Pisa

Foto di christoph_s
Pisa

11 cose da fare e vedere a Pisa e 1 da non fare

La quantità di chiese, piazze, monumenti è tale che ridurre Pisa alla sola visita di Piazza del Duomo è sicuramente un’operazione parziale. Tuttavia, è altrettanto vero che la bellezza di questa piazza, riprendendo le parole del poeta Gabriele D’Annunzio, ha davvero del miracoloso. La frase esatta, contenuta nel romanzoForse che sì, forse che no” del 1910 era: “L’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli“; da qui le denominazioni successive di “Prato dei Miracoli”, “Campo dei Miracoli” e, infine, con l’avvento del turismo di massa, “Piazza dei Miracoli”. Perciò, nel caso di Pisa, limitarsi alla visione della “cartolina” è sì un errore, ma un errore ampiamente giustificabile. Parliamo, infatti, di una piazza sotto tutela Unesco dal 1987 e perciò, da sola, in grado di portare in città centinaia di migliaia di turisti. Di seguito cercheremo di raccontare anche il tanto altro che c’è ma, inevitabilmente, partiremo dal trittico di Piazza dei Miracoli: il Duomo, la Torre pendente e il Battistero. Buona lettura.

1 Duomo Santa Maria Assunta

Foto di Rudimaes
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La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il più fulgido esempio del Romanico Pisano, stile che si affermò in città attorno all’XI secolo riflettendo e celebrando il cosmopolitismo di Pisa, repubblica marinara protesa nel Mediterraneo molto più che nell’entroterra appenninico. Da qui una singolare fusione di stili: dall’influenza arabo-normanna, desumibile dalla bicromia della facciata, al recupero della classicità greco-romana. Particolare curioso, la costruzione della Cattedrale di Pisa cominciò nel 1064, lo stesso anno in cui a Venezia si mise mano alla Basilica di San Marco. Da qui l’idea di una competizione tra le due repubbliche, impegnate nella costruzione dell’edificio religioso maggiormente in grado di riflettere la grandeur raggiunta. Da vedere! Per maggiori informazioni su storia, prezzi e modalità di visita: www.opapisa.it.

2 Torre pendente

Foto di jewels
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Quella di mettere la Torre pendente al secondo posto tra le cose da vedere a Pisa è una scelta convenzionale, al più dettata dal fatto che originariamente (l’inizio dei lavori risale al 1173) l’opera era stata concepita come campanile della vicina Cattedrale. Dal punto di vista turistico, invece, la visita della Torre pendente è la primissima cosa da fare una volta in città. Parliamo, infatti, di un monumento la cui fama travalica di gran lunga i confini nazionali, tanto da essere stata proposta come una delle sette meraviglie del mondo moderno. Il fascino, va da sé, deriva in gran parte dalla sua inclinazione che però, tanto più dopo i lavori di ristrutturazione terminati nel 2002, non pregiudica assolutamente la statica dell’edificio. Immancabile, ormai, la foto con lo sfondo della Torre di Pisa, al punto che sul web proliferano i contenuti con le pose più stravaganti. Per maggiori informazioni su storia, prezzi e modalità di visita: www.opapisa.it.

3 Battistero San Giovanni Battista

Foto di Riccardo Lucchi
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Il Battistero San Giovanni Battista completa il trittico di Piazza dei Miracoli. La realizzazione dell’opera risale al 1152 anche se, come sempre in questi casi, i lavori si protrassero per secoli con inevitabile successione di stili. L’impronta è gotico-romanica e a farsene interprete fu tale Diotisalvi, architetto attivo nel XII secolo. A fianco Diotisalvi magister (questa la firma dell’artista) vanno ricordati Nicola e Giovanni Pisano, entrambi scultori e architetti molto quotati nel Medioevo toscano. Nell’Ottocento, invece, a modificare radicalmente gli esterni fu l’architetto Alessandro Gherardesca, il cui contributo è consistito soprattutto nello spogliare l’edificio da molti degli orpelli medievali presenti. Degna di rilievo la cupola con tegole rosse, un elemento che stride con l’impronta complessiva dell’edificio e che però, allo stesso tempo, richiama l’attenzione del visitatore. L’interno, invece, si presenta pressoché privo di decorazioni eccezion fatta per il fonte battesimale e il pulpito. Maggiori informazioni: www.opapisa.it

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4 Camposanto Monumentale

Foto di Mariangela RIbeiro
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La visita di Piazza dei Miracoli termina col Camposanto Monumentale. Va detto che dei migliaia di turisti che giornalmente affollano Piazza dei Miracoli molti saltano questo luogo che, invece, racconta tantissimo di Pisa e dei pisani. A volerne la realizzazione, nel 1277, l’Arcivescovo Federico Visconti con lo scopo di raccogliere le tombe fino a quel momento disseminate nei pressi della Cattedrale. Il termine “Camposanto”, invece, contrariamente alla sinonimia con “cimitero” rimanderebbe alla scelta dei pisani di trasferire in questo luogo la terra “santa” prelevata in Palestina al tempo della seconda crociata. Nel luglio 1944 un bombardamento alleato fece crollare e fondere il tetto in piombo del Camposanto Monumentale con grave danno ai dipinti che affrescavano l’interno della struttura. Molti sono andati irrimediabilmente persi; altri, invece, sono stati oggetto di una lunga e complessa opera di restauro che ne ha consentito il parziale recupero. Questi affreschi sono oggi custoditi nel Museo delle Sinopie che, insieme ai sarcofaghi di età ellenistica e paleocristiana disseminati all’interno del Camposanto, rappresentano la maggiore attrazione di questo luogo ricco di spiritualità, rifugio ideale dalla folla di turisti e curiosi della limitrofa Piazza dei Miracoli. Da vedere! Maggiori info: www.opapisa.it

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5 Lungarni di Pisa

Foto di Herman Rhoids
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Come Firenze anche Pisa ha i suoi lungarni e, proprio come per il capoluogo toscano, anche per la città della Torre pendente il reticolo viario tutt’attorno il corso dell’Arno rappresenta un’importante attrazione turistica. O meglio, ha storicamente rappresentato – e tuttora rappresenta – un luogo di aggregazione per i pisani e poi, complice lo sviluppo turistico, è diventato una delle tappe imperdibili per i tantissimi visitatori che quotidianamente raggiungono la città. Tante le denominazioni: Lungarno Pacinotti, Lungarno Simonelli, Lungarno Galilei, Lungarno Gambacorti, Lungarno Sidney Sonnino eccetera; il più famoso, però, è il Lungarno Mediceo che va dal Ponte della Fortezza al Ponte di Mezzo ed è l’epicentro della movida cittadina. Da vedere!

6 Chiesa Santa Maria della Spina

Foto di George M. Groutas
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Pisa vanta un importante patrimonio chiesastico. Nell’impossibilità di vederlo tutto (a meno di aver programmato un lungo soggiorno) vale senza dubbio la pena visitare la chiesa di Santa Maria della Spina. Si tratta di una piccola chiesa sconsacrata, la cui prima edificazione risale al 1230 sul greto del fiume su mandato della famiglia Gualandi. Il nome, invece, risale al 1333 e rimanderebbe alla reliquia di una spina della corona di Cristo custodita appunto all’interno dell’edificio. Santa Maria della Spina è unanimemente considerata un gioiello del gotico-pisano, in cui a far da contraltare all’esterno riccamente decorato da guglie, pinnacoli e tabernacoli c’è un interno piuttosto spoglio in cui spicca una scultura trecentesca raffigurante la Madonna con Bambino (o Madonna della Rosa) realizzata da Andrea e Nino Pisano. Va detto che nel corso dei secoli questa chiesa ha attraversato diverse vicissitudini, perdipiù dovute a problemi di infiltrazione stante la vicinanza all’Arno. Da qui la drastica decisione, maturata dopo l’Unità d’Italia (per la precisione nel 1871), di smontare letteralmente l’edificio per ricostruirlo in posizione rialzata rispetto al corso del fiume. Inevitabilmente, questa scelta ha cambiato in profondità l’architettura della chiesa senza però comprometterne più di tanto la bellezza come possono testimoniare quei turisti che, desiderosi di approfondire il genius loci pisano, vi fanno visita. Da vedere!

7 Piazza dei Cavalieri

Foto di George M. Groutas
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In apertura abbiamo messo in guardia i lettori dal considerare conclusa la visita di Pisa una volta completato il trittico di Piazza dei Miracoli. Già, perché c’è perlomeno un’altra piazza che merita assolutamente una visita: stiamo parlando di Piazza dei Cavalieri dove spicca l’omonimo palazzo sede della prestigiosa Università Normale di Pisa. Va detto, però, che il fascino storico del luogo non si esaurisce solo col prestigioso ateneo: Piazza dei Cavalieri, infatti, anche se sul punto non c’è unanimità, rappresenterebbe l’antico forum della Pisa romana; ma, soprattutto, ha rappresentato, e su questo non ci sono dubbi, il centro politico della Pisa medievale, quando era conosciuta col topos di Piazza delle Sette Vie. Delle vestigia medievali restano moltissime tracce: oltre alla facciata del già richiamato Palazzo dei Cavalieri o anche “della Carovana” (antica sede dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano), bisogna ricordare la Chiesa di Santo Stefano, opera del Vasari su mandato di Cosimo de’ Medici, e il Palazzo dell’Orologio di cui fa parte, ora inglobata nell’edificio, la Torre dei Gualandi, in cui venne rinchiuso e lasciato morire insieme ai figli il Conte Ugolino della Gherardesca, di cui Dante narra le vicissitudini terrene nei canti XXXII e XXXIII dell’Inferno della Divina Commedia. Da vedere!

8 Palazzo Reale

Foto di Federigo Federighi
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Costruito tra il 1583 e il 1587 dall’architetto fiorentino Bernardo Buontalenti su mandato del granduca Francesco I de’ Medici, il Palazzo Reale di Pisa si trova sul Lungarno Pacinotti. Per la sua edificazione vennero inglobati alcuni palazzi preesistenti, tra cui la torre detta “della Vergadoro”, appartenuta all’importante famiglia dei Gaetani. La funzione di residenza dei Granduchi di Toscana durò fino al XIX secolo. Dopo l’Unità d’Italia vi soggiornarono saltuariamente anche i Savoia; da qui l’appellativo di “Reale” con cui tuttora è conosciuto il palazzo. Dal 1989 Palazzo Reale è sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno e ospita le raccolte dell’omonimo Museo Nazionale. Raccolte perlopiù composte dalle opere d’arte delle dinastie che vi si sono succedute. Un vero e proprio itinerario storico-artistico e culturale attraverso cui è possibile cogliere le linee di continuità e frattura nella propensione al bello delle classi dominanti pisane: dalle famiglie patrizie del Medioevo fino all’alta borghesia cittadina del ‘900. Degno di menzione il “Miracolo dei due impiccati” opera di un giovanissimo Raffaello e parte di un Trittico dedicato a San Nicola da Tolentino. Maggiori informazioni su: Museo Nazionale di Palazzo Reale.

9 Borgo Stretto

Foto di Sailko
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Chi è veramente interessato ad approfondire la storia di Pisa deve far tappa al Borgo Stretto, per i pisani più semplicemente il “Borgo”. Si tratta di uno dei quartieri più antichi della città, fin dal ‘300 abitato soprattutto da mercanti che concentrarono qui le loro attività commerciali. Una vocazione, quest’ultima, che ha resistito nei secoli tant’è che ancora oggi vi si susseguono negozi, bar, ristoranti e attività di vario genere. Da vedere, Piazza delle Vettovaglie, che ospita il mercato ortofrutticolo; il Casino dei Nobili, immobile settecentesco realizzato per il divertimento dell’aristocrazia (ne abbiamo incontrato un altro a Venezia); e la Chiesa di San Michele in Borgo, parte di quell’importante patrimonio chiesastico a cui abbiamo accennato in precedenza. Da vedere!

10 Tuttomondo, il murales di Keith Haring

Foto di Dimitris Kamaras
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Tuttomondo, il murales di Keith Haring

Tra le attrazioni di Pisa c’è anche un murales di Keith Haring (1958 – 1990), considerato dalla critica, insieme a Jean Michel Basquiat, il maggiore interprete del graffitismo metropolitano, corrente artistica esplosa alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti, specie a New York, dove Haring, proprio come Basquiat, raggiunse l’apice del successo. Dettaglio non secondario, quello realizzato a Pisa nel 1989, sulla facciata posteriore del Convento dei frati “Servi di Maria” nei pressi della stazione, fu l’ultimo murales realizzato da Haring che l’anno dopo morì a causa della recrudescenza dell’AIDS. Titolo del murales “Tuttomondo”, omaggio alla pace nel mondo: un’opera contemporanea che però è già un grande classico ed è presumibile lo sarà sempre di più negli anni a venire. Da vedere!

11 I dintorni di Pisa

Foto di Peter Stenzel

La provincia di Pisa offre moltissimi spunti naturalistici, paesaggistici, architettonici e ambientali. En passant segnaliamo Volterra, stupendo borgo medievale (vd.foto), recentemente balzato agli onori della cronaca per essere stato location (insieme a Montepulciano) della fortunata saga di Twilight. Da vedere anche Calci: distante una decina di chilometri da Pisa, questo borgo ospita la stupenda Certosa della Val Graziosa di Calci, più nota, appunto, come Certosa di Pisa. Restando in tema di edifici religiosi merita senz’altro una visita anche la Basilica di San Piero a Grado. Last but not least, la Tenuta di San Rossore, parte del più esteso Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli che si estende tra le province di Pisa e Lucca.

1 Venire un giorno

Di controindicazioni vere e proprie non ce ne sono. Al più, come detto in apertura, la visita spesso coincide con le bellezze di Piazza dei Miracoli. In parte è anche inevitabile sia così, però, come ci siamo sforzati di evidenziare, c’è anche tanto altro da vedere. Tanto che diventa tantissimo, poi, se allarghiamo il raggio d’azione alla provincia. Perciò Pisa, se possibile, meriterebbe almeno un weekend.

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