
Il Castello di Santa Caterina
Il Castello di Santa Caterina
Secondo la storiografia locale il Castello di Santa Caterina, sulla sommità del monte omonimo (314 m.s.l.m.), originariamente faceva parte di un trittico di torri di avvistamento realizzato dai Saraceni al tempo della loro dominazione su Favignana (anno 810). La circostanza spiegherebbe anche perché il gonfalone dell’isola rappresenta tre torri e un rapace. Quest’ultimo, simbolo del nemico proveniente dal mare dai cui attacchi ci si doveva appunto difendere. Quel che è certo, il Castello di Favignana è stato testimone delle diverse dominazioni che hanno interessato l’isola e la Sicilia. I Normanni, gli Angioini, gli Aragonesi e i Borbone sono tutti passati di qui, provvedendo ogni volta alla ristrutturazione della fortezza per i loro scopi. Con i Borbone, il Castello venne trasformato in luogo di detenzione per i cospiratori del Regno delle Due Sicilie. Una violenta rivolta carceraria nel 1860 causò la distruzione di gran parte della fortezza compresa la cappella intitolata alla santa. Durante la seconda guerra mondiale il Castello divenne avamposto difensivo della Marina militare che per anni, anche dopo la fine del conflitto, ha presidiato la zona con un proprio guardiano. Dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, però, il Castello di Santa Caterina versa in stato di abbandono, con l’inevitabile perdita di quasi tutte le tracce architettoniche attestanti le diverse epoche e dominazioni. Resta il panorama superbo, motivo per il quale molti turisti affrontano l’impegnativa salita per arrivare fin quassù. Occhio a non dimenticare smartphone e macchina fotografica. La vista è stupenda e merita senz’altro di esser immortalata.