Toronto non è la capitale del Canada, nonostante sia la città più grande e la più popolosa della nazione. È invece capitale dell’Ontario, motore economico del paese, oltre che uno dei posti considerati migliori in cui vivere al mondo, per qualità di vita e reddito pro capite. Non a caso è stata terra, nell’800 e nel ‘900, di importanti flussi migratori: di irlandesi prima, di italiani, tedeschi e portoghesi poi ed infine di polacchi e immigrati di altre nazioni dell’Europa orientale, ebrei, cinesi e russi. Il fatto che a Toronto ci siano tre Chinatown e due Little Italy la dice lunga sulla presenza di italiani e cinesi in questa città, in cui convivono oltre 200 culture diverse. Per dare un’idea della sua multiculturalità, il numero telefonico di emergenza di Toronto è attrezzato per rispondere in oltre 150 lingue! La sua vocazione economico-finanziaria potrebbe a torto far pensare che sia una città poco interessante da visitare. Tutt’altro. Il suo spirito dinamico alimenta anche la vivace vita notturna, lo shopping sofisticato, la fiorente scena artistica e lo sport, con quattro squadre sportive di livello mondiale. Particolarmente interessante anche come meta di turismo enogastronomico grazie all’incontro di culture che hanno dato vita a una cucina fusion, particolarmente variegata. Il modo migliore scoprire l’anima di Toronto è passeggiare per le sue strade, osservando l’architettura: dalle case a schiera in stile bay-and-gable dei quartieri più antichi, fino ai moderni grattacieli, di cui quasi 70 sono alti più di cento metri. Tra di essi spicca per celebrità di firma, il Toronto-Dominion Centre, il più alto edificio progettato dal maestro dell’International Style, Ludwig Mies van der Rohe. Nel centro di Toronto c’è poi Path, una città sotterranea, sviluppatasi dagli anni ‘70 come rifugio durante i gelidi inverni canadesi. Qui ci sono banche, uffici postali, locali pubblici, ristoranti, uffici e supermercati e soprattutto negozi dove si può continuare a fare shopping, infischiandosene del freddo. I periodi migliori per visitare Toronto sono da fine aprile a maggio e da settembre a ottobre. L’estate è alta stagione in città, grazie anche ai numerosi eventi culturali, aumentano i turisti e anche i prezzi. I prezzi a Toronto sono generalmente in linea con le grandi città americane come New York City e Los Angeles, quindi non è una meta low budget. Scopriamo 13 cose da fare e una da non fare a Toronto.
Toronto
14 cose da fare e vedere a Toronto e 1 da non fare
1 Canadian National Tower
La CN Tower con i suoi 553 metri spicca nella skyline di Toronto ed è una delle attrazioni più fotografate e visitate in città. Torre più alta del mondo fino al 2007, quando è stata sorpassata dal Burj Khalifa, la CN è considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno dall’American Society of Civil Engineers. Oggi, l’antenna trasmette oltre 30 segnali televisivi e radio FM di Toronto in tutto il sud dell’Ontario, oltre a segnali di wireless e telefoni cellulari. È possibile farsi proiettare in cima in meno di un minuto salendo su uno dei modernissimi ascensori hi tech. Ci sono quattro stazioni: Glass Floor, a 347 metri, pavimentata in vetro, offre il brivido di camminare sospesi nel vuoto. Poi c’è il LookOut Level, il ristorante girevole situato a 360 metri di altezza che compie un giro completo intorno all’asse della torre ogni 90 minuti e infine lo Skypod, situato a 447 metri, da cui nelle giornate limpide la vista giunge fino ai territori statunitensi. Ma questi sono brividi da principianti, se paragonati all’esperienza dell’EdgeWalk. Collegati tramite imbracatura, gli audaci possono fare una passeggiata su una passerella priva di parapetto a 116 piani da terra. Il prezzo del biglietto costa 195 dollari canadesi, e include tutto il memoriale: video ricordo, foto, il certificato dell’avventura e un biglietto gratis per visitare di nuovo la torre. Info e prenotazione biglietti: https://www.cntower.ca/en-ca/plan-your-visit/tickets/edgewalk.html.
2 Royal Ontario Museum
Il Royal Ontario Museum (noto anche come “ROM“) è una tappa obbligata per gli appassionati di storia e di scienza. Aperto nel 1912, questo museo ha accumulato negli anni oltre sei milioni di manufatti, guadagnando così il primato di più grande museo di culture mondiali e scienze naturali del Canada. Custodisce una notevole collezione distribuita in 40 gallerie; si va dagli scheletri di dinosauro alle antiche sculture romane, dall’arte del tempio cinese ai manufatti dei primi popoli del Canada, solo per citarne alcuni. Per farsi un’idea: https://www.rom.on.ca/en/exhibitions-galleries/galleries. I bambini non si annoieranno, almeno si spera, perché il ROM ha varie aree a loro dedicate dove poter svolgere esperienze sensoriali: toccare la pelle di un serpente, oppure avvicinarsi alle fauci di uno squalo e visitare la tana della volpe. C’è anche la CIBC Discovery Gallery dove i bambini possono provare i costumi e persino scavare il terreno per cercare ossa di dinosauro. Oltre alla pregevole collezione, il ROM è interessante da visitare anche per la sua architettura che fonde l’edificio antico del ‘900 con la spigolosa Crystal, opera dell’architetto Daniel Libeskind. Crystal è un ampliamento contemporaneo la cui struttura iperbolica in acciaio e vetro riprende la forma cristallina dei minerali esposti nel museo. Le forme frastagliate dei cinque blocchi che compongono Crystal si incastrano sul vecchio palazzo che sembra così sul punto di essere divorato dall’enorme cristallo. Il ROM è generalmente aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:30 e il venerdì fino alle ore 22. Maggiori info: https://www.rom.on.ca/en/visit-us.
3 St. Lawrence Market
Situato nel centro di Toronto, il mercato di St. Lawrence è luogo interessante da visitare non solo per approfondire la cultura gastronomica della città ma anche per il suo valore storico. Il mercato originale era all’aperto e si chiamava Market Square. Questo luogo è stato per molto tempo il centro della vita sociale della città dove, oltre alla vendita di prodotti alimentari e altri generi, si eseguivano le punizioni pubbliche, e quando la schiavitù era ancora legale, si tenevano anche le aste di schiavi neri. Le prime strutture coperte di St Lawrence risalgono al XIX secolo. Oggi è un modernissimo mercato con sito internet diviso in tre edifici: il South Market, North Market e St. Lawrence Hall. Il North Market è famoso per il suo storico mercato degli agricoltori. Ogni sabato dal 1803, i fornitori dell’Ontario meridionale si riuniscono al North Market per vendere i loro prodotti stagionali. La domenica, il mercato degli agricoltori, si trasforma in un mercato delle pulci; è possibile trovare un po’ di tutto: oggetti di antiquariato e di modernariato, bijoux, porcellana e mirabilia da collezione. Per appronfondire: https://www.thetblog.net/st-lawrence-sunday-antique-market/. Ma non distraiamoci troppo dal cibo! Il St. Lawrence è considerato uno tra i migliori mercati alimentari canadesi; vi si svolgono anche corsi di cucina al Market Kitchen. Gli aficionados sostengono che non puoi lasciare il mercato senza aver mangiato uno dei piatti must del fast food canadese: Sandwich Peameal Bacon, il premiatissimo panino del Carousel Bakery. Qui tutte le info e la mappa per raggiungere il re dei panini nel mercato di Toronto: http://www.stlawrencemarket.com/vendors/vendor_detail/56.
4 Fort York
Nel centro di Toronto, in riva al lago Ontario, si trova Fort York uno dei monumenti più antichi, oltre che nucleo da cui si è sviluppata la città. La fondazione di Toronto fu infatti un evento militare che avvenne quando John Graves Simcoe ordinò la costruzione di una guarnigione sull’attuale sito di Fort York nel 1793. Simcoe voleva stabilire una base navale a Toronto per controllare il lago Ontario, durante la guerra con gli Stati Uniti. Ed effettivamente il forte è stato teatro di durissimi e sanguinosi scontri, soprattutto nella guerra anglo-americana. Il 27 aprile 1813, l’esercito e la marina degli Stati Uniti attaccarono York con 2700 uomini su quattordici navi e golette, armati di ottantacinque cannoni. Ma i britannici ebbero la meglio; facendo saltare in aria il caricatore di polvere da sparo del forte – situato vicino all’odierna Memorial Area – uccisero centinaia di soldati statunitensi, compresi i generali. Oggi Fort York è un museo sulla guerra del 1812 e sulla vita militare nel Canada del XIX secolo. Comprende otto edifici, tra cui due fortini, cimiteri militari un centro visitatori. Chi non fosse particolarmente ferrato di storia contemporanea o esperto di battaglie anglo-americane, può prenotare un tour guidato. Per info: https://www.fortyork.ca/plan-your-visit/plan-your-visit.html.
5 Toronto Island Park
Nel lago Ontario, proprio di fronte a Toronto, c’è un gruppo di 15 piccole isole; poiché sono tutte collegate tra loro da sentieri e ponti, vengono chiamate anche l’isola di Toronto o Toronto Island Park. Si trovano a 13 minuti di traghetto dal centro di Toronto. Sono facilmente visitabili in giornata, perché il percorso che va da un’estremità all’altra delle isole, cioè da Ward’s Island a Hanlan’s Point è lungo circa 5 km. Ci sono tre isole più grandi: Center, Ward’s e Algonquin, e una dozzina di isole minuscole. Center island è la più attrezzata con ampie aree pic-nic, spiagge, noleggi sportivi e il parco divertimenti Centerville, che offre più di 30 giostre, uno zoo e una laguna nautica. Ward e Algonquin hanno un’atmosfera più rilassata e sono punteggiate da cottage in stile anni ’20 e giardini all’inglese. Le isole sono un ottimo posto per fare il bagno in estate. Se amate il sole senza veli potrete recarvi a Hanlan’s Point, all’estremità nord-orientale, dove c’è l’unico lido per naturisti. Sempre a Hanlan’s Point c’è anche un faro che si dice infestato dai fantasmi. In primavera ed estate gli abitanti della città vengono sull’isola di Toronto per un break nella natura, per passeggiare, andare in bici, oziare, fare jogging, portare i bimbi a scatenarsi in un luogo dove le macchine sono off limits. In inverno si viene a praticare sci di fondo e pattinaggio sul ghiaccio. Il traghetto da Toronto parte dal terminal Jack Layton tra Bay Street e Yonge Street su Queens Quay. Stop nelle tre isole: Center, Hanlan’s e Ward’s Island. Maggiori info: https://www.torontoisland.com/ferry.php
6 Harbourfront Centre
Situato lungo le rive del Lago Ontario, l’Harbourfront Centre è un centro gestito da un’associazione culturale che occupa una grande area, precedentemente utilizzata come terminal marittimo. Il centro è il luogo culturalmente più vivace della città: lavora con oltre 450 organizzazioni comunitarie e ospita più di 4.000 eventi all’anno; il cartellone spazia tra teatro, danza, letteratura, musica, film, arte e artigianato. I magazzini abbandonati sono stati trasformati in teatri e galleria d’arte, e ciò conferisce al posto un’atmosfera paragonabile al Pier 39 di San Francisco. L’edificio principale ospita i Craft & Design Studios, dove il pubblico può osservare gli artisti al lavoro, e volendo partecipare a corsi di arte e artigianato creativo. Ci sono anche ristoranti, diversi piccoli parchi, tra cui il Toronto Music Garden, lo Sugar Beach, un ex parcheggio trasformato in una spiaggia urbana. Per maggiori info su eventi e festival: https://www.harbourfrontcentre.com/festivals/.
7 Casa Loma
La Casa Loma fu croce e delizia per il suo eccentrico proprietario, il finanziere Sir Henry Pellatt, che coltivando il sogno di vivere in un castello con vista su Toronto, decise di costruirne uno, non badando a spese. La costruzione iniziò nel 1911. Tre anni dopo, erano stati spesi 3,5 milioni di dollari e non era ancora terminata. Intanto era iniziata la Prima Guerra Mondiale, Pellatt andò a combattere, la costruzione fu interrotta. Seppur non finita, con 98 stanze e una superficie di oltre 6.000 m2, Casa Loma era la più grande residenza privata del Canada. Tra le amenities un ascensore, un forno abbastanza grande da cucinare un bue, due passaggi segreti, una piscina e tre piste da bowling. Per la depressione economica post bellica, la città di Toronto aumentò le tasse sulla proprietà e Casa Loma da 600 dollari canadesi all’anno arrivò a costarne 1.000 al mese. Fortemente indebitato con la banca, Pellatt fu costretto a lasciare senza tante cerimonie il castello nell’estate del 1924, riuscendo a portare via solo tre furgoni carichi di cose. Tutto il resto fu battuto all’asta a prezzi stracciati. “Un tappeto persiano al prezzo di uno zerbino” commentò qualcuno. In pieno proibizionismo, alla fine degli anni ’20, Casa Loma fu per breve periodo un hotel di lusso e locale notturno. Nel 1927/28 vi suonò un gruppo swing gli Orange Blossoms, che poi divennero famosi col nuovo nome di Glen Gray & Casa Loma Orchestra. La Casa Loma è ora un museo e un’attrazione molto visitata in città. Ancor prima di sapere tutta la storia che quelle mura nascondono, i turisti sono attratti dalla sua imponenza, dallo stile fiabesco neogotico, dalla posizione dominante in collina e dal fatto che un castello non lascia mai indifferenti, nel bene e nel male! Ovviamente è una super location cinematografica, citiamo: X-Men, Strange Brew, Chicago, The Tuxedo, Scott Pilgrim vs. the World, Warehouse 13, Descendants, Twitches, Twitches Too, The Pacifier e Titans dove sta per Wayne Manor. C’è pure un po’ di Italia al castello: il ristorante “Don Alfonso 1890 Toronto”, prima sede nordamericana dello chef stellato Ernesto Iaccarino. Don Alfonso 1890 Toronto si trova nello storico Conservatorio di Casa Loma. Per riservare un tavolo: https://casaloma.ca/don-afonso-1890. Info e prenotazione biglietti per visitare Casa Loma: https://casaloma.ca/visit-casa-loma-in-toronto-buy-tickets.
8 Distillery District
Per un’immersione nella Toronto più antica, bisogna tuffarsi nello storico quartiere Distillery district, così chiamato perché all’inizio del 1800 ospitava la più grande azienda di distillazione del Canada, la Gooderham and Worts Distillery. Oggi conserva ancora intatto il fascino di un tempo nei grandi edifici vittoriani in stile industriale che fiancheggiano la strada di ciottoli, la stessa dove 200 anni fa circolavano carrozze trainate da cavalli. Il più antico edificio superstite è quello della Gooderham & Worts ‘Stone Distillery, che spicca per la sua chiara pietra calcarea. Fu costruito nel 1859-60 e in particolare la facciata sud è rimasta così come era nel 1860; mentre la facciata nord e gli interni sono stati modificati. Oggi ospita ristoranti, gallerie e uffici. Ma un po’ tutto il quartiere trabocca di gallerie d’arte, caffè, ristoranti e anche un birrificio. Gli appassionati di shopping potranno divertirsi curiosando in una cinquantina di boutique che vendono moda, artigianato, oggetti vintage, articoli per la casa. Qui la mappa per orientarvi: https://www.thedistillerydistrict.com/directory. In questo dinamico quartiere si organizzano corsi d’arte, di artigianato e finanche corsi di maglieria. Se capitate in città a dicembre, non perdetevi il mercatino di Natale. Fa freddo, ma potete riscaldarvi a suon di vin brulé, noci tostate, salsicce alla griglia. Per info sul marcatino di Natale: http://tochristmasmarket.com.
9 Kensington Market
Un altro bel quartiere da visitare a Toronto è il Kensington Market che, sebbene si estenda per pochi isolati, è un centro pulsante di talmente tante culture da rappresentare un piccolo mondo in miniatura. Il mercato di Kensington è nato come un mercato alimentare, creato da immigrati ebrei in fuga dalle persecuzioni. Nel 1931, a Toronto vivevano 45.305 ebrei, l’80% abitava a Kensington. I residenti del quartiere allestivano bancarelle improvvisate sull’uscio di casa e vendevano aringhe, formaggio fresco, polli vivi e altri generi alimentari. Quando la comunità ebraica si è spostata in Bathurst Avenue, qui si sono trasferiti prima gli immigrati portoghesi, seguiti poi da afro-caraibici, latino americani, italiani. In seguito queste comunità sono diventate così grandi che per ragioni di spazio si sono trasferite in altre parti della città. Enclavi etniche come Little Portugal e Little Italy hanno origine da Kensington Market. Durante queste ondate di immigrazione, il mercato è stato base di partenza per la diffusione delle tradizioni culinarie più diverse. Oggi pochi altri quartieri hanno una collezione di cucine così diversificata come Kensington Market, una vera mecca del ghiottone. L’aria è piena degli aromi più diversi: l’odore delle spezie usate nelle grigliate giamaicane, il profumo delle empanadas cilene, l’intenso odore del salmone affumicato. Ogni capriccio di gola è servito: poblano tamales, momos tibetani, Navajo tacos, crepes giapponesi, pizza, bagel. Molti anche i negozi etnici che vendono una grande varietà di prodotti dei cinque continenti. C’è pane per i denti anche dei visitatori più “ascetici”: le fashioniste apprezzeranno la pletora di botteghe vintage, gli appassionati di tatuaggi troveranno studi di tatoos e negozi dedicati, e i cacciatori di antichità potranno scavare nel mercatino delle pulci e dell’artigianato che, essendo all’aperto, si tiene solo da maggio ad ottobre: tutte le info qui: https://kensingtonflea.com. Infine per farsi un’idea del quartiere: http://www.kensington-market.ca/Default.asp?id=home&l=1.
10 Hockey Hall of Fame
Nessun viaggio a Toronto – e in Canada – è completo senza una dose di hockey. L’esperienza più divertente è assistere a vedere una partita. Però se ciò non fosse possibile e si volesse comunque approfondire l’argomento, ci si può recare all’Hockey Hall of Fame di Toronto. Si tratta di un museo dedicato alla storia dell’hockey, che soddisferà i viaggiatori che desiderano conoscere tutto dello sport più amato dai canadesi. Avendo a disposizione uno spazio enorme, questo museo è una miniera d’oro di oggetti in esposizione permanente, tra cui dei cult come: la Stanley Cup, il bastone di Max Bentley e l’attrezzatura da portiere di Terry Sawchuk. Per dare al visitatore la possibilità di fare un’immersione nel mondo dell’hockey, nel complesso museale c’è anche la riproduzione dello spogliatoio dei Montreal Canadiens e il Puck Wall, che custodisce oltre 1.300 dischi di hockey, raccolti nelle arene di tutto il mondo. Sebbene sia una delle maggiori attrazioni della città, la Hockey Hall of Fame non piace a tutti i visitatori, per questo è consigliata solo agli appassionati di hockey o dello sport in generale. Per avere un’idea del complesso: https://www.hhof.com/htmlGeneralInfo/gi20300.shtml. La Hockey Hall of Fame è aperta tutti i giorni; dalle 9:30, alle 10 o dalle 10:30 alle 17:00 o alle 18:00.
11 Ripley’s Aquarium of Canada
Chi ama osservare i pesci, soprattutto quelli un po’ cattivelli, senza correre nessun rischio, potrà provare la sensazione di stare sott’acqua e vedersi nuotare intorno delle bellissime creature marine. Dove? Andando al Ripley’s Aquarium of Canada e dirigendosi subito al Dangerous Lagoon, un tunnel di osservazione trasparente lungo come un campo da calcio che attraversa un mondo di oltre 5,7 milioni di litri d’acqua popolato da 100 specie diverse, tra cui: squali, tartarughe marine, pesci sega e murene. I visitatori possono provare il brivido di vedere uno squalo bianco nuotare sulla propria testa sapendosi al sicuro. L’altra star dell’acquario è la galleria Planet Jellies; qui è possibile ammirare la danza ipnotica delle meduse del Pacifico dai colori straordinari all’interno di una vasca a cilindro progettata apposta per loro. Non tutti sanno infatti che le meduse sono delle pessime nuotatrici, possono rimanere intrappolate negli angoli delle vasche normali e morire. L’acquario di Toronto è enorme: le gallerie sono nove, gli animali circa 20mila, gli ambienti riproducono habitat di tutto il mondo. Ci sono anche bizzarrie umane! Non è raro infatti, mentre si osservano i pesci, vedere tra loro un sub con in mano un cartello che recita “will you marry me?”. Niente paura, non ce l’ha con voi! L’obiettivo della proposta si trova tra i visitatori e individuarlo non dovrebbe essere difficile. L’acquario offre la possibilità, pagando dai 150 ai 300 dollari canadesi, di effettuare proposte di matrimonio subacquee. Se la cosa vi stuzzica, troverete qui le info: https://www.ripleyaquariums.com/canada/wedding. L’effetto è sicuramente a sorpresa; ma attenzione, non sarete voi due soli. Tra le policy è infatti ben specificato che: “non è un’esperienza privata e membri del pubblico sono presenti durante questi spettacoli”. Un rifiuto sarebbe devastante! Uno sguardo alla web cam degli squali, qui: https://www.ripleyaquariums.com/canada/shark-camera.
12 Zoo di Toronto
Soprattutto se si viaggia con i bimbi al seguito, è possibile continuare sul tema “osservazione degli animali”, visitando lo zoo di Toronto. Lo zoo si trova vicino al fiume Rouge, nel distretto est della città di Scarborough, a 25 km di distanza da Toronto. La zona non è collegata da metropolitana, ma soltanto da autobus. È la più grande struttura del Canada e si trova nella top ten degli zoo più importanti del mondo con più di 10 km di sentieri pedonali, oltre 5.000 animali e 500 specie. Lo zoo è suddiviso in sette regioni geografiche: Canada, Indo-Malesia, Africa, Americhe, zone della Tundra, Australasia, Eurasia. L’Africa per visitatori le batte tutte, ed è anche la più ampia dello zoo. Comprende gli animali della savana africana e un padiglione dedicato alla foresta pluviale, l’African Rainforest Pavilion, che vanta la comunità di gorilla, in ambiente chiuso, più numerosa del mondo; nel padiglione ci sono anche delle curiosità zoologiche come i coccodrilli nani dell’Africa occidentale, gli ippopotami pigmei, le tartarughe giganti di Aldabra. Lo zoo di Toronto ha inoltre la Discovery zone, un’area interamente dedicata ai bambini con percorsi educativi e mostre; è divisa in tre sotto-aree tematiche. La più importante è Splash Island, un parco acquatico con mostre tematiche dedicate agli animali che vivono nei fiumi, laghi e oceani. C’è poi il Waterside Theatre e il Kids Zoo, che racchiude una varietà di animali con cui i bambini possono interagire, come porcellini d’India e uccellini. Gli orari variano in base alla stagione, ma lo zoo è generalmente aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 16:30, con orari prolungati nei fine settimana. Tutte le info qui: https://www.torontozoo.com.
13 Path, la città sotterranea
Bisogna “scendere” almeno una volta nella Path, la città sotterranea che si estende per circa 30 km sotto Toronto, per capire come sia possibile continuare a passeggiare tra i negozi e fare shopping in un luogo dove soffiano venti gelidi e le temperature scendono fino 30 gradi sotto lo zero. Con circa 1.200 strutture: negozi, uffici, ristoranti, cinema e teatri, la Path è uno spazio tanto grande che per orientarsi è necessaria la mappa: https://pathmap.ca. Sono vari i punti della città soprastante dai quali calarsi in questo mondo sfavillante e riparato; al percorso sono infatti collegati oltre 75 edifici, 6 stazioni della metropolitana, 3 grandi magazzini, 9 hotel e la Union Station. Una raccomandazione: non andateci nei giorni festivi e nei fine settimana, se non siete appassionati di location dal fascino post apocalittico. La Toronto nascosta è infatti animata soltanto nei giorno feriali, nei festivi tutti i negozi e gli uffici sono chiusi, ed è praticamente deserta. La Path ha una storia abbastanza antica, il primo percorso sotterraneo fu creato nel 1900 dalla T. Eaton Company. Il vero e rapido sviluppo inizia negli anni ’70, quando la città sotterranea di Toronto ha iniziato a svilupparsi sempre di più fino a raggiungere la grandezza e il sofisticato sistema di interconnessioni che ha oggi.
14 Aga Khan Museum e Toronto Botanical Garden
Situato appena fuori Toronto, l’Aga Khan è il primo museo del Nord America dedicato all’arte islamica. Non è una tappa imperdibile, ma è sicuramente una meta interessante a cui si può associare la visita del Toronto Botanical Garden, un grazioso parco botanico, non lontano dal museo, che offre ingresso gratuito. Prima di entrare ad ammirare la collezione di arte islamica, non tralasciamo di gettare uno sguardo anche all’architettura dell’edificio, firmata dal giapponese Fumihiko Maki, che ha interpretato il messaggio dell’arte e della religione islamica in una maniera molto concettuale; volendo approfondire si può prenotare un tour guidato dedicato all’architettura del museo: https://agakhanmuseum.org/programs/architecture-tour. Il museo racchiude la vasta collezione del principe Sadruddin Aga Khan, con opere provenienti da una vasta area geografica: dalla Spagna e dal Nord Africa a ovest, attraverso il Medio Oriente, verso l’Asia meridionale e la Cina a est. Il principe Sadruddin iniziò ad acquisire opere d’arte negli anni ’50 mentre studiava all’Università di Harvard. Insieme a sua moglie, la principessa Catherine Aga Khan, ha continuato a collezionare per tutta la vita: ritratti, tessuti, miniature, manoscritti, ceramiche, piastrelle, testi medici, libri e ancora strumenti musicali e astrolabi. Gli oggetti più antichi risalgono a 10 secoli fa. Nell’auditorium del museo si tengono eventi artistici, teatrali e musicali; il programma può essere consultato qui: https://www.agakhanmuseum.org/performing-arts/index.html. Il Toronto Botanical Garden è uno dei parchi più antichi di Toronto. Ha 17 giardini tematici, tra cui un giardino botanico al coperto e un giardino d’inverno, pieno di piante provenienti da tutto il mondo, con una splendida selezione di orchidee. Per approfondire la conoscenza scientifica degli esemplari botanici che vivono nel parco è possibile prenotare un tour guidato: href=”https://torontobotanicalgarden.ca/explore/tours/guided-garden-tours.
1 Attenzione ai peccati di gola
Una città tranquilla, sicura, multiculturale, pet friendly, aperta, culturalmente vivace, armonica. Toronto non ha proprio nessun aspetto negativo da segnalare. Forse l’unico rischio che si corre è ritrovarsi con qualche chilo in più al ritorno, non in valigia ma intorno al punto vita. Lasciandosi trasportare dalla tentazione di omaggiare tutte le cucine che la città offre, lasciandosi avvolgere dalle spire dello sciroppo d’acero che impera ovunque, dai waffle alle macedonie, e facendosi guidare dal desiderio di provare le celebri birre e di rispettare la tradizione del ricco brunch della mattina – uova con il bacon, sandwich con carne arrostita, dolci – senza però rinunciare al pranzo delle 13.30, saranno sufficienti pochi giorni per rimpinguare le maniglie dell’amore. Ma è un rischio che si può tentare, d’altra parte resistere a queste bontà gastronomiche è per “duri e puri”.