Mykonos è l’isola degli stereotipi. Quello della mediterraneità, per via delle case bianche, le finestre colorate, i balconi fioriti e le strade strette; e quello, più recente, della “club culture”, la sottocultura della disco music nata in Inghilterra negli anni ’80 del secolo scorso e che poi ha messo radici in tutto il mondo. Techno, house, commercial, minimal, garage: per chi ama questi suoni Mykonos è decisamente il posto giusto. Naturalmente ci sono le spiagge, i bar, i ristoranti, gli hotel (guarda gli Hotel consigliati su Booking.com) e tutto quel che serve per soddisfare le esigenze dei milioni di visitatori, perlopiù giovani e giovanissimi, che si riversano qui da ogni parte del mondo. Eppure, pur trattandosi di un “divertimentificio”, Mykonos riesce a essere anche altro. Per accorgersene, però, è preferibile venire in primavera o in autunno quando l’isola non è superaffollata. In questi periodi dell’anno (maggio, giugno, settembre, ottobre) l’isola mostra il suo volto più autentico, dando agli ospiti la possibilità di approfondire scenari e paesaggi di rara bellezza senza musica “a palla” e personaggi decisamente eccentrici. Insomma, Mykonos strizza l’occhio a tutti: a chi ama viaggiare in solitaria; a chi cerca un po’ di mondanità; a chi ha voglia di trasgredire e ai romantici in cerca di panorami mozzafiato e tramonti struggenti. Di seguito, la nostra lista con le cose da fare e vedere sull’isola. Buona lettura.
Mykonos
12 cose da fare e vedere a Mykonos e 1 da non fare
1 Matoyianni Street
Matoyianni è la strada dello shopping e della movida di Mykonos. È una via stretta e lunga che comincia vicino il porto vecchio e arriva fin quasi a Little Venice, quartiere dell’isola così chiamato per via delle case a filo d’acqua come a Venezia. Lungo il percorso, negozi di ogni tipo: dall’alta moda, al pret a porter, fino al merchandising e a locali più o meno etnici. Vale per l’abbigliamento; vale anche per ristoranti e pub che rispecchiano a pieno la vocazione cosmopolita di quest’isola. Quel che stupisce è che nonostante l’affollamento, dovuto al quotidiano sbarco di crocieristi che vanno a sommarsi ai tanti turisti già presenti, Matoyianni conserva intatta le caratteristiche del tessuto urbano greco. Basta perdersi in uno dei tanti vicoletti che si diramano dall’arteria principale per ritrovare tutti gli elementi tipici dell’architettura cicladica: case bianche, finestre e portali blu, balconi fioriti e più in generale un senso d’ordine che non è dovuto all’adeguamento ad alcun disegno urbanistico predeterminato, quanto piuttosto al rispetto implicito di alcuni canoni stilistici ben precisi. Bella sempre, anche la mattina, addirittura meravigliosa in primavera e a settembre quando la calca è minore rispetto all’alta stagione.
2 Little Venice
Little Venice è uno dei luoghi simbolo della “Chora” (termine greco che indica, grosso modo, il centro urbano della città). L’architettura è quella tipica, mediterranea, che caratterizza tutta l’isola con la differenza, però, che la prima schiera di case “galleggia” sull’acqua proprio come a Venezia. Da qui il nome della località, anche se non ci sono altre analogie trattandosi, per il resto, di un quartiere che di culturale ha ben poco. Negozi, ristoranti, bar e pub la fanno da padrone come nel resto dell’isola. Se però siete a caccia di suggestioni, oltre che di divertimento, il consiglio è di venirci al tramonto. Il sole tinge la risacca d’oro regalando un altro colore a un quartiere già coloratissimo di suo.
3 La chiesa di Panagia Paraportiani
La chiesa ortodossa più famosa di Mykonos si trova nel quartiere di Kastro, poco distante da Little Venice. Panagia Paraportiani è il singolare esito architettonico della fusione di quattro piccole chiese costruite l’una vicina all’altra dal XV al XVII secolo (i loro nomi: Agios Sozontas, Agioi Anargyroi, Agia Anastasia, Agios Efstathios). Purtroppo è quasi sempre chiusa, e perciò bisogna accontentarsi di ammirarla dall’esterno come fanno i molti turisti che giornalmente si radunano in zona per ammirare il bellissimo tramonto dell’isola. Il bianco calce dell’edificio esalta ancor di più i colori intensi del tramonto di Mykonos. Per gli amanti della fotografia questo è uno dei posti in cui bisogna per forza venire per tirar fuori quegli scatti memorabili a cui poi si finisce con l’affezionarsi molto. Da vedere!
4 Mulini
Costruiti nel XVI secolo, per oltre 400 anni i mulini di Mykonos hanno rappresentato una voce fondamentale nell’economia del territorio. La macinazione del grano coltivato sull’isola non serviva solo a soddisfare il fabbisogno interno ma apriva alla popolazione rotte importanti nel commercio estero di farina. Quando il turismo ha preso definitivamente il sopravvento su agricoltura e commercio, i mulini sono stati prontamente riadattati in attrazione. Ridipinti e ristrutturati, sono oggi il luogo ideale per la classica foto-ricordo. E che ricordo, vien da dire, a vedere il panorama stupendo che si apre tutt’attorno. Uno dei mulini, inoltre, è stato trasformato in museo con foto e didascalie in inglese e greco per raccontare la storia e l’importanza commerciale di quest’attività alimentata dai forti venti che soffiavano – e tuttora soffiano – sull’isola. La località si chiama Kato Myli ed è facilmente raggiungibile dal centro dell’isola. Nei pressi dei mulini c’è anche un parcheggio per chi arriva in auto o scooter. La zona è comodamente servita anche dagli autobus di linea.
5 Faro di Armenistis
Chi sente il bisogno di scappare dalla movida sfrenata di Mykonos corre quassù a godere del paesaggio e di uno dei tramonti più belli al mondo. La strada è sterrata; la struttura un rudere; ma non importa: il faro Armenistis regala un panorama davvero unico. Non lasciarti condizionare dalle recensioni negative che si trovano in rete. C’è chi ha scritto che a Mykonos anche ciò che è “vecchio”, “fatiscente”, “tradizionale” fa parte dello stesso spettacolo delle boutiques, dei ristoranti e dei locali alla moda. Beh, il vecchio faro conferma a pieno quest’impressione. La vista spazia, quasi senza soluzione di continuità, tra terra, cielo, mare, case dimesse e ville di lusso. Meravigliosi paradossi greci.
6 Ano Mera
Chi vuol veramente conoscere Mykonos lasci stare Matoyianni Street, Little Venice, i negozi, i locali, gli alberghi, lo struscio notturno e si diriga verso Ano Mera, piccolo villaggio 8 chilometri a est di Chora. Certo, il turismo è arrivato anche qui con hotel e appartamenti ma in generale l’atmosfera è ancora lenta e compassata come un tempo. Insomma, il “genius loci“ di Mykonos abita qui e al visitatore accorto bastano due indizi per rendersene conto: il primo è la piazza con le sue quattro taverne così profondamente diverse dagli ambienti rarefatti dei locali attorno al porto vecchio; il secondo, in verità più importante del primo, è il Monastero di “Panagia Tourliani” proprio al centro del villaggio. Diverse le cose da vedere: dalla torre campanaria, alla fontana in marmo al centro del cortile, fino all’esposizione interna di paramenti sacri della tradizione bizantina. L’architettura del villaggio è quella tipicamente mediterranea o, come è ancor più corretto dire, tipicamente cicladica. Il bianco delle case, infatti, è così “generoso” da lasciar volentieri spazio e attenzioni ai colori dei portoni, delle finestre e dei balconi fioriti. Gli autobus dal porto servono Ano Mera con buona frequenza. Da vedere!
7 Isola di Delo
A poco più di tre miglia da Mykonos, l’isola degli eccessi e del divertimento ce n’è un’altra, invece, che è completamente disabitata. Stiamo parlando di Delo, la culla di Apollo e Artemide, gli dèi del sole e della luna. Patrimonio Unesco dal 1990, Delo è un enorme sito archeologico in cui le operazioni di scavo proseguono ininterrottamente dalla fine del XIX secolo. Non a caso, è rigorosamente vietato pernottare sull’isola con la sola eccezione degli archeologi presenti. Questa circostanza, tra l’altro, ha consentito al racconto turistico di “attualizzare” un episodio di fondamentale importanza nella storia dell’isola. Nell’inverno a cavallo tra il 426 e il 425 a.C., infatti, gli Ateniesi decisero di “purificare” l’isola a scopi religiosi, trasferendo dapprima i resti dei morti ivi seppelliti e ordinando in seguito l’esilio di tutta la popolazione locale. Delo assurse così al rango di “isola sacra”, status ribadito dagli Ateniesi con l’edificazione di un tempio dedicato ad Apollo. Naturalmente, la storia dell’isola è proseguita con alterne vicende fino al I secolo a.C., anche se quest’episodio è quello su cui maggiormente “gioca” la pubblicistica turistica. Diverse le compagnie di navigazione (traghetti o imbarcazioni tradizionali) che collegano giornalmente Mykonos alla vicina Delo. Da non perdere!
8 I Musei
D’accordo, il turismo culturale non è esattamente il punto forte di Mykonos, nondimeno l’isola offre molto anche da questo punto di vista. Soprattutto il Museo archeologico, che ospita moltissimi reperti ceramici provenienti dalle vicine isole di Rhina, Paros e Delo. Interessante anche il Museo Marittimo. All’interno sono custoditi diversi modelli navali della flotta pre-micenea, oltre a tutta un’altra serie di oggetti (ancore, timoni, libri di navigazione). E non è finita, perchè ci sono il Museo del Folklore, il Museo dell’Agricoltura e, last but not least, la graziosa Casa di Lena, autentica abitazione tradizionale della borghesia di Mykonos. Una testimonianza preziosa dell’antica stratificazione sociale dell’isola, prima che il turismo omologasse tutto. I poveri abitavano infatti le case piccole del fitto dedalo di vicoli di Chora; i ricchi, invece, perlopiù armatori, le case di Little Venice. In mezzo, la borghesia: commercianti, insegnanti, notai ecc. che abitavano in graziose case con il terrazzino sulla strada, un ampio salone, due camere da letto e un cortile esterno con il bagno. Vita isolana.
9 Le spiagge
Sono in tutto 14 e regalano ognuna una suggestione diversa. Paradise e Superparadise sono le spiagge di chi ama far festa: drink, musica ad alto volume e personaggi decisamente sopra le righe; Kalo Livàdi, Psarou sono probabilmente le più belle da un punto di vista paesaggistico; Kalafatis è ideale per gli amanti di surf, windsurf e kitesurf; Elìa (nella foto), per i nudisti (il nudismo è praticato anche sulla spiaggia Superparadise); Paranga per le famiglie con bimbi al seguito; Platys Gialos e Panormos per la (relativa) maggiore tranquillità ecc. Insomma, le spiagge confermano quanto scritto all’inizio: Mykonos prova ad accontentare tutti. In definitiva, però, tutta la costa dell’isola ha subito un intenso quanto veloce sviluppo turistico che magari fa storcere il naso a chi si aspetta spiagge quasi deserte e natura incontaminata. Va detto che a maggio, giugno e settembre lo scenario cambia rispetto al caos di luglio e agosto. Perciò se alla mondanità volete coniugare un po’ di sano relax sono questi i mesi migliori per una vacanza a Mykonos.
10 Immersioni
Mikonos non è solo mare, spiagge, surf e by night. Un altro segmento turistico importante è il diving. Ogni anno sono migliaia gli appassionati che scelgono l’isola per la spettacolarità delle sue immersioni. Ovviamente, ci sono quelle per chi è alle prime armi e altre, invece, esclusivamente alla portata di sub esperti. Non mancano centri diving attrezzati che, oltre alle immersioni, offrono anche corsi di snorkeling rivolti ad adulti e bambini. Insomma, in valigia non dimenticate di mettere maschera e boccaglio. Ne vale assolutamente la pena!
11 Vita notturna
Caffetterie eleganti, club alla moda e locali gay friendly. A Mykonos c’è la vita notturna più folle di tutta la Grecia. Dalle feste sulle spiagge di Paradise e Superparadise Beach, ai groove-bar di Matoyianni, fino alle discoteche dove si esibiscono i DJ internazionali più famosi del momento: sull’isola ogni scusa è buona per far festa a qualsiasi ora del giorno e della notte. Del resto, vi abbiamo messo in guardia sin dall’inizio: Mykonos, come Ibiza in Spagna, è un’isola dionisiaca, un’industria del divertimento sfrenato. Chi cerca altro farà bene ad andare altrove o a visitare l’isola in mesi diversi da luglio e agosto. Ci si diverte ugualmente, gli eccessi sono gli stessi, ma i ritmi sono meno sfrenati rispetto ai due mesi dell’alta stagione. Insomma, Mykonos è un’isola che non dorme mai!
12 Cosa mangiare
Cominciamo subito col dire che nella cucina di Mykonos olio d’oliva, verdure, origano, aglio, basilico e tutti gli altri ingredienti della dieta mediterranea la fanno da padrone. Idem anche con il pesce, rigorosamente freschissimo. Nei ristoranti di Chora abbondano grigliate e fritture di pesce come solo nella migliore tradizione mediterranea. Le cose cambiano un po’ con la carne, dove è più forte l’influenza turca anche se il livello dei piatti rimane assolutamente eccelso: da provare l’agnello al forno (kleftiko) e alla brace (souvlaki), senza dimenticare il mitico gyros (simile al kebab turco), accompagnato dalla pita, il pane tondo e schiacciato molto diffuso in Grecia e in tutto il Medioriente. Quanto al vino c’è la retsina, il vino da tavola greco, anche se gli abitanti di Mykonos bevono con altrettanto gusto l’ouzo, liquore al gusto di anice spesso consumato negli apertivi prima di pranzo e cena. Il formaggio locale, poi, è una vera e propria eccellenza: stiamo parlando del kopanisti, formaggio di latte misto (pecora, vacca, capra) dal gusto deciso e piccante. Viene prodotto anche sulle altre isole dell’arcipelago delle Cicladi anche se, a giudizio quasi unanime, quello di Mykonos è il più buono di tutti. Naturalmente essendo una località turistica a vocazione cosmopolita a Mykonos la cucina è internazionale. Insomma, si mangia e, soprattutto, si beve di tutto in ossequio a quello spirito dionisiaco che ha fatto le fortune economiche dell’isola. Perciò, mangiate, bevete e divertitevi, ma con moderazione!
1 Non venire ad agosto se…
L’abbiamo detto più volte, ma conviene ribadirlo. Dalla metà di luglio e per tutto agosto Mykonos è un’isola sfrenata. Gli eccessi sono la regola; l’isola è frequentata soprattutto da giovani (molti gli italiani) che trascorrono le proprie giornate tra spiaggia e discoteca senza soluzione di continuità. Perciò se siete alla ricerca (anche) d’altro, meglio scartare questo periodo dell’anno. Un’altra ragione per evitare Mykonos ad agosto è il meltemi (μελτέμι in greco). È un vento fresco che soffia lungo le coste della Grecia e della Turchia. Accompagna tutta la stagione estiva dell’arcipelago delle Cicladi, ma ad agosto diventa particolarmente fastidioso. Per il resto, non ci sono particolare controindicazioni. Se quel che cercate è proprio il caos e le atmosfere agostane farete bene a non seguire il mio consiglio. Se invece agosto è l’unico periodo disponibile e desiderate visitare la Grecia potete destinare a Mykonos lo spazio di un weekend. In questo caso, tre giorni all’insegna della movida possono essere perfino salutari. Punti di vista.