Occorrerebbero settimane per scoprire tutti i tesori di Monaco e, a meno che non possiate permettervelo, cosa che naturalmente vi auguriamo, tutto questo tempo non c’è. Bastano invece pochi giorni per rendersi immediatamente conto dell’elevatissima qualità della vita – una delle più alte al mondo – che si respira nella terza città di Germania per numero di abitanti (preceduta da Amburgo e Berlino). Un mix di tradizione e modernità tenuto magnificamente insieme dalla proverbiale efficienza tedesca. Occhio però a non prendere troppo alla lettera gli stereotipi: i bavaresi, infatti, oltre a essere ordinati e precisi, sono anche gioviali e molto ben disposti con i visitatori. Insomma Monaco è davvero una città invidiabile. Se vuoi consultare la lista degli hotel consigliati clicca qui. Da visitare almeno una volta nella vita, magari seguendo qualche consiglio utile 😉 Buona lettura.
Monaco di Baviera
10 cose da fare e vedere a Monaco di Baviera e 1 da non fare
1 Marienplatz
La principale piazza di Monaco nonché, per secoli, importante snodo commerciale. Marienplatz, infatti, ha sempre avuto una spiccata vocazione mercatale che oggi rivive durante il periodo natalizio col Cristkindlmarkt (il Mercatino di Gesù Bambino) famoso per gli stand in legno che occupano per intero la piazza. L’invocazione mariana risale invece ai primi anni del XIX secolo, allorquando i cittadini di Monaco chiesero aiuto alla Madonna per debellare una terribile epidemia di colera. Tutt’attorno la piazza ci sono alcuni tra i principali edifici storici della città. Due su tutti: l’Altes Rathaus (Municipio Vecchio) e il Neue Rathaus (Municipio Nuovo) famoso, tra le altre cose, per il carillon di Glockenspiel (vd. paragrafo successivo). Da vedere anche la stazione metropolitana di Marienplatz. Costruita negli anni ’70 del secolo scorso è un vero e proprio gioiello sia da un punto di vista logistico che commerciale. L’ente per il turismo di Monaco di Baviera mette a disposizione diversi modi per approcciarsi a questi luoghi: dal tour classico a piedi, alle visite guidate a tema. Per saperne di più clicca qui
2 Carillon di Glockenspiel
A molti turisti ignari è capitato di raggiungere Marienplatz e trovare una folla di visitatori a testa in su con lo sguardo rivolto verso la torre dell’orologio del Municipio (Neues Rathaus). Il motivo è che nella torre è collocato il carillon di Glockenspiel, uno più famosi, se non addirittura il più famoso al mondo. 43 campane e 32 statue che suonano e si muovono due volte al giorno d’inverno (nov-feb. 11.00 e 12.00) e tre d’estate (mar-ott. 11.00; 12.00 e 17.00). Due anche le storie rappresentate, entrambe risalenti al XVI secolo: la prima (piano superiore) è il matrimonio di Guglielmo V con Renata di Lorena; la seconda, invece, è la “Danza dei Bottai” (Schefflertanz), una danza rituale che saluta la sconfitta della terribile epidemia di peste che colpì Monaco nel 1517. Non è finita, perché la torre che ospita il complesso congegno è a sua volta visitabile. Gli orari di apertura in questo caso sono: nov-apr. dal lun. al ven. 10:00 – 17:00; mag-ott. tutti i giorni 10:00 – 19:00 (escluso festivi); e sempre dalle 10:00 – 19:00 tutti i giorni durante il Mercatino di Natale.
3 Hofbräuhaus
Più che un birrificio, Hofbräuhaus è un tempio dello stile di vita bavarese. La birra, infatti, per gli abitanti di Monaco non è una semplice bevanda alcolica. Al contrario, è da sempre l’occasione per fare e sentirsi comunità. Non a caso, la fabbrica venne fatta costruire da Guglielmo V per evitare di dover comprare altrove la birra per l’esercito. Un tratto identitario fortissimo, dunque, che ha attraversato i secoli anche grazie all’ambiente del locale: tavoloni di legno, musica popolare e camerieri rigorosamente in abiti tradizionali. Questi ultimi sono uno spettacolo nello spettacolo per la maestria con cui si muovono all’interno del locale nonostante la folla e gli enormi boccali trasportati. La birreria è aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 23.30. Per maggiori informazioni visita il sito: www.hofbraeuhaus.de/en
4 Oktoberfest
Cominciamo subito col dire che la “Festa d’ottobre” in realtà inizia la seconda metà di settembre e termina la prima domenica d’ottobre (se però la domenica capita il 1 o il 2 del mese, la festa prosegue fino al giorno 3, data simbolo della riunificazione tedesca). Una precisazione perfino superflua considerando la fama che avvolge quest’evento, di gran lunga il più importante di Monaco e non solo. I numeri sono da capogiro: negli ultimi anni i visitatori sono stati più di 6 milioni e le stime sono in continua ascesa. Gli stand sorgono su un’area di oltre 40.000 metri, con una capienza variabile tra le 2.500 e 10.000 persone. Oltre alla birra che, ovviamente, è quella prodotta dai 6 birrifici cittadini (Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu, Löwenbräu, Paulaner e Spaten) all’Oktoberfest si mangia, si balla e si beve anche vino. Più di due settimane di festeggiamenti continuati, la cui origine risale al matrimonio, nel 1810, tra Ludovico I di Baviera e la principessa Teresa di Sassonia. Una tradizione secolare, dunque, che negli anni ha vissuto diverse evoluzioni e qualche stop in occasione delle due guerre mondiali. Ma non è finita. L’Oktoberfest è anche una festa per famiglie. Non mancano infatti le attrazioni destinate a grandi e piccini. Su tutte, la ruota panoramica (vd.foto) con la spettacolare vista dall’alto dell’area della festa e dell’umanità brulicante che si muove per il villaggio. Per saperne di più su calendario, storia, attrazioni e curiosità dell’evento visita il sito ufficiale: www.oktoberfest.de/en
5 Giardino Inglese
Una volta a Monaco, guai a saltare la visita al Giardino Inglese (Englisher Garten), tra i più grandi parchi pubblici al mondo, addirittura superiore per estensione al mitico Central Park di New York. Un’enorme distesa di verde che spiega meglio di tante parole l’elevata qualità della vita cittadina. Il Giardino Inglese fu commissionato dal duca Karl Theodor nel 1789. Artefice del primo disegno Benjamin Thompson, eccentrico britannico dalle molte vite tra cui, appunto, gli anni al servizio della corte bavarese. L’ampliamento del giardino proseguì fino alla fine del secolo grazie al lavoro del giardiniere di corte Friedrich Ludwig von Sckell. Di inizio ‘800, invece, la creazione del lago di Kleinhesselohe, diventato ben presto una delle attrazioni principali del parco. Un parco frequentato d’estate e d’inverno, col sole e con la neve, da migliaia di turisti e residenti. Da vedere, la Torre Cinese (Chinesischer Turm), sede di uno dei più grandi “biergarten” cittadini e il Monopteros, piccolo tempio in stile greco-romano da cui si gode una splendida vista del centro di Monaco. Le uniche raccomandazioni riguardano il vestiario che dev’essere comodo (meglio ancora se tecnico) e la macchina fotografica. Guai a dimenticarla!
6 Alte Pinakotek
C’è un quartiere a Monaco, Maxvorstadt si chiama, con una grande concentrazione di musei, al punto da esser rinominato “Kunstreal”, area dell’arte. In questa zona si trova anche quello di maggior prestigio e fama internazionale di tutta la città: l'”Alte Pinakotek” o “Vecchia Pinacoteca”. Vi sono custoditi molti dei più grandi capolavori della pittura europea dal XIV al XVIII secolo. Dal Medioevo al Rinascimento; dall’arte barocca al roccocò, oltre 700 opere d’arte in parte acquistate da Ludovico I di Baviera che diede grandissimo impulso alla galleria spingendo in prima persona per l’acquisizione delle opere di Botticelli, il Ghirlandaio, Lippi, Beato Angelico e altri stimati artisti italiani. Una collezione che comprende anche dipinti olandesi e fiamminghi e inoltre Giotto, Botticelli, Raffaello, Tiziano e Rembrandt. Insomma, la Vecchia Pinacoteca è un gioiello a cui gli abitanti di Monaco tengono moltissimo anche per il ritorno turistico che ne deriva. Ritorno garantito pure dagli altri due musei proprio di fronte la struttura: il “Neue Pinakothek” con una collezione di opere dal XVIII al XX secolo e la “Pinakothek der Moderne” inaugurata nel 2002. Per maggiori informazioni (orari, costi, prenotazioni, trasporti ecc.) visita il sito ufficiale: www.pinakothek.de/it
7 Residenz
È davvero difficile descrivere la “grandeur” del Residenz di Monaco di Baviera, uno dei palazzi reali più belli al mondo con una tale concentrazione di stili architettonici e opere d’arte da non temere confronti. Si va infatti dallo stile rinascimentale tedesco all’architettura palladiana, a quella fiorentina, senza dimenticare i richiami al barocco e al roccocò. Evidente l’intenzione della dinastia dei Wittelsbach, la prima in Germania e una delle più antiche d’Europa, di utilizzare al massimo grado l’arte e l’architettura come segno tangibile del potere esercitato per oltre quattro secoli in terra bavarese. Un’enorme fortezza oggi composta da una decina tra giardini e cortili, un teatro (Teatro Cuvillies) e un museo (Museo Residenz) di circa 130 camere. Il Residenzmuseum è talmente vasto che se ne consiglia la visita in due distinte sedute al mattino e in pomeriggio. Per avere una guida essenziale da consultare durante la visita al palazzo, il Ministero delle Finanze e dello Sviluppo Regionale della Baviera ha realizzato un’agile brochure per orientarsi tra i cortili, le stanze, le camere, gli scaloni, le gallerie, i monili e gli altri oggetti che arredano la reggia.
Orari di apertura:
Apr. – 18 Ott.: 09.00 – 18.00
19 Ott. – Mar.: 10.00 – 17.00
Ultima ammissione: 17.00 (estivo) o 16.00 (invernale)
8 Castello di Nymphenburg
Che i Wittelsbach non se la passassero affatto male (si fa per dire) non lo testimonia soltanto il Palazzo Reale. Il Castello di Nymphenburg, dimora estiva della famiglia, non è certo da meno quanto a opulenza e ricercatezza. A commissionarne la costruzione fu il principe elettore Ferdinando Maria (la carica è riferita ai membri del collegio elettorale cui spettava il compito di nominare l’Imperatore del Sacro Romano Impero). Questi, nel 1664, volle regalare alla consorte Enrichetta Adelaide di Savoia una residenza estiva quale ringraziamento per la nascita dell’erede al trono Massimiliano Emanuele. Della costruzione del castello venne incaricato l’italiano Agostino Barelli, mentre del successivo ampliamento si occuparono Enrico Zuccalli e Antonio Viscardi, altri due architetti italiani stavolta nominati da Massimiliano Emanuele. Non è finita perché i lavori di sistemazione della corte e del giardino proseguirono nel corso del XVIII e XIX secolo fino all’attuale combinazione di architettura, arte e botanica. Al pari del Palazzo Reale, nelle sale, negli arredi e nelle opere d’arte del Castello di Nymphenburg sono rintracciabili diversi stili dal barocco fino al classicismo. Anche in questo caso, inoltre, il Ministero delle Finanze e dello Sviluppo Regionale della Baviera ha provveduto a realizzare una brochure con le informazioni utili a preparare al meglio la visita.
Orari di apertura:
Aprile – 15 Ottobre: 09.00 – 18.00
16 Ottobre – Marzo: 10.00 – 16.00
Nel Castello è disponibile un ascensore; accessibili il Museo delle Carrozze e la Collezione Bäuml
9 Allianz Arena
Negozi, ristoranti, bar, un museo e un parcheggio da quasi 10.000 posti auto. Ancora, tour e visite guidate (in tedesco e in inglese) per scuole, visitatori singoli e disabili. È riduttivo perciò definire l’Allianz Arena soltanto uno stadio. La parola adatta per definire il vortice di emozioni e sensazioni che si prova a visitarlo è “tempio”. Il tempio del calcio del Bayern Monaco e del Monaco 1860, le due squadre cittadine, ma naturalmente anche della nazionale tedesca. L’Allianz è stato costruito tra il 2003 e il 2005 in previsione dei Mondiali 2006 vinti, come sappiamo, dall’Italia di Marcello Lippi. Dopo il Mondiale è diventato lo stadio ufficiale delle due squadre cittadine mandando in pensione il vecchio Olympiastadion. Una curiosità. Grazie ai dei pannelli di etilene tetrafluoroetilene (ETFE) l’esterno dello stadio cambia colore: rosso, quando gioca il Bayern Monaco; blu in occasione delle partite del Monaco 1860 e bianco quando invece gioca la Germania. Per maggiori informazioni su orari, servizi, eventi e mezzi di trasporto visita il sito ufficiale: allianz-arena.com/en
10 Museo BMW
I “capitoli” della storia di Monaco sono molti: la birra, l’Oktoberfest, le chiese, i musei, i monumenti, Marienplatz, il mercatino di Natale e… la BMW. Guai a dimenticare il ruolo svolto dalla casa automobilistica nello sviluppo socio-economico della Baviera. Ruolo celebrato da un museo inaugurato nel 1972 nei pressi della zona olimpionica. Il Museo BMW non celebra solo il passato: oltre alle macchine storiche, infatti, nelle sale della struttura vengono esposti anche i diversi prototipi in fase di sviluppo e progettazione. A fianco il museo dalla caratteristica forma a insalatiera, sorge la “Torre”, il grattacielo quartier generale della casa automobilistica. L’avveneristico design dei due edifici ne ha fatto presto icone della cultura di massa, il che ha consentito di avvicinare una platea più vasta dei soli appassionati e addetti ai lavori. Per informazioni sui giorni, orari di apertura, prezzi, visite guidate, eventi ed esposizioni visita il sito: www.bmw-welt.com/en
1 Non violare le regole di convivenza civile
Quella fin qui descritta è solo una piccola parte delle cose da vedere a Monaco. Le opportunità di svago sono infatti davvero moltissime: dal Deutches Museum, alla vicina città di Ratisbona, Patrimonio Unesco, passando per lo stinco di maiale e tutti gli altri piatti tipici della cucina locale, occorrerebbero moltissimi giorni solo per avere una prima “infarinatura” di tutto quel che si muove in città e nei dintorni. C’è però una cosa da tenere bene a mente, indipendentemente dal tempo a disposizione: il rispetto. È in apparenza scontato ribadire il concetto, anche perché è un precetto valido sempre, solo che a Monaco e in Baviera ci tengono particolarmente. Dalla fila al supermercato, a quella sulle scale mobili, al biglietto dei mezzi pubblici, agli schiamazzi in strada, magari dopo aver esagerato un po’ con l’alcool, gli abitanti di Monaco tengono particolarmente alle regole di convivenza e al decoro degli spazi pubblici. L’Oktoberfest è la prova più evidente di quel che si va dicendo: un evento di oltre due settimane che attrae milioni di visitatori senza però compromettere in alcun modo la vivibilità cittadina. Chi sgarra viene immediatamente sanzionato e, se è il caso, fermato dalla polizia. Perciò meglio adeguarsi e filare dritto.