Marsiglia

Marsiglia

11 cose da fare e vedere a Marsiglia e 2 da non fare

Lo scrittore Jean Claud Izzo definiva Marsiglia “l’ultimo scalo del mondo, una città in cui “il futuro appartiene a quelli che arrivano“. Indubbiamente si trattava di una definizione autobiografica, essendo egli stesso marsigliese figlio di immigrati, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che da un punto di vista storico le cose stiano ancora oggi esattamente così. Perfino il mito di fondazione della città dà evidenza di questo melting pot. Secondo la leggenda, infatti, Massalia (nome antico di Marsiglia) sarebbe nata dall’unione tra un mercante greco, tale Protis, e Gyptis, figlia del capo di una tribù celto-ligure insediata nell’entroterra della città. Oltre al cosmopolitismo, l’altro dato costitutivo di Marsiglia è il legame indissolubile col mare. Una simbiosi che ne ha influenzato notevolmente lo sviluppo al pari di altre città mediterranee quali Genova e Napoli. Specie con quest’ultima, infatti, riccorrono molte analogie: l’accoglienza in primis, il tifo appassionato per la propria squadra di calcio ma, inutile nasconderlo, anche radicati fenomeni di criminalità urbana. Va detto, però, che la designazione, nel 2013, a Capitale Europea della Cultura, ha rappresentato una svolta per Marsiglia. La città si è rifatta il look e i flussi turistici sono sensibilmente aumentati (altra circostanza che l’accomuna a Napoli). Di seguito, vediamo insieme le principali attrazioni della città. Buona lettura.

1 Vieux Port

Foto di DEZALB
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In apertura abbiamo fatto cenno ai cambiamenti che hanno interessato Marsiglia dopo il 2013, anno in cui la città venne designata Capitale europea della Cultura. Uno dei più significativi è stato senza dubbio il progetto di pedonalizzazione del vecchio porto a firma dell’architetto Norman Foster (insieme al paesaggista Michel Desvigner). La ristrutturazione del Vieux Port, infatti, ha restituito la piena fruibilità della zona a marsigliesi e turisti, ridimensionando moltissimo il traffico automobilistico. Emblema del progetto è l’Ombrièr Miroir, copertura a forma di “specchio ombrello” collocata al centro del porto. Ovviamente tutto ciò è stato possibile anche perché il grosso dei traffici marittimi da tempo è stato spostato altrove. Già prima della trasformazione urbana impressa da Foster, Vieux Port era una zona vocata principalmente al turismo e al diportismo nautico. A fianco yachts e barche a vela ha resistito però il mercato del pesce che tutte le mattine richiama avventori da ogni parte della città. Altra attrazione degna di menzione è il ferry boat che fa il giro del porto. Il servizio, risalente al XIX secolo, riscuote un buon successo di pubblico, tanto più negli ultimi anni con l’utilizzo di un’imbarcazione a energia solare. La gita lambisce i due forti Saint Nicolas e Saint Jean realizzati illo tempore a difesa dell’area. Sempre dal 2013 un ponte collega Forte Saint Jean al MuCEM, il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto.

2 MuCEM

Foto di djedj

Fortemente voluto dal Ministero della Cultura francese, il MuCEM (Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée) è l’unico museo al mondo interamente dedicato alle civiltà del bacino del Mediterraneo. A fronte di un progetto così ambizioso, l’approccio non poteva che essere pluridisciplinare. La Galerie de la Méditerranée, al primo piano dell’edificio, ospita infatti reperti, documenti e altri materiali di interesse antropologico, storico e artistico. L’esposizione è pensata come una mostra semi-permanente che ogni 3-5 anni si rinnova di nuovi contributi e linguaggi. Al secondo piano, invece, spazio alle mostre temporanee, ovviamente in linea con la vocazione cosmopolita che da sempre caratterizza Marsiglia. Ma non è finita, perché il MuCEM dispone anche di auditorium, spazi per bambini, libreria, boutique, ristoranti e caffetterie. Insomma, uno spazio pensato per accogliere ma che affascina anche dall’esterno. Il merito è della forma cubica dell’edificio e, soprattutto, dei materiali utilizzati per la sua realizzazione. Un’avveneristica struttura in vetro e acciaio rivestita con una fibra di cemento ultraperformante realizzata dall’archistar Rudy Ricciotti. Una vera e propria opera d’arte che raggiunge il culmine del suo splendore sul far della sera, illuminata dagli effetti luminosi creati dall’artista concettuale Yann Kersalé. Adiacente al museo, un altro edifico di notevole pregio architettonico. Stiamo parlando di Villa Méditerranée, realizzata dall’architetto italiano Stefano Boeri. Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale: www.mucem.org (disponibile la versione in inglese).

3 Le Panier

Foto di Ralf
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Sono solo poche centinaia di metri a dividere Vieux Port da Le Panier, il quartiere simbolo di Marsiglia, quello che ne racchiude il “genius loci” che qui viene chiamato “mixité”, a ribadire il crogiuolo di etnie (italiani, corsi, armeni, magrebini) che sin dall’inizio accompagna la storia della capitale della Provenza. Inutile seguire un percorso a Le Panier: bisogna perdersi nei suoi vicoli stretti ammirandone le case alte dalle facciate colorate, le scale, i balconi e le innumerevoli botteghe artigiane. Diverse delle quali dedite all’arte presepiale, proprio come a Napoli anche se, va detto, i pastori di Marsiglia sono molto diversi da quelli realizzati sotto il Vesuvio. Non è finita, perché tra le due città c’è un’altra analogia storica: il contrabbando di sigarette. Le Panier è stato a lungo il quartiere simbolo di questa attività illecita, non l’unica in verità. La designazione della città a Capitale Europea della Cultura ha cambiato volto al quartiere che ha sfrondato la sua anima popolare da molte delle criticità e dei pericoli che si accompagnavano ad essa. Da vedere le sue piazze (Place des 13 Cantons, Place du Refuge e Place des Moulins) e soprattutto Vieille Charite, monumento simbolo del quartiere. Nel ‘600 ricovero per i tanti poveri e mendicanti della città, questo complesso ha attraversato diverse fasi storiche fino a essere occupato dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Subito dopo la guerra, la rinascita grazie all’interessamento del noto architetto Le Corbusier, per diventare, infine, nel 1986, sede di ben due musei: il Museo di Archeologia Mediterranea e il Museo delle Arti Africane, Oceaniche e Amerinde (M.A.A.O.A). Da vedere!

4 Cattedrale Santa Maria Maggiore

Foto di Fred Romero
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La Cattedrale Santa Maria Maggiore (per i marsigliesi, La Major) dista circa 600 metri dal vecchio porto cittadino. È una chiesa monumentale con una facciata in marmi bianchi e verdi, una cupola alta oltre 70 metri e un maestoso portale d’ingresso. All’interno spiccano elaborati mosaici in stile bizantino, senza dimenticare i resti di una basilica paelocristiana del V secolo emersi durante gli scavi fatti per gettare le fondamenta. C’è dell’altro. Proprio attaccata alla chiesa, infatti, c’è anche la vecchia cattedrale del XII secolo in stile gotico-romanico. Tra i due edifici corrono circa sette secoli di differenza, dal momento che la Cathédrale Saint Marie Majeur è stata realizzata tra il 1852 e il 1896 su impulso di Napoleone III. La seconda metà del XIX secolo fu un periodo di grande benessere economico e conseguente espansione urbanistica per Marsiglia. In quegli stessi anni furono realizzate diverse altre opere civili e religiose, tra cui la chiesa Notre Dame de La Garde (vedi punto 6) verso la quale l’affetto dei marsigliesi è perfino superiore a quello per La Major. Ciò detto, la Cattedrale Santa Maria Maggiore resta un punto di riferimento imprescindibile di Marsiglia e perciò tappa imperdibile di qualsiasi tour cittadino.

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5 La Canebière

Foto di Nicolas Nova
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La Canebière, l’arteria più importante del centro storico di Marsiglia, conferma l’adagio secondo cui a fare la storia di una città sono le strade che l’attraversano. Già il nome è un indizio di quanto andiamo dicendo. Canebière, infatti, deriva dal provenzale “canabe”, riferimento alla coltivazione intensiva di canapa da cui venivano realizzate corde e imbracature per le navi.. La strada venne inaugurata nel 1666 da Luigi XIV, anche se il suo periodo di maggior splendore coincise con la Terza Repubblica Francese, approssimativamente dal 1870 fino all’inizio della seconda guerra mondiale. Soprattutto nell’ultimo quarto del XIX secolo, questo viale lungo circa un chilometro andò riempendosi di palazzi, caffè, ristoranti ed edfici di interesse culturale, molti dei quali, purtroppo, andati distrutti o pesantemente rimaneggiati a causa del conflitto. Già prima, però, nel 1934, La Canabière era stata teatro di un fatto di sangue di notevole rilevanza internazionale. L’uccisione, ad opera di un indipendentista macedone, di Alessandro I di Jugoslavia, in visita diplomatica a Marsiglia in compagnia dell’allora Ministro degli Esteri francese Jean Louis Barthou. Oggi questa strada, pur lontana dai fasti del passato, sta ritrovando vitalità con un tocco bohemien che non guasta. Da vedere!

6 Notre Dame de la Garde

Foto di Mat Distef
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Sono in molti a sostenere che la visita di Marsiglia debba cominciare dalla “Bonne Mère”, come viene affettuosamente chiamata Notre Dame de la Garde. Alla base del suggerimento, lo straordinario panorama godibile dal sagrato della chiesa, che si trova a circa 150 metri sul livello del mare, cui bisogna aggiungere gli oltre 60 metri del campanile, a sua volta sormontato da una statua dorata della Madonna. Insomma un punto di riferimento visivo costante, che spiega in larga parte l’attaccamento viscerale dei marsigliesi. La chiesa risale alla metà dell’Ottocento. A curarne la realizzazione in stile romanico-bizantino l’architetto Henri Espérandieu. All’interno, marmi policromi, mosaici, affreschi e numerosi ex voto, testimonianza preziosa della devozione popolare nei confronti della Vergine. Non a caso, il 15 agosto, ricorrenza dell’Assunta, l’ondata di pellegrini che si riversa nel santuario è considerevole. A circa un chilometro di distanza da Notre Dame de la Garde, merita una visita anche l’Abbazia di Saint Victor, risalente al V secolo. Dunque una chiesa antichissima, celebre per i festeggiamenti della Candelora nel mese di febbraio. Da non perdere!

7 La Corniche

Foto di marcovdz
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La Corniche, il lungomare di Marsiglia intitolato a John F. Kennedy, è altra tappa imperdibile di una visita in città. Lunga circa 5 chilometri, questa strada collega la spiaggia (plage) cittadina “des Catalans” al “Parco Balneare del Prado” (vedi prossimo punto). Come altre opere pubbliche, anche questa fu realizzata nel corso XIX secolo. La sua costruzione, cominciata nel 1848, vide coinvolte migliaia di maestranze strappate, in questo modo, al cronico problema della disoccupazione. A beneficiarne, tuttavia, fu soprattutto la borghesia locale che colse la palla al balzo per tirar su palazzi e abitazioni di pregio vista mare. In verità, nel corso del ‘900 l’urbanizzazione del lungomare di Marsiglia non è stata sempre all’altezza delle aspettative, e tuttavia, pur in presenza di qualche edificio di dubbio gusto, La Corniche du John F. Kennedy resta un posto bellissimo in cui camminare, rilassarsi, fare il bagno o, perché no, pranzare in uno dei tanti ristoranti presenti. Soprattutto quelli in zona Vallon des Auffes, minuscolo borgo marinaro dal volto tipicamente mediterraneo (vedi foto).

8 Parco Balneare del Prado

Foto di marcovdz
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A metà degli anni ’70, i lavori di scavo per la metropolitana di Marsiglia obbligarono la città al recupero di terreno dal mare. Il Parc Balnéaire du Prado “salta fuori” da questa necessità. Quaranta ettari di prati, parchi, aree giochi e ben 6 spiagge di sabbia e ghiaia (Plage Gastone Defferre, Plage Borely, Plage De L’Huveanune, Plage Bonnevienne, Plage de la Vieille Chappelle e Plage de la Pointe Rouge) che, negli anni, oltre a migliorare la qualità della vita dei marsigliesi, hanno indubbiamente favorito lo sviluppo turistico. Per dire, nei pressi di Plage de la Vieille Chappelle c’è un enorme skate park per il divertimento dei più giovani mentre, alle spalle del Parc Borely (vedi foto) ci sono ben due musei: il Museo di Arti Decorative, all’interno del Palazzo omonimo (Borely) e, poco distante, il Museo di Arte Contemporanea (MAC) segnalato dalla grande statua a forma di pollice realizzata dall’artista marsigliese César Baldaccini. Oltre che in metropolitana “Le Prado” è facilmente raggiungibile in bus con partenza dal Vieux Port. Da non perdere!

9 La Città Radiosa

Foto di Glasgowfoodie
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Nello stesso quartiere del MAC sorge, imponente, anche La Cité Radieuse, l’avveneristico palazzo realizzato dall’architetto Charles Edouard Jeannerot Gris, più noto con lo pseudonimo Le Corbusier. Realizzato tra il 1947 e il 1951, quest’edificio è lungo più di 165 metri, largo 24 e alto 56. Gli appartamenti, invece, sono 337 distribuiti su 12 piani tra negozi, asilo, hotel, galleria d’arte e perfino una piscina all’ultimo piano. Insomma, ogni ambiente de La Cité Radieuse è pensato come stimolo per la socialità, ed è uno dei motivi alla base della tutela UNESCO ottenuta nel 2016, insieme ad altri 16 edifici realizzati da Le Corbusier sul territorio francese. Imperdibile.

10 Le isole Frioul

Foto di Jean-Claude MOUTON
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If, Ratonneau e Pomègues sono le tre Iles du Frioul, l’arcipelago a circa 20 minuti di navigazione da Marsiglia. Delle tre, la più “turistica” è senza dubbio If, per via della fortezza costruita tra il 1527 e il 1529 su disposizione dell’allora re di Francia Francesco I. Un castello che dal ‘600 fino ai primi del ‘900 è stato utilizzato soprattutto come prigione per delinquenti e dissidenti politici. Tuttavia, alla base della notorietà del luogo ci sono due detenuti “speciali” perché frutto della fantasia letteraria di Alexandre Dumas. Stiamo parlando di Edmond Dantes e l’abate Faria, protagonisti de “Il Conte di Montecristo”. La popolarità del romanzo ha reso celebre anche la piccola If, su cui ogni giorno si riversano dai battelli provenienti da Vieux Port numerosi turisti. Quanto a Ratonneau e Pomègues, invece, sono soprattutto mete estive per piacevoli soggiorni balneari.

11 Parco Nazionale delle Calanche

Foto di Giorgio Rodano

Il Parc Nationale des Calanques è stato istituito nel 2012 allo scopo di proteggere e valorizzare le spettacolari falesie calcaree che si estendono per oltre 20 chilometri nei tre comuni di Marsiglia, Cassis e La Ciotat. Parliamo di oltre 20 pareti rocciose bagnate da un mare cristallino, a ragione ritenuto uno dei tratti di costa più belli del Mediterraneo. Oltre il dato paesaggistico c’è anche quello ambientale. Queste scarpate, infatti, costituiscono l’habitat ideale per la riproduzione di numerose specie animali (tra cui l’aquila di Bonelli) e vegetali. Insomma, parliamo di ambienti ad altissima biodiversità e perciò protetti dall’ente parco che ne disciplina le modalità di visita sia da terra che da mare. Calanque de Sormiou (vedi foto) è sicuramente il più famoso di questi massicci litoranei. Meno battutti, ma ugualmente fascinosi, tutti gli altri. Solo per ricordarne alcuni, senza pretesa di esaustività: Calanque de Cellelongue, de Morgiou, de Port Pin, de Port Piou a Cassis. Maggiori informazioni sul sito ufficiale del parco: www.calanques-parcnational.fr.

1 Non venire con l’auto

Marsiglia si gira benissimo coi mezzi pubblici. Anche le Calanques di cui abbiamo appena parlato sono quasi tutte raggiungibili in bus. Ottime anche le linee di tram e metropolitana. L’unica situazione che giustificherebbe l’utilizzo dell’auto è perciò quella di un viaggio più lungo di cui la città è solo una tappa. Viceversa se ne può fare tranquillamente a meno.

2 Attenzione ai borseggiatori

Valgono per Marsiglia le avvertenze “classiche” di tutte le grandi città: non girare con molti contanti; non tenere il portafogli in bella vista; non lasciare la borsa incustodita; evitare di indossare gioielli, collane, orologi, bracciali di grande valore; non girare soli di notte ecc. Per il resto, niente paura: il centro storico di Marsiglia è un posto accogliente e sicuro. Diverso il discorso per la periferia ma non c’è alcun motivo turisticamente valido per spingersi negli agglomerati di edilizia popolare fuori città.

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