Verde, bianca, gialla, bionda, purpurea, mite, furba, violenta, pigra, frenetica… Secondo lo scrittore Giuseppe Bufalino (1920-1996) esistono tante Sicilie, talvolta irriducibili l’una all’altra. Perciò, guai a pensare all’isola come a un “grumo compatto di razza e costumi”. Al contrario, la Sicilia occidentale è profondamente diversa da quella orientale; l’entroterra delle Madonie è un’altra isola rispetto a quella dei villaggi turistici della costa. Allo stesso modo, guai anche a pensare che tutto ruoti attorno Palermo e Catania. C’è dell’altro. Molto altro. Per esempio c’è Siracusa, la città di Archimede. Scopriamola insieme.
Siracusa
12 cose da fare e vedere a Siracusa
1 Parco archeologico della Neapolis
Il parco della Neapolis (Nea – Nuova Polis – Città) è una delle zone archeologiche più vaste del Mediterraneo, con reperti che vanno dall’età del bronzo alla dominazione normanna. Fu istituito negli anni ’50 del secolo scorso con lo scopo di proteggere e valorizzare i tanti monumenti affioranti già dalla prima metà del XIX secolo. Un’intuizione felice della Soprintendenza della Sicilia Orientale che, in questo modo, non solo dotò Siracusa di un grande museo a cielo aperto, ma anche di un polmone verde di fondamentale importanza per la salubrità dell’ambiente. Polmone verde che negli anni si è rivelato, infatti, l’unico argine all’espansione urbanistica della città. Perciò, oltre all’Anfiteatro Romano, e all’ancor più importante Teatro Greco, la visita al Parco Archeologico della Neapolis è anche una staordinaria occasione per approfondire la flora della Sicilia e del sud del Mediterraneo. Ulivi, cipressi, pini, palme, carrubi, melograni, aranci, limoni, senza dimenticare mirto e origano, costituiscono un patrimonio naturalistico di enorme valore, fiore all’occhiello della città, della regione Sicilia e, soprattutto, dell’Italia. Per maggiori informazioni su orari, prezzi e modalità di visita: Parco Archeologico e paesaggistico di Siracusa.
2 Teatro Greco di Siracusa
Pur trovandosi all’interno del Parco Archeologico della Neapolis, il Teatro Greco di Siracusa merita menzione a parte. Dal 1914, infatti, quest’area risalente al V secolo a.C., è sede delle rappresentazioni classiche organizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA). Ogni anno, nei mesi di maggio e giugno, migliaia di appassionati provenienti da ogni parte del mondo si ritrovano qui, in questo bellissimo spazio all’aperto alle pendici del colleTemenite, per assistere alle opere di Sofocle, Euripide, Seneca e gli altri autori di età classica. Da non perdere!
Per maggiori informazioni: www.indafondazione.org/it/
3 Duomo di Siracusa
Tempio greco, bizantino, islamico e cristiano, il Duomo di Siracusa, nella parte più alta dell’isola di Ortigia (centro storico della città), ne ha “passate davvero di tutti i colori“. Soprattutto da un punto di vista architettonico risentendo dell’influenza ionica, poi dorica, gotica fino al barocco dopo il terremoto della Val di Noto del 1693. La Cattedrale metropolitana della Natività di Maria Santissima – questo il suo nome – è un edificio bellissimo, non a caso, da inizio millennio, tutelato dall’Unesco, al pari di tutti gli altri siti della Sicilia barocca nel versante sud-orientale dell’isola. All’interno, sono moltissime le tracce di età ellenica (basti pensare alle due colonne doriche all’ingresso della navata principale). Da qui la particolarità della chiesa in cui l’esuberanza decorativa della facciata esterna convive con l’austerità del tempio greco dedicato ad Atena. Per maggiori informazioni su orari, prezzi e modalità di visita: Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima.
4 Museo aretuseo dei Pupi
Cavalieri cristiani, pirati saraceni, maghi, streghe, e tanti altri personaggi più o meno fantastici. Nel Museo aretuseo dei Pupi, a due passi dal Duomo, trovate esposto tutto il patrimonio artistico della famiglia Vaccaro-Mauceri, storici pupari di Siracusa. Non c’è solo il museo però. Tuttora operativo il Teatro, per far vivere ai turisti, ma anche ai residenti, la magia dell'”Opra dei Pupi” antichissima forma d’arte in cui reale e verosimile sono inestricabilmente legati e spesso non distinguibili l’uno dall’altro. Perciò, prima di acquistare una delle tante marionette in vendita nei bazar di Ortigia (“Ottigia”, in dialetto siracusano), farete bene a visitare questo piccolo gioiello artistico, non a caso anch’esso dichiarato dall’Unesco Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità. Maggiori info: www.teatrodeipupisiracusa.it.
5 Chiesa Santa Lucia alla Badia
Sono tante le chiese sull’isola di Ortigia. Un territorio di appena un chilometro quadrato pieno zeppo di tracce e segni devozionali. Tipico dell’Italia meridionale, ancor più della Sicilia. Tra queste, merita una visita la Chiesa di Santa Lucia alla Badia. Il motivo è che dal 2009 l’edificio ospita un quadro del Caravaggio (Michelangelo Merisi 1571 –1610) dipinto tra il 1608 e il 1609 durante il soggiorno siracusano dell’artista. La tela, una pala raffigurante il “Seppellimento di santa Lucia” (patrona di Siracusa), era originariamente collocata nella Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, fuori il centro storico della città. Una curiosità. La santa presenta una ferita da taglio sul collo, tema ricorrente nella pittura del Caravaggio su cui, dal 1606, a seguito di un omicidio compiuto a Roma, pendeva una condanna alla decapitazione. Condanna che costrinse l’irrequieto artista alla fuga di cui, appunto, Siracusa fu una delle tappe.
Orari di apertura
>> Dal martedì alla domenica, ore 11.00/16.00
Chiuso il lunedì
6 Museo archeologico “Paolo Orsi”
Per quantità e qualità dei reperti il Museo archeologico “Paolo Orsi” (archeologo che diresse l’istituto per oltre 30 anni, dalla fine del XIX secolo fino agli anni ’30 del secolo scorso) è da considerarsi uno dei più importanti d’Europa. Dopo essere stato ubicato per molti anni in piazza Duomo, nella parte vecchia della città, il Museo, alla fine degli anni ’80, è stato trasferito nella sede di Villa Landolina, enorme struttura su tre livelli circondata da un bellissimo parco verde. I reperti sono allocati in 3 sale e vanno dalla preistoria all’età ellenistico-romana. Maggiori info qui.
7 Catacombe di San Giovanni
Seconde per importanza solo a quelle di Roma, le catacombe di Siracusa rappresentano, secondo molti, la testimonianza più autentica dell’antica grandezza della città. Un vasto sistema di necropoli cominciato nel IV secolo e proseguito per tutto il V secolo d.C. Anche qui, il merito della scoperta, e della successiva valorizzazione dell’area, va dato all’archeologo Paolo Orsi (1859-1935) figura apicale nella storia di Siracusa a cui, non a caso, è stato intitolato il Museo Archeologico della città. Museo in cui è custodito il reperto più importante rinvenuto nelle catacombe: un prestigioso sarcofago di marmo su cui sono raffigurati 62 personaggi biblici del vecchio e del nuovo Testamento. Il sarcofago fu inviato da Roma per accogliere le spoglie di Adelphia, moglie dell’allora (parliamo del IV secolo) proconsole di Siracusa, Valerio. Da vedere anche la soprastante, omonima basilica.
Orari:
Novembre – Febbraio
>> da martedì a sabato: ore 9,30 / 12,30 – 14.30 / 16.30
Chiuso domenica e lunedì
Marzo – Giugno
>> da lunedì a domenica: ore 10.00 / 13.00 e 14:30 / 17:30
Luglio – Agosto
>> da lunedì a domenica: ore 10.00 / 13.00 e 14:30 / 17:30
Settembre – Ottobre
>> da lunedì a domenica: ore 10.00 / 13.00 e 14:30 / 17:30
Biglietto:
Intero 8.00 €uro
Ridotto 5.00 €uro
La tariffa è comprensiva di visita guidata
8 Riserva Naturale Fiume Ciane
Ciane, dal greco “κύανος” [agg. κύανος -η, -ον] che significa “azzurro”. Azzurro come il colore di questo piccolo fiume che arriva quasi fin dentro il porto di Siracusa, preceduto dalle saline attive fino agli anni ’80 del secolo scorso. Lungo le sue rive cresce il Papiro [nome scientifico “Cyperus papyrus”] erbacea perenne presente anche sul Delta del Nilo in Egitto. Proprio la presenza di questa pianta, unitamente a quella delle saline, ha determinato l’istituzione, nel 1984, dell’omonima riserva naturale. Riserva che è molto piacevole percorrere in barca alla scoperta di un habitat complesso in cui, oltre al papiro, crescono diverse altre piante, senza dimenticare l’avifauna stanziale e migratoria presente “in situ”. Basta leggere le recensioni in rete per rendersi conto dell’importante valore naturalistico dell’area, che va a sommarsi a tutte le altre attrazioni di interesse storico-culturale presenti in città. Due le strade per raggiungere la Riserva del Fiume Ciane: la Ss 115 per Cassibile, oppure la Sp 14 “Maremonti” per Canicattini Bagni. Lungo il percorso le indicazioni per l’approdo. Per informazioni su prezzi e orari delle visite contattare l’Ufficio del Servizio Turistico Regionale, Via Maestranza n. 33 (Siracusa). Tel. 0931. 65201 – 464255
9 La spiaggia di Fontane Bianche
“Tropici del Mediterraneo”. Così l’ha definita qualche anno fa “Il Sole 24 Ore”, alludendo chiaramente al mare cristallino e alla sabbia chiara di questa spiaggia a 15 chilometri da Siracusa. Fontane Bianche è un luogo bellissimo, anche se troppo densamente frequentato in alta stagione. Per questo motivo può capitare di imbattersi in qualche recensione negativa anche se, va detto, quelle positive sono decisamente molte di più. Alle spalle della spiaggia ci sono diversi bar, ristoranti, discoteche e tutto quel che occorre a una moderna località balneare viva giorno e notte. Lunga circa un chilometro e mezzo la spiaggia alterna tratti liberi ad altri in concessione, senza dimenticare la scogliera (vd. foto) per chi non ama la sabbia sotto i piedi. Poco distante da Fontane Bianche, l’Area Marina Protetta del Plemmirio, oasi di grande interesse paesaggistico-ambientale, nonchè snodo importante dei traffici e dei commerci in età ellenistica.
10 Castello Maniace
Il Castello Maniace sorge all’estremità dell’isola di Ortigia, all’imboccatura del Porto Grande di Siracusa. L’impianto originario fu realizzato – o perlomeno questa è la tesi più accreditata – nel 1038 dal generale bizantino Giorgio Maniace (da cui il nome) a seguito della sconfitta degli Arabi. Arabi che tuttavia rientrarono presto in possesso della città, salvo perderla di nuovo a vantaggio dei Normanni. Nel 1232 fu Federico II di Svevia a consolidare la struttura di questa fortezza, la cui storia dal XIII al XIX secolo ha ricalcato le alterne vicende del Regno di Napoli e delle Due Sicilie. Dall’Unità d’Italia fino alla fine della seconda guerra mondiale il Castello Maniace ha avuto una funzione militare (che peraltro già aveva sotto i Borbone) con l’artiglieria a protezione della città. Da un punto di vista architettonico rappresenta una piacevole eccezione all’esuberanza barocca che definisce Siracusa. Nel 2009 si è svolto qui il G8 dell’Ambiente con la partecipazione di tutti i ministri al ramo dei paesi più industrializzati. Attualmente è sede di eventi e rassegne culturali varie.
Orari:
>> da lunedì al sabato dalle 9:00/13:00 (Uscita entro le 13:45)
Domenica chiuso
Biglietto intero: 4,00 €uro
Biglietto ridotto: 2,00 €uro
11 Cosa mangiare
Pasta con le sarde, con la bottarga di tonno, senza dimenticare le innumerevoli ricette col pesce spada o la più tradizionale zuppa con scorfani, triglie e cocci. I “piatti forti” della cucina siracusana sono quasi tutti a base di pesce. Inevitabile che sia così per una città di mare, anche se questo non autorizza a ritenere che non si mangi altro. Le verdure, per esempio, occupano uno spazio importante nella dieta locale. Non a caso tra i piatti più diffusi ci sono la caponata e la famosissima Pasta alla Norma, specialità della cucina regionale. Discorso simile per i dolci: a fianco le tante prelibatezze a base di mandorle, sono cassate, cannoli e granite a farla da padrone. Quanto ai ristoranti, a Ortigia ce ne sono diversi, e quasi tutti di buon livello. Idem per le pasticcerie. Menzione a parte per il mercato comunale (vd.foto). Trascorrere una mattinata al mercato è un’esperienza assolutamente da fare. Occhio però a quel che comprate, specie se avete intenzione di portarlo a casa. Le limitazioni in aereo sono numerose; mentre in macchina non ce ne sono di particolari, se non l’accortenza per la conservazione dei prodotti freschi se il viaggio è lungo. Insomma, a Siracusa si mangia davvero bene!
12 I dintorni di Siracusa
La Sicilia sud-orientale è talmente bella che si rischia di rimanere storditi da tanta straordinaria ricchezza paesaggistico-ambientale. Perciò, mi limito a segnalare Noto e l’Oasi Naturalistica di Vendicari. Noto è la capitale del barocco siciliano, dal 2002 sotto tutela dell’Unesco insieme agli altri paesi della valle (Val di Noto). L’Oasi di Vendicari, invece, è una riserva naturale istituita dalla Regione Sicilia nel 1984. Niente resort, ombrelloni, sdraio e drink sulla spiaggia. Solo mare cristallino, spettacolari falesie, spiagge bianche e numerose tracce degli antichi mestieri legati alla pesca (stupendo il borgo marinaro di Marzameni a pochi chilometri dalla riserva). Da non perdere le spiagge di Calamosche e Marianelli (frequentata dai naturisti). Per maggiori informazioni sull’Oasi di Vendicari: www.riserva-vendicari.it