Terra dei colori, delle sirene, città dei giardini: sono davvero tante le definizioni attribuite a Sorrento, patria del grande Torquato Tasso. In effetti, in ognuna c’è un fondo di verità, un pezzo di storia di questa città millenaria influenzata nei secoli da culture diverse: greci, romani, normanni, aragonesi son tutti passati di qui lasciando, ciascuna civiltà, la propria impronta e ricevendone in cambio i frutti di una natura generosa e i paesaggi struggenti di uno dei tratti di costa più belli al mondo. Dal XIX secolo, Sorrento è un’amena città turistica, forte di un legame saldissimo col mondo anglosassone risalente all’epoca del cosiddetto “Grand Tour”, quando la conoscenza del Mediterraneo era bagaglio indispensabile della formazione dell’aristocrazia mitteleuropea. Ne è scaturita un’atmosfera molto diversa rispetto ad altre località turistiche della Campania. Forse meno incline al folclore, ma certamente più ordinata, più accogliente, più civile. Quanto alle cose da fare, sono davvero tante. Di seguito, le più significative dal nostro punto di vista.
Sorrento
12 cose da fare e vedere a Sorrento
1 Piazza Tasso-Corso Italia
Il “ritmo” di Sorrento, il cuore pulsante della città. Bar, ristoranti, negozi e tanta, tantissima gente praticamente in ogni periodo dell’anno. A Natale, poi, la ressa è davvero tanta, perché Sorrento è molto più di una località balneare. Unica nota stonata le auto che attraversano il centro cittadino anche se, va detto, siamo molto lontani dal traffico di altre realtà urbane.
2 Villa Comunale
Panorama a Cinque Stelle per la Villa Comunale a Sorrento a due passi da Piazza Tasso. Piccola, ordinata, raccolta, con una vistamare mozzafiato e la possibilità, esclusiva, di raggiungere Marina piccola pel tramite di un comodo ascensore. D’estate, la Marina è il porto di collegamento con Capri, Ischia e Procida.
3 Chiostro di San Francesco
Praticamente attaccato alla Villa Comunale, il Chiostro di San Francesco è tappa obbligata a Sorrento. Fa parte dell’omonima chiesa anche se, a differenza di quest’ultima, ha conservato diverse tracce dell’originaria architettura trecentesca insieme ad altri motivi decorativi aggiunti nei secoli successivi. Portici di archi incrociati di tufo che si alternano ad archi tondi a loro volta poggiati su colonne sormontate da capitelli. Una miscellanea di stili che non lascia indifferenti e che, soprattutto, conferisce al chiostro un’atmosfera solenne e mistica.
4 Vallone dei Mulini
Sono in molti a sostenere che l’abbandono sia la forma più autentica di conservazione della bellezza. Da qui anche il fascino del Vallone dei Mulini o, per dirla all’inglese (inglesi e americani sono assidui frequentatori di Sorrento) “Deep Valley of the Mills”. Si tratta di un alveo naturale che un tempo arrivava fino a mare dove, nel XVII secolo, la famiglia Correale (la valle, in precedenza, era stata di proprietà della famiglia Tasso) fece costruire un mulino per la macinazione del grano. A far girare il mulino provvedevano le acque pluviali che si ingrossavano nel canale. L’attività è andata avanti fino all’inizio del ‘900 e da allora è dismessa. Il risultato è che una fitta vegetazione si è impossessata della zona coprendo quasi del tutto le tracce delle attività che vi si svolgevano (c’erano anche una segheria, una cava di tufo e diverse grotte adibite a cisterne per la raccolta dell’acqua piovana). Tutto in pieno centro storico a Sorrento. La valle è inaccessibile e perciò bisogna accontentarsi di fotografare il rudere.
5 Duomo di Sorrento
Originariamente ubicata fuori le mura cittadine, la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo si trova nel centro storico di Sorrento da oltre mille anni anche se, va detto, in precedenza sorgeva più a monte rispetto all’attuale collocazione. Del primitivo aspetto non è rimasto quasi nulla e la forma odierna è figlia di successive ristrutturazioni terminate negli anni 20 del secolo scorso con la facciata in stile neogotico. L’interno invece è in stile barocco, per lo più realizzato nel XVIII secolo. Quanto alle opere d’arte ce ne sono di grande valore: dalle tele, realizzate da Giacomo del Pò, raffiguranti l’Assunta e i Santi Filippo e Giacomo (nel soffitto del Presbiterio), alla “Madonna col Bambino e i due San Giovanni” di Silvestro Buono (sul pulpito). Imponenti anche il coro ligneo (nel Presbiterio) e il grande organo che sovrasta il portale principale d’ingresso. All’esterno, su Corso Italia, il campanile con l’orologio in ceramica del ‘700. Maestoso.
6 Sedile Dominova in via San Cesareo
Dalla nobiltà al proletariato. Da luogo di ritrovo della nobiltà sorrentina, o meglio di una parte di essa, a Società Operaia di Mutuo Soccorso, forma di associazionismo assai diffusa nel XIX secolo. Ma procediamo con ordine. Il Sedil Dominova (dal latino “Domus Nova”) fu costruito nel XIV secolo a seguito delle lotte fratricide tra le famiglie patrizie della città. Lotte che lasciarono una lunga scia di sangue e per le quali fu necessario l’intervento risolutore dell’allora vescovo. Da qui, la scelta di realizzare un edificio monumentale in cui si sarebbero riuniti esclusivamente i nobili della parte occidentale di Sorrento, mentre le altre famiglie avrebbero continuato a farlo nel vecchio Sedile di Porta, all’inizio di Corso Italia. Nel 1877, quando fu fondata la Società Operaia, il Sedil Dominova fu adibito a sede del sodalizio dei lavoratori di Sorrento. Una forma di mutualismo, diffusa in molte parti d’Italia, attraverso cui le maestranze riuscivano a tutelarsi in caso di infortuni e malattie. Una targa ricorda ancora la società che tanti meriti ha avuto nel miglioramento delle condizioni di vita del popolo sorrentino. Bellissimo pure l’affresco con lo stemma della città.
7 Museo Correale di Terranova
Tre piani, ventiquattro sale, una biblioteca e un bellissimo giardino. Il Museo Correale di Terranova, lascito testamentario dei fratelli Alfredo e Pompeo Correale conti di Terranova, è tappa imperdibile per chiunque visiti Sorrento. Dentro c’è davvero tanta roba: mobili preziosi, porcellane di Capodimonte, tele del ‘600 ispirate allo spirito della Controriforma, nature morte, vedute della Scuola di Posillipo e tanti, tantissimi libri e altro materiale documentario sulla storia del Regno di Napoli. Gradevole anche il giardino, tra i più belli di Sorrento. Il Museo Correale di Terranova rispetta i seguenti orari:
1 Aprile/31 Ottobre
>> Martedì al Sabato: 9.30 18.30
>> Domenica e Festivi: 9.30 13.30
Lunedì: chiuso
1 Novembre/31 Marzo
>> Martedì al Sabato: 9.30 18:30
>> Domenica e Festivi: 9.30 13.30
>> Lunedì: chiuso
Fino al 31 Gennaio
>> Lunedi Chiuso
>> Martedì 9:30 13:30
>> Mercoledì 9:30 13:30
>> Giovedì 9:30 13:30
>> Venerdì 9:30 18:30
>> Sabato 9:30 18:30
>> Domenica 9:30 13:30
Prezzo biglietto intero 8,00 €uro
8 Gnocchi alla Sorrentina
Il piatto principe della gastronomia locale sono gli gnocchi alla sorrentina. In realtà è riduttivo circoscrivere all’ambito cittadino quello che è uno dei piatti in assoluto più famosi al mondo, emblema della cucina mediterranea e del made in Italy a tutte le latitudini. Nient’altro che il sapore del pomodoro fresco, unito a mozzarella, basilico e gnocchi rigorosamente fatti a mano. Ovviamente, essendo conosciutissimo, c’è il rischio di incappare, per così dire, in una versione più o meno standardizzata. Vi consiglio, perciò, di chiedere suggerimenti a qualcuno del posto partendo dal presupposto che quello che fa veramente la differenza in questo piatto, di per sè semplicissimo, è la qualità delle materie prime impiegate.
9 Limoncello
C’è chi dice sia nato a Capri (dove è stato registrato il marchio), chi ad Amalfi, chi infine a Sorrento. Fatto sta che in città da sempre è “limoncellomania” tra fabbriche artigianali e negozi di prodotti tipici. Impossibile sottrarsi sia che si tratti di assaggiarne un bicchiere (ottimo come digestivo dopo pranzo o cena) che di comprare una bottiglia da tenere in casa, o da regalare a parenti e amici. Insomma, senza limoncello non è Sorrento. Il costo di una bottiglia si aggira sui dieci, dodici euro.
10 I bagni della Regina Giovanna
Fantastica, incantevole, meravigliosa, stupenda, indimenticabile. Basta leggere le recensioni in rete di quest’insenatura per rendersi conto, solo in parte, della bellezza dei luoghi. Sorrento non ha spiagge di sabbia ma, niente paura, i Bagni della Regina Giovanna sono senz’altro meglio. Per raggiungere la località bisogna prima arrivare a Capo di Sorrento. Considerando la difficoltà nel trovare parcheggio (ce n’è uno appena prima del tratto a piedi) è preferibile prendere l’autobus anche se, chiaramente, molto dipende dal periodo dell’anno. Un angolo di paradiso che però non è adatto alle famiglie con figli piccoli al seguito. Da diverso tempo il sentiero che porta ai Bagni della Regina Giovanna è stato transennato a seguito di una frana. C’è tuttavia l’impegno da parte dell’amministrazione comunale di render nuovamente fruibile questo tratto selvaggio di costa dall’enorme valore storico-ambientale. Prima di avventurarsi, perciò, è bene informarsi sullo stato dei luoghi.
11 Natale a Sorrento
Concerti, spettacoli teatrali, musei, chiese, luci, gastronomia. Il Natale a Sorrento è un brand da molti anni, la dimostrazione di come anche una località estiva con impegno e organizzazione possa puntare alla destagionalizzazione dei flussi turistici. Difficile descrivere l’atmosfera: le piccole luci fioche allineate agli angoli delle strade, insieme all’illuminazione del grande albero sul Corso Italia regalano un effetto magico alla città, ancor più bella di quanto normalmente sia già.
12 I dintorni
Sorrento è bellissima e offre ai turisti tutto quel che serve per una vacanza appagante. Ciò detto, a soli 20 minuti di auto (poco più con i bus di linea) c’è la Costiera Amalfitana: Positano, Praiano, Maiori, Minori, Amalfi, Ravello e Vietri.Tutti posti meravigliosi che meritano di esser visti almeno una volta nella vita. Per non parlare, poi, dell’altro versante costiero: a mezz’ora di Circumvesuviana ci sono i siti archeologici di Pompei ed Ercolano, senza naturalmente dimenticare la città di Napoli. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Viva Sorrento!