Chiesa di San Francesco

Chiesa di San Francesco

Indubbiamente la chiesa più bella di Porto, nonché una delle più belle del Portogallo. Eppure, la severità della facciata e del rosone in stile gotico suggeriscono altro. Perciò, non bisogna fidarsi delle apparenze ed entrare dentro l’Igreja de São Francisco per ammirare una delle più opulente espressioni del barocco lusitano. Un trionfo di ornamenti dorati che trova il suo culmine nell’albero di São Francisco di Jesse, opera d’arte in legno dorato raffigurante la genealogia di Cristo. Quel che colpisce è il dettaglio degli intarsi con le figure di Gesù, Giuseppe, Maria, Salomone, Re Davide e altri. Molto bella anche la Cappella di San Giovanni Battista in cui invece sono evidenti le tracce dello stile manuelino, il tardo gotico portoghese che ha segnato in profondità l’arte del XVI secolo. Ma non è finita, perché meritano assolutamente una visita anche le Catacombe e il dirimpettaio Museo Ecclesiastico che, oltre a stuole, paramenti e ornamenti vescovili ospita diverse pale d’altare e opere ceramiche riconducibili anche queste al periodo barocco. Da vedere!

La Cattedrale

La Cattedrale

Se desiderate ammirare il quartiere della Ribeira dall’alto, bisogna salire sulla collina che ospita la Sé, la Cattedrale di Porto. Ovviamente, oltre che per il panorama, val la pena visitare anche l’edificio, le cui linee architettoniche ripercorrono la storia della città. La facciata romanica in granito; le due torri merlate; il rosone gotico; la pala d’altare barocca nella Cappella del Santissimo Sacramento; il chiostro con le caratteristiche azulejos; la loggia; i cortili e tanto altro ancora. Nella Sé si celebrarono, nel 1387, le nozze tra Joao I e Filippa di Lancaster, un matrimonio politico che sancì l’inizio di una secolare alleanza tra il Portogallo e l’Inghilterra speculare all’altra dell’epoca tra Francia e Castiglia. Il consiglio è quello di visitare la Sé al tramonto, con la luce del crepuscolo che si diffonde in maniera uniforme sulla Ribeira e i vicoli circostanti. Da non perdere!

Ribeira

Ribeira

La conoscenza di Porto non può che cominciare dalla Ribeira, cuore medievale della città, dal 1996 sotto tutela UNESCO. Si tratta di un labirinto di vicoli, perlopiù acciottolati, che conducono sul fiume Douro. È in questa zona che sono concentrate diverse attrazioni cittadine (la Cattedrale, la Chiesa di San Francesco, il Palazzo della Borsa ecc.) e di riflesso molti locali, bar e ristoranti dove si svolge parte della vita mondana cittadina (per il by night segnaliamo le “Galerias”, a circa 500 mt. dalla Torre dos Clerigos vd. punto 6). Da questo punto di vista, Cais de Ribeira, la passeggiata lungofiume, è tappa obbligata, come pure i barcos rabelos (vd. punto 10) e Praca da Ribeira, la piazza omonima circondata da palazzi nobiliari. La visita del quartiere porta via un’intera giornata. Anche due, considerando i punti di interesse a cui abbiamo fatto prima riferimento e che di seguito andiamo a vedere più nel dettaglio.

Non prenotare all’ultimo auto, scooter e bici elettriche

Non prenotare all'ultimo auto, scooter e bici elettriche

Il noleggio auto, bici e scooter è un’attività decisamente in ascesa a Formentera. Si tratta pur sempre di un’isola di oltre 80 chilometri quadrati, e perciò sono molti i turisti (soprattutto italiani) che ricorrono al noleggio. Il punto, però, è farlo per tempo, contestualmente alla prenotazione alberghiera (per la lista di hotel consigliati clicca qui), in modo da evitare sorprese all’arrivo. D’estate, infatti, può succedere di doversi accontentare di soluzioni arrangiate o, peggio ancora, non trovare nulla all’ultimo momento.

Non frequentare sempre la stessa spiaggia

Non frequentare sempre la stessa spiaggia

L’abbiamo già detto: secondo molti le spiagge di Formentera sono le più belle dell’arcipelago. Dunque, perché mai ci si dovrebbe limitare a frequentare sempre la stessa? L’unica cosa a cui bisogna fare attenzione sono le scarpe, specie se per fare il bagno preferite i tratti rocciosi alla sabbia.

Immersioni, snorkeling e attività outdoor

Immersioni, snorkeling e attività outdoor

Fin qui abbiamo accennato al trekking, al birdwatching e alla mountainbike ma, trattandosi di un’isola, Formentera è tutta da scoprire anche sott’acqua. Non a caso, il diving richiama turisti da tutto il mondo desiderosi di immergersi nelle acque cristalline dell’isola. Il motivo della pulizia dei fondali risiede nei grandi banchi di Posidonia oceanica che si incontrano lungo le coste. La funzione di questa pianta, spesso erroneamente confusa con un’alga, è del tutto simile a quella di una foresta. Al pari di una foresta, infatti, le praterie di Posidonia oceanica assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno favorendo, in questo modo, la biodiversità dell’ecosistema marino. Non solo, perché, proprio come una foresta rappresenta un argine a smottamenti e frane, la Posidonia oceanica rallenta l’erosione della linea di costa. Ciò detto, sull’isola sono diversi i centri sub cui ci si può rivolgere per il diving e, volendo, anche per lo snorkeling. Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata alle immersioni subacquee del sito ufficiale di Formentera.

Faro del Cap de Barbaria

Faro del Cap de Barbaria

“Un luogo in cui i sentimenti di immensa solitudine e libertà si uniscono”. C’è scritto così sul sito ufficiale di Formentera per descrivere l’incanto del Faro del Cap de Barbaria, il punto più meridionale dell’isola cui si arriva dal capoluogo Sant Francesc. Un altro faro, dopo quello de La Mola, e un altro luogo da fotografare, specie al tramonto. Vicino al faro c’è una piccola torre costiera del ‘700 (Torre d’es Garrovet) con funzioni di avvistamento dei pericoli un tempo provenienti dal mare. Naturalmente la strada per il Faro del Cap de Barbaria è presente in diversi itinerari escursionistici di Formentera (vedi la mappa linkata in precedenza). Da non perdere!

Spiaggia di Migjorn

Spiaggia di Migjorn

Dopo le spiagge del versante settentrionale dell’isola – S’Espalmador, Illetes e soprattutto Llevante – guai a dimenticare il lato sud di Formentera dove, per oltre 5 chilometri, si estende la mitica Platja de Mitjorn (o Migjorn). Una spiaggia interrotta da diversi tratti rocciosi, con alle spalle pinete e dune di sabbia, che presenta due vantaggi rispetto alle altre fin qui descritte: innanzitutto la sua grande estensione consente di trovare zone poco affollate anche in alta stagione (come ben sanno i naturisti); in secondo luogo, rispetto alle spiagge del nord dell’isola, è (relativamente) meno ventilata. Unico inconveniente, la presenza massiccia di alghe in lunghi tratti del litorale. Litorale che assume diversi nomi. Da ovest a est: Es Mal Pas, Es Ca Marì, Racò Fondo, Codol Foradat, Es Valencians, Es Arenals, Es Capinar. Il secondo (Es Ca Marì) e gli ultimi due (Es Arenals, Es Capinar) sono i tratti di spiaggia più frequentati per via della maggior accessibilità ad auto, scooter e biciclette.

Far de La Mola

Far de La Mola

Dopo l’escursione di Camí de Sa Pujada val la pena fermarsi a visitare El Pilar de La Mola, il paesino dell’omonimo altopiano a 200 metri sul livello del mare. Gli abitanti sono circa 400, quasi quanti i visitatori che giornalmente d’estate risalgono la costa di Formentera per scoprire la dimensione rurale dell’isola. Ci sono un paio di negozi, qualche bar, una piccola chiesa del ‘700 e soprattutto il Far de La Mola, l’attrazione principale della località. Due i modi per raggiungere il faro: la strada statale o, in alternativa, il circuito interno al paesino (num.29) che attraversa vigneti, pascoli e antiche case coloniche. Poco più di 2 chilometri che però hanno il potere di portarvi indietro nel tempo. Anche qui: guai a dimenticare la macchina fotografica!

Camì de Sa Pujada

Camì de Sa Pujada

Volendo, il litorale che comprende le spiagge di Es Pujols, Illetes e Llevante può essere fatto anche a piedi. È una passeggiata di circa 5 chilometri che non presenta particolari controindicazioni se non quella di dover camminare sotto il sole. Lo scenario naturalistico è notevole dal momento che il sentiero si snoda per intero all’interno del Parco Naturale di Ses Salines. Tuttavia, questa è solo una delle escursioni che è possibile fare a Formentera. Sull’isola sono stati censiti e mappati ben 32 itinerari naturalistici, diversi dei quali percorribili anche in bicicletta. Abbiamo già detto del Camì de S’Estany ma, secondo molti, il più bello è il sentiero che dal piccolo villaggio marinaro di Es Calò de Sant Agustì termina a El Pilar de La Mola, paesino di circa 400 abitanti abbarbicato sull’altopiano omonimo. Anche qui si tratta di un percorso di circa 4 chilometri che però si snoda quasi per intero in salita. Più comunemente conosciuto come “Camì de Sa Pujada” quest’escursione regala gli scorci più belli di Formentera con la visuale, magnifica, del profilo dell’isola. Perciò, guai a dimenticare la macchina fotografica.

Camì de S’Estany

Camì de S'Estany

Un’altra cosa che si può fare coi bambini è la passeggiata lungo il sentiero che costeggia l’Estany Pudent, il grande lago di Formentera. Siamo ancora nel nord dell’isola, tra La Savina, principale punto di approdo turistico, ed Es Pujols che invece è la località col maggior numero di locali e quindi quella in cui si concentra il grosso della vita notturna dell’isola. Va detto, però, che pur costeggiando un lago, la balneazione è assolutamente vietata. Il Camì de S’Estany è perciò consigliabile soprattutto agli amanti del birdwatching. Aironi, fenicotteri, anatre e i più comuni gabbiani sono solo alcune delle specie di uccelli marini che vivono in questo habitat che oltre al lago comprende le storiche saline (Ses Salines), patrimonio ambientale di Formentera, nonché principale attività dell’isola prima del boom turistico. Gli unici inconvenienti sono rappresentati dalla polvere causata dal via vai di scooter, specie durante il periodo estivo, e dall’odore forte che il lago sprigiona nelle ore più calde.

Spiaggia di Levante

Spiaggia di Levante

Secondo molti esperti le spiagge più belle delle Baleari sono proprio quelle a nord di Formentera. Considerando che Platja de Llevant è a sua volta ritenuta la migliore dell’isola ne deriva, per forza di cose, che è la spiaggia più bella dell’intero arcipelago. Classifiche a parte, indubbiamente Llevant è un luogo da sogno. Una spiaggia bianca, sottile, sufficientemente estesa e bagnata da un mare cristallino. Come non bastasse bar, ristoranti e chioschi tutt’attorno esaltano ancora di più lo stupendo scenario naturalistico, non a caso molto apprezzato dagli amanti della tintarella integrale. Oltre a naturisti e nudisti la spiaggia di Levante, insieme alla “gemella” Illetes e alla spiaggia di Es Pujols è frequentata anche dalle famiglie con bimbi al seguito. I fondali, infatti, degradano dolcemente favorendo l’acquaticità dei più piccoli. Da non perdere!

Non vestire in abiti succinti

Non vestire in abiti succinti

In prossimità delle moschee e degli altri luoghi sacri dell’Islam occorre vestire in maniera consona, evitando quindi minigonne, scollature, magliette a mezze maniche, bermuda ecc. Sono aspetti, questi, a cui nei paesi islamici tengono molto ma che, a ben vedere, valgono anche quando si visitano le chiese di una città come Roma (magari con meno rigore). Ciò detto, a Istanbul nemmeno le effusioni in pubblico sono gradite. Talvolta, anche solo darsi la mano può dar fastidio, a meno che la situazione non rientri inequivocabilmente nel menage familiare (madre-figlio o figlia). In ogni caso, meglio evitare.

Evitare le code a Palazzo Topkapi, Moschea Blu e Hagia Sofia

Evitare le code a Palazzo Topkapi, Moschea Blu e Hagia Sofia

Quelle nel titolo sono le attrazioni turistiche più famose di Istanbul, tappe imperdibili di una visita in città. Sono anche i posti più affollati con le code più lunghe all’ingresso. Perciò, se vi scoccia trascorrere ore in fila in attesa di entrare farete bene a pianificare gli spostamenti privilegiando il mattino presto per muoversi. Avvisati.