Porta d’Europa
Porta d'Europa
Il 25 dicembre 1996, a largo di Portopalo, in provincia di Siracusa, ci fu il naufragio di un’imbarcazione carica di migranti partita dalle coste egiziane. Le vittime furono 283, all’epoca la più grande tragedia navale del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia la vicenda venne ricostruita puntualmente solo anni dopo a seguito di un’inchiesta giornalistica che portò all’attenzione dell’opinione pubblica italiana il fenomeno dell’immigrazione via mare. Questo terribile episodio suggerì all’artista Domenico Palladino la realizzazione di un’opera commemorativa per i popoli dispersi in mare. L’opera, nota come “Porta d’Europa”, è stata inaugurata il 28 giugno 2008 in località Punta Cavallo Bianco a Lampedusa, nel frattempo diventata approdo principale per i migranti che salpano da Libia e Tunisia. Si tratta di una scultura in ceramica e ferro, alta cinque metri e larga tre, capace di riflettere la luce del sole e della luna: una sorta di faro per chi viene da mare, a simboleggiare, appunto, quell’approdo europeo così ambito dai migranti. La scultura è presto diventata un’altra attrazione dell’isola, ancor di più dopo il terribile naufragio del 3 ottobre 2013 quando, proprio a largo di Lampedusa, persero la vita 368 persone. A seguito di quest’ultima immane tragedia, superiore per numero di vittime a quella del 1996, sempre a Lampedusa è stato inaugurato il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo (maggiori info qui), che a questo punto è consigliabile vedere in abbinamento alla Porta d’Europa di Palladino.