. Da vedere, se ce n’è modo, anche la vicina Loulé, distante circa 50 chilometri, famosa per il suo mercato coperto (Mercado municipal de Loulé) dalle forme arabeggianti.

Lagos

Lagos

Come tutte le altre località dell’Algarve fin qui incontrate anche le fortune turistiche di Lagos passano dal suo paesaggio costiero. Le spiagge di Meia Praia, Batata, Pinhão, Dona Ana, Camillo, fino alla famosissima Ponta da Piedade, spiegano da sole il fascino di questa città, la più importante del Barlavento occidentale. Ponta da Piedade, in particolare, merita una menzione speciale: si tratta di una stupenda formazione rocciosa, tutta grotte, faraglioni e insenature nascoste, che è preferibile ammirare da mare. Durante la stagione turistica le escursioni marittime partono giornalmente da Forte Ponta da Bandieira, l’antica fortezza del porto costruita per proteggere la città dalle incursioni piratesche. Un indizio che svela l’importanza di Lagos anche dal punto di vista storico-culturale. Per rendersene conto bisogna visitare il Museu Municipal Dr.José Formosinho che espone una gran quantità di reperti di età neolitica, romana e islamica e, soprattutto, l’annessa (al museo) Igreja de Santo Antonio, unanimente considerata la chiesa più sfarzosa dell’Algarve.

Portimão

Portimão

Se per caso doveste imbattervi in giudizi poco lusinghieri su Portimão non dategli retta, perlomeno non del tutto. È vero, infatti, che a prima vista la città non fa una grande impressione, tuttavia basta visitare il quartiere costiero, lungo cui si dipana Praia da Rocha, per maturare un’opinione più equilibrata. Praia da Rocha è una delle spiagge più famose dell’Algarve. La sua immagine è presente ovunque sul web e spesso campeggia sui poster che promuovono la regione nelle fiere turistiche in giro per il mondo. Ovviamente, com’è destino di molte località balneari, la popolarità ottenuta grazie al turismo oltre che benefici ha portato pure disfunzioni, spesso legate a un’edilizia incontrollata e non sempre di ottima fattura. Detto questo, però, i vantaggi sono stati molti di più: dal traffico crocieristico – quasi tutte le navi da crociera che navigano le acque del Portogallo meridionale attraccano a Portimão -, all’indotto di bar, locali notturni e ristoranti. E, a proposito di questi ultimi, vale la pena fare un salto a Portimão anche solo per assaggiare la sardina alla brace (in portoghese, sardinha assada), fiore all’occhiello della gastronomia locale a cui è dedicato addirittura un festival che si tiene nel mese di agosto. Del resto, anche a Portimão l’industria conserviera è un asset economico di una certa rilevanza, tant’è che il Museo Civico cittadino è ospitato in una vecchia fabbrica per l’inscatolamento del pesce. Da Portimão, inoltre, durante il periodo estivo partono i tour in barca per la Grotta di Benagil, anfratto “scoperto”  – l’erosione congiunta di mare e vento ha bucato la volta permettendo l’ingresso del sole – al cui interno c’è una spettacolare spiaggia di 100 metri circa. Da vedere, infine, i due paesini di Carvoeiro e Ferragumo, rispettivamente a 5 e 10 chilometri di distanza da Portimão. Specie quest’ultimo, ha conservato la struttura del villaggio di pescatori e perciò costituisce un interessante contrasto col lungomare di Praia da Rocha.  

Albufeira

Albufeira

Con Albufeira arriviamo nel cuore dell’Algarve, a metà strada tra i paesi e le cittadine dl “Barlavento“, com’è chiamata la costa occidentale (di cui Albufeira fa parte), e le località di “Sotavento” su cui finora ci siamo soffermati. Ed è proprio la posizione strategica ad aver contribuito alle fortune turistiche di questa città, negli anni assurta a punto di partenza ideale per andare alla scoperta della regione. Tuttavia, proprio in virtù della sua centralità, Albufeira, specie durante il periodo estivo, risulta particolarmente affollata facendo storcere il naso a chi, invece, da un soggiorno in Algarve desidera tranquillità e paesaggi più o meno incontaminati. Tutto sta, però, nel sapersi organizzare magari scegliendo Albufeira per la variegata offerta ricettiva e la frizzante vita notturna (segnaliamo la leggendaria “Strip“, la strada della movida cittadina) per poi, da lì, come detto, andare alla scoperta di tutto quanto c’è dei dintorni. In primis, le sue spiagge, da cui deriva l’altra parte della popolarità del territorio. Segnaliamo a riguardo: Praia dos Pescadores e Praia do Peneco, entrambe in città, e soprattutto, la stupenda Praia da Falesia distante appena una decina di chilometri. Da non perdere!          

Faro

Faro

In molte guide sull’Algarve, Faro viene indicata come la prima località da vedere in regione, sia perché ne è il capoluogo che, soprattutto, per la presenza dell’aeroporto. Di suo è una tranquilla città di medie dimensioni, poco più di 40.000 abitanti, a cui non manca nulla: università, negozi, qualche industria e un po’ di turismo concentrato perlopiù nel centro storico. A meritare una visita sono principalmente le chiese. In particolare la Cattedrale, la Sé de Faro, che dalla sua torre campanaria regala una magnifica vista sulla città vecchia. Restando in tema di chiese ce n’è un’altra che merita assolutamente una visita e si trova ad Almancil, una quindicina di chilometri da Faro. Parliamo della barocca Igreja de São Lourenço (trad. “Chiesa di San Lorenzo”), stupenda testimonianza dell’arte azuleja portoghese. Da vedere!

Olhão

Olhão

In apertura abbiamo accennato all’importanza della pesca nell’economia dell’Algarve. Olhão, sotto questo aspetto, offre una testimonianza preziosa, e non solo dal punto di vista storico. Anzi, visitando il mercato coperto, a pochi metri dal porto, ci si rende conto di quanta parte della popolazione viva ancora dei proventi della pesca. E questo, si badi, senza estendere il discorso alle fabbriche locali impegnate nella trasformazione del pescato, dal tonno sott’olio alle acciughe sotto sale. Ulteriore prova di questa secolare vocazione marinara, sono le due isolette di Armona e Culatra a pochi minuti di navigazione dal porto di Olhão. Oltre che per le loro spiagge paradisiache, il fascino esotico di queste isole è legato alla sparuta presenza di pescatori locali, immersi in una quotidianità lontanissima dai ritmi in costante accellerazione della modernità. Naturalmente, stante queste premesse, a Olhão (isole comprese) si mangia benissimo ed è l’altro motivo, insieme alla mitezza del clima, per cui inglesi, francesi, tedeschiitaliani stanno scoprendo turisticamente la città e i suoi dintorni. Molti pensionati, attratti dalle agevolazioni fiscali concesse dal governo portoghese, stanno addirittura venendo a viverci. Una soluzione, quest’ultima, che potrebbe anche costituire un argine alla completa turistificazione del territorio scongiurando in questo modo il rischio di comprometterne l’autenticità.    

Tavira

Tavira

Il nostro racconto parte da Tavira, ridente cittadina a metà strada tra Faro, capoluogo dell’Algarve, e la provincia spagnola di Huelva, in Andalusia. Siamo nel “Sotavento“, il versante orientale dell’Algarve che è anche quello meno turistico, perlomeno se paragonato ai numeri delle località balneari sulla costa occidentale (“Barlavento”) di cui parleremo in seguito. Tavira, dicevamo, è un tranquillo paese di circa 15.000 abitanti che solo negli ultimi anni ha ceduto alle sirene del turismo dopo aver vissuto per secoli dei commerci col nord Africa e dei proventi derivanti dall”estrazione del sale e dalla pesca. Da vedere ci sono soprattutto le chiese – su tutte Santa Maria de Castelo, Igreja de Santiago e Igreja de la Misericordia – mentre per quel che riguarda le spiagge segnaliamo Ilha de Tavira e Praia do Barril. Entrambe sono raggiungibili in barca da Tavira – bisogna navigare lo stupendo Parco Naturale della Ria Formosa – e regalano giornate memorabili all’insegna di sole, mare e relax.   

Occhio ai borseggiatori

Occhio ai borseggiatori

Valgono per Tallinn le stesse precauzioni tante volte evidenziate nei precedenti articoli: evitare di girare con molti contanti dietro; lasciare incustodita la borsa ai tavolini di un bar; tenere il portafogli nel taschino posteriore dei pantaloni o indossare oggetti di grande valore. Specie nelle zone affollate, dove c’è un gran via vai di persone, il rispetto di queste accortenze mette al riparo da sgradevoli sorprese. Al di là di questi aspetti, come già detto comuni a quasi tutte le città europee, Tallinn è una località assolutamente tranquilla. Perciò niente paura e buona vacanza!