Dublino

Dublino

9 cose da fare e vedere a Dublino e 3 da non fare

Trovare il lato positivo in ogni situazione. È questa la qualità principale degli abitanti di Dublino. Un’attitudine figlia di un passato di sofferenza che per anni ha obbligato molti dei suoi abitanti a emigrare in cerca di un futuro migliore. Poi le cose sono cambiate radicalmente: l’economia, a cavallo tra XX e XXI secolo, è cresciuta in maniera vertiginosa, la città si è espansa sia dal punto di vista urbanistico che demografico e l’emigrazione è quasi scomparsa. Al contrario, è aumentata l’immigrazione: sia quella interna, alimentata dagli irlandesi dell’entroterra, che quella esterna, dall’Africa e dall’est Europa. Il multiculturalismo però non ha scalfito il carattere coriaceo, irriverente e sanguigno degli irlandesi che, se prima dovevano abbandonare la città per vivere meglio, oggi hanno necessità di lavorare duro per non perdere quanto conquistato negli ultimi 20 anni. Il costo della vita, specie gli immobili, è assai elevato e questo obbliga i cittadini a sfiancanti tour de force per mantenere l’oneroso fitto di casa o pagare la rata del mutuo. Poi, però, c’è il divertimento che passa per lo sport (rugby e calcio su tutti) e le serate al pub. Birra e whiskey (senza esagerare!) sono un ottimo strumento per trovare quel “lato positivo” cui abbiamo accennato all’inizio. Di seguito i nostri consigli per una vacanza a Dublino. Buona lettura.

1 Trinity College

Foto di Gigglekid
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Trinity College

Il Trinity College è la più antica e prestigiosa università irlandese. Si trova al centro di Dublino e da molti anni è snodo fondamentale per la formazione di studenti provenienti da tutto il mondo. Una vocazione cosmopolita che però ha dovuto faticare non poco ad affermarsi. L’università, infatti, nacque nel 1592 per volere di Elisabetta I d’Inghilterra allo scopo di arginare la “fuga” verso il continente di molti giovani protestanti irlandesi alla ricerca di un’istruzione migliore. Un’emorragia di talenti che preoccupava la regina soprattutto per il rischio di influenze “papiste” nella formazione dei ragazzi. Questo spiega anche il secolare divieto per i cattolici a frequentare l’università, al punto che quando le regole si fecero meno rigide fu la stessa Chiesa a proibire (pena scomunica) la frequentazione dell’ateneo agli studenti cattolici. Le barriere sono definitivamente cadute nel 1970 ma l’università che, peraltro già vantava notevole prestigio, non ha tardato a recuperare il tempo perduto, trasformandosi nel polo d’eccellenza descritto in apertura. Un ateneo di fama internazionale che, oltre per i suoi corsi di laurea (vd. sito ufficiale: www.tcd.ie) è famoso anche dal punto di vista museale. Il riferimento è all’“Old Library”, l’antica libreria dell’ateneo dove è custodito il preziosissimo Libro di Kells (Book of Kells) manoscritto del IX secolo con i 4 Vangeli del Nuovo Testamento. A realizzare il tomo furono gli amanuensi del monastero scozzese di San Colombo riparati in Irlanda per sfuggire alle scorribande vichinghe. Insomma, nel Trinity College, gradevole riparo dal trambusto cittadino, abita il “genius loci” di Dublino, motivo per il quale l’abbiamo messo al primo posto tra le cose da vedere in città.

2 Castello di Dublino

Foto di papagnoc
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Castello di Dublino

“Noi stiamo aspettando da 700 anni, lei può attendere 7 minuti”. Queste le celebri parole con cui Michael Collins, nel 1922, rispose al vicerè inglese che lo aveva redarguito per il ritardo durante la cerimonia di consegna del castello al Libero Stato d’Irlanda. Per 700 anni, infatti, il Dublin Castle ha rappresentato la roccaforte del potere britannico, e per questo più volte fu assaltato dagli indipendentisti irlandesi nel corso dei secoli. Per dire, nella St.Patrick’s Hall, sala utilizzata per l’insediamento dei Presidenti della Repubblica (visitabile insieme agli State Appartments durante le visite guidate) venne tenuto prigioniero James Connoly, un altro eroe della resistenza irlandese, artefice dei famosi tumulti di Pasqua del 1916. Ferito durante gli scontri, Connoly fu curato e successivamente fucilato dagli inglesi. Insomma il Castello di Dublino, assieme al Trinity College prima ricordato, è un’altra tappa obbligata per chi vuole approfondire la storia irlandese. Una storia scritta col sangue, la cui importanza travalica di gran lunga gli aspetti turistici della visita. Infatti dell’originaria fortezza medievale anglo-normanna resta solo la Record Tower, la torre circolare ben visibile già dall’esterno. Nel 1986, durante una campagna di scavi, sono emerse le fondamenta dell’originaria fortezza costruita nel XIII secolo. Fondamenta che oggi, insieme agli State Appartments prima richiamati, costituiscono il punto più importante della visita. Per maggiori informazioni su storia, orari d’ingresso e visite guidate è consultabile il sito www.dublincastle.ie

3 Cattedrale di San Patrizio

Foto di Michele Bigi
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Cattedrale di San Patrizio

Secondo leggenda la Cattedrale sorgerebbe nel punto esatto in cui San Patrizio battezzava i pagani irlandesi che decidevano di convertirsi. E in effetti sotto questa chiesa, la più grande d’Irlanda, scorre il fiume sotterraneo Paddle motivo per il quale, nonostante le diverse ristrutturazioni dell’edificio nel corso dei secoli, non è mai stato possibile costruire una cripta. Ancora oggi, all’interno della chiesa, una croce posta su una lastra di pietra indicherebbe la posizione del pozzo cui avrebbe attinto il santo per la sua attività di conversione. Non è l’unica leggenda. Un’altra, datata 1492, racconta di una disputa tra i sostenitori del conte di Kildare e il conte di Ormond. Un nipote di quest’ultimo – secondo il racconto – si barricò nella sala capitolare della chiesa e questo rese necessario un compromesso tra le parti per porre fine alle ostilità. Compromesso che vide protagonista il conte Kildare che, per dimostrare la sua buona fede, praticò un foro nella porta della sala e vi infilò un braccio col rischio concreto che gli venisse amputato. E invece, fortunatamente, la mano gli fu stretta il che contribuì a comporre la lite. Da quest’episodio, il proverbio irlandese “to chance your arm” che significa appunto esser disposti a correre qualche rischio per raggiungere i propri obiettivi. Non solo leggende. Nella Cattedrale di San Patrizio, in cui spicca il contrasto tra la facciata austera e la vivacità degli interni, sono seppellite oltre 500 personalità illustri di Dublino e d’Irlanda. Tra queste, Jonathan Swift, autore del famoso romanzo “I Viaggi di Gulliver”, nonché a lungo decano della chiesa. Chiesa che, ricordiamo, non è sede vescovile, merito, quest’ultimo, che spetta invece all’altra cattedrale cittadina, la “Christ Church” (vd. prossimo paragrafo). Per maggiori informazioni sulla Cattedrale di San Patrizio visita il sito ufficiale: www.stpatrickscathedral.ie (disponibile anche la versione italiana).

4 Cattedrale di Christ Church

Foto di marybettiniblank
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Cattedrale di Christ Church

A differenza della Cattedrale di San Patrizio, Christ Church (o “Church of the Holy Trinity”) una cripta ce l’ha eccome. Anzi, la cripta medievale è il luogo di maggior attrazione dell’edificio, quello in cui sono custoditi la maggior parte dei suoi beni e reperti più preziosi: dai ceppi anticamente usati dalle autorità religiose a danno dei civili, a monete rare e stemmi regali. Guai però a dimenticare “Tom & Jerry”, un gatto e un topo mummificati rinvenuti all’interno di una canna d’organo nel 1860 e successivamente ribattezzati dai dublinesi come lo storico cartone animato. La cripta, la cui edificazione risale al XII secolo, è l’unica parte della chiesa ad aver conservato l’iniziale impronta architettonica. Per il resto questa chiesa, cattedrale della diocesi anglicana e sede del Santo Patrono di Dublino Lawrence O’ Toole, ha subito numerose ristrutturazioni con l’inevitabile sovrapposizione di diversi stili. All’originaria impronta romanico-gotica si è aggiunto lo stile vittoriano susseguente all’ultima ristrutturazione tra il 1871 e il 1878 dopo secoli di abbandono e oblio. Per maggiori informazioni sulla storia, le visite, gli eventi e le attività pastorali visita il sito: christchurchcathedral.ie (disponibile anche la versione italiana).

Booking.com

5 Temple Bar

Foto di Maguiss
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Temple Bar

Dopo aver inseguito il “genius loci” di Dublino tra università, castelli e chiese, è giusto fermarsi a bere qualcosa in uno dei numerosi pub di Temple Bar, centro turistico cittadino. Un dedalo di strade in cui si susseguono pub, ristoranti, boutique e negozi di qualità. La zona, nel XIX secolo frequentata da ubriachi e malfattori, negli anni ’50 del secolo scorso visse una prima fase di rinascita, culminata nell’apertura di numerose botteghe artigiane. Poi una nuova fase di oblio, interrotta soltanto all’inizio degli anni ’90 in concomitanza alla designazione di Dublino quale capitale europea della cultura (1991). Da lì la comparsa di numerose attività commerciali inserite però in un più ampio progetto di riqualificazione territoriale. Un’opera sicuramente riuscita sotto il profilo urbanistico, anche se a scapito di quell’impronta popolare che per secoli aveva caratterizzato la zona. Oggi Temple Bar è frequentata soprattutto da giovani che, specie nei fine settimana, si riversano nei pub per fare baldoria. Spesso più del consentito, con qualche problema di ordine pubblico. Al netto di queste criticità, che di sicuro cozzano con le esigenze di un tipo di turista meno festaiolo e più acculturato, Temple Bar merita anche dal punto di vista culturale: la “Gallery of Photography”, i “National Photographic Archivies” e i vicoli di “Fishamble Street” sono solo alcune delle tappe di questo circuito cittadino. Da non perdere!

6 Grafton Street

Foto di lilsphone
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Grafton Street

La strada dello shopping per eccellenza, piena zeppa di boutique e negozi di ottimo livello per venire incontro alle esigenze dei più disparati gruppi sociali. Da chi è interessato all’acquisto di gioielli e abiti firmati, ad artisti e intellettuali che nell’ambiente di quest’isola pedonale a sud del fiume Liffey trovano tutto quel che cercano: libri naturalmente, ma anche musica da acquistare, oppure da ascoltare in strada tra cantautori e interpreti di ogni genere.

7 Galleria Nazionale

Foto di Daniel X. O'Neil
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Galleria Nazionale

La storia del museo più importante d’Irlanda è una storia di opere d’arte (la Galleria ospita quadri delle principali scuole di pittura europee dal XIV al XX secolo) e di alcuni grandi uomini. Grandi anche quando sono “sbagliati” come Martin “The General” Cahill, il gangster che per un trentennio ha imperversato in una Dublino già lacerata dal conflitto tra cattolici e protestanti. Assieme alla sua banda, Cahill nel 1992 si rese protagonista di uno spettacolare furto all’interno della National Gallery of Ireland. Vennero trafugati diversi dipinti della “collezione Beit” (una delle 4 in cui è suddiviso il museo) tra cui il famosissimo “Lady writing a letter with her maid” (trad. “Donna che scrive una lettera alla presenza della domestica”) quadro del pittore fiammingo Jan Vermeer. Un caso di cronaca eclatante che inevitabilmente ha destato la curiosità dell’industria cinematografica che all’episodio, e più in generale alla vita del bandito, nel 2000 ha dedicato un film (“The General”) con Kevin Spacey nel ruolo di protagonista. Ma, dicevamo, non c’è solo Cahill nella storia del museo. Guai a dimenticare lo scrittore e drammaturgo irlandese George Bernard Shaw che addirittura ha lasciato in eredità alla galleria un terzo dei dei suoi diritti d’autore. Oppure, andando a ritroso, William Dargan, magnate delle ferrovie irlandesi e fondatore del museo. Oltre al quadro di Vermeer su richiamato, da non perdere la “Cattura di Cristo” di Caravaggio. Per maggiori informazioni sul museo: www.nationalgallery.ie

8 Guinness Storehouse

Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Guinness Storehouse

Per la Guinness Storehouse vale quanto già scritto a proposito di Temple Bar. Anche il Museo della Guinness è un esperimento riuscitissimo dal punto di vista architettonico che però, almeno secondo molti dublinesi “doc”, avrebbe smarrito il tratto comunitario che per secoli ha legato la vecchia fabbrica di Arthur Guinness alla città. Sarà. Resta il fatto che la Guinness Storehouse è in assoluto il luogo più visitato di Dublino e di tutta l’Irlanda. Dal 2000 ad oggi quest’edificio di 7 piani la cui struttura richiama, manco a farlo apposta, quella di una pinta di birra, è stato visitato da milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. Durante la visita guidata vengono illustrati gli ingredienti (acqua, orzo, luppolo e lievito), il procedimento (dalla bollitura alla miscelatura), il trasporto, l’antico mestiere dei bottai fino, ovviamente, alla biografia del fondatore. Alla fine, immancabile, arriva la degustazione presso il “Gravity Bar”, all’ultimo piano del museo. Una sala enorme, circondata da vetrate, in cui fermarsi e gustare la Guiness in compagnia di una bellissima vista dall’alto della città. Insomma, si tratterà anche di un’abile strategia di marketing però merita ugualmente una visita. Per maggiori informazioni su prezzi e orari di apertura consultare il sito ufficiale: www.guinness-storehouse.com

9 Dublin Zoo

Foto di Sean MacEntee
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Dublin Zoo

Gli zoo generalmente dividono l’opinione pubblica, e perciò il fatto che su quello di Dublino si trovino quasi tutte recensioni positive depone a favore della struttura. Gli spazi a disposizione degli animali, infatti, sono ampi e ben curati, da cui si evince il tentativo di ricreare, nei limiti del possibile, l’habitat migliore per ciascuna specie presente. Rinoceronti, elefanti, leoni, giraffe, macachi, tigri, orsi polari, ma anche polli, capre, mucche e maiali: in questo zoo, uno dei più antichi d’Europa, c’è davvero di tutto. Meta ideale soprattutto per chi si muove con figli al seguito. Tra l’altro, lo zoo si trova all’interno del Phoenix Park, uno dei polmoni verdi cittadini più grandi al mondo, più del doppio rispetto al celebre Central Park di New York. Per maggiori informazioni su prezzi, orari d’apertura, percorsi e quant’altro visitare il sito ufficiale: www.dublinzoo.ie

1 Non parlare male della città

Meglio non parlar male di Dublino in presenza di un suo abitante. La città ha diversi problemi: non è sempre pulita; è costosa; affollata e il consumo di alcol e droghe è in aumento, con tutti i problemi sanitari e di ordine pubblico che ne derivano. Sono questioni che i dublinesi hanno ben presente, come pure sono consapevoli che da un punto di vista architettonico e artistico ci sono capitali più interessanti. Però guai a criticare la loro città, ne fanno una questione personale, dimostrando un attaccamento viscerale che ritroviamo identico a migliaia di chilometri di distanza in una città ancor più problematica come Napoli. Perciò se non volete perdere subito i nuovi amici irlandesi occhio a quel che dite.

2 Sottrarsi al giro di birra o whiskey

Gli abitanti di Dublino sono molto socievoli. Amano fare conversazione, meglio ancora seduti al pub. Perciò in simile circostanza non avrete difficoltà a fare amicizia con loro, purché rispettiate alcune decisive regole. Per prima cosa, evitare di polemizzare se l’interlocutore è palesemente su di giri (ma questo vale sempre, a qualsiasi latitudine); in secondo luogo offrire da bere. Quindi guai a sottrarsi al proprio giro di bevuta. Per i dublinesi equivale a parlar male della città (vd. punto precedente). Chiaramente c’è da considerare anche il rovescio della medaglia: se la compagnia è grande offrire da bere costerà una fortuna, nel qual caso è meglio evitare di inserirsi in una comitiva troppo allargata.

3 Non girare la città in auto

Noleggiare un auto per visitare Dublino non è una buona idea, c’è il rischio concreto di rimanere imbottigliati nel traffico. I dublinesi sono abituati al fenomeno, dovuto in gran parte all’espansione urbanistica circostante, a causa dell’inaccessibilità dei prezzi immobiliari in città. Per i turisti, invece, è meglio servirsi dei mezzi pubblici: gli autobus (non impeccabili); i taxi (idem, specie nelle ore notturne di punta); e i tram. Meglio ancora muoversi a piedi. Gli itinerari escursionistici per andare alla scoperta di Dublino sono molteplici e tutti molto interessanti. Dal giro dei pub frequentati dagli scrittori più famosi di Dublino (www.dublinpubcrawl.com) a quello che ripercorre i luoghi della ribellione del 1916 (www.1916rising.com) c’è davvero di che sbizzarrirsi.

Attività che puoi prenotare subito


Booking.com