Cremona

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Cremona

11 cose da fare e vedere a Cremona e 1 da non fare

Edificata sulla riva del Po, geograficamente in Lombardia ma più vicina a Parma (Emilia Romagna) che a Milano, Cremona è una tipica città della Pianura Padana. Quindi grande tradizione culinaria, soprattutto dolciaria (torrone); grande tradizione artigianale, in particolare liutaia; grande quantità di spunti artistici e architettonici, com’è tipico di tutte le città medievali. Ma soprattutto, grande qualità della vita, sia sotto il profilo dei servizi che dal punto di vista occupazionale (industrie agro-alimentare e metalmeccanica). Insomma, una città comoda sia da vivere che da visitare (un weekend è più che sufficiente). Di seguito il nostro elenco con le principali cose da fare e vedere a Cremona. Buona lettura.     

1 Piazza del Comune

Foto di Bruschi alberto
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Quasi sempre la visita di Cremona comincia da Piazza del Comune (o Piazza Duomo). Il perché è presto detto: la Cattedrale, il Battisteroil Torrazzo, il Palazzo Comunale e la Loggia dei Militi costituiscono un complesso monumentale ricchissimo di arte e storia. Secondo molta pubblicistica turistica una delle piazze medievali più belle d’Italia la cui vista d’insieme rappresenta di per sé un’attrazione. Ancora meglio, però, approfondire alcuni dei punti su specificati, oltre che per gli aspetti propriamente artistici, per il valore testimoniale che offrono della civiltà dei comuni. La coesistenza tra potere religioso e potere civile è sempre stata, infatti, una delle caratteristiche principali dell’Età dei comuni in Italia, e la piazza principale di Cremona rispecchia pienamente questa peculiarità.

2 Cattedrale Santa Maria Assunta

Foto di Zairon
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Sono tre le date che scandiscono la costruzione del Duomo di Cremona: il 1107, momento di inizio dei lavori, come testimonia una lapide nella sagrestia della canonica; il 1117, anno in cui un violento terremoto distrusse gran parte di quanto fin lì realizzato dell’edificio; e infine il 1129, quando tra le macerie del sisma furono rinvenute le reliquie di Sant’Imerio (portate a Cremona nel 965). Questo ritrovamento diede impulso alla ripresa dei lavori che vennero certamente ultimati attorno la metà del secolo, in ogni caso prima che nel 1167 cominciassero quelli dell’attiguo Battistero di cui parleremo nel prossimo punto. Tornando alla Cattedrale, la facciata esterna in marmo bianco di Carrara e rosso di Verona cattura l’attenzione del visitatore: in particolare il rosone che sormonta il portale principale d’ingresso. All’interno, invece, vale senza dubbio la pena approfondire il ciclo di affreschi realizzato da alcuni dei più importanti esponenti della scuola pittorica rinascimentale cremonese: Boccaccio Boccaccino, Gian Francesco Bembo, Altobello Melone, Girolamo Romanino, Pordenone e Bernardino Gatti. Per rendere plasticamente il prestigio del corredo pittorico della Cattedrale Santa Maria Assunta si ricorre spesso alla celebre definizione di “Cappella Sistina della Pianura Padana” coniata dallo storico dell’arte Roberto Longhi. Da vedere! Per approfondire: www.cattedraledicremona.it.

3 Battistero di San Giovanni Battista

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Del complesso del Duomo di Cremona fa parte anche l’attiguo battistero dedicato a San Giovanni Battista. Si tratta di una costruzione in laterizio a pianta ottagonale alta 34 metri con un diametro di 20.50 metri. L’edificio risale al 1167 e nelle forme richiama il più famoso Battistero di Firenze. L’esterno aveva 3 portali d’ingresso di cui però resta attivo solo quello del versante nord che affaccia sulla piazza. Nella parte superiore dell’edificio, proprio sotto la cupola, corre un loggiato a sei arcate, mentre all’interno degni di nota sono un fonte battesimale cinquecentesco e un crocifisso ligneo degli inizi del ‘300. Maggiori informazioni: Battistero di Cremona.

4 Torrazzo di Cremona

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Alto 112 metri, il Torrazzo si compone di due torri inserite l’una nell’altra con una una scala di 502 gradini che corre nell’intercapedine. Gradini al termine dei quali si apre un bellissimo panorama che, oltre a riassumere l’intero skyline di Cremona, abbraccia le campagne e il paesaggio prealpino tutt’attorno. Il Torrazzo che, ricordiamo, è la più alta torre medievale italiana, ospita pure un orologio astronomico risalente al 1582. A questo gioiello della meccanica, o meglio al tema della misurazione del tempo, è dedicato un museo di cinque sale che, insieme alle terrazze panoramiche e alla cella campanaria, arricchisce la visita di quest’importante bene architettonico. Da vedere!

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5 Palazzo del Comune

Foto di AquiFoto
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Parlando di Piazza del Comune abbiamo accennato alla coesistenza tra potere religioso e potere civile come tratto distintivo della Civiltà dei Comuni in Italia. Perciò, dopo aver fatto cenno agli edifici religiosi (Duomo, Battistero, Torrazzo) è d’obbligo fare riferimento anche agli edifici civili: uno, appunto, è il Palazzo del Comune risalente ai primissimi anni del XIII secolo. L’altro è l’attigua Loggia dei Militi la cui costruzione, invece, risale alla fine del ‘200. Del primo, in particolare, meritano una visita le diverse sale che lo compongono (dei Violini, della Consulta, e il Salone dei Quadri). Da vedere!  

6 Museo del violino

Foto di Herbert Frank
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In apertura abbiamo accennato alla grande tradizione liutaia di Cremona. Una storia secolare che nel 2012 è addirittura valsa alla città il riconoscimento UNESCO: il “saper fare liutario della tradizione cremonese” è stato inserito, infatti, tra i Beni Immateriali dell’Umanità. Le liuterie in città sono oltre 100 e non poteva certo mancare un museo ad hoc. Il Museo del Violino di Cremona si trova in Piazza Marconi, a poca distanza dalla centralissima Piazza del Comune, e si articola in 10 sale. Da vedere! Maggiori info: museodelviolino.org.

7 Chiesa di San Sigismondo

Foto di Mattana
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Appena fuori il centro storico, la Chiesa di San Sigismondo è un altro must see place di Cremona. Si tratta di una chiesa dalle linee semplici, a una navata, affiancata ai lati da cappelle profonde collegate tra loro. La sua particolarità, dunque, non sta nell’architettura ma nel meraviglioso e articolato ciclo di affreschi che decora l’interno. Secondo la critica questo complesso decorativo, a cui parteciparono alcuni tra i migliori interpreti della pittura lombarda (Camillo Boccaccino, Giulio Campi, Bernardino Campi eccetera), rappresenta una delle testimonianze più importanti del Manierismo cinquecentesco dell’Italia Settentrionale. Quanto, invece, alla genesi dell’edificio risale al 1463 per volere della Duchessa Bianca Maria Visconti. La nobildonna volle che venisse realizzata una nuova chiesa nello stesso luogo dove, circa vent’annni prima (1441), aveva sposato Francesco Sforza. Da vedere anche gli adiacenti chiostro e convento domenicano intitolato a San Giuseppe. Maggiori informazioni: Chiesa di San Sigismondo.

8 Museo Civico Ala Ponzone

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La pinacoteca di Cremona al civico 4 di via Ugolani Dati ospita circa duemila pezzi che raccontano la storia artistica della città per un arco temporale che va dal Medioevo al Novecento. C’è una prima sezione che dal Medioevo arriva fino al Quattrocento e una seconda sezione, con ogni probabilità la più interessante del museo, focalizzata sulla Pittura cremonese del Cinquecento: Bonifacio Bembo, Boccaccio Beccaccino, Bernardino Gatti, Bernardino Campi e perfino un Caravaggio (San Francesco in meditazione). La restante parte del museo offre una panoramica dei secoli XVII (Genovesino), XVIII e XIX con l’affermazione del Neoclassicismo (Diotti) e del Romanticismo (Piccio) per arrivare, infine, alla pittura lombarda e cremonese del Novecento. Per maggiori informazioni su tariffe, orari e modalità di visita: Museo civico “Ala Ponzone”.

9 Negozio Sperlari

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Tra le tappe imperdibili di un soggiorno a Cremona c’è sicuramente il Negozio Sperlari in Via Solferino 25. Parliamo della più antica licenza commerciale della città, e soprattutto -parliamo- di un’attività in cui i segreti di fabbricazione del torrone e della mostarda si tramandano dal lontano 1836 (ovviamente al netto dell’avanzamento tecnologico). È questo, infatti, l’anno in cui il fondatore Enea Sperlari diede il via all’impresa. Per maggiori informazioni sulla storia, i riconoscimenti ottenuti e le specialità tipiche disponibili consultare il sito: www.sperlari1836.com.

10 Cosa mangiare a Cremona

Foto di georilla
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Nel panorama gastronomico italiano Cremona è conosciuta innanzitutto per il torrone e la mostarda. Il primo, dolce natalizio di popolarità ormai internazionale, fece la sua comparsa sulla scena nel 1441 in occasione delle nozze tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. La mostarda, invece, è comparsa nel XIX secolo sui banconi delle farmacie cittadine per via delle proprietà medicamentose della senape, salvo poi imporsi definitivamente come pietanza nel corso del Novecento. Per il resto, la tradizione culinaria di Cremona è una variante di quella lombarda: dai bolliti di carne, alle infinite varianti della cassoela, fino alla pasta ripiena (marubini) in brodo rigorosamente di carne.

11 Soncino

Foto di Shadowgate

Soncino è una cittadina a circa 40 chilometri da Cremona. Presente nella lista dei “Borghi più belli d’Italia” il suo appeal è legato soprattutto al centro storico racchiuso in una cinta muraria, e alla Rocca Sforzesca costituita da due distinte strutture quadrilatere risalente al X secolo. Insomma, una località molto suggestiva, dall’inconfondibile stile medievale, al confine tra le province di Cremona, Brescia e Bergamo, in cui può essere sicuramente piacevole trascorrere mezza giornata nell’ambito di una vacanza alla scoperta di Cremona. Da vedere!

1 Venire una settimana

Una vacanza a Cremona non presenta controindicazioni. L’unica, ma si tratta di trovare il pelo nell’uovo, ha a che fare con la durata del soggiorno. Si può decidere di visitarla in un giorno, magari nell’ambito di un tour più esteso; oppure si può decidere di farne la base esclusiva della propria vacanza. In quest’ultimo caso un weekend o un ponte durante l’anno sono più che sufficienti.

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