Carnevale

Carnevale

Per quindici giorni e tre fine settimana di febbraio Nizza si ferma per celebrare il Carnevale, uno dei più grandiosi al mondo; in Europa secondo per fama soltanto a quello di Venezia. Che poi non è che si ferma, tutt’altro, solo che ogni cosa è in funzione di questa ricorrenza che anno dopo anno registra un consenso crescente di pubblico e critica. Come per altre località, anche per Nizza la tradizione carnevalesca risale al XIII secolo. Soltanto, il Carnevale moderno, quello che ha dato il là all’evento come lo conosciamo, risale al 1873, anno in cui venne istituito il Comitato delle Feste. Da quel momento il tema principale, la costruzione dei carri, i vestiti, le sfilate e tutto il resto vennero sottratti all’improvvisazione dei partecipanti e decisi fin nei minimi dettagli. Compresa la celeberrima battaglia dei fiori che venne istituita nel 1876 assurgendo in pochi anni a momento clou dei festeggiamenti. Il lancio di mimose, gerbere, gigli, rose e altre varietà di piante è rivolto al pubblico radunato sulle gradinate ai lati della Promenade su cui sfilano i carri che partono da Piazza Massena. Artisti di strada e musicisti fanno il resto, creando un’atmosfera magica che coinvolge tutti: adulti, bambini, turisti e residenti. Per aggiornamenti sulle singole edizioni, i programmi, le soluzioni alberghiere e quant’altro visita il sito ufficiale: www.nicecarnaval.com.

Le tre Corniches

Le tre Corniches

Tre strade più o meno parallele che, a diversa altezza, uniscono Nizza a Mentone, al confine con Ventimiglia. Come è facilmente intuibile la loro particolarità è il paesaggio tutto attorno: mare, ville mozzafiato e paesi ricchi di storia. Una vacanza nella vacanza, dunque, specie per chi ama muoversi in auto e moto. Il percorso inferiore (corniche infèrieure), a ridosso sul mare, attraversa veri e propri gioielli architettonici come Villfranche-Sur-Mer, Cap Ferrat e Cap d’Ail (queste località sono facilmente raggiungibili anche in treno). Il percorso intermedio (moyenne corniche), invece, è molto più tortuoso e quindi più adatto a motociclisti e scooteristi. Da non perdere il borgo medievale di Eze (vd.foto), considerato uno dei più belli di tutta la Francia. Infine, il percorso sopraelevato (grande corniche) che, oltre a essere il più panoramico dei tre, è meno tortuoso di quello intermedio.Tappa obbligata in questo caso è Roquebrune, paese natale di Le Corbusier, noto architetto e urbanista cui è intitolata anche la promenade cittadina.

Museo Archeologico

Museo Archeologico

Il Museo Archeologico di Nizza sorge in prossimità dei siti di Terra Amata e Cimiez. Nel primo sono state scoperte le più antiche abitazioni della storia dell’umanità, addirittura risalenti a 400.000 anni fa. La campagna di scavi, condotta a metà anni ’60 del secolo scorso, ha portato nel 1971 alla costruzione del polo museale di Terra Amata in cui sono stati repertati e ordinati i numerosi oggetti preistorici rinvenuti. Un’opera di catalogazione fondamentale che, oltre al dato turistico, da non sottovalutare essendo la prima risorsa economica cittadina, ha consentito una serie di studi a latere per provare a ricostruire clima e biodiversità dell’epoca. Il museo di Cimiez, invece, ripercorre i fasti di Cemenelum, capitale delle Alpi Marittime fondata da Augusto nel 14 a. C. Il museo, fino al 1989 ospitato presso VIlla des Arenes (attuale sede del Museo Matisse), raccoglie gioielli, preziosi, utensilerie e corredi funerari di epoca romana. Poco distanti dal museo si trovano anche un anfiteatro e le terme. I due complessi sono aperti tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 18. Il Museo Archeologico, assieme al Museo Matisse, al Museo Chagall e a numerose altre attrazioni nei dintorni (solo per dirne due: il Museo Picasso di Antibe e il Museo Oceanografico di Monaco) sono visitabili con la French Riviera Pass, la city card dell’Ufficio del Turismo di Nizza. Scopri i dettagli su: it.frenchrivierapass.com

Palazzo Lascaris

Palazzo Lascaris

Tra i tanti palazzi del centro storico di Nizza ce n’è uno in particolare che merita una visita. Stiamo parlando di Palazzo Lascaris, vero e proprio gioiello nascosto nel cuore di Veille Ville, poco distante dalla Cattedrale di Santa Reparata. Appartenuto alla famiglia nobile Ventimiglia-Lascaris, dagli anni ’40 del secolo scorso è proprietà del comune di Nizza che, con non poca fatica e successive campagne di restauro negli anni ’60 e ’70 ha riportato agli antichi fasti una dimora che, senza dubbio, figura tra le testimonianze più significative dell’architettura civile barocca. Questi pochi indizi sono di per sè sufficienti per una visita al palazzo, ma c’è molto altro da vedere. Per esempio, una ricca collezione di strumenti musicali d’epoca, in parte provieniente da Villa Massena; in parte aggiuntasi nel corso degli anni. Al primo piano, invece, c’è la farmacia del grande Victor Hugo trasferita direttamente dalla casa natale di Besançon. Palazzo Lascaris è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 18. Il biglietto a tariffa piena costa 6 euro. Le visite guidate individuali si effettuano il venerdì pomeriggio a partire dalle ore 15. Per maggiori info clicca qui.

Museo Marc Chagall

Museo Marc Chagall

Non solo Matisse. Che Nizza sia una città importante da un punto di vista artistico-culturale lo si evince anche dalla presenza del Museo Chagall, o meglio del Museo nazionale del messaggio biblico di Marc Chagall (1887-1985). Questo pittore, bielorusso di nascita, francese d’adozione ed ebreo d’origine, fin dalla giovane età – trascorsa tra il paese natìo, Vitebsk, e le più importanti San Pietroburgo e Mosca – fu affascinato dai temi biblici al punto da farne per tutta la vita un importante punto di riferimento artistico. Nel 1930 il gallerista francese Ambroise Vollard, col quale Chagall aveva già avuto modo di lavorare nel decennio precedente, commissionò all’artista una serie di tele dedicate al tema biblico. Queste tele, 17 per l’esattezza, nel 1966 furono donate dal poliedrico artista alla Francia; da qui sorse l’esigenza di trovare un luogo adatto a ospitarle. La scelta ricadde su una vecchia villa in rovina di Nizza che, su indicazione dell’allora Ministro della Cultura francese, venne adattata allo scopo. Ai lavori, cominciati nel 1971 e terminati due anni dopo, partecipò attivamente lo stesso Chagall che riuscì a trasferire i suoi “desiderata” all’architetto Andrè Hernant incaricato della ristrutturazione e l’allestimento museale. Oltre ai dipinti raffiguranti i temi dell’Antico testamento, il museo ospita anche altre opere di quest’artista protagonista di una vita avventurosa tra Stati Uniti, Europa e Palestina. Per la piena comprensione del materiale esposto sono disponibili audioguide in diverse lingue. Per maggiori informazioni: it.musees-nationaux-alpesmaritimes.fr. Pagina facebook: Musée national Marc Chagall-(site officiel)

Museo Matisse

Museo Matisse

Il museo più visitato di Nizza si trova nel quartiere di Cimiez, zona residenziale in collina abbastanza distante dal centro storico cittadino. Le opere di Henri Matisse (1869-1954) sono custodite nella Ville des Arènes, palazzo residenziale della seconda metà del ‘600, dal 1950 proprietà del comune (in precedenza apparteneva a una società immobiliare che a sua volta lo aveva acquistato dalla famiglia Garin de Cocconato). Il museo, inaugurato nel 1963, ospita disegni, sculture, dipinti, fotografie e bozzetti di questo pittore che, insieme a Picasso – a cui era legato da un rapporto complesso fatto di stima e rivalità -, ha scosso in profondità l’arte del XX secolo. Matisse, giunto a Nizza nel 1917 per curare una fastidiosa bronchite, decise di trasferirsi definitivamente in città ammaliato, più che dal clima mite e dall’aria di mare, dalla celebre luce cittadina, da quel momento in poi fonte di ispirazione prevalente per quei contrasti di colore che l’avevano reso famoso nel panorama pittorico mondiale. Il museo, dunque, ricostruisce le diverse fasi artistiche ed esistenziali dell’artista ma, pur non essendo appassionati e/o addetti ai lavori, una visita val ugualmente la pena. L’ingresso costa circa 10 euro, con la possibilità però di acquistare un unico biglietto cumulativo con gli altri musei cittadini. Per maggiori informazioni sulla struttura, la storia e le modalità d’ingresso a Ville des Arènes, visita il sito ufficiale: www.musee-matisse-nice.org.

Villa Massena

Villa Massena

Come accennato, la Promenade des Anglais è molto più di un “semplice” lungomare. È un simbolo potente della “Belle Epoque” della Costa Azzurra, con alberghi, ville, boutique e negozi che ancora oggi mantengono in vita lo spirito di quella stagione che rese Nizza meta turistica internazionale. L’Hotel Negresco è la testimonianza più significativa di quell’epoca, tuttavia non l’unica: guai a dimenticare Villa Massena, dal 1921 museo della storia locale. Oltre alla palazzina, realizzata a cavallo tra XIX e XX secolo dagli architetti Hans Georg Tersling e Aaron Messiah, Villa Massena è celebre per il suo bellissimo giardino disegnato dal paesaggista Edouard Andrè. Fu Andrè Massena, figlio del committente Victor Massena, a donare nel 1919 l’immobile e il giardino al comune di Nizza. Da qui la successiva trasformazione in museo. Nel 2008 un’importante campagna di ristrutturazione e restauro ha aggiornato i fasti della struttura che è visitabile tutti i giorni, a eccezione del martedì, dalle 10 alle 18. Per maggiori informazioni su questo e gli altri musei cittadini visita: www.nice.fr/fr/culture/musees-et-galeries. Pagina facebook: Musées de la ville de Nice

La Cattedrale di San Nicola

La Cattedrale di San Nicola

Nel XIX secolo Nizza non era frequentata solo da italiani e inglesi. Anche buona parte della corte dello Zar di Russia sceglieva di svernare in Costa Azzurra approfittando del clima mite e soleggiato della città. Da qui l’idea, nel 1859, di edificare la prima cattedrale russo ortodossa in Europa occidentale. A spingere per la realizzazione della chiesa fu Alexandra Fedorovna, vedova dello Zar Nicola I morto appena quattro anni prima. Ben presto però sopraggiunse la necessità di costruire un luogo di culto più grande per soddisfare il bisogno di preghiera della sempre più numerosa comunità russa in città. Nel 1903, quindi, cominciarono i lavori dell’attuale cattedrale inaugurata nove anni più tardi, nel 1912. La Cattedrale di San Nicola, che stilisticamente ricorda quella di San Basilio a Mosca, da moltissimi anni è uno dei monumenti più visitati della città e dell’intera riviera. Proprio grazie ai cospicui incassi garantiti dall’elevato numero di visitatori, la chiesa ha conservato intatto il suo splendore anche negli anni difficili del blocco sovietico con le frizioni all’interno della chiesa ortodossa da un lato, e il sostanziale disinteresse del governo comunista dall’altro. Con la dissoluzione dell’URSS e la nascita della Federazione Russa le cose sono notevolmente cambiate e la Francia che, pur aveva dichiarato il bene patrimonio storico nazionale, nel 2009 ha restituito la Cattedrale di Nizza alla Federazione Russa.

Promenade des Anglais

Promenade des Anglais

Un lungomare di 7 chilometri che collega il porto con l’aeroporto della città, paradiso per i runners e i rollers di tutto il mondo, abituati a divertirsi sul larghissimo marciapiede senza intralciare i numerosi passanti. La Promenade des Anglais è questo e molto altro ancora: è il teatro del carnevale cittadino, celebre per la sua battaglia dei fiori, nonché sede della maggior parte degli alberghi di lusso tra cui spicca l’Hotel Negresco, (per la lista completa degli hotel clicca qui) famoso per la sua cupola svettante. Sempre sulla Promenade si svolgono gare podistiche e ciclistiche di prestigio internazionale: dalla maratona “Nizza-Cannes”, alla mezza maratona di aprile, alla classica “Parigi Nizza” di ciclismo, gara di fama mondiale con oltre 70 edizioni all’attivo. Ma, per quanto la “Prom”, come la chiamano gli abitanti di Nizza, sia uno dei posti in assoluto più indicati per tenersi in forma è anche il suo opposto: uno dei luoghi migliori per oziare comodamente seduti/e sotto i suoi pergolati e sulle leggendarie sedie blu (chaises bleues in francese) disseminate lungo il tragitto.

La città vecchia

La città vecchia

Quasi non c’è rivista, sito e blog di viaggio che non consigli di cominciare la visita di Nizza dal suo centro storico. Il perché è presto detto: è nella parte vecchia (Veille ville) della città, infatti, che vive il “genius loci” nizzardo. La prima cosa che balza agli occhi del visitatore attento è la somiglianza con i carrugi di Genova. Vicoli stretti e tortuosi, case colorate e un brulicare di umanità varia sparsa tra negozi tipici, ristoranti, bar, boutique e mercatini comunali. Il più celebre è senza dubbio il mercato dei fiori che si svolge dal martedì alla domenica sul Corso Saleya (il lunedì spetta al mercato dell’antiquariato). Ma non c’è solo questo. Il centro storico di Nizza è un piccolo gioiello barocco, la cui testimonianza più importante è rappresentata dalla Cattedrale di Santa Reparata (Piazza Rossetti) sede del vescovado cittadino e monumento storico di Francia. Quanto al modo di scoprire i luoghi, l’Ufficio del Turismo di Nizza garantisce diverse formule personalizzate. Perciò se in vacanza preferite muovervi con l’ausilio di una guida, anziché autonomamente, potete consultare il sito ufficiale del suddetto ufficio con tutte le escursioni e visite guidate presenti.

Occhio alle tempeste di sabbia di Maspalomas

Occhio alle tempeste di sabbia di Maspalomas

Maspalomas è la località turistica più frequentata di Gran Canaria. Un pezzo di Sahara in mezzo all’Oceano Atlantico senza però gli inconvenienti tipici del deserto.Tranne uno che, se impreparati, può risultare particolarmente fastidioso. Di tanto in tanto, infatti, la spiaggia e le dune retrostanti sono sferzate da forti venti che inevitabilmente finiscono per alzare molta sabbia. Il consiglio, perciò, è quello di portare con sè sempre occhiali da sole per proteggere gli occhi dai granelli sospesi a mezz’aria. L’altra cosa a cui fare attenzione è la temperatura della sabbia, specie nelle dune. Il suggerimento, in questo caso, è di non camminare scalzi per evitare di scottarsi i piedi. A parte queste piccole precauzioni non ci sono particolari controindicazioni. C’è chi, al limite, sconsiglia di visitare l’isola a dicembre e gennaio, mesi nei quali la temperatura dell’Oceano Atlantico è più fredda rispetto al resto dell’anno.

Puerto de Mogán

Puerto de Mogán

L’abbiamo detto più volte, e tocca ripeterlo ancora: al mondo sono poche le località turistiche in grado di offrire (quasi) tutto a tutti e l’isola Gran Canaria è senz’altro una di queste. Per esempio se cercate qualcosa di più caratteristico rispetto a Las Palmas e Maspalomas, Puerto de Mogán è il posto giusto per voi. Una cittadina dall’inconfondibile stile mediterraneo sviluppatasi attorno al suo porto turistico. Insomma, pur essendo in pieno Oceano Atlantico, le case colorate abbarbicate sulla collina, i vicoli stretti e i piccoli ponti che attraversano il borgo marinaro si ispirano a stili architettonici e ambientazioni tipicamente mediterranee come se ne vedono altrove in Spagna, in Grecia e in Italia. L’ideale, quindi, per una vacanza all’insegna del relax e della natura. Puerto de Mogán, infatti, è la mecca dei subacquei e degli appassionati della pesca d’altura, nonché base preferita di partenza per gli itinerari escursionistici che puntano verso l’interno dell’isola. Da vedere, inoltre, Puerto Rico, Patalavaca, Amadores, Arguineguín (vd. prossimo paragrafo) e Taurito, gli altri centri abitati che, al pari di Mogan, nel tempo sono diventati località turistiche residenziali dove alloggiare per una vacanza da sogno sull’isola Gran Canaria. Da non perdere, infine, Yellow Submarine, piccolo sottomarino che al costo di circa 30 euro porta i turisti alla scoperta dei bellissimi fondali attorno il porto di Mogán.

Palmitos Park

Palmitos Park

Parlando di Maspalomas abbiamo accennato alla sua versatilità. Infatti sia la spiaggia che i locali nelle retrovie sono pensati per venire incontro alle esigenze di tutti: dai naturisti alle famiglie con bambini. Quest’ultime, soprattutto, hanno a disposizione Palmitos Park, bellissimo parco esotico ideale per trascorrere una piacevole giornata in compagnia dei propri figli. Dal delfinario, all’acquario, alle aquile, ai pappagalli, senza dimenticare, coati, marabù, caimani e pellicani, il parco è un vero e proprio tempio del divertimento e vale tutti i 30 euro circa dell’ingresso. Ovviamente la direzione ha previsto tariffe e pacchetti diversificati (acquistabili on line) a seconda delle esigenze e della composizione dei nuclei familiari. Il parco è aperto tutti i giorni, tutto l’anno, dalle 10.00 alle 18.00. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: www.palmitospark.es

Maspalomas

Maspalomas

Maspalomas, frazione del comune di San Bartolomé de Tirajana, è in assoluto la località turistica più famosa di Gran Canaria, nonché una delle più frequentate d’Europa. Gente di ogni tipo si riversa in questa zona, a sud dell’isola, per godere del clima e di un habitat meraviglioso fatto di palme, dune e oceano. Famiglie con bambini, coppie giovani e meno giovani, surfisti, naturisti e gay: a Maspalomas c’è posto per tutti sia sulla spiaggia sia negli hotel, le discoteche, i bar, i ristoranti e i negozi sorti negli ultimi trent’anni nelle retrovie dell’arenile. Testimone muto dell’impetuoso sviluppo turistico il faro omonimo della località, dichiarato nel 2005 sito di interesse culturale dell’arcipelago delle Canarie. Più nel dettaglio, “Playa del Ingles” è la zona col maggior numero di attività ricettive, ma non mancano altri siti d’interesse: dal “Palazzo dei Congressi”, funzionale allo sviluppo del turismo congressuale; al “Mundo Aborigen”, parco archeologico dedicato ai nativi dell’isola; passando, infine, per “Palmitos Park” (vd. prossimo paragrafo) con la sua ricchissima esposizione di flora e fauna tropicale, Maspalomas dispone di tutte le attrazioni indispensabili per una vacanza da sogno sull’isola Gran Canaria. Insomma, una località assolutamente da non perdere anche nel caso decidiate di soggiornare a nord, nel distretto di Las Palmas. I collegamenti tra le due località, infatti, sono frequenti e assicurati tutto l’anno. Provare per credere!

Trekking

Trekking

Non solo surfisti, subacquei e pescatori ricreativi. L’isola Gran Canaria è meta ambitissima anche per gli appassionati di trekking, ancor di più dopo l’inserimento, da parte dell’Unesco, di oltre metà del territorio tra le “Riserve della Biosfera”. La natura vulcanica e la particolarità di flora e fauna suggeriscono a chi viene in vacanza di mettere in valigia anche scarpe e abbigliamento adatti alle escursioni. Tra i tanti itinerari a disposizione, le vette di Roque Nublo (vd.foto) e di Pico de las Nieves (con i suoi 1949 metri la più alta dell’isola), sono facilmente raggiungibili e meritano di essere scalate. Luoghi magici, non a caso ritenuti sacri dai Guanche, i nativi canarii che hanno abitato l’isola per millenni prima della conquista spagnola. Il patronato turistico dell’isola Gran Canaria offre tutto il supporto informativo e logistico a chiunque desideri approfondire la grande natura dell’isola. Per maggiori informazioni visita: grancanaria.com/patronato_turismo/Sport-di-montagna