Per temperamento e cultura degli abitanti Amburgo somiglia più a una città danese od olandese che a una qualsiasi altra città tedesca. Forse, per quel riguarda vita notturna e nuove tendenze, è possibile un raffronto solo con Berlino, e c’è addirittura chi sostiene che da questo punto di vista la prima sia ormai da preferirsi alla seconda. Il motivo andrebbe rintracciato nella minore “turistificazione” della città, che renderebbe qui nuovo e spontaneo ciò che nella capitale tedesca, invece, diventa subito noto e perciò commerciale. Insomma un mix di avanguardia e tradizione che negli ultimi anni ha cominciato ad attirare un numero sempre maggiore di visitatori. E chissà che proprio l’accresciuta popolarità turistica non finisca poi coll’addomesticare quel sentimento di scoperta che per il momento ancora attraversa la città manifestandosi in diversi ambiti: dall’architettura, alla pittura, passando per la musica fino alla gastronomia. Sperando che ciò non accada, o comunque prima che accada, passiamo insieme in rassegna i principali punti di interesse di Amburgo. Buona lettura.
Amburgo
11 cose da fare e vedere ad Amburgo e 1 da non fare
1 Rathaus
““Libertatem quam peperere maiores digne studeat servare posteritas”. Questa scritta in latino all’ingresso del Municipio (Rathaus) di Amburgo – che tradotta significa più o meno “i posteri abbiano cura di conservare degnamente la libertà che gli antenati partorirono” – spiega meglio di tante parole lo spirito della città. Sia dal punto di vista storico, richiamando la grandeur cittadina ai tempi della Lega anseatica; sia con riferimento al presente con l’invito a manutenere quanto realizzato nel corso dei secoli. Un impegno tenuto in gran conto dagli abitanti di Amburgo, tant’è vero che proprio il Municipio è stato ricostruito due volte a costo di enormi sacrifici: una prima volta sul finire dell’Ottocento (1886-1897) per rimediare ai danni provocati da un incendio divampato anni prima (1842); la seconda, dopo i bombardamenti inglesi del 1943 di cui parleremo un po’ più approfonditamente nel prossimo punto. La facciata, imponente, è lunga ben 111 metri ed è sormontata da una torre che di metri, invece, ne misura 112, mentre sono 436 gli scalini per salire in cima. All’interno le stanze sono 647, solo una parte delle quali visitabili nell’ambito dei tour in tedesco, francese e inglese effettuati giornalmente. Anche solo l’esterno, però, coi 20 imperatori tedeschi raffigurati sulla facciata, il mosaico della dea Hannona sopra il balcone centrale e la già richiamata torre, valgono senza dubbio la visita. Da non perdere!
2 Chiesa di San Nicola
A circa 500 metri dall’Hamburger Rathaus ci sono i resti della Chiesa di San Nicola (Mahmal St. Nikolai) tra le attrazioni turistiche più apprezzate di Amburgo. Due le ragioni principali per cui si visita questo luogo: la presenza di un museo che raccoglie reperti, immagini e altre tracce documentali sul terribile bombardamento inglese che alla fine di luglio del 1943 distrusse parte della città provocando centinaia di migliaia di morti; l’altro motivo è la presenza dell’imponente campanile dalla cui terrazza panoramica, sita a poco più di 70 metri di altezza, si scorge una bellissima vista sulla città. Proprio l’imponenza del campanile fornì all’aviazione inglese un facile punto di riferimento per portare a termine una delle carneficine più tragiche della storia della seconda guerra mondiale. Perciò oggi il museo presente all’interno della chiesa, oltre a rievocare i fatti tragici di quell’anno, funge anche da monito contro tutte le derive nazionalistiche e potenzialmente guerrafondaie che di tanto in tanto compaiono sulla scena pubblica europea. Tra l’altro, ed è un aspetto di non poco conto, l’ascensore in vetro che porta i visitatori in terrazza è stato attrezzato anche al trasporto delle persone disabili che così possono agevolmente salire in cima e godere del panorama en plein air di Amburgo. Per maggiori informazioni consultare il sito: mahnmal-st-nikolai.de (disponibile la versione in inglese).
3 Hamburger Kunsthalle
La visita della Kunsthalle è senza dubbio tra le cose da fare in città. Parliamo della galleria d’arte più importante di Amburgo, ma il suo prestigio supera abbondantemente i confini cittadini. Per completezza e qualità delle opere esposte, infatti, siamo al top in Germania e in Europa. Basti considerare che la collezione permanente della galleria copre un arco temporale di circa otto secoli: dal Medioevo al Novecento, con contributi provenienti da ogni nazione del Vecchio Continente. Ovviamente, l’arte e la pittura tedesca sono qui molto ben rappresentate, ma la dimensione del museo è assolutamente internazionale. Solo per ricordare alcuni nomi senza pretesa di esaustività: Lucas Cranach Il Vecchio, Francisco Goya, Giambattista Tiepolo, Manet, Monet, Rodin, Gaugin, fino a Munch e Picasso. Insomma, una panoramica completa sull’arte europea che non disdegna incursioni e aggiornamenti sul meglio della scena contemporanea. Per maggiori informazioni sui giorni, gli orari, i prezzi e la modalità di visita consultare il sito: www. hamburger-kunsthalle.de (disponibile la versione inglese).
4 Chiesa di San Michele
La Chiesa di San Michele è tappa imperdibile di una visita ad Amburgo. Specie chi desidera immortalare il panorama della città non può esimersi dal visitare questa chiesa barocca protestante, tra le più grandi e famose della Germania settentrionale. Sul portale d’ingresso campeggia una statua in bronzo dell’arcangelo nell’atto di schiacciare il demonio. All’interno segnaliamo la cripta dove sono sepolti diversi personaggi famosi, tra cui Carl Philip Emmanuel Bach, figlio del grande compositore Johann Sebastian. Non è finita, perché meritano un’occhiata anche i 5 organi presenti e l’altare maggiore in cui sono raffigurati, secondo tradizione, alcuni momenti salienti della vita di Gesù. Dicevamo, però, che da un punta di vista turistico la Hauptkirche Sankt Michaelis è famosa soprattutto per il punto panoramico che si trova a una ottantina di metri di altezza; ben al di sotto, dunque, del campanile che di metri ne conta addirittura 132. Si può scegliere di salire a piedi ma per chi è impossibilitato a farlo c’è un comodo ascensore. La vista abbraccia quasi per intero lo sky line della città e merita soprattutto sul far della sera quando la luce tenue del tramonto avvolge Amburgo (per maggiori informazioni www.st-michaelis.de). Infine una dritta: poco distante (ca. 400 metri) c’è il museo dedicato a Johannes Brams, il musicista più rappresentativo della città, tra l’altro battezzato proprio nella chiesa di San Michele. Da vedere!
5 St. Pauli
A meno di un chilometro dalla Chiesa di San Michele c’è St. Pauli, zona della città famosa per il quartiere a luci rosse. Va da sé, questa strada di circa un chilometro (Reeperbahn) non ha tardato a imporsi come una delle principali attrazioni turistiche di Amburgo. Non solo per il sesso, che tuttavia continua a giocare una parte importante, come del resto avviene ad Amsterdam, quanto per il gran numero di ristoranti, pub e locali notturni che si susseguono. Non è finita perché Sankt Pauli la domenica mattina ospita il Fischmarkt, il mercato del pesce cittadino, altro retaggio della tradizione portuale di Amburgo che non ha certo faticato a imporsi anche turisticamente (vd. prossimo punto). Insomma, St.Pauli (insieme al quartiere di Sankt Georg frequentato dalla comunità Lgbt) custodisce l’animo alternativo e trasgressivo della città. Chi ha voglia di divertirsi frequenta queste zone, tutelato dalla sicurezza garantita dalle forze dell’ordine, e forte del decoro assicurato dall’amministrazione pubblica. Infine una curiosità: alla fama di St.Pauli hanno contribuito grandemente anche i Beatles, la cui leggenda comincia proprio con una serie di esibizioni ad Amburgo sul finire degli anni ’50 del secolo scorso. Da non perdere!
6 Fischmarkt
Il mercato del pesce di Amburgo è quel che comunemente viene definito “a must see place“. Insomma, una tappa imperdibile per chiunque visiti la città anseatica, al punto che c’è chi fa la nottata per aspettarne l’apertura (alle 5 da aprile a ottobre; alle 7 da novembre a marzo). Altri, invece, si alzano al mattino presto per partecipare attivamente a questo vero e proprio rito collettivo che va avanti dal 1703. Rito che si compone di diversi aspetti: dalla musica dal vivo (sì avete letto bene!); al sandwich con aringa affumicata e birra; alla più tradizionale colazione con cappuccino e brioche; passando infine per le fasi concitate della compravendita cogli urlatori del mercato (“marktschreier”) impegnati a promuovere le rispettive mercanzie (non solo pesce). Da non perdere!
7 Elbphilarmonie
Come quasi tutte le grandi città europee anche Amburgo è stata investita da profondi cambiamenti che hanno contribuito a riattualizzare il patrimonio architettonico presente. La zona del porto, e specificatamente il distretto di HafenCity, da questo punto di vista rappresenta uno degli esempi più riusciti di trasformazione urbanistica. Basta visitare la Filarmonica dell’Elba (Elbphilarmonie) per rendersene conto. Parliamo di un’opera d’arte totale in cui innovazione architettonica, attività concertistica e posizione geografica interagiscono in maniera perfetta restituendo al visitatore stupore e meraviglia. Edificio che ospita due sale da concerto, un hotel e diversi appartamenti residenziali e a cui si accede da una scala mobile che dalla strada sale per 82 metri fino alla Plaza, spazio all’aperto che si trova nell’intersezione tra la parte inferiore della struttura (un vecchio magazzino in mattoni rossi dove fino agli anni ’90 del secolo scorso venivano custodite rimesse di cacao, tè e tabacco) e la parte superiore, invece, dedicata ai concerti e alla musica. Per maggiori informazioni sull’Elbphilarmonie consultare il sito ufficiale: www.elbphilharmonie.de (disponibile la versione in inglese). Da vedere!
8 Speicherstadt
Del distretto di HafenCity da qualche anno fa parte anche la Speicherstadt, la strada dei grandi magazzini di Amburgo. Parliamo di 17 magazzini costruiti a cavallo tra XIX e XX secolo per lo stoccaggio di merci di ogni tipo, con prevalenza di spezie, cacao, caffè e tabacco. La costruzione di questi palazzi alti sette-otto piani lungo le rive dell’Elba avvenne dopo la stipula del contratto doganale tra Amburgo e l’Impero Tedesco. In pratica, il Reich in cambio dell’ingresso nell’Unità doganale degli Stati tedeschi, riconobbe alla città un’area circoscritta non soggetta ad alcuna tassazione. Oggi, ovviamente, i traffici mercantili non avvengono più in questa zona che però è sopravvissuta a sé stessa grazie alla combinazione di due fattori: l’essere stata, in parte, risparmiata dai bombardamenti alleati del 1943 cui abbiamo già accennato; in secondo luogo, la capacità di riconvertire questi spazi in musei e uffici perlopiù dedicati alla creatività e alla cultura, assecondando in questo modo la crescente vocazione turistica del territorio. È qui, infatti che si trovano diversi musei: quello, appunto, della Dogana; il Museo delle Spezie; il Museo Marittimo fino al Miniatur Wunderland di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto. Tanta varietà, unitamente all’eccellente conservazione architettonica, è valsa al quartiere la tutela Unesco, operativa dall’estate 2015. Da vedere!
9 Miniatur Wunderland
Tra le tappe imperdibili di un viaggio ad Amburgo c’è anche Miniatur Wunderland, avveneristico spazio espositivo con la riproduzione in scala di diverse scenari europei. Il posto d’onore spetta, ovviamente, alla città ospitante, ma sono degnamente rappresentate la Scandinavia, l’Austria, gli Stati Uniti, la Svizzera e l’Italia. Di quest’ultima, è stato dato grande rilievo ai paesaggi del Sud, su tutti Pompei e la Costiera amalfitana, ma guai a dimenticare Venezia e Roma. Non è finita, perché a assere riprodotti in maniera pressoché perfetta sono anche i templi per eccellenza della mobilità contemporanea: aeroporto e stazione ferroviaria, con annessa circolazione di aerei e treni proprio come nella realtà. L’effetto è davvero sbalorditivo e la visita è particolarmente consigliata per chi si muove coi figli al seguito. Per maggiori informazioni su orari, prezzi e modalità di visita consultare il sito ufficiale: www.miniatur-wunderland.com (disponibile la versione inglese).
10 Tiepark Hagenbeck
Non c’è solo Miniatur Wunderland per chi si muove con prole al seguito. Amburgo è decisamente una città a misura di bambino con molte aree verdi e attrezzate per lo svago dei più piccoli e più in generale per le attività outdoor (ca. il 40% del territorio). Una menzione particolare va allo zoo cittadino. Il Tiepark Hagenbeck, infatti, è uno zoo curatissimo dove gli animali (pinguini, oche, foche, trichechi, orsi polari, orsi bruni, canguri e tante altre specie) vivono in spazi aperti circondati da fossati restituendo ai visitatori un’immagine di libertà e sicurezza. Insomma, l’attenzione al benessere degli animali (ca. 2500) è altissima in ossequio a una lunga tradizione risalente al 1863, allorquando il capostipite Carl Lagenbeck, da cui il nome dello zoo, per la prima volta espose nel quartiere di St. Pauli alcune foche. Il collezionismo di animali esotici è proseguito poi con gli eredi di famiglia, salvo le parentesi delle due guerre mondiali. Per maggiori informazioni su orari, prezzi, modalità e tempi di visita consultare il sito ufficiale: www.hagenbeck.de.
11 Blankenese
Il nostro viaggio alla scoperta di Amburgo termina con una gita fuori porta a Blankenese, piccola zona residenziale a una quindicina di chilometri dal centro città. Si tratta di un quartiere ricco, adagiato lungo la riva dell’Elba, la cui particolarità consiste nel fatto di essere interamente pedonale, attraversato da vicoli e gradini perlopiù acciottolati. Pur trattandosi di un’architettura diversa da quella mediterranea più d’uno ha avanzato il paragone con l’italiana Sorrento. E, in effetti, specie durante la bella stagione, viene facile il confronto tra l’immagine serena di Blankanese, tra case bianche e aiuole fiorite, e quella invece un po’ malinconica dell’area industriale dall’altra parte del fiume. Due i modi per raggiungere Blankanese: in traghetto, dal porto di Amburgo; oppure in treno con la S-Bahn locale. Da vedere!
1 Attenzione nei quartieri di Sankt Pauli e Sankt Georg
La premessa è che Amburgo è una città enorme, seconda, per estensione, solo a Berlino. Inevitabile, quindi, che vi siano zone della città potenzialmente pericolose, dove occorre fare un po’ di attenzione. Il discorso vale soprattutto per i più trasgressivi quartieri di Sankt Pauli e Sankt Georg (specie quest’ultimo), anche se – giova ribadirlo – il livello di sicurezza è alto. Il merito è innanzitutto delle forze dell’ordine ma anche il turismo, senza dimenticare il decoro garantito dall’amministrazione locale, giocano un ruolo positivo nel circoscrivere degrado e devianza sociale. Insomma, le uniche prescrizioni da osservare sono quelle “classiche”, valide per ogni grande città: evitare di girare con molti contanti; lasciare incustodita la borsa ai tavolini del bar; tenere il portafogli nel taschino posteriore dei pantaloni; eccetera. Per il resto, niente paura e buona vacanza!