Situato in pieno centro, Palazzo della Pilotta, più comunemente la Pilotta, è l’emblema del primato culturale di Parma. Per dire, in questo complesso monumentale di proprietà del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali hanno sede la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese, la Biblioteca Palatina e il Museo Archeologico. Su alcuni di questi punti torneremo nel prosieguo dell’articolo; prima, però, è importante accennare alla genesi di quest’edificio composto da diversi corpi di fabbrica. Tutto ha inzio attorno al 1580, sotto il ducato di Ottavio Farnese. È in questo periodo che venne realizzato il cosidetto Corridore, lungo braccio rettilineo con la funzione di mettere in collegamento Palazzo Ducale, allora sede degli alloggi della corte dei Farnese, con la Rocchetta Viscontea, il nucleo più antico del palazzo. Il primo vero cantiere, però, è di vent’anni dopo (1602) per volere di Rinuccio I Farnese. Terminato il potere dei Farnese, Palazzo della Pilotta – il cui nome, ricordiamo, deriva dal gioco della Pelota praticato dai soldati spagnoli di stanza a palazzo – conobbe una lunga stagione di inerzia, interrotta prima dall’ascesa al potere di Filippo di Borbone (1720 -1765) e successivamente durante la parentesi felice del ducato di Maria Luigia d’Austria (1791-1847). Dopo i secoli XVIII e XIX, l’evento più significativo (sia pur nefasto) del XX secolo fu il terribile bombardamento alleato che nel 1944 distrusse gran parte del palazzo. La complicata opera di ristrutturazione ebbe inizio negli anni ’70 e terminò grosso modo vent’anni dopo restituendo finalmente un elemento di grandeur alla città. Oggi, Palazzo della Pilotta, oltre che un centro culturale di prima grandezza è luogo di ritrovo per i parmigiani che amano incontrarsi nel grande prato tutt’attorno all’edificio.