
Porto borbonico di Ponza
Porto borbonico di Ponza
Il Porto borbonico è la prima cartolina che accoglie il visitatore una volta sbarcato a Ponza. Inevitabilmente, quindi, è anche la prima cosa da vedere sull’isola. Dato estetico e storicità dell’opera, però, vanno considerate insieme. Parliamo, infatti, di un’infrastruttura fortemente voluta dai Borbone come parte di un più esteso progetto di urbanizzazione delle isole pontine cominciato attorno agli anni ’30 del ‘700 e terminato alla fine di quello stesso secolo. In pratica, dopo aver favorito a più riprese l’emigrazione di contadini, soprattutto dalla vicina Ischia, ci si rese conto della necessità di dotare l’isola di un porto per favorire gli scambi commerciali, la mobilità degli abitanti e la pesca. Quest’ultima, insieme all’agricoltura, ha rappresentato per secoli la principale fonte di sostentamento per gli abitanti. Quello che più colpisce, tuttavia, e che a distanza di secoli (i lavori del porto borbonico cominciarono nel 1768 e terminarono nel 1779) l’opera sia rimasta sostanzialmente inalterata, almeno dal punto di vista funzionale. Uno degli esempi migliori di architettura borbonica attorno al quale, dopo l’avvento del turismo di massa, si è organizzata sia la vita mondana (fulcro del centro storico di Ponza è via Pisacane), che le attività legate al mare: tra queste, le escursioni marittime di cui parleremo un po’ più diffusamente nel prossimo punto.