Piccadilly Circus

Piccadilly Circus

Il luogo che nell’immaginario collettivo significa Londra è una rotonda. Già perché Piccadilly Circus questo è: uno spartitraffico tra alcune delle principali arterie stradali londinesi (Regent Street, Piccadilly Street, Covent Street, Shaftesbury Avenue, Haymarket). Siamo nel cuore del West End, pochi minuti a piedi da Trafalgar Square che invece, come abbiamo visto, è la base di partenza per andare alla scoperta della città. Piccadilly è un incrocio affollatissimo la cui popolarità è sostanzialmente dovuta a due fattori: la presenza di display e schermi a led per la pubblicità dei principali marchi mondiali e la statua dell’Angelo della Carità Cristiana (Angel of Christian Charity) che raffigura Anteros, nella mitologia greca la divinità dell’amore corrisposto (fratello del più famoso Eros). Qui, sotto questa piccola statua realizzata alla fine dell’Ottocento per celebrare la magnanimità di Lord Shaftesbury, da sempre sono soliti darsi appuntamento i giovani londinesi per poi sparpagliarsi nei tanti negozi, bar, ristoranti, teatri tutt’attorno la piazza. Infine una curiosità: il nome Piccadilly deriva da un particolare tipo di colletto di camicia assai in voga tra il ‘500 e il ‘600. Un sarto, tal Robert Baker, fece la sua fortuna specializzandosi proprio nella cucitura dei “picadils”, il che gli consentì di acquistare un grosso terreno in quella che all’epoca era la campagna londinese, per realizzare lì la propria abitazione. Secoli dopo, invece, Piccadilly Circus, da luogo di campagna qual era, è diventata una piccola Times Square (New York), da cui la sua popolarità.

Abbazia di Westminster

Abbazia di Westminster

Oltre a essere la chiesa dove da quasi mille anni vengono inconorati i sovrani inglesi (il primo fu Guglielmo Il Conquistatore il 25 dicembre 1066), Westminster Abbey è anche l’edificio dove sono sepolte alcune delle personalità più influenti della storia del pensiero occidentale. Solo per dirne tre: Isaac Newton, il padre della fisica moderna; Charles Darwin, teorico dell’evoluzionismo; e infine Charles Dickens, il più autorevole interprete di quel romanzo sociale che nel corso del XIX secolo diede voce alle sofferenze dei ceti meno abbienti dell’Inghilterra. Dell’originaria impronta normanna l’edificio ha mantenuto intatta solo la cripta. Per il resto, Westminster Abbey si presenta sia all’esterno che all’interno come un trionfo dell’architettura gotica (Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987). La chiesa che vediamo oggi ha preso forma in cinquecento anni: dal 1245, anno in cui Enrico III ne iniziò i lavori, al 1745 quando vennero completate le torri sul lato ovest. Dunque dal XIII al XVIII secolo, un lungo arco temporale durante il quale più che l’architettura è cambiata la liturgia con l’avvento della riforma protestante che nel Regno Unito portò, come sappiamo, all’affermazione dell’Anglicanesimo. Westminster però non è solo storia: al contrario, la comunità parrocchiale è più attiva che mai, così come ancora saldo è il legame dei londinesi con gli eventi che riguardano la casa reale: dalla partecipazione al funerale di Lady Diana nel 1997, al matrimonio di William e Kate nel 2011, un evento mondiale seguito da oltre due miliardi di telespettatori.
Per maggiori informazioni sulle attività e gli orari di visita consultare il sito: www.westminster-abbey.org (disponibile la versione in italiano).

Palazzo di Westminster

Palazzo di Westminster

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987, il Palazzo di Westiminster è tra le principali attrazioni turistiche di Londra. Tre, in estrema sintesi, i motivi alla base del successo: l’impronta neogotica che fa sembrare l’edificio più antico di quanto effettivamente sia; in secondo luogo il “Big Ben”, nome con cui viene comunemente indicata la St. Stephen’s Tower, una delle due torri (l’altra è la Victoria Tower) del palazzo; infine le camere del Parlamento Britannico (House of Common e House of Lord) entrambe ubicate all’interno di questo edificio. Le sedute delle due camere sono pubbliche: occorre mettersi in fila davanti alla St. Stephen’s Entrance e attendere di essere smistati, al termine di accurati controlli, nello spazio riservato ai visitatori. Inoltre, durante il periodo estivo (1 agosto-30 settembre) si effettuano visite guidate delle “Houses of Parliament”. Le formule sono diverse (visita individuale, familiare, di gruppo, privata, scolastica, con audioguida ecc.) per cui si rimanda al sito ufficiale del parlamento inglese per il necessario approfondimento: https://www.parliament.uk/visiting/visiting-and-tours. Quanto alla visita del Big Ben è riservata ai soli cittadini inglesi. Per saperne di più sulla storia della torre (dal 2012 intitolata alla regina Elisabetta), sull’orologio e sulla campana da cui pare derivi il nome si rimanda al link: https://www.parliament.uk/visiting/visiting-and-tours/tours-of-parliament/bigben.

Buckingham Palace

Buckingham Palace

Situato tra St.James’s Park, Green Park e Hyde Park (3 dei nove parchi reali di Londra) Buckingham Palace è la residenza dei sovrani inglesi. Non è stato sempre così. Il castello, infatti, risale agli inizi del XVIII secolo, per la precisione al 1705, e fu fatto costruire da John Sheffield, Duca di Buckingam, come residenza di campagna. Solo in seguito divenne proprietà reale grazie all’acquisto, e contestuale ristrutturazione, da parte di re Giorgio III. I lavori di ampliamento continuarono fino al 1837 anno in cui la regina Vittoria prese, per prima, residenza ufficiale nel palazzo. Buckingam Palace è visitabile solo dal 21 luglio alla fine di settembre quando regina e corte si assentano per trascorrere le vacanze in Scozia. In realtà a esser visitabile è solo una piccola parte (una ventina di stanze in tutto) delle oltre 700 stanze di cui si compone la residenza. Da vedere, inoltre, il Cambio della Guardia, l’avvicendamento dei soldati di Sua Maestà. La cerimonia si svolge (tutti i giorni maggio e giugno; ogni due giorni agosto-marzo) alle 11.30 ed è una delle attrazioni turistiche più popolari di Londra. È raccomandabile perciò raggiungere Buckingham Palace almeno 1 ora prima dell’inizio. Per saperne di più sulla visita di Buckingam Palace e sul Cambio della Guardia consultare i rispettivi siti: www.royalcollection.org.uk e changing-guard.com.

National Gallery

National Gallery

National Gallery è la primissima tappa subito dopo aver messo piede a Trafalgar Square. L’ingresso del museo, infatti, si trova proprio sulla piazza e perdipiù è gratuito (a pagamento le mostre temporanee). Si tratta di una delle pinacoteche più importanti del mondo con oltre 2000 capolavori per un arco temporale che va dal ‘200 al 900. Piero della Francesca, Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Botticelli, Caravaggio, Tiziano: l’arte italiana è grandemente rappresentata, ma non mancano opere di Rembrandt, Cezanne, Van Gogh, Picasso e altri. Insomma, anche se non siete particolarmente amanti della pittura, la National Gallery di Londra vi stupirà ugualmente sia per l’ampiezza delle sale, sia per le molteplici occasioni di svago che la struttura mette a disposizione tra punti di ristoro e area shopping. Per tutte queste ragioni sono milioni, ogni anno, i visitatori che frequentano la galleria.
Galleria che osserva i seguenti orari di apertura:

Giorni Orari
Lun – Gio 10:00
18:00
Ven 10:00
21:00
Sab – Dom 10:00
18:00

Per maggiori informazioni sulla storia, le opere e le modalità di visita del museo consultare il sito ufficiale: www.nationalgallery.org.uk (disponibile la versione in italiano).

Trafalgar Square

Trafalgar Square

Trafalgar Square è il punto di partenza obbligato di una visita a Londra. Il pregio principale di questa piazza è che pur essendo in continua trasformazione non ha mai smarrito la sua dimensione storica. In altri termini, pur essendo la “piazza politica” della città, quella in cui abitualmente si svolgono manifestazioni su questioni di carattere nazionale e internazionale, resta sempre la piazza di Horatio Nelson, l’eroe della vittoriosa battaglia del 1805 contro le truppe francesi. La statua dell’ammiraglio Nelson occupa il centro di Trafalgar Square circondata da 4 leoni ben presto diventati uno dei soggetti preferiti per la classica fotoricordo londinese. Poi ci sono le fontane, le statue di Giorgio IV, dei generali Sir Charles James Napier e Sir Henry Havelock, e infine una statua mobile dedicata all’arte contemporanea e periodicamente sostituita dall’amministrazione cittadina. Insomma Trafalgar Square è il salotto turistico di Londra, base per gli spostamenti successivi alla scoperta delle tante attrazioni cittadine a partire dalla vicinissima National Gallery (vd. prossimo punto).

Occhio ai borseggiatori

Occhio ai borseggiatori

Come in tutte le metropoli ad alta densità turistica anche a Bruxelles ci si può imbattere in ladri e borseggiatori. Le accortenze sono quelle di sempre: non lasciare la borsa incustodita ai tavolini di bar e ristoranti; non girare con molti contanti; non tenere il portafogli nel taschino posteriori dei pantaloni; fare attenzione se avete necessità di prelevare al bancomat in tarda sera, ecc.

Cosa mangiare

Cosa mangiare

La gastronomia di Bruxelles non poteva non risentire del melting pot cittadino e soprattutto del retaggio coloniale della nazione belga. Non si spiega diversamente, per esempio, la passione per le cozze, quasi sempre in abbinamento con le patatine fritte. Moules e frites (cozze e patatine) oltre a essere un piatto servito in quasi tutti i ristoranti (moltissime le varianti) spesso è presente anche nelle friggitorie. E già perché una delle cose di cui i belgi vanno in assoluto più fieri è l’invenzione delle patatine fritte. Le altre sono i mitici cavoletti di Bruxelles, la cioccolata e la birra. Nel caso della cioccolata è evidente il rimando al passato coloniale cui abbiamo accennato poco sopra. Nella capitale belga i maestri cioccolatieri sono decine (centinaia considerando l’intera nazione) e in generale la produzione artigianale di cioccolato è tutta di altissimo livello (i negozi migliori si trovano nel quartiere Sablon). Discorso simile per la birra. In Belgio se ne beve e se ne esporta tantissima. Leffe è tra i marchi più famosi ma non mancano produzioni artigianali di grandissimo livello.

Atomium

Atomium

Per molti l’Atomium è il vero totem di Bruxelles. Più delle mille tracce del gotico brabantino e dell’art noveau, più della cioccolata e della birra, sarebbe questo gigantesco monumento a rappresentare l’anima della capitale belga. Un’anima che, come ricordato in apertura, è difficile da afferrare essendo il risultato di secolari combinazioni etniche, linguistiche e sociali. Allo stesso modo l’Atomium, scultura che rappresenta un gigantesco cristallo elementare di ferro (ingrandito 165 miliardi di volte) rifugge qualsiasi tipo di classificazione essendo un po’ cubo e un po’ sfera, a metà strada tra scultura e architettura. L’opera venne realizzata nel 1958 in occasione dell’Esposizione Universale (Expo) che quell’anno si svolse a Bruxelles. Nelle intenzioni dell’epoca doveva simboleggiare la fiducia nell’utilizzo a scopi civili dell’energia atomica e, più in generale, nella conciliabilità tra democrazia e sviluppo industriale. Da allora ad oggi l’utopia dell’Atomium ha conosciuto molte battute d’arresto ma il fatto che a distanza di oltre mezzo secolo la scultura occupi ancora lo sky line di Bruxelles significa che quei valori di progresso civile e tecnologico sono ancora la “cifra” della capitale belga. Le nove sfere in acciaio (gli atomi che compongono il cristallo elementare di ferro) sono tutte collegate da scale mobili. Le vetrate della sfera in cima (102 metri d’altezza) regalano una magnifica vista di Bruxelles da diverse angolazioni. L’Atomium è ubicato all’interno del Parco Heysel nel versante settentrionale di Bruxelles ed è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www. atomium.be (disponibile la versione in inglese).

Quartiere Europeo

Quartiere Europeo

Una viaggio a Bruxelles non può escludere tra le sue tappe il Quartiere Europeo. Anche se non mancano edifici e parchi pubblici di interesse ambientale e paesaggistico (vedi Il Parco del Cinquantenario), il motivo per cui se ne raccomanda la visita è soprattutto di carattere politico-culturale. In questa zona della città, infatti, abitano quegli “immigrati di lusso” cui si è fatto riferimento in apertura: giornalisti, politici, stagisti, lobbisti che gravitano attorno Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea (vedi foto), e il Parlamento Europeo (quest'ultimo a metà con Strasburgo). Insomma è nel Quartier Européen che vengono prese molte decisioni che contano, con riflessi sulla vita di milioni di europei spesso senza che se ne riesca a percepire immediatamente origine e importanza.
Per gli orari di visita alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles vedi la tabella:

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Giorni Luglio – Agosto Settembre – Giugno
Lun – Gio 09:00
12:00
14:00
16:00
09:00
11:00
14:00
16:00
Ven 09:00
12:00
09:00
11:00

Maggiori informazioni sulle visite guidate e per assistere alle sedute plenarie del Parlamento Europeo al seguente link: http://www.europarl.europa.eu/visiting/it/bruxelles/presentazione-e-visite-dell-emiciclo.

Quartiere Sablon

Quartiere Sablon

Insieme alla Grand Place, Sablon è senza dubbio una delle tappe obbligate dell’itinerario turistico classico di Bruxelles. Il quartiere si articola in due grandi piazze: Place du Grand Sablon (Grote Zavel) e Place du Petit Sablon (Kleine Zavel). La prima è il centro dell’antiquariato cittadino con numerose gallerie d’arte antica, moderna e contemporanea. Inoltre qui, ogni fine settimana, ha luogo il mercato dei rigattieri che richiama in zona migliaia di persone tra turisti e residenti interessate all’acquisto di oggetti retrò e abbigliamento vintage. Place du Petit Sablon, invece, è famosa per la fontana dedicata ai conti Egmont e Hermes giustiziati a fine ‘500 per essersi ribellati all’autorità spagnola (vedi foto). La fontana è circondata da 48 colonne in stile art noveau, ciascuna in rappresentanza delle antiche corporazioni cittadine. Ma i motivi per visitare il quartiere Sablon sono tanti. Due in particolare meritano di esser qui ricordati: la pasticceria (nel quartiere si trovano alcune delle migliori cioccolaterie di Bruxelles) e la stupenda chiesa Notre Dame du Sablon dall’inconfondibile stile gotico brabantino.

Palazzo del Re

Palazzo del Re

Poco distante dal Palazzo delle Belle Arti di cui abbiamo parlato in precedenza (vd. punto 5), il Palazzo del Re (Palais du Roi) è un’altra tappa imperdibile di un viaggio a Bruxelles. Costruito tra fine ‘800 e inizio ‘900 per volere di Leopoldo II, Palais du Roi è la sede ufficiale della monarchia belga. Qui si svolgono le cerimonie ufficiali e le visite di Stato, mentre la residenza del re e della sua famiglia è nel Castello di Laeken, periferia di Bruxelles. Gli interni del Palazzo del Re sono ovviamente maestosi: la Sala del Trono, la Sala degli Specchi, la Sala del Goya e gli Archivi Reali sono tutti ambienti che meritano una visita. Visita che però è circoscritta a poco più di un mese l’anno, da fine luglio agli inizi di settembre (10:00 – 17:00), in coincidenza con la sospensione delle attività ufficiali della monarchia. Attaccato al Palazzo c’è il Parco di Bruxelles, 13 ettari di verde pubblico che congiungono la sede ufficiale della monarchia col Parlamento belga (Palais de la Nation). Da vedere!

Museo del Fumetto

Museo del Fumetto

A Bruxelles le tracce del genio di Victor Horta sono dappertutto. Anche nell’edificio che ospita il Belgian Comic Strip Center (Centre Belge de la Bande Dessinée), il celebre museo del fumetto inaugurato nel 1989. Le sale col tetto in vetro di questo ex magazzino tessile sono uno dei motivi del successo del museo che, insieme alla permanente coi grandi classici del fumetto, dà ampio risalto all’attualità ospitando mostre temporanee dei fumettisti d’avanguardia provenienti da ogni parte del mondo. Così come da ogni parte del mondo provengono i centinaia di migliaia di turisti che annualmente visitano questo museo per ammirare Tintin, i Puffi, Lucky Luke e tanti altri. Oltre che per gli appassionati, il Museo del Fumetto di Bruxelles è anche un’ottima soluzione per chi viaggia coi bambini al seguito. Vedere ritratti molti dei propri eroi televisivi è un’esperienza che ricorderanno a lungo. Il Museo del Fumetto di Bruxelles è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Le didascalie sono in francese, tedesco e inglese, ma sono disponibili audio-guide in diverse altre lingue, compreso l’italiano, per i visitatori stranieri. Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.comicscenter.net (disponibile la versione in inglese).

Palazzo delle Belle Arti

Palazzo delle Belle Arti

Oltre ai Musei delle Belle Arti di cui abbiamo appena parlato, Bruxelles vanta anche un Palazzo delle Belle Arti, spazio espositivo dedicato alla musica, al cinema, alla letteratura, al teatro, alla danza e all'architettura. Più noto come “Bozar” quest'edificio fu realizzato alla fine degli anni '20 del secolo scorso da Victor Horta, il maggior interprete dell'Art Noveau. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento la capitale del Belgio fu protagonista di un radicale cambiamento nel mondo dell'architettura, dell'oggettistica e del design d'interni. Un cambiamento che si estese rapidamente in tutta Europa e che in Italia facciamo solitamente coincidere con lo Stile Liberty. Da un punto di vista ideologico l'art noveau rappresentava una critica feroce alla produzione seriale figlia della rivoluzione industriale. Una critica che da un lato rivalutava il lavoro dell'artigiano; dall'altro, però, non rinunciava a utilizzare materiali “duri” come il ferro, l'acciaio e il vetro che ben si prestavano ai processi di meccanizzazione. Il Palazzo delle Belle Arti sopra richiamato è solo una delle testimonianze dell'art noveau in città. Ce ne sono molte altre realizzate da Paul Hankar, Henry van de Velde e Gustave Serrurier-Bovy architetti e designer che, insieme a Horta, diedero dimensione internazionale a questa corrente artistica. Tuttavia le opere di Horta, a cominciare dalla sua abitazione oggi adibita a museo (le altre: Hotel Tassel, Hotel Solvay e Hotel Van Eetvelde) dal 2000 sono Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Un riconoscimento che, come già ribadito a proposito del Museo Magritte, ha contribuito molto allo sviluppo del turismo culturale a Bruxelles.
Per gli orari di apertura del Bozar, vedi la tabella:

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Giorni Orari
Lun chiuso
Mar – Mer 10:00
18:00
Gio 10:00
21:00
Ven – Sab – Dom 10:00
18:00

Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.bozar.be (disponibile la versione in inglese).

Musei Reali di Belle Arti

Musei Reali di Belle Arti

Dopo Magritte è d’obbligo visitare anche i Musei Reali di Belle Arti di Bruxelles. Infatti, lo spazio dedicato al maestro del surrealismo è una “costola” del Museo di Arte Moderna che negli ultimi anni ha conosciuto un’ulteriore “scissione” con la creazione di un centro espositivo dedicato ad alcuni tra i principali artisti europei a cavallo tra XIX e XX secolo. Tuttavia, il pezzo forte dei musei reali è il Museo di Arte Antica che raccoglie migliaia di opere d’arte dal XV al XVIII secolo. Grande spazio ai vari Hieronymus Bosch, Bruegel Il Vecchio (vedi immagine – “Caduta degli angeli ribelli”), Rembrandt e altri ma, come accennato, le sale del Museo di Arte Antica ospitano tanti altri contributi provenienti dal resto del continente, in particolare da Francia e Italia. Non è finita, perché dei musei reali del Belgio fanno parte anche le esposizioni dedicate a Constantin Meunier e Antoine Wiertz, personalità le cui opere hanno segnato in profondità la vita artistica della piccola nazione belga. Per maggiori informazioni su ciascuno di questi musei visita il sito ufficiale: www.fine-arts-museum.be (disponibile la versione in inglese).