Si fa presto a dire Canada Occidentale, ma non certo a girarlo tutto, perché stiamo parlando di un territorio sconfinato che avrebbe bisogno di mesi, se non di anni, per essere visitato. Partiamo quindi con due regioni confinanti che offrono alcuni degli highlights canadesi: la British Columbia, territorio interessantissimo sia dal punto di vista naturalistico che culturale, e l’Alberta, con due big star assolute: i parchi nazionali di Banff e Jasper. La città di arrivo e partenza è Vancouver, ben collegata da numerosi voli con l’Italia. Ma data la sua importanza, abbiamo dedicato un articolo alla città. E quindi pronti per iniziare un viaggio on the road del West Canada che comprende territori diversissimi: dalle spiagge dei surfisti dell’isola di Vancouver, alla foresta pluviale, dai grizzly di Banff e Jasper al bizzarro “orso spirito” di Prince Rupert, dai vigneti pieni di sole della valle di Okanagan alle nevi e ai ghiacci delle Rocky Mountains, attraverso strade d’acqua e di asfalto spettacolari, come l’Inside Passage e l’Icefields Parkway. Scopriamo insieme 14 cose da fare e 1 da non fare in questo itinerario del Canada Occidentale.
British Columbia e Alberta
14 cose da fare e vedere in British Columbia e Alberta e 1 da non fare
1 Isola di Vancouver-Victoria
Da Vancouver si raggiunge l’isola omonima con il traghetto che, soprattutto in estate, effettua numerose corse giornaliere (info qui). Il passaggio marittimo è molto bello e vale già da solo la visita a questa grande isola, nella quale si trova la capitale della British Columbia, Victoria. Conosciuta come “città giardino”, questa coloratissima cittadina affacciata sull’oceano, ha uno dei climi più miti del Canada. Tanto tempo prima dell’arrivo dei navigatori europei alla fine del XVIII secolo, nell’area di Victoria vivevano vari gruppi familiari di nativi, tuttora la città mantiene profondi legami con la cultura indigena ed è sede di diversi gruppi delle Prime Nazioni. Da visitare in città: il Royal Bc Museum, il più bel museo della regione; il Parliament Building, un complesso di edifici in stile neobarocco; i Butchartgardens, 22 ettari di giardini fioriti tutto l’anno con tulipani, narcisi e giacinti e rose, creati negli anni 10 del XIX secolo in un’ex cava di calcare.
2 Ucluelet
Dopo la visita alla città, si sale in auto, direzione Ucluelet sul lato ovest dell’isola, caratterizzato da un ambiente molto differente rispetto al lato est. La catena montuosa dei Vancouver Island Ranges, che percorre l’isola nella sua interezza, crea una barriera per le forti correnti umide provenienti dal Pacifico che non riescono a raggiungere il lato orientale. La conseguenza è un’isola divisa in due. Il lato sud est ha un clima asciutto, sempre soleggiato. Mentre la costa occidentale è annoverata tra le regioni più umide del mondo, dopo i territori equatoriali. Anche la geografia umana è diversissima: a sud est è un susseguirsi quasi ininterrotto di cittadine come Victoria, Nainamo, e tipiche little town dei consumi in cui trovano posto il benzinaio, il rivenditore d’auto, i Diners, supermercati e drugstore. Mentre il lato ovest dell’isola ha solo due piccoli centri: Tofino e Ucluelet, che vivono di turismo in gran parte sportivo. Ucluelet è la meno modaiola dei due, nonostante abbia molte frecce al suo arco: le alte onde del Pacifico sono una sfida per i surfisti (vd.foto), ma il territorio si presta anche a varie attività come skateboard, kajak, bici, escursionismo, equitazione. Ci troviamo nel cuore del Pacific Rim National Park Reserve, il parco che si estende per 500 km sul lato ovest dell’isola di Vancouver. Per avere un assaggio della sua bellezza si può percorrere il Wild Pacific Trail, un comodo sentiero adatto alle famiglie e accessibile anche alle persone con mobilità ridotta. I circa 9 km sono un continuo di scene mozzafiato; si cammina lungo l’oceano, lambito dall’imponente foresta pluviale, lungo il percorso un faro, e stupende vedute sul Barkley Sound e sulle Broken Group Islands. Maggiori info: https://www.discoverucluelet.com/play-in-ucluelet/nature/page/wild-pacific-trail. Molto più difficile il celebre West Coast Trail, un itinerario escursionistico di 75 km che mette a dura prova il trekker. È un percorso emozionante, ma anche molto impegnativo, per camminatori esperti, dal momento che vi sono tratti in terreni accidentati, nel fango, guadi nei torrenti; eppoi le piogge sono frequenti e la temperatura può abbassarsi notevolmente anche in piena estate, quindi il rischio di ipotermia è dietro l’angolo. Sul sito ufficiale, oltre a tutte le informazioni, troverete anche un utile video di preparazione al percorso: https://www.pc.gc.ca/en/pn-np/bc/pacificrim/activ/SCO-WCT.
3 Campbell River
Lasciando la costa occidentale, è necessario tornare sulla est coast dell’isola di Vancouver per raggiungere Port Hardy da cui imbarcarsi per la crociera dell’Inside Passage. Ma il tragitto sarà occasione per uno stop in due paesini della costa: Campbell River a 3 ore da Ucluelet, e Telegraph Cove che si raggiunge dopo ulteriori 200 km. Campbell River è considerato dagli abitanti della zona sud di Vancouver Island “le colonne d’Ercole della civiltà”, e ciò più che dissuadere, rappresenta un allettante incentivo per i viaggiatori desiderosi di esplorare luoghi meno turistici e più “primitivi”. Campbell River si fregia del titolo di capitale mondiale del salmone, come recita l’insegna di benvenuto in paese; è chiaro quindi che una delle principali attrattive della zona è la pesca, benché i turisti europei preferiscano piuttosto passeggiare, gelato alla mano, lungo il pittoresco molo del paese, Discovery Pier, osservando i canadesi intenti a pescare. Per un’immersione nella cultura locale c’è il Campbell River Museum che comprende materiale etnografico, storico, archeologico e d’archivio dell’area settentrionale dell’isola di Vancouver. Mezz’ora di auto vi porteranno nel più antico parco provinciale della British Columbia, lo Strathcona Provincial Park. Situato quasi al centro dell’isola di Vancouver, il parco è un’aspra zona montana selvaggia di oltre 250.000 ettari. Le cime delle montagne innevate, tra cui spicca per altezza il Golden Hinde, 2200 metri, dominano la scena. Laghi e laghetti alpini punteggiano un paesaggio costellato di fiumi e torrenti. Paradiso dei trekker, Strathcona offre sia percorsi family friendly come la Paradise Meadow Loop, una facile passeggiata lungo prati fioriti, che escursioni più impegnative come l’ascesa del Monte Becher, 6 km, con spettacolare vista sulla valle e sullo Strait of Georgia: tutte le info qui: https://bcparks.ca/explore/parkpgs/strath.
4 Telegraph Cove
Guidando per altri 200 km, si giunge ad uno dei paesini più graziosi dell’isola, Telegraph Cove, un villaggio di pescatori, pieno di case su palafitte di legno. Il nome gli deriva dalla piccola stazione telegrafica che in passato lo rese un luogo di riferimento per gli abitanti della zona. Oggi l’economia di Telegraph Cove si basa principalmente sull’eco-turismo. Situato in un’insenatura riparata all’estremità settentrionale di Johnstone Strait, di fronte all’arcipelago di Broughton, Telegraph Cove è un ottimo punto di partenza per tour nella natura selvaggia e per l’osservazione dei grandi animali marini, attratti qui dall’abbondanza di salmone migratore. In estate, le capriole e i giochi delle orche, nelle acque basse di Robson Bight, sono uno spettacolo irresistibile per grandi e bambini (vd. foto). Il paese si è attrezzato perfettamente per servire i desideri di osservazione dei turisti con una flotta che ogni giorno parte alla ricerca di orche, delfini, megattere e leoni di mare; flotta composta sia di kayak che barche e gommoni. Anche i safari per avvistare gli orsi grizzly partono in barca, diretti a Knight Inlet e alla Great Bear Rainforest, ai piedi della catena montuosa costiera continentale: questo il sito dell’agenzia: vancouverislandnorth.ca. Per approfondire la conoscenza dei mammiferi marini, la loro biologia, l’habitat e le minacce antropiche che devono affrontare, il punto di riferimento è il Whale Interpretive Center – http://www.killerwhalecentre.org – che ospita anche una delle migliori collezioni di scheletri di mammiferi marini della British Columbia.
5 Port Hardy
Port Hardy si trova all’estremità settentrionale dell’isola di Vancouver ed è la porta di accesso per lo spettacolare Inside Passage, quindi è spesso raggiunto solo per imbarcarsi sui traghetti della Bc Ferries. Sarebbe però un peccato non fermarsi qui almeno un giorno. Port Hardy può essere vissuta nel relax di una passeggiata sul lungomare o sulla grande spiaggia di Storey, mangiando dell’ottimo pesce appena pescato, fermandosi a curiosare nei negozietti locali di artigianato, dove è possibile vedere anche gli artisti all’opera. Inoltre il territorio che la circonda è considerato tra i più incontaminati della Vancouver Island, la sua natura selvaggia lancia un richiamo irresistibile agli escursionisti che hanno a disposizione itinerari giornalieri di ogni livello, ma anche escursioni impegnative di più giorni. Gli spiriti più avventurosi non rimarranno delusi dalla sfida offerta dal North Coast Trail; qui si cammina su terreni battuti dal vento, aspri promontori, lungo l’antica foresta pluviale fino alle spiagge più remote dell’isola. L’intero Trail è lungo 58 chilometri ed è stato percorso solo da 6.031 persone da quando è stato aperto nel 2008. Per coprirlo tutto occorrono dai quattro ai sette giorni di cammino; lungo la strada ci sono 7 campeggi. North Coast Trail fa parte di Cape Scott Provincial Park. Fondato nel 1973, prende il nome dal sito di un faro che ha guidato i marinai dal 1960. Il parco si estende da Shushartie Bay a est, poi a ovest intorno a Cape Scott e a sud fino a San Josef Bay. Copre un territorio costiero di oltre 115 chilometri fatto di promontori rocciosi, saline, e 30 km di spiagge remote di sabbia bianca finissima. La più grande di queste spiagge, Nels Bight, si estende per più di 2.400 metri di lunghezza e 210 metri di larghezza con la bassa marea ed è una delle destinazioni di campeggio più popolari del parco. Altre spiagge interessanti sono: San Josef Bay, Guise Bay, Experiment Bight, Lowrie Bay e Nissen Bight. I visitatori di Cape Scott Provincial Park possono scegliere tra un’escursione veloce, facendo un giro, tante foto e via, o un’escursione “zaino in spalla e scarpe solide”, senza paura di macinare km su km per esplorare le spiagge sabbiose, le foreste pluviali, le particolari paludi, muskeg, di questo parco super wilderness: https://bcparks.ca/explore/parkpgs/cape_scott.
6 Inside Passage
Una delle avventure più emozionanti che possono essere vissute in questa zona del Canada è la crociera che collega Port Hardy, a nord dell’isola di Vancouver a Prince Rupert, una cittadina sulla costa a confine tra British Columbia e Alaska. Si percorre un tratto del mitico Inside Passage, una delle rotte più leggendarie di tutto il Nord America; il percorso integrale parte da Seattle e finisce nel cuore dell’Alaska. Possibile solo da maggio a settembre, a causa dei ghiacci, la navigazione copre 500 km e dura circa 16 ore; le partenze avvengono ogni 2 giorni e vanno prenotate con largo anticipo. Il costo non è per niente low, ma chi ha la possibilità di spesa non deve lasciarsi sfuggire questa mini crociera. La nave procede tra fiordi e migliaia di piccole isole, che caratterizzano la costa frastagliata del Canada occidentale e riparano la terraferma dalle intemperie dell’Oceano Pacifico. Non dimenticate il binocolo perché durante la navigazione è facile avvistare orche, balene e delfini e con un po’ di fortuna anche qualche orso sulle isole. Non è necessario stare tutto il tempo sul ponte al freddo per vedere le creature marine, perchè è il comandante stesso dagli altoparlanti ad avvisare i turisti in presenza di animali. Per prenotare o per maggiori informazioni: https://www.bcferries.com.
7 Prince Rupert
Prince Rupert, il porto di sbarco della mini crociera Inside Passage, è una città costiera interessante dove fermarsi. Vale la pena lo stop di almeno un paio di giorni per visitare la cittadina e immergersi nella sua particolare atmosfera di luogo di frontiera portuale, perennemente avvolto dalle nebbie della foresta pluviale che lo circonda. Le case colorate e il centro animato da turisti non riescono a rendere Prince Rupert il solito paesino costiero tutto sole e allegria. Siamo a un soffio dall’Alaska e l’appeal del luogo, con 220 giorni di pioggia l’anno, è squisitamente “iperboreo”, per amateur. Il Visitor Center che si trova presso il Port Interpretive Center, nello storico quartiere dello shopping di Cow Bay, offre informazioni utili sulle attrazioni della città e gli eventi, che in estate sono numerosi. Tra le attività praticabili sul territorio spiccano quelle naturalistiche e sportive: si va dalle battute di pesca al salmone ai tour per osservare la grande fauna selvatica. Diverse agenzie offrono escursioni giornaliere nella spettacolare area protetta del Khutzeymateen Grizzly Sanctuary (maggiori info qui). Con un po’ di fortuna potrete avvistare il raro orso kermode (Ursus americanus kermodei) che vive solo lungo le coste settentrionali della Columbia Britannica. Gli esemplari kermode hanno la pelliccia bianca, color crema, per cui vengono chiamati anche “orso spirito” dai nativi dell’area. Invece per un’immersione della cultura delle tribù dei nativi americani della Columbia Britannica bisogna visitare il Museum Of Northern British Columbia. Conosciuto a livello internazionale per la sua collezione eccezionale e la qualità delle sue mostre, il museo è ospitato in una magnifica longhouse tribale che domina il porto.
8 Smithers
Guidando 350 km verso est si giunge a Smithers, una caratteristica cittadina di montagna, dal sapore alpino, che si staglia sullo sfondo della cima ghiacciata della maestosa Hudson Bay Mountain ed è circondata dalle catene montuose di Babine e Telkwa. Oltre allo splendido centro storico, Smithers offre numerose opportunità agli appassionati di mountain bike, rafting e arrampicata ed è la base di partenza per memorabili trekking nel vicino Babine Mountains Provincial Park, tra laghi alimentati dai ghiacciai, cime aspre, vasti prati subalpini, capre di montagna, alci, marmotte e molte specie di uccelli. Oltre a queste innocue bestiole, il parco è abitato anche da grizzly, quindi, se è la prima volta che visitate i parchi canadesi, informatevi sulle indicazioni da seguire per evitare spiacevoli incontri. Tutti gli uffici visitatori dei parchi nazionali nord-americani forniscono brochure dettagliate sull’argomento. Sul sito dell’ente parco di Babine Mountains troverete utili schede dei sentieri con le distanze: https://bcparks.ca/explore/parkpgs/babine_mtn/hiking.html. Un altro parco da non perdere a Smithers è il Driftwood Canyon Provincial Park, che vanta uno dei giacimenti fossili più significativi del paese: https://bcparks.ca/explore/parkpgs/driftwood_cyn. Se capitate a fine agosto in città, potrete assistere al Bulkley Valley Exhibition, un festival per un tuffo nella vita dei cow boy tra rodei, musica, giostre e giochi: http://bvfair.ca.
9 Prince George
In quattro ore e mezza di auto, di cui l’ultimo tratto di circa 100 km passa in una strana foresta di alberi morti, uccisi dai coleotteri, si raggiunge Prince George, uno dei centri urbani più grandi della British Columbia settentrionale. In passato è stato il nucleo dei nativi Lheidli T’enneh, letteralmente popolo della confluenza dei due fiumi, così chiamato poiché qui si uniscono il Nechako River e il Fraser River. Prince George non ha un centro storico particolarmente bello, però molto vivace con negozi di ogni genere, ristoranti e hotel. Il luogo si presta agli sport outdoor tra cui spiccano le attività fluviali dalla pesca al rafting, ma ci sono anche altre occasioni di svago come: il villaggio dei nativi americani di Ksan e il Lheidli T’enneh Memorial Park, un parco cittadino con area giochi per bambini. Da non perdere il Chun T’oh Whudujut Provincial Park, immerso nel territorio dei nativi Lheidli T’enneh; il parco protegge una parte di una rara foresta pluviale temperata, dove vivono giganteschi cedri rossi. Ci sono tre sentieri: l’Universal Access Trail, di circa 450 metri, adatto a tutti e privo di barriere architettoniche. L’Ancient Forest Boardwalk Trail lungo 2,3 km e il Driscoll Ridge Trail, un percorso ad anello lungo 15,5 km, consigliato ad escursionisti più esperti. Maggiori info: https://bcparks.ca/explore/parkpgs/ancient-forest.
10 Jasper
375 km vi condurranno a Jasper, nella regione dell’Alberta, uno dei parchi più belli del Canada occidentale, che fa parte dell’UNESCO World Heritage Site. Con i suoi 11.228 chilometri quadrati, il Jasper National Park è anche il più grande parco del Canada nelle Montagne Rocciose e la seconda più grande Dark Sky Preserve al mondo. La città di Jasper si trova nel cuore dell’omonimo Parco Nazionale ed è magnificamente circondata dalle sue imponenti montagne con le cime innevate tutto l’anno, tra cui spicca Mt. Edith Cavell. È il luogo più confortevole dove soggiornare: offre pub, ristoranti, supermercati e negozi di ogni genere, e un discreto numero di alberghi e residence, ovviamente da prenotare in largo anticipo. In alternativa nel parco ci sono una decina di campeggi aperti da maggio a settembre/ottobre. Ciò che rende particolarmente amato Jasper è la sua tranquillità rispetto ad altri più affollati parchi nazionali delle Montagne rocciose, come Banff; è apprezzato anche per i sentieri spettacolari che passano tra ghiacciai, i laghi cristallini, le fragorose cascate, i profondi canyon e la foresta sempreverde e la facilità con cui si avvistano animali selvatici. Per informazioni sul parco: https://www.jasper.travel/discover-jasper/jasper-national-park. Da non perdere: le Athabasca falls, una serie di cascate assai pittoresche che si possono comodamente ammirare su diverse piattaforme di osservazione. Horseshoe Lake (vedi foto), tra i laghi più profondi di Jasper, calamita per i tuffatori. Maligne lake, circondato da vette rocciose che si specchiano nelle sue acque azzurre. Miette Hosprings, calde piscine termali, circondate dal paesaggio montano (info ticket e orari qui). Per raggiungere senza sforzo un plateau montano da cui ammirare una vista mozzafiato prendete la Jasper Tramway, a circa 7 km a sud della cittadina di Jasper. Una volta arrivati all’ultima stazione potete imboccare un sentiero di 1,5 km che porta alla vetta della Whistlers Mountain da cui ammirare un paesaggio ancora più lenticolare.
11 Icefields Parkway
Una splendida traversata di 287 km su una delle strade più fotografate del Canada, la Highway 93, battezzata Icefields Parkway, vi porterà nel cuore del parco naturale di Banff. Considerare la Highway 93 solo un collegamento viario sarebbe del tutto riduttivo. La Icefields Parkway è infatti ampiamente riconosciuta come una delle strade più panoramiche al mondo, con oltre 100 ghiacciai visibili, laghi turchesi, cascate impetuose. Molti quindi scelgono di fermarsi almeno un giorno nei vari alloggi e campeggi lungo la strada sia per ammirare le stelle di una delle riserve Dark-Sky più grandi del pianeta, sia per visitare il ghiacciaio Athabasca (vedo foto). Il Columbia Icefield Glacier Discovery Center, il punto di partenza per i tour al ghiacciaio, si trova infatti a metà strada sulla Icefields Parkway a circa 1 ora a sud di Jasper e 2,5 ore a nord di Banff. Si viaggia su un gigantesco Ice Explorer; dopo la visita con spiegazioni del ghiacciaio si riparte per uno Skywalk panoramico. In alta stagione è bene prenotare il tour con un buon anticipo.
12 Banff
Primo parco nazionale del Canada, Banff fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è uno dei più visitati del paese. Le ragioni della sua celebrità sono tante e tutte solidissime, soprattutto sul piano della bellezza, che è davvero notevole. Fiumi impetuosi, cime innevate, prati alpini, ghiacciai, una ricca fauna selvatica e strade panoramiche sono la scena in cui si viene catapultati giungendo qui, nel cuore delle Montagne Rocciose dell’Alberta. Il Parco conta oltre tre milioni di visitatori all’anno, che si concentrano soprattutto nei mesi estivi, quando alberghi, residence e campeggi sono presi d’assalto. La cittadina più grande del parco porta il suo stesso nome, “Banff”, e assorbe la maggior parte delle strutture alberghiere della zona, insieme a ristoranti, pub, supermarket e locali notturni. In alternativa c’è il villaggio di Lake Louise, un antico insediamento rurale che nel tempo si è trasformato in località turistica internazionale, soprattutto per la presenza di importanti impianti sciistici. Il posto più esclusivo dove soggiornare nel paese è sicuramente lo storico Chateau Lake Louise, un lussuoso hotel ospitato in un gigantesco edificio in stile vittoriano affacciato sul lago. Il territorio del parco nazionale si presta alle più diverse attività sportive: climbing, equitazione, mountain bike, rafting. È anche una destinazione popolare per gli escursionisti, poiché offre un ventaglio molto variegato di sentieri: 1600 km di percorsi che vanno dalle facili passeggiate a bassa quota, lungo le passerelle, a escursioni molto più impegnative che portano ad alcuni dei migliori passi alpini delle Montagne Rocciose. Le guide e le mappe topografiche sono disponibili presso il Banff Visitor Centre, 224 Banff Avenue e nei punti vendita al dettaglio nella città di Banff. Molte delle escursioni più famose del parco sono facilmente accessibili dalla città di Banff e dal villaggio di Lake Louise. Tra quelle più belle di impegno medio segnaliamo il sentiero che da Lake Louise porta al Plan de Six Glaciers. Dopo 5,5 km di cammino si arriva a una pittoresca Tea House che serve tè, caffè, focaccine, zuppe e panini. Continuando per circa 1 km e mezzo si giunge allo spettacolare Abbots Pass Viewpoint con vista sui ghiacciai. Il percorso è più impegnativo, in quanto costeggia una morena glaciale. Il sentiero termina sul fianco di un ghiaione da cui si possono ammirare i ghiacciai e l’Abbots Pass, il passo che separa la British Columbia e l’Alberta. Guardando con attenzione si riesce a scorgere un rifugio alpino, costruito nel 1922, tuttora funzionante. Accedere all’Abbots Pass da questo punto è un’impresa sconsigliata anche agli alpinisti esperti. Non è un caso il percorso si chiama The Death Trap.
13 Revelstoke
Guidando per 280 km a ovest si ritorna in British Columbia e si giunge a Revelstoke, sulla riva del fiume Columbia, dove vale la pena fermarsi per ammirare questa località carica di suggestioni storiche. Revelstoke nacque infatti come stazione della ferrovia transcontinentale Canadian Pacific, che per la prima volta collegò il Canada dell’ovest da quello dell’est. Oggi la capitale delle Alpi canadesi è un’importante via d’accesso alle montagne Rocciose, ed è una cittadina turistica molto animata, consacrata agli sport outdoor, in particolar modo sci e salto con sci. La passione per gli sport sulla neve fu introdotta, oltre un secolo fa, dagli immigrati scandinavi. Ben presto Revelstoke divenne la “culla dello sci occidentale” con uno dei primi ski club della Columbia Britannica. Il paese ha anche una lunga tradizione di alpinismo ed escursionismo. Il Mount Revelstoke National Park offre ai visitatori la possibilità di praticare vari sport e dolci passeggiate family friendly tra i magnifici cedri rossi giganti: https://www.pc.gc.ca/en/pn-np/bc/revelstoke/activ/itineraries/forets-forests.
Da vedere a Revelstoke
Il centro storico, che gravita intorno alla Grizzly Plaza, dove in luglio e agosto si tengono eventi e concerti gratuiti. Il Revelstoke Railway Museum per ammirare le antiche locomotive a vapore perfettamente restaurate, protagoniste dell’importante storia ferroviaria della città: https://www.railwaymuseum.com. La Diga di Revelstoke, una delle dighe più grandi della British Columbia, imponente opera di ingegneria idraulica: https://www.bchydro.com/community/recreation_areas/visitor-centres/revelstoke-visitor-centre.html.
14 Okanagan Valley
Puntando la prua decisamente a sud, dopo un centinaio di km si entra nella regione dei laghi e dei vini: l’Okanagan Valley che si estende per 180 km lungo il bacino dell’omonimo lago. Qui le atmosfere alpine sono solo un ricordo, trattandosi della zona più soleggiata e calda della British Columbia, dove i vigneti e frutteti, i campi di lavanda, le fattorie e l’abbondanza di aziende vitivinicole suscitano il ricordo di atmosfere toscane e provenzali. Però non siamo in Europa e il paesaggio cambia velocemente. Così, scendendo nella zona più a sud della Okanagan Valley, troviamo la cittadina di Osoyoos chiamata dagli abitanti del luogo chiamata “la punta più settentrionale del deserto di Sonora”. Tra cactus e distese di sabbia, il visitatore piomba in un territorio arido dove i 40° all’ombra, in estate, sono la norma. Ma questa è la ciliegina sulla torta che ci attende alla fine. Il nostro itinerario infatti inizia dal nord, precisamente dalla graziosa città di Vernon, una buona base per godere delle azzurre acque del Kalamalka Lake. Prua indirizzata a sud e dopo poco si giunge nella zona di Lake Country, considerata tra le più esclusive dell’Okanagan, con le sue ville affacciate sul lago, un numero notevole di campi da golf e varie cantine da visitare, dove degustare ottimi vini bianchi. Questa parte settentrionale dell’Okanagan è nota per i vini bianchi, come il Pinot grigio. A sud invece i protagonisti sono i rossi, Merlot in testa. Ancora un po’ di strada e si arriva a Kelowna, il più grande centro urbano della regione. Downtown di Kelowna offre di tutto di più: musei, esperienze culinarie, vita notturna, shopping, una ridente riva lago incorniciata dal verde. Anche se la meta più gettonata della città è West Kelowna, mecca del vino. Qui si concentra la maggior parte della produzione vitivinicole della regione con centinaia di aziende, alcune delle quali di livello mondiale. Se le degustazioni vi hanno lasciato un briciolo di lucidità, un’interessante fattoria da visitare a Kelowna è l’Okanagan Lavender and Herb Farm; il tour comprende la visita dei campi di lavanda e di erbe aromatiche, dei laboratori dove si producono prodotti naturali. Continuando la discesa per la valle di Okanagan, Penticton vale uno stop. Molto più rilassata di Kelowna, questa cittadina ha un pittoresco centro storico e può essere facilmente eletta a buen retiro per ozi lacustri; la città ha varie spiagge sia sul lago Skaha che sul lago Okanagan. Ultima tappa Osoyoos, nell’estremo sud dell’Okanagan, a circa quattro chilometri a nord del confine tra Canada e Stati Uniti. Per un tour nella zona arida, che somiglia a un deserto ma in realtà è più una steppa, bisogna recarsi al Nk’Mip Desert Cultural Center gestito dai nativi della Osoyoos Indian band che si trova sul lato est della città. Ancora da vedere a Osoyoos: il bizzarro Spotted lake. In estate la maggior parte dell’acqua del lago evapora, facendo emergere depositi minerali di vari colori: grossi “pois” appaiono così sul lago, con tonalità cangianti.
1 Non sopravvalutate la vostra preparazione escursionistica
È difficile trovare qualche ostacolo, a parte il tempo e la disponibilità economica, a questo itinerario che per lo più attraversa luoghi dove gli animali sono più numerosi degli uomini e la natura è ancora incontaminata. Sicuramente l’errore in cui si potrebbe cadere è non calibrare bene la propria forma fisica e intraprendere escursioni troppo impegnative che possono diventare pericolose, come il celebre West Coast Trail di Vancouver Island, ma anche i vari percorsi montani dei parchi di Banff e Jasper. Questo non significa che dovete rinunciare a esperienze wilderness, poiché i sentieri accessibili a tutti esistono in ogni zona di cui abbiamo scritto in questo articolo. Tra l’altro la grande organizzazione canadese nel gestire la rete parchi del territorio utilizza vari canali di comunicazione per informare i turisti sulla sentieristica e sugli eventuali pericoli legati alla presenza di animali selvatici, tra cui i siti internet che sono particolarmente dettagliati. Sicuramente questo non è un viaggio che si prepara in un week end, avrete tutto il tempo di approfondire le informazioni sulle escursioni più adatte a voi e nel caso allenarvi un po’ per raggiungere un maggior livello fitness da spendere nella natura.