Vittoriale degli Italiani

Vittoriale degli Italiani

Come ribadito più volte nell’articolo al fascino del Lago di Garda, oltre alle bellezze paesaggistico-ambientali, concorre grandemente anche la storia. Per esempio, a circa 40 km da Limone sul Garda c’è il Vittoriale degli Italiani (comune di Gardone Riviera), complesso monumentale di edifici, piazze, giardini, corsi d’acqua e un magnifico teatro all’aperto voluto dal poeta Gabriele D’Annunzio artefice, nel 1919, della famigerata impresa di Fiume. Visitare il Vittoriale, progettato tra il 1921 e il 1938 dall’architetto Giancarlo Moroni, è perciò un’occasione irripetibile per approfondire in una volta sola sia il contesto storico, politico e culturale che portò all’affermazione del fascismo, sia una personalità complessa e geniale quale appunto quella di D’Annunzio, non riducibile alle sole vicende politiche del ventennio. Per maggiore informazioni sulla Fondazione Il Vittoriale, la storia, gli orari e le modalità di visita dell’area consultare il sito: www.vittoriale.it.

Limone sul Garda

Limone sul Garda

In un tour alla scoperta delle meraviglie del Lago di Garda non può mancare all’appello Limone sul Garda. Un borgo antico che ha saputo adattarsi alle sirene del turismo senza smarrire la propria identità. Il nome non deve trarre in inganno. Infatti, pur essendo la coltivazione di limoni (insieme a cedri e aranci) la principale coltura del territorio, il toponimo non ha a che fare con questa “vocazione”. Deriva invece dal latino “limen” che significa limite, confine. E che si tratti di un posto di confine non ci sono dubbi. Durante la Prima Guerra Mondiale il fatto di trovarsi tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico determinò un brusco rallentamento di agricoltura e pesca con inevitabile spopolamento del borgo. La situazione cambiò nel 1932, dopo l’ultimazione della Gardesana Occidentale, bretella stradale che pose fine al secolare isolamento di Limone sul Garda. Va detto, però, che proprio questo isolamento per altro verso ha contribuito grandemente al fascino del territorio, di cui Goethe disse un gran bene durante il suo celebre viaggio in Italia. Da vedere!

Lago di Ledro

Lago di Ledro

In precedenza abbiamo scritto che per visitare al meglio Riva del Garda occorrono almeno un paio di giorni. Questo per vedere anche quel che c’è intorno a questa cittadina di circa 17.000 abitanti affacciata sul versante settentrionale del lago omonimo. E, tra le tante cose da vedere, una menzione particolare va sicuramente al Lago di Ledro. Parliamo di uno dei laghi più belli del Trentino con un perimetro di oltre 10 chilometri attorno al quale sono sorte numerose attività ricettive. Il turismo, però, non ha stravolto l’identità del luogo che continua a essere frequentato soprattutto dagli amanti del trekking e delle altre attività outdoor: su tutte canoa, vela e mountain bike. Non è finita perché il Lago di Ledro è famoso anche per le sue palafitte, dal 2011 sotto tutela UNESCO al pari di quelle di Peschiera ricordate all’inizio. Del villaggio palafitticolo di Ledro ci si accorse nel 1929, anno in cui venne attivata la centrale idroelettrica al servizio di Riva del Garda. L’abbassamento del livello dell’acqua fece emergere centinaia di pali e un’infinità di altri reperti da quel momento in poi sotto la lente di ingrandimento di archeologi e altri esperti. In anni più recenti si è provveduto a ricreare il villaggio dell’età del bronzo in modo da contestualizzare i reperti archeologici rinvenuti. Un’operazione, questa, portata avanti in sinergia col MUSE di Trento, i cui esperti si occupano pure del campionamento e del monitoraggio dell’avifauna delle montagne che circondano questo stupendo lago alpino a 700 metri di altitudine. Da non perdere!

Riva del Garda

Riva del Garda

In un tour alla scoperta del Lago di Garda non può certo mancare Riva del Garda, all’estremità settentrionale del lago. In effetti, il contesto è di grande fascino: già solo il centro storico col suo dedalo di viuzze, le chiese, Piazza III Novembre, Torre Apponde e Piazza Catena regala suggestioni a non finire, ma guai a dimenticare tutto quel che c’è attorno. Ci riferiamo innanzitutto alla Rocca, la fortezza edificata nel 1124 su disposizione del principe vescovo di Trento Altemanno (e poi passata in mano scaligera, veneziana e asburgica), ma nel raggio di appena qualche chilometro si susseguono altri siti di notevole interesse paesaggistico-ambientale. Per limitarci ai tre più famosi ricordiamo la Cascata del Varone, Canale di Tenno (con l’attiguo e bellissimo lago) e il Lago di Ledro su cui ci soffermeremo più dettagliatamente in seguito. Dopo aver passato in rassegna i punti di interesse, bisogna considerare pure il fattore climatico. Riva del Garda, infatti, ha dalla sua un clima sub-mediterraneo con temperature assai diverse da Trento e dal resto della regione. Un aspetto, questo, che contribuisce notevolmente alle fortune turistiche della località, cui conviene dedicare almeno un paio di giorni della propria vacanza. Da vedere!

Malcesine

Malcesine

Malcesine è tra le tappe imperdibili di un tour alla scoperta del Lago di Garda. Il centro storico ha conservato un’atmosfera medievale per niente scalfita dalla modernità di negozi, bar, ristoranti e le altre attività commerciali presenti. Insomma, qui nella parte di lago che va stringendosi verso nord, antico e moderno convivono benissimo a dimostrazione che non sempre il turismo distrugge la storicità dei luoghi. L’esempio più riuscito, da questo punto di vista, è sicuramente il Castello Scaligero che domina l’abitato. All’interno di questa fortezza del VI secolo c’è il Museo di Storia Naturale del Garda e del Monte Baldo. Nove sale che appunto raccontano la straripante natura del lago e della montagna che coi suoi 2.200 metri di altezza si estende tra le province di Verona e Trento. Monte Baldo che è collegato a Malcesine da una comodissima funivia che da fine marzo ai primi di novembre consente a migliaia di turisti di dedicarsi alle attività outdoor: dal trekking, alla mountain bike, fino alle più comode passeggiate nella natura. Per maggiori informazioni consultare il sito: funiviedelbaldo.it.

Punta San Vigilio

Punta San Vigilio

Sono poche le località turistiche a disporre contemporaneamente di tutte le caratteristiche in grado di ammaliare un visitatore. Punta San Vigilio, nel comune di Garda, è una di queste. Non a caso, nel corso dei secoli questo luogo ha visto la presenza di tantissimi ospiti illustri: scrittori (su tutti Goethe), reali, capi di Stato e, in tempi più recenti, attori e sportivi: tutti immancabilmente ammaliati dal panorama e dal fascino del luogo. Dal porticciolo, infatti, la vista abbraccia l’intero lago di Garda spingendosi fino al dirimpettaio golfo di Salò di cui parleremo più avanti. Nei mesi estivi, inoltre, è possibile fare il bagno nel Parco Baia delle Sirene. L’ingresso è a pagamento ma al tramonto e nei periodi di bassa stagione si riesce a entrare anche gratis. Non è finita perché da Punta San Vigilio parte anche l’escursione per il Monte Luppia, lungo un sentiero disseminato di incisioni rupestri di notevole importanza storico-archeologica. Insomma, una località che rimane scolpita nel cuore e nella mente, tappa imprescindibile di un tour alla scoperta del Lago di Garda. Da non perdere!

Gardaland

Gardaland

A pochi chilometri da Peschiera, nel comune di Castelnuovo del Garda, c’è il parco divertimento più grande d’Italia e tra i più grandi d’Europa. Parliamo di Gardaland che, con quasi tre milioni di visitatori l’anno, senza dubbio contribuisce alla popolarità del lago pur non affacciandosi direttamente su di esso. Ovviamente all’interno del parco, alla stregua di quanto avviene a Parigi con Disneyland, sono presenti diversi hotel, ma nulla vieta di soggiornare all’esterno e organizzare la vacanza in maniera diversa. Per dire, dalla stazione ferroviaria di Peschiera del Garda c’è un comodo servizio navetta che congiunge le due località. Quanto alle cose da fare e vedere c’è solo l’imbarazzo della scelta, compreso un magnifico acquario che dal 2008 incontra un crescente successo di pubblico. Per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale: www.gardaland.it.

Peschiera del Garda

Peschiera del Garda

Il nostro tour alla scoperta delle meraviglie del Lago di Garda parte da Peschiera, cittadina di poco più di 10.000 abitanti in provincia di Verona. Peschiera del Garda è un compendio quasi perfetto di quelle caratteristiche alla base delle fortune turistiche del territorio cui abbiamo accennato in apertura. Storia: dal periodo romano, passando per le dominazioni scaligera, veneziana, austro-ungarica fino all’Unità d’Italia. Cultura: ben due siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO: la Fortezza di Peschiera, che tuttora cinge il centro storico, e il sito palafitticolo del Lago di Frassino, distante circa 2 chilometri dalla città. Ambiente: dal già citato Lago di Frassino, ideale per gli amanti del birdwatching, ai circa tre chilometri di litorale per attività balneari e sportive. Pochi cenni, tuttavia utili a rendere l’importanza di una località al centro di numerose vicende italiane. Una su tutte: il Convegno, l’8 novembre 1917, tra Vittorio Emanuele III e gli alleati francesi e inglesi. In occasione di quella riunione, che si tenne in una sala del Palazzo del Comandante (o Palazzina Storica), il re italiano annunciò la resistenza sul Piave che poi portò alla vittoria della Prima Guerra Mondiale. E proprio la Palazzina Storica, insieme al Santuario della Madonna di Frassino, sono altri due siti di interesse che vale assolutamente la pena visitare. Da non perdere!

Occhio alle “trappole” per turisti

Occhio alle "trappole" per turisti

Controindicazioni vere e proprie per una vacanza a Marbella non ce ne sono. La città è sicura, discretamente frequentata anche d’inverno (nonostante sia una località prevalentemente estiva) e ben collegata con Malaga, Ronda e il resto dell’Andalusia. L’unica cosa a cui fare un minimo di attenzione sono le cosidette “trappole per turisti”: parliamo di bar dove un caffè e un succo di frutta possono costare uno sproposito e ristoranti che invece promettono molto e mantengono pochissimo. Il consiglio, come sempre in questi casi, è leggere le recensioni on line, magari integrandole, se ce n’è modo, con le dritte di un “insider” sempre che, ovviamente, quest’ultimo non abbia interessi specifici a riguardo.

Le spiagge di Marbella

Le spiagge di Marbella

Scrivendo di Marbella non si può non accennare alle sue spiagge. Sono più di venti in appena trenta chilometri di litorale e sono tutte eccellenti quanto a pulizia (dei fondali e dell’arenile) e servizi disponibili. A cominciare dalla Playa de Puerto Banus, la località di cui abbiamo appena parlato. Una “spiaggia-vetrina” frequentata da persone facoltose, in cui è frequente incrociare vip del mondo dello sport e dello spettacolo. Oltre Puerto Banus, a ovest di Marbella, c’è Playa Nueva Andalucia, conosciuta anche col topos di “El Duque”, mentre proprio al centro della città, dunque senza necessità di muoversi con l’auto o i mezzi pubblici, meritano un cenno Playa del Cable (o “Bounty Beach”) e Playa de Rio Real, distante appena cinque minuti dall’altra. Queste due spiagge, in realtà, fanno parte di un più esteso tratto di litorale sabbioso conosciuto come “Los Monteros” in cui sono ricomprese anche Playa Realejo, Playa Cortijo Blanco, Playa El Ancon eccetera. Menzione speciale anche per Playa el Alicate, circa 10 chilometri a est di Marbella. Oltre che per lo scenario esotico, con le palme che costeggiano il mare, questa spiaggia è celebre anche per il centro residenziale alle sue spalle. Per dirne uno soltanto, Antonio Banderas è tra i vip che hanno casa da queste parti. Insomma, Marbella è soprattutto un eccellente località balneare e perciò guai a non approfittarne. Non te ne pentirai!

Puerto Banus

Puerto Banus

In apertura abbiamo fatto riferimento alla “golden age” di Marbella, il ventennio dagli anni ’60 e ’80 del secolo scorso durante i quali la città si è affermata come la capitale spagnola del jet set internazionale. Il villaggio di Puerto Banus, distante circa 6 chilometri dalla città, è l’emblema di questa deriva del lusso. Costruito nel 1970 dall’imprenditore locale Josè Banus, il villaggio fu progettato dall’architetto svizzero-russo con passaporto messicano Arnold Schreck. Un designer molto attivo tra Beverly Hills e Acapulco capace di trasportare le medesime suggestioni di forme e colori anche sulla Costa del Sol. La vita economica e sociale della località ruota attorno all’omonimo porto turistico che, con una capienza di quasi 1000 posti barca, ospita yacht e imbarcazioni di nababbi provenienti da tutto il mondo. Tutt’attorno il porto negozi, bar e ristoranti pensati per persone con elevata capacità di spesa che amano trascorrere le loro giornate estive in questo vero e proprio tempio del consumismo di lusso (ovviamente, c’è pure il casinò). Tempio frequentato però anche da turisti normali a caccia di vip a cui chiedere uno scatto o un autografo da conservare a suggello della vacanza. Da vedere!

Moschea di Re Abdelaziz

Moschea di Re Abdelaziz

Quando si parla dell’influenza araba in Andalusia non bisogna pensare solo alle meravigliose tracce architettoniche di Granada e Cordoba. Negli anni ’80 del secolo scorso, infatti, le località della Costa del Sol hanno registrato una massiccia presenza di turisti provenienti da Emirati Arabi e Golfo Persico. Una colonia turistica con elevata capacità di spesa che a Marbella ha investito moltissimo sul mercato immobiliare imprimendo il proprio stile a ville, palazzi e locali acquistati. Uno stile che recupera l’eredità culturale araba-andalusa ibridandola, però, con l’architettura contemporanea europea e quella dei paesi di provenienza. Una miscellanea di stili di cui la Moschea di Re Abdelaziz, circa 5 chilometri a ovest di Marbella, rappresenta la punta più avanzata. Questa moschea è stata costruita nel 1981 in onore del re saudita Fahd. Da vedere!

Parco Arroyo de la Represa

Parco Arroyo de la Represa

Tra i punti a favore di Marbella c’è anche quello di essere una località adatta a una vacanza coi bambini. Non solo per il clima gradevole, il centro storico facilmente girabile a piedi o per le spiagge (vd. punto 8)  quanto, soprattutto, per la presenza del Parque Arroyo de la Represa, distante circa un chilometro dal Museo del Grabado di cui abbiamo appena parlato. Il parco, realizzato sopra un ruscello (“La Barbanica”) che attraversava una parte della città, rappresenta un’opportunità importante per trascorrere una giornata a contatto con la natura. All’interno, dicevamo, c’è una grande area attrezzata per il divertimento dei più piccoli e inoltre non mancano bar, campi da tennis e due laghetti artificiali. C’è anche un Museo del Bonsai e un ponte stradale – “Puente del Sagrado Corazon”, il suo nome (vd. foto) – che l’attraversa. Da vedere!

Museo del Grabado Español Contemporáneo

Museo del Grabado Español Contemporáneo

Restiamo nel Casco Antiguo di Marbella, per la precisione in Calle Hospital Bazán, a circa 200 metri dalla Capilla San Juan De Dios di cui abbiamo appena parlato. Qui dal 1992 c’è il Museo del Grabado Español Contemporáneo, piccola ma dinamica realtà museale nata grazie al mecenatismo dello storico dell’arte José Luis Morales y Marín. La collezione verte soprattutto su incisioni, litografie, serigrafie, xilografie dell’arte spagnola per una finestra temporale che dal XV secolo arriva fino a oggi. Presenti anche lavori di artisti di fama planetaria quali Picasso, Dalì e Mirò. Per maggiori informazioni sulla storia, la collezione, le attività, gli orari e i prezzi del museo consultare il sito: www.mgec.es.

Cappella San Juan de Dios

Cappella San Juan de Dios

Ad appena 100 metri da “La Encarnación”, al civico 2 di Calle Misericordia, la “Capilla San Juan de Dios” è un’altra tappa obbligata del centro storico di Marbella. Noto ai locali come “El Hospitalillo”, quest’edificio di culto venne costruito nel XVI secolo con lo scopo primario di fornire assistenza sanitaria e beneficenza alla popolazione locale. A distanza di secoli, esaurita la funzione sociale per cui venne concepita, questa cappella si è “naturalmente” trasformata in un’attrazione turistica. A colpire sono soprattutto i dettagli decorativi e architettonici che rimandano a quella mescolanza di stili rinascimentale, gotico e mudejar – che è un po’ la cifra estetica di tutta l’Andalusia. Bellissimo il soffitto a cassettoni all’interno. Da vedere!