Dire che è una delle città più belle della Toscana è vero ma non basta. È riduttivo persino affermarlo rispetto all’Italia, dal momento che il palcoscenico di Siena è il mondo. Come succede anche ad altre località, però, te ne accorgi solo qualche giorno dopo averla visitata. Sembra quasi che il suo sapore medievale rimanga addosso come una seconda pelle. Saranno i vicoli stretti, il famoso colore rossiccio dei palazzi, sarà l’inconfondibile Piazza del Campo, o tutte queste cose assieme. Non importa. Siena è unica, come del resto lo sono i suoi abitanti, la cui identità cittadina viene dopo quella della contrada d’origine. A un profilo così locale, così tipicamente senese, fa da contraltare un turismo dal respiro internazionale. Giapponesi, inglesi, americani, tedeschi, ogni giorno si riversano nelle strette vie della città, ma anche lungo i sentieri delle colline tutt’attorno. Uliveti, vigneti e paesaggi che sembrano usciti da un libro di fiabe sono quel che ti aspetta se decidi di visitare Siena. Di seguito, la lista con le cose più importanti da fare e vedere in città. Buona lettura.
Siena
12 cose da fare e vedere a Siena e 1 da non fare
1 Piazza del Campo
Il centro di Siena, non solo turisticamente, ma anche da un punto di vista storico-culturale. La costruzione di Piazza del Campo risale al XIII secolo sotto il famoso “Governo dei Nove” (1287 – 1355), una delle esperienze amministrative più studiate dell’Italia medievale. La dotazione di una sede “neutra” di governo (Palazzo Pubblico) e il rispetto di precisi canoni architettonici sono due dei motivi che spiegano il successo di quella stagione politica. Non a caso, sia Piazza del Campo che il Palazzo Pubblico non appartengono ad alcuna delle 17 contrade in cui è diviso il territorio. Patrimonio, quindi, di tutta la città, e dal 1995 dell’Umanità (Unesco) Piazza del Campo è anche il luogo dove ogni anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si svolge il seguitissimo Palio. Trovarsi in città a ridosso di uno dei due eventi è senza dubbio un’esperienza da fare per cogliere a pieno quell’atmosfera unica cui abbiamo fatto riferimento all’inizio. Meraviglia!
2 Palazzo Pubblico
Prima di dare il via ai lavori di costruzione di Palazzo Pubblico, il Governo dei Nove impose a tutti i cittadini che possedevano abitazioni in prossimità di Piazza del Campo il rispetto di norme edilizie rigorosissime. Da un lato, c’era l’obbligo di adeguarsi ai canoni stilistici previsti dal progetto; dall’altro, era fatto divieto assoluto a competere in grandiosità ed eleganza con l’edificio che ci si apprestava a realizzare. Questo, solo per far comprendere l’importanza storica di questo palazzo che a distanza di secoli continua a ospitare l’ufficio del Sindaco e alcuni uffici comunali. Dagli anni ’30 del secolo scorso larga parte è adibita a Museo Civico cittadino ed è visitabile con un unico biglietto in abbinamento alla Torre del Mangia. All’interno sono custoditi preziosi affreschi: tra gli altri, “La Maestà” e il “Guidoriccio da Fogliano” di Simone Martini (Sala del Mappamondo) e l'”Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo” di Ambrogio Lorenzetti (Sala dei Nove). Capolavori del Trecento in un palazzo del Trecento, a riprova di quanto grande ed evoluta fosse già nel medioevo la città di Siena.
Orari
>> 1 Novembre – 15 Marzo ore 10.00/18.00 (chiusura biglietteria ore 17,15)
>> 16 Marzo – 31 Ottobre ore 10.00/19.00 (chiusura biglietteria ore 18,15)
>> Capodanno: 12.00/18.00
Chiuso a Natale
Dal 27 Giugno al 3 Luglio e dall’11 Agosto al 17 Agosto gli orari possono avere variazioni per le attività legate al Palio
Biglietti
Intero: 9,00 €uro
Ridotto: 8,00 €uro
Per maggiori informazioni: www.comune.siena.it/La-Citta/Cultura/Strutture-Museali/Museo-Civico
3 Torre del Mangia
Sono quattrocento gli scalini da fare per arrivare sulla sommità della torre (88 metri) e ammirare lo splendido panorama di Siena. Un po’ faticoso ma ne vale assolutamente la pena, a meno che non soffriate di vertigini. Interessante anche la genesi del nome. Il “Mangia”, infatti, era il campanaro incaricato di battere le ore. Si chiamava Giovanni di Balduccio e il soprannome era dovuto alla faciltà con cui sperperava i propri guadagni nelle osterie cittadine (“Mangiaguadagni”). L’aspetto divertente è che lo stesso nomignolo venne affibiato anche all’automa che dopo il 1360 sostituì il di Balduccio. Automa, i cui resti sono tuttora conservati all’interno del Cortile del Podestà.
Orari:
>> 16 Ottobre – 28 Febbraio (invernale): feriali e festivi ore 10,00/16,00 (chiusura biglietteria ore 15,15)
>> 01 Marzo – 15 Ottobre (estivo): feriali e festivi ore 10,00/19,00 (chiusura biglietteria ore 18,15)
Chiuso a Natale
Capodanno: ore 12.00/16.00 (chiusura biglietteria ore 15,15)
Biglietti
Intero: 10,00 €uro
Ridotto Famiglia (2 adulti + minori superiori a 11 anni): 25,00 €uro
Gratuito (minori di 11 anni)
Maggiori informazioni: www.comune.siena.it/La-Citta/Cultura/Strutture-Museali/Torre-del-Mangia
4 Il Duomo
Per certi aspetti alle località turistiche tocca lo stesso destino dei personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo. Questi ultimi, spesso, rimangono “prigionieri” di un momento particolare della propria vita; di un film interpretato; di un’opera realizzata. Tutto il resto finisce in secondo piano, se non addirittura dimenticato. Con Siena succede su per giù la stessa cosa. In molti casi ci si limita a vedere Piazza del Campo, Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia e si trascurano tante altre bellezze che invece meritano di esser viste. A cominciare dalla Cattedrale dell’Assunta, capolavoro del romano-gotico italiano ubicata al centro di Piazza Duomo (proprio sopra Piazza del Campo). Già solo la facciata in marmo bianco desta meraviglia, ma guai a non entrare. Sarebbe un errore imperdonabile. Dalla cupola, alle volte e gli archi della navata centrale, passando per il pavimento intarsiato (per esigenze di conservazione parzialmente ricoperto da un tavolato in prossimità del presbiterio) fino alla meravigliosa Libreria Piccolomini non c’è metro quadro di questa chiesa che non racconti la grandeur di Siena. Oltre alla Cattedrale, del complesso del Duomo fanno parte anche la Cripta, il Battistero e il Museo dell’Opera. Un itinerario bellissimo, e soprattutto indispensabile ad approfondire il “genius loci” della città attraverso il contributo prezioso dell’arte sacra. Provare per credere!
Maggiori informazioni su orari, prezzi e modalità di visita: www.operaduomo.siena.it/orari.htm
5 Museo Santa Maria della Scala
Insieme a Palazzo Pubblico, al Duomo e alla Pinacoteca Nazionale, il Museo di Santa Maria La Scala è un altro capitolo fondamentale della storia civile e artistica della città. Basti considerare che le opere presenti coprono un arco temporale di circa mille anni. Tante le collezioni esposte: tra le altre, segnaliamo il Museo Archeologico Nazionale, il famosissimo Tesoro di Santa Maria La Scala e la Biblioteca-Fototeca di Giuliano Briganti (1918-1992), storico e critico d’arte che ha inciso profondamente nella vita culturale della città. Non è finita, perchè nel Museo di Santa Maria La Scala si svolgono mostre, eventi e attività didattiche rivolte anche ai bambini (proprio ai bambini è dedicato un apposito Museo d’arte, a cui recentemente è stato aggiunto il “family corner”, ambiente pensato per la comodità di ragazzi e accompagnatori). Per maggiori informazioni su orari, ingressi e prenotazioni: www.santamariadellascala.com
6 Basilica di San Domenico
Appena fuori le mura trecentesche, tra Piazzale San Domenico e via della Speranza, spesso, questa Basilica è la prima tappa delle visite guidate che giornalmente transitano in città. Si tratta di una delle più belle chiese gotiche di Siena, famosa soprattutto perchè è qui conservata la testa-reliquia di Santa Caterina, patrona della città e compatrona d’Italia. Tuttavia, sono anche altri i motivi di fascino: a cominciare dagli affreschi del “Sodoma”, al secolo Antonio Bazzi, discepolo del grande Leonardo da Vinci, proseguendo per le tavole di Francesco eseguite da Giorgio Martini, fino alla “Meravigliosa Maesta” di Guido da Siena. Una chiesa apparentemente spoglia, a una navata, e tuttavia piena di opere d’arte di inestimabile valore. Bellissimo anche il panorama dall’esterno con la vista privilegiata del Duomo e della Torre del Mangia.
Orari
>> Marzo a Ottobre: ore 7,00/18,30
>> Novembre a Febbraio: ore 9,00/18,00
7 Rocca Salimbeni
Palazzo Salimbeni è la sede storica del Monte dei Paschi di Siena dai primi del XV secolo, allorché la Repubblica di Siena provvide a confiscare il complesso immobiliare alla potente famiglia Salimbeni. La motivazione, ospitare vari uffici pubblici, tra i quali, appunto, il Monte di Pietà. All’inizio, una piccola istituzione che però poi nei secoli estese la sua presenza a palazzo di pari passo con la centralità acquisita nel mondo del credito. Fu così che dopo l’Unità d’Italia, anche gli attigui Palazzo Tantini e Palazzo Spannocchi finirono con l’essere inglobati nella banca. Nella seconda metà dell’Ottocento e poi, nuovamente, negli anni ’70 del secolo scorso, il Monte dei Paschi è stato interessato da importanti lavori di restauro e ristrutturazione che ne hanno attualizzato il caratteristico stile gotico-senese. Merito di Giuseppe Partini e Pierluigi Spadolini, i due architetti che, a distanza di un secolo l’uno dall’altro, hanno sovrainteso ai lavori da cui scaturisce l’aspetto attuale di questo bellissimo complesso immobiliare.Complesso che è aperto gratuitamente al pubblico la mattina del 2 luglio, giorno del Palio di Provenzano, e poi quella del 15 agosto, giorno precedente al Palio dell’Assunta. Tuttavia, dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 14:30 è possibile visitare gratuitamente il Cortile della Dogana e il piano terra della Rocca Salimbeni, dove c’è l’Archivio storico della banca, più alcune delle opere d’arte della vastissima collezione.
8 Pinacoteca Nazionale
Il Museo statale più importante della città. Tre piani che ripercorrono l’evoluzione della pittura senese dal XIII al XVIII secolo. Al primo piano ci sono le opere di Domenico Beccafuni e Giovanni Antonio Bazzi detto “Il Sodoma”, senza dubbio i due maggiori interpreti della pittura senese della prima metà del ‘500. Insieme a queste, troviamo diversi capolavori di fine ‘500 e del ‘600. Opere d’arte “coerenti” col nuovo corso imposto dal Concilio di Trento, esempi mirabili di quell’arte devota e controriformata che a Siena ebbe in Francesco Vanni, Alessandro Casolani e Rutilio Manetti alcuni dei principali interpreti. Al secondo piano, invece, c’è la pittura senese dal Trecento alla seconda metà del Quattrocento. Tre nomi su tutti: Duccio di Buoninsegna, tradizionalmente indicato come il primo maestro della scuola senese, Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini. All’ultimo piano, infine, la Collezione Spannocchi Piccolomini, una delle famiglie più importanti di Siena dall’XI al XIX secolo. Ne fanno parte artisti italiani, fiamminghi e tedeschi del Quattrocento e del Cinquecento.
Orari
>> Martedì a Sabato ore 8.15/19.15
>> Lunedì, Domenica e Festivi 9.00/13.00
Chiuso 1 maggio, 25 dicembre, 1 gennaio
Biglietti
Intero: 4,00 €uro
Ridotto: 2,00 €uro
9 Passeggiata in centro
Vale per Siena quanto già detto per Venezia. Perdersi tra le sue strade è una delle cose più belle che possa capitare. Passeggiare senza meta tra le vie, i vicoli e le piazze del centro storico patrimonio dell’Unesco, seguendo quello che di volta in volta suggerisce l’istinto. Del resto, è una cosa che fanno quasi tutti i turisti che arrivano per la prima volta in città, con annesso rito finale: sedersi in Piazza del Campo – generalmente, inizio e termine della camminata – e godersi lo spettacolo tutt’attorno. Bella, bellissima, anche la passeggiata in notturna.
10 Orto botanico
Istituito nel 1784 dal Granduca di Toscana alle spalle dell’Ospedale di Santa Maria della Scala, già alla fine del 1850 contava più di 3000 piante, la maggior parte delle quali provenienti da paesi lontani, e perciò poco conosciute da un punto di vista botanico. Merito del Prof. Giuseppe Giuli, docente di Scienze naturali che per oltre un trentennio (dal 1822 al 1851) si occupò a tempo pieno della valorizzazione scientifica del giardino. Tuttavia, nel 1856 venne deciso di trasferire l’orto nei terreni dell’Accademia dei Fisiocritici, un’operazione complessa che si accompagnava però a un maggiore rigore tassonomico rispetto agli inizi. Nel tempo il Giardino si è esteso sempre più arrivando, a metà degli anni ’60 del secolo scorso, ai 2,5 ettari di superficie. Sempre in quegli anni, si decise di aprire lo spazio al pubblico cercando di contemperare rigore scientifico ed esigenze divulgative. Orari e prezzi variano a seconda delle stagioni di fioritura. Per maggiori informazioni: www3.unisi.it/v0/minisito2.html?fld=4376 . Oppure la pagina facebook: Orto Botanico di Siena
11 I dintorni
La provincia di Siena è bellissima. I comuni del Chianti, quelli della Val d’Elsa, della Val di Merse, le Crete Senesi, sono tutte terre meravigliose, ciascuna con le proprie particolarità. Il vino, l’olio, il tartufo bianco, il cristallo, le terme e poi le chiese, i monumenti, i panorami. Soprattutto i panorami. Territori perfetti per una vacanza outdoor all’insegna di trekking, mountain bike, uscite a cavallo e anche in treno. E siccome sono posti organizzatissimi anche da un punto di vista turistico, non mancano mai sagre, manifestazioni, eventi grandi e piccoli per allietare il soggiorno dei tanti visitatori. Non a caso, c’è un portale turistico interamente dedicato alla provincia di Siena. Scopri di più: www.terresiena.it
12 La cucina
Quella senese è una cucina di terra, saldamente ancorata alle radici contadine del territorio. Un tipo di cucina che anni addietro si sarebbe definito povero e che invece, col tempo, si è rivelato il meglio della gastronomia italiana. Se l’olio e il vino toscano non temono confronti, quelli prodotti tra Siena e provincia (Chianti e Brunello di Montalcino, solo per citare due dei vini più famosi) davvero non hanno eguali. Idem per i salumi e per i formaggi, senza dimenticare il tartufo e le tradizionali zuppe invernali, patrimonio della cucina regionale. C’è poi il vastissimo capitolo dedicato ai dolci: su tutti cantucci e panforte, prelibatezze immancabili sulle tavole senesi.
1 Cosa non fare al Palio di Siena
Prima abbiamo detto che se vi trovate in città a ridosso di uno dei due palii (2 luglio e 16 agosto) vale senz’altro la pena assistere all’evento. Quel che non vi abbiamo detto, però, è che ci sono alcune cose che è meglio non fare tenuto conto del clima particolare che si vive il giorno della gara. La prima, fondamentale, riguarda il vestiario. La folla si riversa tutta in Piazza del Campo e la calca, già di per sè soffocante, può diventare davvero dura da reggere sotto il sole estivo. Diventa fondamentale allora vestirsi nel modo giusto: abiti leggeri e traspiranti, cappellino per il sole e scarpe di ginnastica. Non è finita. Guai a dimenticare una bottiglia d’acqua per idratarsi. Non troppa fredda, però. Va benissimo a temperatura ambiente, ché tanto lo diventa in ogni caso visto che l’attesa prima della partenza è particolarmente lunga. L’ultima accortenza riguarda l’espletamento dei bisogni fisiologici: se siete tra quelli/e che vanno in bagno abbastanza di frequente o che comunque mal sopportano il fatto di non poterci andare per diverse ore, allora è meglio desistere. Insomma, stare in piazza il giorno del palio è un sacrificio. Un sacrificio ampiamente ripagato dalla spettacolarità dell’evento ma che evidentemente non è alla portata di tutti. Sapevatelo.