Hungerburgbahn

Hungerburgbahn

In apertura di articolo abbiamo accennato al fatto che in appena mezz’ora è possibile passare dal centro storico di Innsbruck agli oltre 2000 metri della Nordkette. La circostanza è possibile grazie a una funicolare attiva fin dagli inizi del ‘900, e che però nella prima decade del XXI secolo ha subito una radicale trasformazione grazie all’intervento di Zaha Hadid, architetta di fama mondiale artefice, sempre a Innsbruck, pure del trampolino del Bergisel (vedi punto 6). Grazie all’avveneristico progetto di Zaha Hadid l’Hungerburgbahn è diventata un’attrazione turistica a sé stante in grado di richiamare moltissimi turisti per via del suo stile futuristico. Infatti, nonostante le fermate siano soltanto 4 (Station Congress – Löwenhaus – Alpenzoo – Hungerburg) e i posti poco più di cento, c’è la ressa per salire su questa sbalorditiva funicolare al termine della quale, dopo un breve tragitto a piedi, c’è la cabinovia che conduce ai 2000 metri della vetta della Nordkette. Da fare! Per maggiori informazioni: nordkette.com (disponibile la versione in inglese).

Alpenzoo

Alpenzoo

Tra le tappe irrinunciabili di una vacanza a Innsbruck c’è sicuramente l’Alpenzoo, il parco faunistico più ad alta quota d’Europa. Si trova alle pendici della Nordkette, una delle catene montuose che cingono la capitale del Tirolo. Grazie alla spettacolare funivia progettata dall’archistar Zaha Hadid, e di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto, dal centro città occorrono soltanto una ventina minuti per raggiungere questo parco attivo dal 1962. Una visita adatta a grandi e piccini che, in un paio d’ore, possono apprendere di più sulla fauna alpina divertendosi tra percorsi didattici e giochi all’aria aperta. All’interno dell’Alpenzoo vivono picchi, merli, castori, stambecchi, linci, lupi e un’infinità di altri animali, tra cui diverse specie a rischio estinzione, giornalmente seguiti dagli scienziati e dal personale addetto alla manutenzione del parco. Struttura che realizza un duplice obiettivo: contribuisce, infatti, alle fortune turistiche di Innsbruck e, allo stesso tempo, al mantenimento della fauna alpina. Da non perdere! Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale www.alpenzoo.at (disponibile la versione in italiano).

Mondi di cristallo Swarovski

Mondi di cristallo Swarovski

A una quindicina di chilometri da Innsbruck, nella cittadina di Wattens, c’è la sede della Swarovski, da oltre un secolo azienda leader nella produzione di manufatti in cristallo. Un marchio globale, dunque, che però ha mantenuto forte il legame col territorio, al punto da aver realizzato qui, nel cuore del Tirolo, una sorta di mondo incantato con attrazioni incredibili per grandi e bambini. Stiamo parlando, appunto, dei “Mondi di Cristallo Swarovski” (Swarovski Kristallwelten) realizzati nel 1995 per celebrare il centenario dell’azienda. Un’attrazione che in poco più di vent’anni ha richiamato oltre venti milioni di visitatori giustamente ammaliati dalle “Camere delle Meraviglie”, il “Giardino”, l’installazione “Nuvola di Cristallo”, l’ “Area Giochi” per bambini e le innumerevoli attività che, specie durante il periodo estivo, allietano la visita dei turisti. L’ideale per una gita fuori porta per chi soggiorna a Innsbruck, resa ancora più facile dalla frequenza dei collegamenti tra il capoluogo e questa “piccola-grande” città di circa 8000 abitanti. Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale: kristallwelten.swarovski.com.

Castello di Ambras

Castello di Ambras

Appena fuori Innsbuck (ca. 4 km) c’è il “museo più antico del mondo”. Così è conosciuto il Castello Ambras (Schloss Ambras) dell’Arciduca Ferdinando II (1529 – 1595). La fama è legata alla passione per il collezionismo di questo rampollo della dinastia asburgica capace di raccogliere nelle mura della sua dimora tirolese armature, armi, ritratti, oggetti naturali, scientifici, musicali, preziosi eccetera. Non si trattava, però, di accumulo compulsivo. Al contrario, nella passione per le arti e la conoscenza di Ferdinando II c’erano ricerca e sistematicità. E fu proprio grazie a queste caratteristiche che Castel Ambras venne rinominato “museo” tanto più che qui, nel cuore del Tirolo, le collezioni furono messe a disposizione di una platea più ampia della famiglia reale e dei nobili. Un’apertura agli strati popolari che dimostrava il profondo umanesimo di Ferdinando II protagonista, tra le altre cose, di un matrimonio fuori dalla cerchia reale, circostanza “scandalosa” per quel tempo. Insomma, il Castello di Ambras non è solo una tappa imperdibile di un viaggio a Innsbruck; è soprattutto un tassello fondamentale per chiunque sia desideroso di approfondire la cultura rinascimentale europea. Non a caso, è sede distaccata del Museo di Storia dell’Arte di Vienna. Per maggiori informazioni sulla storia, le opere esposte, le mostre temporanee, gli orari e le modalità di visita consultare il sito ufficiale: www.schlossambras-innsbruck.at (disponibile la versione in inglese).

Trampolino del Bergisel

Trampolino del Bergisel

Tra le attrazioni principali di Innsbruck c’è sicuramente il trampolino per il salto con gli sci del Monte Isel (Bergiselschanze). Questa collina di circa 800 metri a sud della città ha un’importanza storica notevole: vi si radunavano, infatti, le milizie al servizio di Andreas Hofer, l’eroe che liberò la città dal giogo bavarese restituendo al Tirolo l’agognata indipendenza. Dunque un luogo storico che nel corso del ‘900, però, è stato trasformato in moderno impianto sciistico arrivando a ospitare per ben due volte – nel 1964 e nel 1976 – le Olimpiadi invernali. Alle strutture sciistiche già esistenti si è aggiunto nel 2001 quest’avveneristico trampolino progettato dall’archistar Zaha Hadid. Pariliamo di un’opera di pregevole fattura che non ha tardato a imporsi come attrattiva turistica anche perché, in maniera lungimirante, assieme all’impianto sportivo vero e proprio, sono stati realizzati anche cabinovia, ascensore, caffè panoramico e terrazza belvedere. Il trampolino del Monte Isel è facilmente raggiungibile col pullman turistico “The Sightseer”. Per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale: www.bergisel.info/at (disponibile la versione in italiano).

Duomo di San Giacomo

Duomo di San Giacomo

Dopo Hofkirche (Chiesa della Corte Imperiale) e Hofburg (Palazzo Imperiale) è la volta della Domkirche St Jacob. La Cattedrale di San Giacomo si trova nel cuore di Innsbruck, nella centralissima Domplatz. Parliamo dell’edificio di culto più importante della città, nonché di una delle testimonianze in assoluto più preziose del barocco tirolese. A colpire è l’imponente facciata esterna, caratterizzata da una grande quantità di finestre e da due torri identiche, importante riferimento visivo per chi passeggia per le strade della città. L’interno, a una navata e a croce latina, colpisce per la gran quantità di stucchi, decorazioni e tele sacre. Una in particolare, la “Madonna di Cranach”, dipinta da Lucas Cranach Il Vecchio, è ben presto assurta a importante simbolo mariano, ben oltre i confini locali. E, a proposito di simboli, va ricordato che il Duomo di Innsbruck è tappa del famoso “Cammino di Santiago” percorso ogni anno da migliaia di pellegrini. Da vedere!

Hofburg

Hofburg

Pur non eguagliando lo sfarzo e le dimensioni del Palazzo Imperiale di Vienna, l’Hofburg di Innsbruck ha un posto di primo piano tra gli edifici austriaci. La sua genesi segue un canovaccio abbastanza comune: da residenza dei Duchi del Tirolo nel XIV secolo la fortezza, nel corso dei secoli, si è ampliata sempre di più assecondando tempi e protagonisti della storia del territorio. Tra il 1754 e il 1756 l’edificio subì una radicale rivisitazione in stile barocco. A volere questa profonda ristrutturazione fu l’imperatrice Maria Teresa cui si deve anche l’edificazione dell’Arco di Trionfo di cui abbiamo parlato in precedenza (vedi il primo punto). Gli inizi del XIX secolo, invece, furono abbastanza tormentati, poiché l’edificio passò nelle mani dei regnanti bavaresi alleati delle truppe napoleoniche nella conquista del Tirolo. A seguire, però, ci fu la riconquista per mano di Andeas Hofer e il passaggio successivo – poco prima di metà ‘800 – in mano asburgica. Per avere un quadro più dettagliato della storia del palazzo e delle cose da vedere al suo interno consultare il sito: www.hofburg-innsbruck.at (disponibile la versione in italiano).

Hofkirche

Hofkirche

La “chiesa degli uomini neri” (schwarzmander), come viene chiamata la Chiesa della Corte Imperiale, è un’altra tappa imperdibile di una vacanza a Innsbruck. Gli uomini neri in questione sono le statue bronzee poste a guardia del cenotafio in onore di Massimiliano I. Il monumento, che spicca per imponenza e qualità delle decorazioni, fu commissionato dall’Imperatore Ferdinando I che intese così celebrare il nonno e la potenza del Sacro Romano Impero (anche se, va detto, le spoglie di Massimiliano I non sono custodite all’interno del sarcofago). Le statue, dal canto loro, richiamano antenati dell’imperatore (ci sono anche le sue due mogli) e personalità di spicco distintesi per coraggio ed eroismo. Non è finita, perché all’interno di questa chiesa gotica a tre navate sono custodite anche le spoglie di Andreas Hofer, eroe della resistenza tirolese contro le truppe napoleoniche. Insomma, una chiesa che celebra sia i fasti dell’Impero che il nazionalismo tirolese affermatosi nel corso del XIX secolo. Da qui l’importanza storico-religiosa che non ha tardato a tradursi in attrattiva turistica molto apprezzata dai visitatori.

Torre Civica

Torre Civica

Come accennato in precedenza a due passi dal Tettuccio d’Oro c’è la Torre Civica (Stadtturm) altra tappa irrinunciabile di un tour alla scoperta di Innsbruck. Bisogna salire circa 130 scalini per raggiungere il punto panoramico a 31 metri (la torre, complessivamente, è alta 51 metri) da cui si gode una vista completa della città, con la possibilità di scorgere meglio i dettagli urbanistici e architettonici del centro storico, come pure i rilievi montuosi circostanti. Tra l’altro, la scala elicoidale che porta in cima (vd. foto) è piuttosto agevole a dispetto del numero di gradini, il che rende ancora più appetibile la visita, il cui costo d’ingresso è tutt’altro che proibitivo. Insomma l’unica avvertenza è quella di non dimenticare la macchina fotografica. Sarebbe davvero un peccato non immortalare lo stupendo sky line della capitale del Tirolo. Da non perdere!

Tettuccio d’Oro

Tettuccio d'Oro

In apertura abbiamo detto che uno dei pregi di Innsbruck sta nelle ridotte dimensioni della città e del suo centro storico, quest’ultimo disseminato di tracce gotiche, barocche e rinascimentali. Di queste testimonianze architettoniche la più importante è senza dubbio il Tettuccio D’Oro (Goldenes Dachl). Si tratta del tetto spiovente di un palazzo nobiliare ricoperto da oltre duemila lamine di rame dorato. A commissionare l’opera fu l’Imperatore Massimiliano I cui è dedicato anche il museo all’interno dell’edificio. Museo molto istruttivo da visitare anche se, va detto, la maggior parte dei turisti si sofferma sul tetto in questione, sotto le cui tegole dorate è quasi obbligatorio scattare una foto-ricordo. Proprio di fronte la Goldenes Dachl, inoltre, c’è la Casa di Helbling (Helblinghaus). Si tratta di un palazzo di 4 piani le cui facciate sono interamente decorate con putti, fiori, conchiglie e altri rilievi realizzati nella prima metà del XVIII secolo. Per avere una visione d’insieme sul centro storico di Innsbruck, invece, basta fare poche decine di metri e salire sulla Torre Civica (Stadtturm) di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto.

Arco di Trionfo

Arco di Trionfo

Nove volte su dieci un tour alla scoperta di Innsbruck parte dall’Arco di Trionfo (Triumphforte) sul finire di Maria-Theresien-Straße, l’arteria principale della città. Il monumento, che volutamente richiama l’architettura romana, fu realizzato, invece, nel XVIII secolo. A commissionare l’opera l’Imperatrice Maria Teresa d’Asburgo (da cui il nome della strada) nell’ambito di un più esteso restyling cittadino deciso in occasione delle nozze del figlio Leopoldo. Un edificio storico, dunque, assurto ben presto a simbolico punto d’inizio della passeggiata che conduce al centro storico cittadino. Da vedere!

Non venire per pochi giorni

Non venire per pochi giorni

Un consiglio e nulla più dal momento che il web abbonda di suggerimenti e itinerari di uno, due, tre giorni. Tuttavia, il rischio è quello di sottoporsi a estenuanti tour de force che inevitabilmente lasciano pochissimo spazio all’approfondimento dei luoghi. Perciò, suggeriamo almeno cinque giorni. Una settimana è l’ideale.

Sirmione

Sirmione

Dalla “capitale” alla “perla” del Lago di Garda. Il nostro racconto termina con Sirmione, ma la scelta di mettere questa località per ultima obbedisce esclusivamente a esigenze narrative. Al contrario, quanto a bellezze, Sirmione è probabilmente tra le primissime cose, se non addirittura la prima, da vedere sul Lago di Garda. Dalle Grotte di Catullo, al Castello Scaligero, passando per i vicoli del centro storico fino alle chiese di Santa Maria della Neve e San Pietro in Mavino, questa cittadina di circa 8000 abitanti a metà strada tra Desenzano e Peschiera vale da sola un viaggio da queste parti. Oltretutto è anche una rinomata stazione termale il che, negli anni, ha favorito la nascita di una fiorente industria alberghiera. Insomma, di motivi per visitare il Lago di Garda ce ne sono moltissimi, molti di più di quelli cui abbiamo sommariamente accennato. Noi l’abbiamo detto, ora tocca a te! 😉

Desenzano del Garda

Desenzano del Garda

La “capitale del lago”, come molti chiamano Desenzano, è tappa irrinunciabile di una vacanza sul Garda. L’importanza di questo comune di circa 30.000 abitanti, infatti, non è solo turistica. Desenzano è un importante nodo viario e commerciale tra Brescia e Verona, nel cuore di quel lombardo-veneto locomotiva economica del nord-est della penisola. Ovviamente, anche da un punto di vista turistico la località non sfigura affatto. Il centro storico, il lungolago e soprattutto il Castello che domina la città sono tutti punti di interesse che meritano di essere visitati. Stesso discorso per il Museo Archeologico Giovanni Rambotti che ospita molti reperti preistorici rinvenuti in zona. Non è finita perché Desenzano del Garda è anche una rinomata località balneare e le sue spiagge (Desenzano, Rivoltella e Spiaggia d’Oro) durante la bella stagione richiamano moltissimi turisti desiderosi di un bagno nelle acque del lago più bello d’Italia.

Salò

Salò

Dopo il Vittoriale degli Italiani è d’obbligo una visita a Salò. Questa cittadina di circa 10.000 abitanti, infatti, tra il 1943 e il 1945 ospitò alcuni ministeri della Repubblica Sociale Italiana (RSI) guidata da Benito Mussolini all’indomani dell’armistizio. Una stagione controversa che ancora fa discutere storici e giuristi, divisi tra quanti considerano quell’esperienza una finzione, dal momento che la RSI nacque col beneplacito tedesco, e quanti, invece, interpretano quella stagione come un colpo di coda del fascismo approdato a una vocazione insurrezionalista. Ancora oggi, a distanza di circa ottanta anni, il turismo storico (alimentato, va detto, da molti nostalgici) spinge da queste parti migliaia di visitatori. Guai però a ridurre Salò alla sola considerazione di questi aspetti. Dal lungolago, alla Torre dell’Orologio passando per il Duomo cittadino, fino ai bellissimi tour in barca (consigliato quello per l’Isola di Garda) trascorrere una giornata da queste parti è senz’altro tra le cose da fare in un tour alla scoperta del Lago di Garda. Da vedere!