Piazzale Michelangelo

Piazzale Michelangelo

Per Piazzale Michelangelo vale quanto sostenuto a proposito di Piazza del Duomo. È uno di quei posti che “se non hai visto non hai visto Firenze” essendo il punto di osservazione panoramica più famoso della città, meta obbligatoria per turisti e residenti. Il piazzale e la loggia (oggi ristorante esclusivo ma che nelle intenzioni avrebbe dovuto ospitare le opere di Michelangelo) sono stati progettati dall’architetto Giuseppe Poggi nell’ambito di un più vasto disegno di ristrutturazione della città cominciato nella seconda metà del XIX secolo. I Lungarni, i Viali di Circonvallazione, il Viale dei Colli sono altrettanti capitoli di questo rivoluzionario progetto urbanistico noto come “Risanamento fiorentino“. Risanamento necessario ad elevare Firenze a rango di capitale d’Italia, cosa che poi effettivamente divenne, sia pur per pochi anni. La vista spazia su tutto il centro storico della città fino alle opposte colline di Fiesole e Settignano. In loco anche una copia in bronzo del David (un’altra si trova in Piazza della SIgnoria, mentre l’originale si trova nella Galleria dell’Accademia). Si può arrivare in auto (c’è un parcheggio a lato), oppure con la linea 12 del servizio di trasporto pubblico locale. Volendo, anche a piedi, salendo le “Rampe del Poggi” dall’omonima piazza nel quartiere di San Niccolò.

Cosa mangiare

Cosa mangiare

Dai cantuccini, alla pappa al pomodoro, passando per la ribollita fino al lampredotto. Senza dimenticare, ovviamente, sua maestà la Fiorentina, la bistecca di chianina famosa in tutto il mondo. Insomma a Firenze vanno bene tutti: i vegetariani e i carnivori per non dire dei bevitori appassionati di Chianti. Col tempo però, in maniera del tutto analoga ad altre città turistiche, Firenze ha finito col diventare prigioniera della sua tradizione culinaria. C’è chi addirittura l’ha inserita ai primi posti tra le città a più alto rischio delusione gastronomica. Perciò, bisogna fare molta attenzione alle cosidette “trappole per turisti”, quei ristoranti che speculano sulla tipicità del cibo fiorentino offrendo di contro prodotti mediocri quando non scadenti. Il consiglio è di sondare bene il terreno prima, informandosi, leggendo e scegliendo il locale che più fa al caso vostro non necessariamente nel centro cittadino. Se siete tra quelli che ritengono il cibo un aspetto fondamentale di una vacanza, non disdegnerete assolutamente il fatto di dovervi muovere coi mezzi pubblici o fare qualche chilometro in più con l’auto.

Le colline di Firenze

Le colline di Firenze

Ci sono luoghi dove fare trekking è un continuo stimolo alla riflessione. Le colline attorno Firenze sono tra questi. Da vedere, infatti, non c’è solo il paesaggio disegnato a perdita d’occhio da vigneti e oliveti, ma anche ville, musei, scavi archeologici, chiese, conventi, piazze e naturalmente panorami mozzafiato. Come quello di Ontignano, piccola frazione del comune di Fiesole, oppure quello di Troghi, frazione del comune di Rignano sull’Arno. Insomma, è persino superfluo doverlo ricordare, ma guai a dimenticare la macchina fotografica. Vale per la città; vale, ancor di più, per tutto quello che le sta attorno. Meraviglia!

Firenze coi bambini

Firenze coi bambini

Inutile girarci intorno. Chi decide di venire in vacanza a Firenze con figli piccoli al seguito deve mettere in conto di non riuscire a veder tutto. Tuttavia, coinvolgendoli, magari facendo leva sull’aspetto ludico, si riesce a fare molto di quel che ci si è prefissati. Ad esempio, si può trasformare la salita sulla Cupola del Duomo (463 scalini sic!) in una sorta di gara, oppure giocare a nascondino (con tutte le accortenze del caso) nel Giardino di Boboli. A parte la capacità di persuasione, bisogna pure farli divertire. Da anni, all’interno di Palazzo Vecchio sono stati inseriti laboratori interattivi, laboratori teatralizzati e percorsi di visita specificatamente rivolti alle scuole e alle famiglie con bambini. Un vero e proprio Museo dei Ragazzi a cui bisogna aggiungere le ludoteche gestite direttamente dal comune (clicca qui). Insomma, bisogna solo organizzarsi per tempo e tutto fila liscio.

Palazzo Pitti e Giardino di Boboli

Palazzo Pitti e Giardino di Boboli

La storica residenza dei Granduchi di Toscana e la più grande area verde monumentale della città. All’interno del palazzo diverse mostre: la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali; la Galleria d’Arte Moderna; il Museo degli Argenti; quello delle Porcellane e la Galleria del Costume. Infine, come dicevamo, il Giardino di Boboli che per quantità di scorci paesaggistici e dettagli architettonici va considerato un vero e proprio museo, per visitare il quale occorrono non meno di tre ore. Insomma Palazzo Pitti porta via un bel po’ di tempo ma al pari, se non addirrittura più, degli altri luoghi sinora descritti è tappa irrinunciabile di una vacanza a Firenze. Per saperne di più su orari, prezzi e modalità di visita consultare il sito: www.uffizi.it.

Casa Museo di Dante

Casa Museo di Dante

Nonostante l’acquisizione a patrimonio comunale nel 1865, seicento anni dopo la nascita dell’autore della “Divina Commedia”, l’effettivo recupero della casa di Dante Alighieri è avvenuto solo molti anni dopo. Per la precisione nel 1911, anno in cui il comune affidò i lavori di ricostruzione dell’immobile all’architetto Giuseppe Castellucci (1863 -1939) tra i massimi interpreti dello stile neogotico in Toscana. Oggi l’abitazione che fu di Dante Alighieri è un museo di tre piani che ripercorre arte, politica e cultura della Firenze medioevale. Una città ricca e però attraversata da forti conflitti quella in cui visse il poeta che – va detto – di quelle stesse lotte fu, a più riprese, anche protagonista. Il Museo, al civico 1 di via Santa Margherita, rispetta i seguenti orari:

Invernale
(Novembre – Marzo)
>> Martedì – Venerdì 10.00 / 17.00
>> Sabato – Domenica 10.00 / 18.00
Estivo (Aprile – Ottobre)
>> Tutti i giorni 10.00 / 18.00

Basilica di Santa Maria Novella

Basilica di Santa Maria Novella

In molti articoli che suggeriscono le 10 cose migliori da fare e vedere a Firenze la Basilica di Santa Maria Novella non c’è, ed è un vero peccato oltre che un grave errore. Basta citare il Crocifisso dipinto da Giotto, il Crocifisso ligneo scolpito da Brunelleschi e soprattutto la Trinità di Masaccio (nella terza campata della navata sinistra) per rendersi conto dell’importanza storico-artistica e culturale di questa chiesa costruita nel XIII secolo dai frati domenicani. Ma c’è molto altro da vedere, a cominciare dalla facciata esterna, una delle opere più importanti del Rinascimento fiorentino proseguendo per le Cappelle Strozzi e Tornabuoni senza dimenticare il Museo e il Chiostro Grande, quest’ultimo visibile in occasione di aperture straordinarie. Insomma, la Basilica Santa Maria Novella è un capitolo importante della storia di Firenze e perciò merita senz’altro una visita approfondita.

Galleria dell’Accademia

Galleria dell'Accademia

Come gli Uffizi anche la Galleria dell’Accademia a Firenze ospita capolavori di inestimabile valore realizzati da grandi artisti del calibro di Botticelli, Ghirlandaio, Pontorno e altri.Tuttavia, la maggior parte dei visitatori entra per ammirare il famosissimo David di Michelangelo, statua di oltre 5 metri di purissimo marmo di Carrara che da sempre incarna l’ideale universale di grazia e bellezza. È vero, in città esistono altre due copie del David: una in Piazza della Signoria, dove un tempo era ubicata l’originale; un’altra, in bronzo, in Piazza Michelangelo. E però è qui, in via Ricasoli, che ogni anno accorrono centinaia di migliaia di visitatori per ammirare da vicino questo capolavoro dell’arte rinascimentale. Il David non è l’unica scultura di Michelangelo presente nella Galleria dell’Accademia. Ci sono quattro delle sei “Prigioni” eseguite per il sepolcro di Papa Giulio II e il “San Matteo”, scultura non finita che nelle intenzioni avrebbe dovuto esser inserita sotto la cupola del Duomo di Firenze. Insomma, per la Galleria dell’Accademia vale quanto già scritto degli Uffizi: la meraviglia di quel che vi attende merita il po’ di pazienza necessaria a entrare. Non ve ne pentirete! Per maggiori info: www.galleriaaccademiafirenze.it.

Ponte Vecchio

Ponte Vecchio

Uno dei ponti più famosi al mondo e sicuramente anche uno dei più belli. Basti pensare che fu l’unico della città ad esser risparmiato dalle truppe tedesche in ritirata nel 1944. Del resto, questo è un ponte che ne ha viste davvero tante dovendo, da sempre, far i conti con i “capricci” dell’Arno. In verità non solo con quelli del fiume. Anche i de’ Medici ci hanno messo del loro: prima, con Cosimo I, favorendo la costruzione del “Corridoio Vasariano” (l’aggettivo è riferito all’artefice Giorgio Vasari, architetto al servizio di Cosimo I) percorso pedonale sopraelevato che consentiva di passare da Palazzo Vecchio, cuore politico e amministrativo della città, a Palazzo Pitti, dimora di famiglia, bypassando il popolo e i suoi “umori”. Poi, in un secondo momento, con Ferdinando I che provvide a far allontanare i beccai (macellai) che da secoli avevano bottega sul ponte, sostituendoli con gli orafi e altri mestieri non “maleodoranti”. A parte la storia, Ponte Vecchio è una delle cartoline più belle di Firenze. A detta dei più, stupendo sul far della sera per via dell’atmosfera romantica che pervade l’intera zona.

Galleria degli Uffizi

Galleria degli Uffizi

Leonardo, Cimabue, Caravaggio, Giotto, Raffaello, Mantegna, Tiziano, Parmigianino, Rembrandt, Botticelli ecc. No, non è la formazione di una squadra di calcio, ma solo la lista (non esaustiva) degli artisti presenti nella Galleria degli Uffizi, insieme ai Musei Vaticani di Roma il museo italiano più visitato al mondo. Un edificio dalla caratteristica forma a U che ogni anno si attesta sul milione e mezzo di visitatori provenienti da ogni angolo del pianeta. È qui che si trovano la Venere del Botticelli, lo Scudo con testa di Medusa del Caravaggio e una splendida Annunciazione di Leonardo da Vinci, solo per ricordare alcune delle migliaia di opere presenti. Insomma, davvero un luogo imperdibile per il quale vale la pena sobbarcarsi la lunga fila per entrare. Per saperne di più su orari, prezzi e modalità di visita consultare il sito: www.uffizi.it.

Museo di Palazzo Vecchio

Museo di Palazzo Vecchio

Da oltre settecento anni Palazzo Vecchio è il cuore del potere civile di Firenze. Ancora oggi ospita diversi uffici comunali, tra cui quello del primo cittadino, mentre le restanti sale sono adibite a museo. Museo inserito nella rete dei musei civici della città e perdipiù visibile in anteprima su Google Art Project. Oltre 100 immagini ad alta risoluzione rappresentative dell’intero percorso museale. Tra le immagini scelte i dipinti del Salone dei Cinquecento, le mappe della Sala delle Carte geografiche, passando per la Cappella della Duchessa Eleonora di Toledo e la sala delle Udienze. Insomma, un tour virtuale propedeutico alla visita vera e propria. Anche solo dall’esterno, però, Palazzo Vecchio merita una visita. Ci troviamo al cospetto, infatti, di uno dei più mirabili esempi di architettura civile del XIV secolo, sormontato dalla maestosa Torre di Arnolfo visitabile con un supplemento insieme al museo. Una curiosità. Nel 2010 si è concluso lo scavo archeologico dei sotterranei del Palazzo. Sono emerse numerose tracce e reperti di un preesistente Teatro Romano, la cui edificazione è grosso modo collocabile tra I e II secolo d.C. Anche questi scavi sono entrati a far parte del percorso museale. Per informazioni sugli orari, il costo del biglietto e le modalità di fruizione: museicivicifiorentini.comune.fi.it/palazzovecchio/informazioni.html

Piazza del Duomo

Piazza del Duomo

Se non hai visto questo, non hai visto Firenze“. È questa la scritta che campeggia sull’homepage del sito di Piazza del Duomo. Un grande museo a cielo aperto che comprende la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Cupola di Brunelleschi, il Campanile di Giotto, il Battistero di San Giovanni, la Cripta di Santa Reparata e il Museo dell’Opera del Duomo. Ciascuno di questi monumenti meriterebbe di esser trattato singolarmente. Col tempo, però, ha prevalso l’idea di trasformare l’intera piazza in un unico polo museale visitabile con un solo biglietto. Non ci si meravigli perciò del fatto che abbiamo messo Piazza del Duomo al primo posto. È davvero la primissima cosa da fare a Firenze, tanto più che il biglietto consente un buon margine di flessibilità. Per saperne di più: www.ilgrandemuseodelduomo.it

Certosa di San Martino

Certosa di San Martino

Tino di Camaino, Attanasio Primario, Giovanni Antonio Dosio, Giovan Giacomo Conforto, Cosimo Fanzago, Nicola Tagliacozzo Canale. Sono questi i nomi degli architetti succedutesi nei secoli (dal ‘300 al ‘700) nella realizzazione di questo stupendo monumento nazionale a fianco Castel Sant’Elmo. A questi bisognerebbe aggiungere i tanti stuccatori, marmisti, piastrellisti che materialmente hanno contribuito alla realizzazione della Certosa, senza naturalmente dimenticare il contributo altrettanto determinante dei pittori e tutti gli altri artisti che vi hanno lavorato nel tempo. Un trionfo di architettura e arte barocca che non lascia indifferente nemmeno chi è completamente a digiuno di storia dell’arte. Vale la pena? Assolutamente sì, e non lasciatevi condizionare dal fatto che sia all’undicesimo posto nella nostra lista. Spettacolare anche la vista di Napoli e del Vesuvio (vd. copertina). Meraviglia!

Orari:
>> Lun-Mar-Gio-Ven-Sab-Dom 8.30 / 19.30
Chiuso il mercoledì

La biglietteria chiude un’ora prima

Biglietti:
Intero: 6,00 €uro
Ridotto: 2,00 €uro

Funicolare di Montesanto: fermata MORGHEN
Funicolare Centrale: fermata PIAZZA FUGA
Metro: linea 1 fermata VANVITELLI
Bus ANM: linea V1 fermata PIAZZALE SAN MARTINO

I dintorni di Matera

I dintorni di Matera

I dintorni di Matera non sono meno suggestivi della città. In precedenza abbiamo accennato al grande Parco della Murgia Materana, localizzato al confine con la Puglia. Ed è proprio in questa regione che vi consiglio di andare per approfondire cultura e tradizioni della zona, indipendententemente dai confini geografici. Per esempio, a soli 20 chilometri da Matera c’è Altamura, città della provincia di Bari che tuttavia, da un punto di visto ambientale, e anche storico-culturale, ha molte cose in comune con la città dei Sassi. A cominciare dal pane, a marchio DOP, passando per l’architettura (da vedere la Cattedrale) fino alle cavità carsiche presenti. Celebri le Grotte di Altamura, ricche di stalattiti e stalagmiti.

La cucina materana

La cucina materana

La tradizione gastronomica materana è legata all’agricoltura e alla pastorizia. Una cucina di terra, quindi, dove a farla da padrone sono legumi, verdure e formaggi. Menzione particolare per il pane di Matera, verso cui la popolazione locale da sempre ha un atteggiamento di vero e proprio culto, abituata, giustamente, a considerare il pane la pietanza più importante in tavola. Non a caso, il pane di Matera ha il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) a rimarcare il legame indissolubile con il territorio di provenienza. Legame che, oltre a passare per le farine utilizzate e relativo processo di lavorazione, si spiega anche con l’abitudine delle famiglie materane di marchiare con un timbro in legno la pasta da infornare. Imprimere sul pane lo stemma di famiglia era importante, dal momento che nella stragrande maggioranza dei casi il pane veniva fatto in casa e ci si rivolgeva al forno solo per la cottura. Da qui la necessità di distinguere una pagnotta dall’altra e sottolineare, allo stesso tempo, l’unicità, la forza e la dignità di ciascun nucleo familiare. Una collezione di questi timbri in legno si trova all’interno del Museo Domenico Ridola. Assolutamente da provare la Ciallèdd, zuppa di pane raffermo con patate, cipolle, uova, rape ed altre verdure.