Castello di Miramare

Castello di Miramare

A Trieste non c’è solo il Castello di San Giusto. A circa 10 chilometri dal centro cittadino c’è il Castello di Miramare. Una location d’eccezione, sul promontorio di Grignano, costruita tra il 1856 e il 1860 per farne la residenza principesca del Duca Massimiliano d’Asburgo e la consorte Carlotta del Belgio. L’anno precedente l’inizio dei lavori, Massimiliano d’Asburgo aveva provveduto all’acquisto di questa vasta area, affascinato dalla sua natura impervia e la posizione a picco sul mare. Infatti, oltre al Castello, oggi adibito a Museo storico, il nobile ebbe premura di trasformare in parco gli oltre 20 ettari di terreno attorno il palazzo. Parco che tuttora è una straordinaria testimonianza della capacità di trasformazione dell’uomo a dimostrazione, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che la distanza tra “natura” e “cultura” è molto minore di quel che abitualmente siamo portati a pensare. Non è finita, perchè negli anni ’90 del secolo scorso anche lo specchio acqueo attorno l’area è stato trasformato in Riserva marina. Un’area marina protetta in cui è possibile praticare diverse attività subacquee dal diving allo snorkeling.
Per orari, prezzi, mostre e calendari attività:
www.castello-miramare.it
www.riservamarinamiramare.it

Tram di Opicina

Tram di Opicina

N.B.: Il 14 agosto 2016 due convogli si sono scontrati frontalmente. Da allora il servizio non è ancora ripreso [Fonte: Wikipedia]

Che Trieste sia una città unica lo capisci anche prendendo il tram. Il tram di Opicina, infatti, non è un semplice mezzo pubblico di trasporto, ma una gita fuori porta suggestiva e panoramica. È così anche per i triestini che se ne servono giornalmente, figurarsi per un turista che a un certo punto si trova “appeso” – è proprio il caso di dirlo – su una pendenza del 26%. E già, perchè questa antica linea tranviaria, risalente alla fine del XIX secolo fu inaugurata per collegare il piccolo centro abitato di Opicina con il centro città. Con gli anni, ovviamente, questo servizio ha favorito l’espansione edilizia collinare e così le fermate sono diventate via via di più. La linea 2 del tram parte da Piazza Oberdan, nel centro di Trieste, e termina a Villa Opicina, a 329 metri sul livello del mare. Cinque chilometri di percorrenza, tra cui i famosi 800 metri in pendenza cui abbiamo accennato poco sopra, e 12 fermate. Guai a dimenticare la macchina fotografica!

Cattedrale di San Giusto

Cattedrale di San Giusto

Oltre al Castello, sulla sommità del colle che domina la città c’è anche la Cattedrale, esito dell’unione di due preesistenti chiese dedicate a Santa Maria e al martire San Giusto (da cui il nome). La basilica di San Giusto è una chiesa particolare che alla semplicità della facciata esterna, sormontata da un imponente rosone gotico, unisce le stupende decorazioni del pavimento e delle due absidi laterali. Mosaici raffiguranti due icone dell’arte sacra bizantina: la Madonna, genitrice di Dio (Teotokos) e il Cristo benedicente (Pantocrator). Molto suggestiva anche la salita per arrivare in cima. Idem il panorama, con la spettacolare vista dall’alto della città, del mare e del porto. Per maggiori informazioni su orari e modalità di visita: www.sangiustomartire.it.

Castello di San Giusto

Castello di San Giusto

Proprietà del comune dagli anni ’30 del secolo scorso, il Castello di San Giusto è considerato da molti il simbolo più importante di Trieste. Certamente conta l’ubicazione, il fatto di trovarsi sul colle più alto della città da cui era possibile controllare agevolmente tutto quel che succedeva a valle, soprattutto i pericoli provenienti dal mare. Non a caso, Colle San Giusto è il nucleo abitativo più antico della città, modificato da Romani, Veneziani e Austro-Ungarici succedutesi nel corso dei secoli. All’interno della struttura, che il comune utilizza per manifestazioni ed eventi culturali, ci sono due musei: il Museo Civico, che ospita, tra l’altro, una ricca collezione d’armi (armature, spade, pugnali, pistole, ecc.) e il Lapidario tergestino, spazio museale dove sono conservati 130 reperti lapidei di età romana, tra cui monumenti funebri e sculture a bassorilievo.

Orari
>> dal martedì al sabato ore 10.00/17.00
Lunedì chiuso

Biglietti
Intero 5,00 €uro
Ridotto 3,00 €uro
Comprende: giro delle mura, Civico Museo del Castello di San Giusto-Armeria, Lapidario Tergestino

Piazza Unità d’Italia e Molo Audace

Piazza Unità d'Italia e Molo Audace

Il valore di questa passeggiata sta anche nell’evoluzione della toponomastica. Per dire, piazza Unità d’Italia, dove hanno sede il Municipio, la Prefettura e la Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia, si chiama così solo dal 1955, dopo la fine dell’esperienza storica del Territorio libero di Trieste. Prima, si chiamava piazza San Pietro, piazza Grande e, infine, dopo il 1918, soltanto piazza Unità. Quello stesso anno, il 3 novembre 1918, sul molo San Carlo attraccava l’“Audace”, cacciatorpediniere della Marina italiana. Da qui, quattro anni più tardi, la decisione di cambiar nome anche al molo, con la contestuale apposizione di una rosa dei venti in bronzo a ricordo dell’avvenimento. Al di là dei singoli episodi e di tutta l’aneddotica collegata, questa piacevole passeggiata è davvero la prima cosa che fanno quasi tutti i turisti che mettono piede in città per la prima volta. Dentro, infatti c’è tutto: la storia, abbiamo detto, ma anche l’arte e l’architettura di questa città ponte tra il Mediterraneo e l’Europa continentale. Consigliatissima!

Orto botanico

Orto botanico

Istituito nel 1784 dal Granduca di Toscana alle spalle dell’Ospedale di Santa Maria della Scala, già alla fine del 1850 contava più di 3000 piante, la maggior parte delle quali provenienti da paesi lontani, e perciò poco conosciute da un punto di vista botanico. Merito del Prof. Giuseppe Giuli, docente di Scienze naturali che per oltre un trentennio (dal 1822 al 1851) si occupò a tempo pieno della valorizzazione scientifica del giardino. Tuttavia, nel 1856 venne deciso di trasferire l’orto nei terreni dell’Accademia dei Fisiocritici, un’operazione complessa che si accompagnava però a un maggiore rigore tassonomico rispetto agli inizi. Nel tempo il Giardino si è esteso sempre più arrivando, a metà degli anni ’60 del secolo scorso, ai 2,5 ettari di superficie. Sempre in quegli anni, si decise di aprire lo spazio al pubblico cercando di contemperare rigore scientifico ed esigenze divulgative. Orari e prezzi variano a seconda delle stagioni di fioritura. Per maggiori informazioni: www3.unisi.it/v0/minisito2.html?fld=4376 . Oppure la pagina facebook: Orto Botanico di Siena

La cucina

La cucina

Quella senese è una cucina di terra, saldamente ancorata alle radici contadine del territorio. Un tipo di cucina che anni addietro si sarebbe definito povero e che invece, col tempo, si è rivelato il meglio della gastronomia italiana. Se l’olio e il vino toscano non temono confronti, quelli prodotti tra Siena e provincia (Chianti e Brunello di Montalcino, solo per citare due dei vini più famosi) davvero non hanno eguali. Idem per i salumi e per i formaggi, senza dimenticare il tartufo e le tradizionali zuppe invernali, patrimonio della cucina regionale. C’è poi il vastissimo capitolo dedicato ai dolci: su tutti cantucci e panforte, prelibatezze immancabili sulle tavole senesi.

Piazza del Campo

Piazza del Campo

Il centro di Siena, non solo turisticamente, ma anche da un punto di vista storico-culturale. La costruzione di Piazza del Campo risale al XIII secolo sotto il famoso “Governo dei Nove” (1287 – 1355), una delle esperienze amministrative più studiate dell’Italia medievale. La dotazione di una sede “neutra” di governo (Palazzo Pubblico) e il rispetto di precisi canoni architettonici sono due dei motivi che spiegano il successo di quella stagione politica. Non a caso, sia Piazza del Campo che il Palazzo Pubblico non appartengono ad alcuna delle 17 contrade in cui è diviso il territorio. Patrimonio, quindi, di tutta la città, e dal 1995 dell’Umanità (Unesco) Piazza del Campo è anche il luogo dove ogni anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si svolge il seguitissimo Palio. Trovarsi in città a ridosso di uno dei due eventi è senza dubbio un’esperienza da fare per cogliere a pieno quell’atmosfera unica cui abbiamo fatto riferimento all’inizio. Meraviglia!

Il Duomo

Il Duomo

Per certi aspetti alle località turistiche tocca lo stesso destino dei personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo. Questi ultimi, spesso, rimangono “prigionieri” di un momento particolare della propria vita; di un film interpretato; di un’opera realizzata. Tutto il resto finisce in secondo piano, se non addirittura dimenticato. Con Siena succede su per giù la stessa cosa. In molti casi ci si limita a vedere Piazza del Campo, Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia e si trascurano tante altre bellezze che invece meritano di esser viste. A cominciare dalla Cattedrale dell’Assunta, capolavoro del romano-gotico italiano ubicata al centro di Piazza Duomo (proprio sopra Piazza del Campo). Già solo la facciata in marmo bianco desta meraviglia, ma guai a non entrare. Sarebbe un errore imperdonabile. Dalla cupola, alle volte e gli archi della navata centrale, passando per il pavimento intarsiato (per esigenze di conservazione parzialmente ricoperto da un tavolato in prossimità del presbiterio) fino alla meravigliosa Libreria Piccolomini non c’è metro quadro di questa chiesa che non racconti la grandeur di Siena. Oltre alla Cattedrale, del complesso del Duomo fanno parte anche la Cripta, il Battistero e il Museo dell’Opera. Un itinerario bellissimo, e soprattutto indispensabile ad approfondire il “genius loci” della città attraverso il contributo prezioso dell’arte sacra. Provare per credere!

Maggiori informazioni su orari, prezzi e modalità di visita: www.operaduomo.siena.it/orari.htm

Basilica di San Domenico

Basilica di San Domenico

Appena fuori le mura trecentesche, tra Piazzale San Domenico e via della Speranza, spesso, questa Basilica è la prima tappa delle visite guidate che giornalmente transitano in città. Si tratta di una delle più belle chiese gotiche di Siena, famosa soprattutto perchè è qui conservata la testa-reliquia di Santa Caterina, patrona della città e compatrona d’Italia. Tuttavia, sono anche altri i motivi di fascino: a cominciare dagli affreschi del “Sodoma”, al secolo Antonio Bazzi, discepolo del grande Leonardo da Vinci, proseguendo per le tavole di Francesco eseguite da Giorgio Martini, fino alla “Meravigliosa Maesta” di Guido da Siena. Una chiesa apparentemente spoglia, a una navata, e tuttavia piena di opere d’arte di inestimabile valore. Bellissimo anche il panorama dall’esterno con la vista privilegiata del Duomo e della Torre del Mangia.

Orari
>> Marzo a Ottobre: ore 7,00/18,30
>> Novembre a Febbraio: ore 9,00/18,00

Rocca Salimbeni

Rocca Salimbeni

Palazzo Salimbeni è la sede storica del Monte dei Paschi di Siena dai primi del XV secolo, allorché la Repubblica di Siena provvide a confiscare il complesso immobiliare alla potente famiglia Salimbeni. La motivazione, ospitare vari uffici pubblici, tra i quali, appunto, il Monte di Pietà. All’inizio, una piccola istituzione che però poi nei secoli estese la sua presenza a palazzo di pari passo con la centralità acquisita nel mondo del credito. Fu così che dopo l’Unità d’Italia, anche gli attigui Palazzo Tantini e Palazzo Spannocchi finirono con l’essere inglobati nella banca. Nella seconda metà dell’Ottocento e poi, nuovamente, negli anni ’70 del secolo scorso, il Monte dei Paschi è stato interessato da importanti lavori di restauro e ristrutturazione che ne hanno attualizzato il caratteristico stile gotico-senese. Merito di Giuseppe Partini e Pierluigi Spadolini, i due architetti che, a distanza di un secolo l’uno dall’altro, hanno sovrainteso ai lavori da cui scaturisce l’aspetto attuale di questo bellissimo complesso immobiliare.Complesso che è aperto gratuitamente al pubblico la mattina del 2 luglio, giorno del Palio di Provenzano, e poi quella del 15 agosto, giorno precedente al Palio dell’Assunta. Tuttavia, dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 14:30 è possibile visitare gratuitamente il Cortile della Dogana e il piano terra della Rocca Salimbeni, dove c’è l’Archivio storico della banca, più alcune delle opere d’arte della vastissima collezione.

Museo Santa Maria della Scala

Museo Santa Maria della Scala

Insieme a Palazzo Pubblico, al Duomo e alla Pinacoteca Nazionale, il Museo di Santa Maria La Scala è un altro capitolo fondamentale della storia civile e artistica della città. Basti considerare che le opere presenti coprono un arco temporale di circa mille anni. Tante le collezioni esposte: tra le altre, segnaliamo il Museo Archeologico Nazionale, il famosissimo Tesoro di Santa Maria La Scala e la Biblioteca-Fototeca di Giuliano Briganti (1918-1992), storico e critico d’arte che ha inciso profondamente nella vita culturale della città. Non è finita, perchè nel Museo di Santa Maria La Scala si svolgono mostre, eventi e attività didattiche rivolte anche ai bambini (proprio ai bambini è dedicato un apposito Museo d’arte, a cui recentemente è stato aggiunto il “family corner”, ambiente pensato per la comodità di ragazzi e accompagnatori). Per maggiori informazioni su orari, ingressi e prenotazioni: www.santamariadellascala.com

Torre del Mangia

Torre del Mangia

Sono quattrocento gli scalini da fare per arrivare sulla sommità della torre (88 metri) e ammirare lo splendido panorama di Siena. Un po’ faticoso ma ne vale assolutamente la pena, a meno che non soffriate di vertigini. Interessante anche la genesi del nome. Il “Mangia”, infatti, era il campanaro incaricato di battere le ore. Si chiamava Giovanni di Balduccio e il soprannome era dovuto alla faciltà con cui sperperava i propri guadagni nelle osterie cittadine (“Mangiaguadagni”). L’aspetto divertente è che lo stesso nomignolo venne affibiato anche all’automa che dopo il 1360 sostituì il di Balduccio. Automa, i cui resti sono tuttora conservati all’interno del Cortile del Podestà.

Orari:
>> 16 Ottobre – 28 Febbraio (invernale): feriali e festivi ore 10,00/16,00 (chiusura biglietteria ore 15,15)
>> 01 Marzo – 15 Ottobre (estivo): feriali e festivi ore 10,00/19,00 (chiusura biglietteria ore 18,15)
Chiuso a Natale
Capodanno: ore 12.00/16.00 (chiusura biglietteria ore 15,15)

Biglietti
Intero: 10,00 €uro
Ridotto Famiglia (2 adulti + minori superiori a 11 anni): 25,00 €uro
Gratuito (minori di 11 anni)

Maggiori informazioni: www.comune.siena.it/La-Citta/Cultura/Strutture-Museali/Torre-del-Mangia

Passeggiata in centro

Passeggiata in centro

Vale per Siena quanto già detto per Venezia. Perdersi tra le sue strade è una delle cose più belle che possa capitare. Passeggiare senza meta tra le vie, i vicoli e le piazze del centro storico patrimonio dell’Unesco, seguendo quello che di volta in volta suggerisce l’istinto. Del resto, è una cosa che fanno quasi tutti i turisti che arrivano per la prima volta in città, con annesso rito finale: sedersi in Piazza del Campo – generalmente, inizio e termine della camminata – e godersi lo spettacolo tutt’attorno. Bella, bellissima, anche la passeggiata in notturna.

I dintorni

I dintorni

La provincia di Siena è bellissima. I comuni del Chianti, quelli della Val d’Elsa, della Val di Merse, le Crete Senesi, sono tutte terre meravigliose, ciascuna con le proprie particolarità. Il vino, l’olio, il tartufo bianco, il cristallo, le terme e poi le chiese, i monumenti, i panorami. Soprattutto i panorami. Territori perfetti per una vacanza outdoor all’insegna di trekking, mountain bike, uscite a cavallo e anche in treno. E siccome sono posti organizzatissimi anche da un punto di vista turistico, non mancano mai sagre, manifestazioni, eventi grandi e piccoli per allietare il soggiorno dei tanti visitatori. Non a caso, c’è un portale turistico interamente dedicato alla provincia di Siena. Scopri di più: www.terresiena.it